Cardicor A Cosa Serve?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Quando si prende il Cardicor?
- 2 Quali sono gli effetti collaterali di Cardicor?
- 3 Qual’è il principio attivo del Cardicor?
- 4 Che succede se un giorno non si prende il beta-bloccante?
- 5 Cosa succede se un giorno non prendo il bisoprololo?
- 6 Per cosa si prende la cardioaspirina?
- 7 Quanto devono essere i battiti a 70 anni?
- 8 Quando è meglio prendere il bisoprololo?
Quando si prende il Cardicor?
Prenda le compresse con un po’ d’acqua al mattino, indipendentemente dal cibo. Non frantumare o masticare la compressa. Il trattamento con CARDICOR viene condotto di solito a lungo termine. Il trattamento con bisoprololo va iniziato a basse dosi, che vengono gradualmente aumentate.
Quali sono gli effetti collaterali di Cardicor?
CARDICOR 28CPR RIV 5MG -Effetti indesiderati Le seguenti definizioni vengono utilizzate per indicare la frequenza degli effetti indesiderati: Molto comune ( ≥ 1/10) Comune (≥ 1/100, Disturbi psichiatrici : Non comune: disturbi del sonno, depressione. Raro: incubi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso : Comune: capogiri, mal di testa.
Raro: sincope. Patologie dell’occhio : Raro: riduzione della lacrimazione (da tenere presente nel caso di uso di lenti a contatto). Molto raro: congiuntivite. Patologie dell’orecchio e del labirinto : Raro: disturbi uditivi. Patologie cardiache : Molto comune: bradicardia. Comune: peggioramento dell’insufficienza cardiaca.
Non comune: disturbi della conduzione AV. Patologie vascolari : Comune: sensazione di freddo o formicolio alle estremità, ipotensione. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche : Non comune: broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o anamnesi di malattia respiratoria ostruttiva.
Raro: rinite allergica. Patologie gastrointestinali : Comune: disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, stipsi. Patologie epatobiliari : Raro: epatiti. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo : Raro: reazioni di ipersensibilità (prurito, arrossamento, rash). Molto raro: alopecia.
I beta bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre rash pseudo–psoriasici. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo : Non comune: debolezza muscolare e crampi. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella : Raro: disturbi della funzione sessuale maschile.
Patologie sistemiche : Comune: astenia, affaticamento. Esami diagnostici : Raro: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili. : CARDICOR 28CPR RIV 5MG -Effetti indesiderati
Cosa vuol dire beta bloccanti?
Agiscono su specifici recettori – I farmaci betabloccanti sono una classe di principi attivi che agisce su diversi tessuti del corpo, in particolare sul sistema cardiovascolare, cuore e vasi sanguigni. Tutti inibiscono i recettori beta-adrenergici, inducendo così la riduzione della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
Qual’è il principio attivo del Cardicor?
Confezione: «Cardicor» 28 compresse in blister PVC/AL da 5 mg. Codice A.I.C.: 043830064 (in base 10) 19TLTJ (in base 32). Forma farmaceutica: compressa rivestita con film. Ogni compressa contiene: principio attivo: 5 mg di Bisoprololo fumarato.
Quanto dura l’effetto del Cardicor?
L’emivita plasmatica di 10-12 ore consente 24 ore di efficacia terapeutica dopo una monosomministrazione giornaliera.
Quanti sono i battiti del cuore al minuto?
Quanti devono essere i Battiti per Minuto? – In condizioni normali, in un minuto, il ciclo cardiaco si compie circa 70 volte, quindi si registrano 70 battiti del cuore, Negli atleti che si allenano con regolarità, la frequenza riposo è mediamente di circa 50 battiti al minuto,
Che succede se un giorno non si prende il beta-bloccante?
Dose dimenticata – La maggior parte dei beta-bloccanti viene assunta una volta al giorno, ad eccezione di alcune molecole che vengono utilizzate durante la gravidanza e del sotalolo, che viene somministrato 2 o 3 volte al giorno. In caso di dimenticanza di una dose in genere viene consigliato di recuperarla immediatamente, a meno di non essere nell’imminenza della dose successiva (in questo caso quella dimenticata NON deve essere recuperata raddoppiando la dose.
Cosa succede se un giorno non prendo il bisoprololo?
Se ha dimenticato di prendere una dose di Bisoprololo Mylan non prenda una doppia dose per compensare quella dimenticata. Prenda la dose successiva all’ora prevista. Se ha dimenticato diverse dosi contatti il medico.
Quando non prendere betabloccanti?
Scarica la citazione: – Vasculopatie periferiche, diabete mellito, broncopneumopatie croniche ostruttive (BPCO) e asma hanno tradizionalmente costituito controindicazioni assolute alla terapia betabloccante. Dati più recenti sembrano non rendere più giustificata una rigida ed estesa applicazione di questi criteri, soprattutto a fronte dei vantaggi che la terapia betabloccante ha dimostrato di offrire.
Le informazioni che provengono dalla lettura dei criteri di esclusione applicati nei grandi trial clinici non aiutano a costruire una chiara e sicura condotta clinica perché sono spesso generici e non omogenei. È importante perciò cercare di definire criteri di scelta più precisi.In sintesi, dall’esame della letteratura sembra di poter derivare questo schema valutativo delle reali controindicazioni alla terapia betabloccante: – arteriopatie periferiche: i betabloccanti dovrebbero essere evitati solo in presenza di fenomeni vasospastici, di dolori a riposo in pazienti con arteriopatia di grado severo e di lesioni trofiche cutanee.
Negli altri pazienti l’attento controllo dell’eventuale comparsa o peggioramento dei sintomi durante la terapia betabloccante sembra rappresentare una condotta ragionevolmente sicura; – diabete mellito: non esiste controindicazione assoluta nei pazienti in trattamento insulinico.
- Particolare cautela deve essere rivolta ai pazienti con difficile controllo dei valori glicemici.
- L’evidenza clinica di disautonomia può attenuare il riconoscimento e ritardare il controllo degli episodi ipoglicemici.
- Anche i pazienti che assumono antidiabetici orali a lunga durata d’azione devono comunque essere sorvegliati per la possibilità di prolungate ipoglicemie paucisintomatiche; – broncostruzione: la storia di asma bronchiale, rigorosamente diagnosticato, rappresenta una controindicazione assoluta.
Nell’ambito delle BPCO, le controindicazioni assolute riguardano: a) la BPCO di grado moderato- severo (stadio II-III, con FEV1 50% del predetto) non rappresenta una controindicazione assoluta, ma la stabilità delle condizioni respiratorie durante la terapia betabloccante va attentamente sorvegliata.
A cosa serve il Cardicor 1 25?
Cos’è Cardicor e a cosa serve Questi medicinali agiscono influenzando la risposta dell’organismo a determinati impulsi nervosi, specialmente nel cuore. Di conseguenza, il bisoprololo rallenta la frequenza cardiaca e rende il cuore più efficiente nel pompare il sangue in tutto il corpo.
Quali sono i farmaci che abbassano i battiti cardiaci?
Appartengono a questa classe di farmaci antiaritmici il propranololo, il sotalolo, il nadololo, l’atenololo l’acebutololoe il pindololo.
Come aumentare i battiti cardiaci in modo naturale?
Prevenzione – La bradicardia è spesso il risultato di un’altra condizione (legata ad una malattia cardiaca); pertanto risulta utile seguire un programma di prevenzione della bradicardia. Bisogna quindi anche praticare uno stile di vita che abbassi il rischio cardiovascolare, cioè:
Mangiare in modo sano, soprattutto frutta, verdura, cereali integrali, pesce e cibi a basso contenuto di grassi Fare esercizio fisico quasi tutti i giorni (il medico potrà suggerire quale tipo di esercizio fisico è migliore per il paziente) Perdere peso, se è necessario, o mantenere il peso ideale Non fumare Curare altri problemi di salute, come la pressione alta e il colesterolo alto.
Se si avvertono i sintomi di un infarto o se si è preda di una grave mancanza di respiro occorre chiamare immediatamente i soccorsi; inoltre, è opportuno consultare il medico se la frequenza cardiaca è più lenta del solito.
Quali farmaci non si possono prendere con cardioaspirina?
Interazioni – L’azione terapeutica dell’acido acetilsalicilico potrebbe essere alterata dalla concomitante somministrazione di anticoagulanti, farmaci immunosoppressori, antipertensivi, antidolorifici come l’ ibuprofene, antinfiammatori non steroidei, farmaci antigottosi e farmaci anticancro.
Quali sono i beta-bloccanti per l’ansia?
Altri tipi di Farmaci contro l’Ansia – Nel trattamento dell’ansia, il medico può decidere di ricorere anche all’uso di altri principi attivi, quali:
Il propranololo (un beta-bloccante che si può iutilizzare per il controllo dell’ansia e della tachicardia su base ansiosa); L’ idrossizina (o idroxizina; si tratta di un antistaminico che può essere usato anche enl trattamento a breve termine degli stati ansiosi ); Il pregabalin (un anticonvulsivante che può essere impiegato nel tratatmento del disturbo d’ansia generalizzato).
Farmaci Ansiolitici
Per cosa si prende la cardioaspirina?
Indicazioni Perché si usa Cardioaspirin? A cosa serve? – Cardioaspirin è un antitrombotico, cioè un medicinale che previene la formazione di coaguli di sangue ( trombi ) nei vasi sanguigni, Cardioaspirin si usa nella:
Prevenzione degli eventi atero-trombotici maggiori:
– dopo infarto del miocardio ( attacco di cuore ); – dopo ictus cerebrale (improvvisa interruzione del flusso di sangue al cervello ) o attacchi ischemici transitori ( TIA ) (temporanea interruzione o riduzione del flusso di sangue al cervello); – in pazienti con angina pectoris instabile (attacchi che si manifestano con dolore e senso di oppressione al torace in corrispondenza dello sterno, a riposo); – in pazienti con angina pectoris stabile cronica (o angina da sforzo, che si manifesta con forte dolore toracico e senso di oppressione nella regione dietro lo sterno, generalmente in seguito ad uno sforzo).
Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici (la tecnica chirurgica che consente di ripristinare il corretto afflusso di sangue al cuore ) e nell’ angioplastica coronarica percutanea transluminale ( PTCA ) (la tecnica d’intervento non chirurgica che consente di ripristinare il corretto afflusso di sangue al cuore). Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei pazienti con malattia ateromasica conclamata (malattia che porta all’irrigidimento ed al deposito di grassi all’interno delle arterie ), nei pazienti sottoposti alla dialisi del sangue e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea. Prevenzione degli eventi cardiovascolari in pazienti ad elevato rischio.
Quanto devono essere i battiti a 70 anni?
Come calcolare i battiti cardiaci normali negli anziani – La frequenza cardiaca varia anche se presa a riposo, o durante un’attività che si sta svolgendo. In base ai parametri specificati, i battiti cardiaci normali negli anziani si aggireranno tra i 60 e i 90 battiti al minuto,
Secondo il professore Roberto Ferrari direttore dell’ Istituto di Cardiologia dell’Università di Ferrara, una frequenza che rimane in questo range determina una longevità maggiore di una persona. Un battito che esca al di fuori di questi parametri porta inevitabilmente delle conseguenze a cuore di una anziano.
All’interno di questo range quindi si parlerà di battito normale, Se il battito è troppo basso avremmo un problema di brachicardia, Se è troppo alto di tachicardia, Una frequenza che sia superiore agli 80 battiti al minuto può essere molto rischiosa e sottolineare l’esistenza di problemi cardiovascolari; in un anziano ovviamente si prende in considerazione ogni tipologia di variazione del normale battito cardiaco e soprattutto le situazioni di brachicardia, ovvero quando il battito diminuisce, dato che possono essere sintomatologiche di un arresto cardiaco.
Quanto deve essere il battito cardiaco in base all’età?
Quali sono i valori normali – Parlando di frequenza cardiaca di base o a riposo, rispetto alle diverse età, sono da considerare normali i seguenti valori di pulsazioni al minuto:
Frequenza cardiaca | Fascia d’età |
---|---|
Da 80 a 180 bpm | Neonati |
Da 80 a 100 bpm | Bambini |
Da 70 a 120 bpm | Adolescenti |
Da 60 a 90 bpm | Adulti (con una minima differenza tra l’uomo e la donna) |
Quando non prendere Cardicor?
Cardicor – compresse rivestite (Bisoprololo Fumarato) Cardicor 1,25 mg 28 compresse in blisterCardicor 1,25 mg 28 compresse rivestite con filmCardicor 10 mg 28 compresse rivestite con filmCardicor 2,5 mg 28 compresse rivestite con filmCardicor 3,75 mg 28 compresse rivestite con filmCardicor 5 mg 28 compresse rivestite con film Cardicor 7,5 mg 28 compresse rivestite con film Perché si usa Cardicor? A cosa serve? Trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, stabile, con ridotta funzione ventricolare sistolica sinistra, in aggiunta ad ACE inibitori e diuretici ed eventualmente glicosidi cardioattivi (per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1).
Come usare Cardicor: Posologia Il trattamento standard dell’insufficienza cardiaca cronica consiste in un ACE-inibitore (o un antagonista recettoriale dell’angiotensina in caso di intolleranza agli ACE-inibitori), un betabloccante, diuretici e, se appropriato, glicosidi cardioattivi. All’inizio del trattamento con il bisoprololo, i pazienti devono essere in condizioni cliniche stabili (senza scompenso acuto).
È raccomandabile che il medico curante abbia esperienza clinica nel trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica. Durante la fase di titolazione e successivamente, possono manifestarsi transitorio peggioramento dell’insufficienza cardiaca, ipotensione e bradicardia.
1,25 mg una volta al giorno per 1 settimana, se ben tollerato aumentare a 2,5 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a 3,75 mg una volta al giorno per la settimana successiva, se ben tollerato aumentare a 5 mg una volta al giorno per le seguenti 4 settimane, se ben tollerato aumentare a 7,5 mg una volta al giorno per le seguenti 4 settimane, se ben tollerato aumentare a 10 mg una volta al giorno per la terapia di mantenimento.
La dose massima raccomandata è di 10 mg una volta al giorno. Durante la fase di titolazione, si raccomanda uno stretto monitoraggio dei segni vitali (frequenza cardiaca, pressione arteriosa) e dei sintomi di un peggioramento dell’insufficienza cardiaca.
- I sintomi possono già iniziare durante il primo giorno di trattamento.
- Modifiche del trattamento Se la dose massima raccomandata non viene ben tollerata, si può prendere in considerazione la graduale riduzione della dose.
- In caso di transitorio peggioramento dell’insufficienza cardiaca, di ipotensione o di bradicardia, si raccomanda di riesaminare il dosaggio della terapia concomitante.
Può anche essere necessario ridurre temporaneamente la dose di bisoprololo o prendere in considerazione l’interruzione. Vanno sempre presi in considerazione la reintroduzione e/o l’aumento graduale della dose del bisoprololo, quando il paziente raggiunge di nuovo la stabilità.
Se si decide per l’interruzione, si raccomanda la diminuzione graduale della dose, poichè la sospensione brusca può portare a deterioramento acuto delle condizioni del paziente. Il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica, stabile, con bisoprololo è generalmente un trattamento a lungo termine.
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica o renale Non ci sono informazioni riguardo la farmacocinetica di bisoprololo nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e con compromissione della funzionalità epatica o renale. Gli aumenti di dosaggio in questi pazienti devono essere fatti con maggiore cautela.
- Non sono richiesti aggiustamenti della dose.
- Non c’è esperienza pediatrica con bisoprololo, perciò il suo utilizzo non è raccomandato nei pazienti pediatrici.
- Le compresse di bisoprololo devono essere assunte al mattino e possono essere assunte con il cibo.
- Devono essere deglutite con del liquido e non masticate.
Quando non dev’essere usato Cardicor Bisoprololo è controindicato in pazienti affetti da insufficienza cardiaca cronica in presenza di:
insufficienza cardiaca acuta o episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia inotropa via endovena shock cardiogeno blocco atrio-ventricolare di II o III grado sindrome del nodo del seno blocco seno-atriale bradicardia sintomatica ipotensione sintomatica grave asma bronchiale forme severe di occlusione arteriosa periferica o forme severe della sindrome di Raynaud feocromocitoma non trattato (vedere paragrafo 4.4) acidosi metabolica ipersensibilità al bisoprololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Cosa serve sapere prima di prendere Cardicor Il trattamento dell’insufficienza cardiaca cronica stabile con bisoprololo deve essere iniziato con una particolare fase di titolazione. Specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica, la terapia con bisoprololo non deve essere interrotta bruscamente se non chiaramente indicato, perchè questo può portare ad un peggioramento transitorio delle condizioni del cuore.
diabete mellito insulino dipendente (tipo I) grave compromissione della funzionalità renale grave compromissione della funzionalità epatica cardiomiopatia restrittiva malattie cardiache congenite malattie valvolari organiche emodinamicamente significative infarto del miocardio (nei 3 mesi precedenti).
Bisoprololo deve essere usato con cautela in caso di:
broncospasmo (asma bronchiale, malattie ostruttive delle vie aeree) diabete mellito con glicemia instabile; i sintomi di ipoglicemia possono essere mascherati digiuno stretto terapia desensibilizzante in corso. Come con altri betabloccanti, bisoprololo può aumentare sia la sensibilità verso gli allergeni sia la gravità delle reazioni anafilattiche. Il trattamento con adrenalina non produce sempre l’effetto terapeutico atteso blocco atrio-ventricolare di I grado angina di Prinzmetal occlusione arteriosa periferica. Un aggravamento dei sintomi potrebbe verificarsi specialmente all’inizio della terapia anestesia generale.
Nei pazienti sottoposti ad anestesia generale, il betablocco riduce l’incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l’induzione e l’intubazione, e nel periodo post-operatorio. Viene correntemente raccomandato che un eventuale trattamento betabloccante di mantenimento sia continuato nel periodo peri-operatorio. L’anestesista deve essere informato dell’uso del betabloccante a causa delle potenziali interazioni con altri farmaci che possono provocare bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessa e diminuzione della capacità di compensare in via riflessa la perdita di sangue. Se si ritiene necessario interrompere la terapia betabloccante prima di un intervento chirurgico, l’interruzione deve essere fatta gradualmente e completata circa 48 ore prima dell’anestesia. La combinazione di bisoprololo con calcio-antagonisti del tipo verapamil o diltiazem, con farmaci antiaritmici di classe I e con farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente è generalmente non raccomandata, per i dettagli fare riferimento al paragrafo 4.5. Sebbene i betabloccanti cardioselettivi (beta1) possono avere meno effetti sulla funzionalità polmonare rispetto ai betabloccanti non selettivi, come con tutti i betabloccanti, questi dovrebbero essere evitati nei pazienti con malattie ostruttive delle vie aeree, a meno che non ci sono valide ragioni cliniche per il loro utilizzo. In presenza di tali motivi, Cardicor può essere usato con cautela. Nei pazienti con malattie ostruttive delle vie respiratorie, il trattamento con bisoprololo deve essere iniziato al dosaggio più basso possibile e i pazienti devono essere attentamente monitorati per nuovi sintomi (per esempio dispnea, intolleranza all’esercizio fisico, tosse). Nell’asma bronchiale o in altre malattie polmonari croniche ostruttive che possono causare sintomi deve essere somministrata una terapia concomitante con broncodilatatori. In singoli casi, in pazienti con asma, può manifestarsi un aumento della resistenza delle vie aeree, quindi può essere necessario un aumento della dose di beta 2 stimolanti. Nei pazienti con psoriasi o familiarità per la psoriasi, va valutato attentamente il rapporto rischio-beneficio prima della somministrazione di betabloccanti (bisoprololo). Nei pazienti con feocromocitoma bisoprololo non deve essere somministrato disgiuntamente da un alfa-bloccante. Durante la terapia con bisoprololo possono essere mascherati i sintomi di una tireotossicosi. Quali farmaci o alimenti possono modificare l’effetto di Cardicor Associazioni non raccomandate Calcio-antagonisti del tipo verapamil e in misura minore del tipo diltiazem: influenza negativa su contrattilità e conduzione atrio-ventricolare. La somministrazione intravenosa di verapamil in pazienti che sono in trattamento con betabloccanti può portare ad una marcata ipotensione e ad un blocco atrio-ventricolare. Farmaci antiaritmici di classe I (ad esempio chinidina, disopiramide; lidocaina, fenitoina; flecainide, propafenone): l’effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare può essere potenziato e l’effetto inotropico negativo può essere aumentato. Farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente come clonidina e altri (ad esempio metildopa, moxonidina, rilmenidina): l’uso concomitante di farmaci antiipertensivi che agiscono centralmente può peggiorare l’insufficienza cardiaca mediante una diminuzione del tono simpatico centrale (riduzione della frequenza e della gittata cardiaca, vasodilatazione). La brusca sospensione, in particolare se precedente l’interruzione del betabloccante, può aumentare il rischio di “ipertensione rebound”. Associazioni da usare con cautela Calcio antagonisti diidropiridinici, come felodipina e amlodipina: l’uso concomitante può aumentare il rischio di ipotensione e non può essere escluso il rischio di un ulteriore peggioramento dello stato funzionale della pompa ventricolare nei pazienti con insufficienza cardiaca. Farmaci antiaritmici di classe III (es. amiodarone): l’effetto sul tempo di conduzione atrio-ventricolare può essere potenziato. I betabloccanti topici (ad esempio gocce oftalmiche per il trattamento del glaucoma) possono avere un effetto additivo agli effetti sistemici di bisoprololo. Farmaci parasimpaticomimetici: l’uso concomitante può aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare e il rischio di bradicardia. Insulina e antidiabetici orali: aumento dell’effetto ipoglicemico. Il blocco dei recettori beta può mascherare la comparsa di sintomi da ipoglicemia. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione (per maggiori informazioni relative all’anestesia generale vedere anche paragrafo 4.4.). Glicosidi digitalici: riduzione della frequenza cardiaca, aumento del tempo di conduzione atrio-ventricolare. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): i FANS possono ridurre l’effetto ipotensivo di bisoprololo. Agenti beta – simpaticomimetici (come isoprenalina, dobutamina): l’associazione con bisoprololo può ridurre l’effetto di tali farmaci. Simpaticomimetici che attivano sia i beta- che gli alfa-adrenocettori (come noradrenalina, adrenalina): la combinazione con bisoprololo può smascherare gli effetti vasocostrittori di questi agenti mediati dagli alfa-adrenocettori, portando ad un aumento della pressione sanguigna e ad un peggioramento della claudicatio intermittens. Tali interazioni sono considerate più probabili con i betabloccanti non selettivi. L’uso concomitante di agenti antiipertensivi così come di altri farmaci con un potenziale effetto di abbassamento della pressione sanguigna (come antidepressivi triciclici, barbiturici, fenotiazine) possono aumentare il rischio di ipotensione. Associazioni da tenere presente Meflochina: aumento del rischio di bradicardia. Inibitori delle monoamminaossidasi (eccetto inibitori delle MAO-B): aumento dell’effetto ipotensivo dei betabloccanti ma anche rischio di crisi ipertensive. Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale Prima di prendere “Cardicor” insieme ad altri farmaci come,, etc., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute, Bisoprololo ha effetti farmacologici che possono determinare effetti dannosi durante la gravidanza e/o nel feto/neonato. In generale i betabloccanti riducono la perfusione placentare, che si associa con un ritardo nella crescita del feto, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Nel feto e nel neonato si possono manifestare effetti indesiderati (ad es. ipoglicemia e bradicardia). Se la terapia con betabloccanti è necessaria sono preferibili i betabloccanti beta-1 selettivi. Bisoprololo non deve essere usato durante la gravidanza se non strettamente necessario. In tal caso monitorare il flusso ematico utero-placentare e la crescita fetale. Considerare terapie alternative in caso di effetti nocivi sulla gravidanza e sul feto. Monitorare il neonato attentamente in quanto i sintomi di ipoglicemia e bradicardia si manifestano generalmente entro i primi tre giorni. Non è noto se il farmaco sia escreto nel latte materno. Quindi si sconsiglia di assumere bisoprololo durante l’allattamento. In uno studio clinico, in pazienti con malattia coronarica, è stato osservato che bisoprololo non influisce negativamente sulla capacità di guidare. Comunque, per le variazioni individuali di reazione ai farmaci, la capacità di guidare e di usare macchinari può essere influenzata. Questo deve essere considerato in particolare all’inizio della terapia, in caso di cambiamento della terapia ed in caso di assunzione contemporanea di alcolici. Quali sono gli effetti collaterali di Cardicor Le seguenti definizioni vengono utilizzate per indicare la frequenza degli effetti indesiderati: Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100) Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000) Frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili) Non comune: disturbi del sonno, depressione. Raro: incubi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso: Comune: capogiri, mal di testa. Raro: riduzione della lacrimazione (da tenere presente nel caso di uso di lenti a contatto). Molto raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto: Molto comune: bradicardia. Comune: peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Non comune: disturbi della conduzione AV. Comune: sensazione di freddo o formicolio alle estremità, ipotensione. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: Non comune: broncospasmo nei pazienti con asma bronchiale o anamnesi di malattia respiratoria ostruttiva. Patologie gastrointestinali: Comune: disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, stipsi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: Raro: reazioni di ipersensibilità (prurito, arrossamento, rash). Molto raro: alopecia. I beta bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre rash pseudo-psoriasici. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: Non comune: debolezza muscolare e crampi. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: Raro: disturbi della funzione sessuale maschile. Comune: astenia, affaticamento. Raro: aumento dei trigliceridi, aumento degli enzimi epatici (ALAT, ASAT). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili, Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Cardicor In seguito a sovradosaggio (ad es. una dose giornaliera di 15 mg al posto di 7,5 mg) sono stati riportati blocco A-V di terzo grado, bradicardia e capogiri. In generale,i sintomi più comuni attesi in caso di sovradosaggio sono bradicardia, ipotensione, broncospasmo, insufficienza cardiaca acuta e ipoglicemia. Ad oggi sono stati riportati pochi casi di sovradosaggio con bisoprololo (dose massima: 2000 mg) in pazienti, con ipertensione e/o malattia coronarica, che hanno manifestato bradicardia e/o ipotensione; tutti i pazienti sono guariti. C'è un'ampia variabilità individuale di sensibilità ad una singola dose elevata di bisoprololo e i pazienti affetti da insufficienza cardiaca sono probabilmente molto sensibili. È quindi obbligatorio iniziare la terapia di questi pazienti con una titolazione graduale secondo lo schema riportato nel paragrafo 4.2. In caso di sovradosaggio, il trattamento con bisoprololo deve essere interrotto ed instaurata una terapia di supporto e sintomatica. Dati limitati suggeriscono che bisoprololo è difficilmente dializzabile. In base alle azioni farmacologiche attese ed alle raccomandazioni di altri betabloccanti, devono essere prese in considerazione le seguenti misure generali, quando giustificato clinicamente. Bradicardia: somministrare atropina per endovena. Se la risposta è inadeguata, può essere somministrata con cautela isoprenalina o un altro farmaco con proprietà cronotrope positive. In alcune circostanze può essere necessario l'inserimento di un pace-maker transvenoso. Ipotensione: devono essere somministrati liquidi e vasopressori per via endovenosa. Può essere utile la somministrazione di glucagone per via endovenosa. Blocco atrio-ventricolare (II o III grado): i pazienti dovrebbero essere monitorati attentamente e trattati con isoprenalina per infusione o può essere necessario introdurre un pace-maker per via transvenosa. Peggioramento acuto dell'insufficienza cardiaca: somministrare diuretici per via endovenosa, farmaci inotropi, vasodilatatori. Broncospasmo: somministrare broncodilatatori come isoprenalina, farmaci beta-2 simpaticomimetici e/o aminofillina. Ipoglicemia: somministrare glucosio endovena. Cardicor 1,25 mg, 2,5 mg e 3,75 mg Cardicor 5 mg, 7,5 mg e 10 mg Cardicor 1,25 mg, 2,5 mg e 3,75 mg Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Cardicor 5 mg, 7,5 mg e 10 mg Non conservare a temperatura superiore ai 30°C. Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, amido di mais pregelatinizzato, amido di mais, cellulosa microcristallina, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: dimeticone, talco, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: dimeticone, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: ferro giallo ossido (E 172), dimeticone, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. Nucleo della compress a : silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: ferro giallo ossido (E 172), dimeticone, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: ferro giallo ossido (E 172), dimeticone, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. Nucleo della compressa: silice colloidale anidra, magnesio stearato, crospovidone, cellulosa microcristallina, amido di mais, calcio idrogeno fosfato anidro. Film di rivestimento: ferro rosso ossido (E 172), ferro giallo ossido (E 172), dimeticone, macrogol 400, titanio diossido (E 171), ipromellosa. I farmaci equivalenti di Cardicor a base di sono:,,,,,,,,,,,,,,,, Digita il Marchio o il Principio Attivo di 2 o più prodotti e trova le interazioni. : Cardicor - compresse rivestite (Bisoprololo Fumarato)
Quando è meglio prendere il bisoprololo?
COME PRENDERE BISOPROLOLO SANDOZ Prenda questo medicinale seguendo sempre esattamente le istruzioni del medico. Se ha dubbi consulti il medico o il farmacista. Il medico le dirà quante compresse prendere. Deve assumere il medicinale al mattino, prima, durante o dopo la colazione.
Cosa succede se un giorno non prendo il bisoprololo?
Se ha dimenticato di prendere una dose di Bisoprololo Mylan non prenda una doppia dose per compensare quella dimenticata. Prenda la dose successiva all’ora prevista. Se ha dimenticato diverse dosi contatti il medico.