Colon Irritabile Cosa Mangiare Tabella?
Elvira Olguin
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Cosa non si deve mangiare quando si ha il colon irritabile?
Dieta per colon irritabile, cosa evitare – No ai latticini, sì allo yogurt. No ai legumi, sì a carne e soprattutto pesce come fonte di proteine. No deciso agli alcolici. Prima di modificare la dieta, si è accennato, tenete un diario, annotando tutti gli alimenti che sembrano far peggiorare i sintomi, poi riferite le vostre scoperte al medico o a un dietologo di fiducia.
- Tra gli alimenti a potenziale rischio ci sono oltre a latte e latticini, anche alcuni frutti (come pesche, prugne e pere, anguria, melone, agrumi), i dolcificanti (acesulfame, aspartame): meglio lo zucchero che i prodotti light dolcificati.
- No alla marmellata e le caramelle, le spezie, il caffè, il tè e la cola ; altre bibite gasate; alcune verdure (rucola, sedano, cetrioli, cipolla, carciofi, spinaci).
Altri alimenti sono a rischio indiretto, come quelli ricchi di sale (i dadi per brodo, gli insaccati). È bene evitare anche comportamenti alimentari che facilitano l’inghiottimento di aria come masticare chewing gum e mangiare troppo in fretta. Meglio pasti piccoli e frequenti, inoltre, che pasti sporadici ma abbondanti.
Come togliere l’infiammazione al colon?
I rimedi per l’infiammazione del colon – L’ infiammazione del colon è un disturbo che provoca dolore e disagio in chi ne soffre. Quindi, vanno evitate le situazioni stressanti ed è necessario imparare a gestire l’ansia e lo stress. Gli integratori di probiotici sono efficaci per trattare la colite e sfiammare il colon,
Alcuni ceppi batterici, come i Bifidobacterium longum, i Lactobacillus plantarum e i Saccharomyces boulardii aiutano a riportare in equilibrio la flora batterica intestinale, con benefici enormi sull’ asse intestino-cervello, Anche lo stile di vita può influire sul benessere intestinale : fare sport, riposare bene e curare la propria alimentazione migliora, non solo le condizioni del colon, ma di tutto l’organismo.
Vitalongum è l’ integratore di probiotici concepito per agire sulla disbiosi intestinale e riportare la flora batterica intestinale in perfetto equilibrio. Assumere regolarmente gli integratori Neobilive a base di Probiotici, Prebiotici, Selenio e Zinco, migliora la salute del colon, riportando l’intero organismo in armonia,
Cosa mangiare a colazione con intestino irritabile?
Silvio Danese, professore ordinario di gastroenterologia: L’apparato digerente il nostro secondo cervello. Quando qualcosa non va, manda segnali ben precisi: crampi, gonfiori addominali, stipsi. Ecco cosa fare per stare meglio. A partire dalla tavola – Possiamo farla in barba ai genitori e ai prof, magari anche al partner, al collega, al dietista, ma non possiamo certo ingannare la pancia.
Non mangiamo abbastanza frutta e verdura? Lei lo sa. Non abbiamo uno stile di vita sano perch, volenti o nolenti, siamo sedentari? Lei lo sa. Abbiamo preoccupazioni e ansie cos sedimentate da non riuscire pi a vederle? Lei sa anche questo. E prima o poi si ribella. Professore ordinario di Gastroenterologia all’ Universit Vita-Salute San Raffaele di Milano, direttore di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva all’Ospedale San Raffaele, Silvio Danese ci spiega come capire e interpretare i segnali lanciati da stomaco e intestino.
E lo fa con un libro, La pancia lo sa. Interpretare i messaggi di stomaco e intestino per vivere meglio (Collana Scienze per la vita, Sonzogno, 192 pagine, 16 euro), in cui insegna a riportare le abitudini sbagliate nella giusta direzione. Professore, cosa sa di preciso la pancia? Tutto, anche quello che noi riusciamo a negare a noi stessi.
- E non per chiss quale energia sovrannaturale, ma per precise ragioni biochimiche e neurologiche.
- La pancia il nostro secondo cervello,
- Nei 12 metri di apparato gastrointestinale ci sono 500 milioni di neuroni.
- Una cifra impressionante, paragonabile a quella del midollo spinale che, in parole povere, il prolungamento del cervello.
Ecco perch da pi di vent’anni la comunit medico-scientifica definisce la pancia il “secondo cervello”, Io ironizzo e ai miei pazienti spesso parlo di in-testino, una piccola testa pensante. E in che modo pensa? Mandandoci segnali precisi. Vede, la pancia non un centro di smaltimento rifiuti, come molti erroneamente pensano, quanto piuttosto una stanza dei bottoni che regola il funzionamento dell’organismo e sovrintende a funzioni fondamentali e delicatissime come le difese immunitarie e il metabolismo.
I milioni di cellule e connessioni neuronali che la costituiscono ne fanno un sistema nervoso autonomo, capace di specifiche azioni, come ad esempio la peristalsi intestinale, che fa scorrere il cibo lungo il percorso della digestione; o il rilascio degli enzimi che lo scompongono e rendono possibile l’assimilazione dei nutrienti.
La pancia interagisce con il sistema nervoso centrale, integrando ed elaborando gli stimoli che riceve dal mondo esterno oppure dai vari organi. Interazione, questa, che avviene grazie al nervo vago, un canale di comunicazione che da dietro le orecchie scende fino all’addome, correndo ai lati del collo.
- In concreto, semplificando, testa e pancia non solo si influenzano reciprocamente, ma condizionano lo stato di benessere psicofisico dell’individuo,
- Espressioni come solo l’idea mi fa venire la nausea o mi si torcono le budella dalla rabbia sono fondate.
- Cos come fondato il groviglio allo stomaco quando dobbiamo sostenere una prova impegnativa o la corsa al bagno quando abbiamo subto un forte stress.
A dimostrazione del fatto che il tratto gastrointestinale sensibile alle emozioni, Attenzione: questa connessione va in entrambi i sensi. Che cosa significa? Significa che se da una parte una pancia sottosopra pu dare fastidio al cervello, dall’altra una testa irrequieta pu scombussolare l’intestino.
- A che cosa andiamo incontro? Pi comunemente a gonfiore addominale, stitichezza, diarrea e difficolt digestive in genere : tutte cause, ma anche effetti di ansia, stress, rabbia, depressione, sonno disturbato e paure.
- Di uno stile di vita convulso, insomma.
- Soprattutto in questo ultimo anno di pandemia.
Che cosa intende dire? La pandemia ha incrementato i disturbi legati alla pancia. Pensi che di recente abbiamo scoperto l’esistenza della sindrome del colon irritabile post covid che altro dalla ben nota sindrome del colon irritabile post infettivo. Lo stress, il cambio drastico e repentino delle abitudini di vita, la paura di essere infettati o di infettare gli altri sono per tutti continue e forti fonti di stress psicologico,
Che, nei mesi, hanno contribuito a esacerbare una nuova forma di colon irritabile di cui conosciamo molto poco: ci stiamo lavorando. Che ruolo ha l’alimentazione in tutto questo? Determinante. In presenza di questi disturbi, comuni alla maggior parte della popolazione, opportuno per prima cosa ridurre zuccheri e grassi,
I primi fanno fare l’altalena alla glicemia nel sangue, con sbalzi di umore e cali improvvisi di energia; i secondi rallentano la digestione. Poi, restano valide le 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, unite a una dieta varia e bilanciata, e a una corretta idratazione.
Importante anche il modo in cui si mangia. Siamo praticamente sempre in casa, non per questo dobbiamo trascurarci. Cerchiamo anzi di pranzare e cenare in un ambiente confortevole, ordinato e comodo. Se la pausa pranzo fosse in ufficio, allontaniamoci dal pc, riponiamo il telefono in un cassetto oppure silenziamolo e mangiamo con calma, masticando a lungo prima di deglutire : la digestione comincia qui.
Poi, potr sembrare bizzarro ma non lo, evitiamo di parlare con il boccone in bocca: cos facendo non ingeriamo aria che deleteria perch rallenta i processi digestivi e crea problemi di meteorismo o crampi. Concentriamoci casomai su ci che mastichiamo cos da non pensare ad altro.
- Se pu essere d’aiuto, nel limite del possibile pranziamo all’aperto : distrae.
- Poi concediamoci due passi, ci metteremo seduti in un secondo momento.
- Quali sono i cibi da preferire? Dipende dal fastidio che si ha.
- In caso ad esempio di intestino pigro, utilissime sono le fibre: riducono la stipsi e nutrono il microbiota “buono”, cio tutti quei microbi che aiutano ad assimilare correttamente il cibo, proteggendoci da molte malattie e facendoci stare meglio.
Tra i lassativi naturali pi efficaci troviamo le prugne fresche e secche, i kiwi, le mele cotte, le pere. E poi carciofi, zucca, barbabietole rosse, legumi in genere. Bene i brodi e gli infusi alle erbe — malva, cicoria, liquirizia —, in aggiunta all’acqua naturale.
- I liquidi, infatti, impregnano le fibre facilitando cos la peristalsi.
- S allo yogurt, anche questo naturale e senza zucchero: favorisce l’equilibrio della flora batterica.
- E s al kefir, bevanda fermentata da preparare con acqua al posto del classico latte.
- Se, invece, soffriamo di colon irritabile — disturbo che interessa il 15 per cento della popolazione mondiale e non prevede una cura uguale per tutti perch i sintomi sono variabili — il consiglio quello di consultare il medico.
In caso di meteorismo, potr suggerire alimenti capaci di rimettere in sesto la flora batterica: su tutti i finocchi, meglio se cotti, e i mirtilli. Poi, ancora una volta, le mele: svolgono una funzione antifermentativa, In pi i cereali, stando attenti ad alternare frumento, avena, riso, mais, miglio, grano saraceno.
- In quanto a liquidi, le tisane carminative ai semi di finocchio, aneto, cumino, menta sono perfette.
- Riso, pesce lesso, al vapore o ai ferri, bresaola, carote, lattuga, patate e spinaci, anche in questo caso cotti, risolvono i problemi di diarrea,
- Cos come il pane tostato, le fette biscottate e i crackers, purch non salati.
L’alimentazione pu davvero molto perch sa tenere a bada i focolai dentro e fuori la pancia. In Italia siamo fortunati : la cucina e la biodiversit che ci viene offerta dal clima fanno s che le nostre tavole siano naturalmente zeppe di ingredienti le cui propriet sono certificate ormai da migliaia di ricerche.
Cosa bere per sfiammare l’intestino?
Bere acqua, almeno 1,5 litri al giorno, per favorire il transito intestinale e l’espulsione di feci morbide.
Quale tisana fa bene al colon irritabile?
La TISANA COLON IRRITABILE è una nostra miscela di piante officinali tra cui Malva, Camomilla e Finocchio che aiutano a contrastare i tipici sintomi da sindrome del colon irritabile come meteorismo, flatulenza, dolore addominale e stipsi.
Come si fa a rilassare l’intestino?
I consigli utili – Si può iniziare già dal mattino, appena svegli, con un lieve massaggio alla pancia e un bicchiere di acqua tiepida con limone: rilassa le pareti dell’intestino e permette al nostro organismo, allo stomaco e all’intestino di “accogliere” meglio la colazione.
Cosa bere al bar con colon irritabile?
Orzo e colite – La sindrome del colon irritabile, detta comunemente colite, è una patologia che provoca gonfiore intestinale, diarrea o stipsi e tutta una serie di disturbi a carico dell’apparato digerente. Per chi soffre di colon irritabile, l’alimentazione è importante e consumare alcuni cibi può migliorare o peggiorare i sintomi.
- Tra gli alimenti non indicati per chi soffre di colite c’è il caffè, una bevanda che causa infiammazioni e irritazioni nel tratto intestinale e che potrebbe causare disturbi spiacevoli.
- È specialmente la caffeina a essere responsabile di tutta una serie di controindicazioni, per cui è opportuno consumare bevande prive di questo eccipiente.
L’ e, per questo, si rivela adatto al consumo di chi ha il problema del colon irritabile, L’orzo è una bevanda che può essere assunta anche da persone in gravidanza, dai bambini e dagli ipertesi, poiché non contiene alcuna sostanza eccitante o infiammante.
Chi soffre di colon irritabile può mangiare le uova?
Le uova sono un alimento completo e rappresentano un integratore naturale. Puoi mangiarne fino a 2-3 alla settimana. I consigli dell’esperta per scegliere bene al momento dell’acquisto – È nato prima l’uovo o la gallina? Il primo, ha risposto la scienza. Ma al di là di questo eterno dilemma, l’uovo rappresenta uno degli alimenti più sani e completi, che trova impiego in un numero pressoché illimitato di ricette: «Ha un alto valore biologico, perché contiene tutti gli amminoacidi essenziali, cioè quelli che l’organismo non riesce a produrre da solo ma deve per forza introdurre con l’alimentazione», racconta la dottoressa Francesca Finelli, biologa nutrizionista.
«Questo rende le uova una straordinaria fonte di proteine, circa 7 grammi su un peso totale di circa 60 grammi. Le uova, insomma sono un incredibile sostegno per la costruzione e il mantenimento della massa muscolare, sia negli sportivi che non». Scopriamo insieme perché fanno bene e quante se ne possono mangiare.
Quante calorie nelle uova I tre quarti del suo contenuto calorico (pari a 128 calorie per 100 g di prodotto) sono forniti dal tuorlo, in cui troviamo concentrati tutti i grassi, ben 6 grammi, rappresentati principalmente da acido oleico, palmitico e linoleico, ma anche da Omega-3 e Omega-6, seppure in quota minore.
«Sempre nel tuorlo troviamo anche la vitamina D, preziosa alleata delle ossa e poco reperibile negli alimenti, e la colina, una sostanza benefica per il fegato e fondamentale per il cervello e il sistema nervoso, non solo durante lo sviluppo ma in generale per favorire l’efficienza della memoria con l’avanzare degli anni».
Il colore giallo-arancione, invece, è dovuto alla presenza di composti antiossidanti, come luteina e zeaxantina, due carotenoidi che riducono il rischio di malattie oculari croniche, tra cui cataratta e degenerazione maculare legata all’età. «Sempre il tuorlo apporta numerosi minerali, come ferro, potassio, fosforo e magnesio, oltre a vitamine A, E e quelle del gruppo B,
- Insomma, si tratta di un integratore naturale e gustoso».
- Albume, privo di grassi e ricco di proteine Anche l’albume dell’uovo ha le sue virtù : rappresentando circa due terzi del peso totale dell’uovo, è costituito per il 90% da acqua, è praticamente privo di grassi, ha un basso valore calorico e contiene proteine, minerali, vitamine e piccole tracce di glucosio.
«Unica pecca è la sua proteina più importante, l’avidina, che agisce come anti-nutriente e interferisce con l’assorbimento della vitamina H, più nota come biotina, fondamentale per la salute di pelle, unghie e capelli: per fortuna, basta una leggera cottura per inattivarla ».
Da qui deriva il modo migliore per cucinare le uova, cioè alla coque, immergendole con il guscio per 3-5 minuti nell’acqua bollente: «In questo modo ci assicuriamo la massima digeribilità, visto che un uovo alla coque rimane nello stomaco per circa 105 minuti contro i 125 minuti di un uovo strapazzato o i 170 di un uovo sodo».
Questione colesterolo: quante uova mangiare Nonostante i tanti benefici, le uova vengono spesso messe sul banco degli imputati per il contenuto di colesterolo, che in questi alimenti rappresenta il 5%, circa 200 milligrammi, «In teoria, questo significa che basta consumare due uova per superare il fabbisogno quotidiano di colesterolo, stimato intorno ai 300 milligrammi », ricorda la dottoressa Finelli.
- «Ma bisogna fare due considerazioni,
- Innanzitutto, gli studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che solo il 20 per cento del colesterolo nel sangue viene introdotto con l’alimentazione, mentre il restante 80 per cento è prodotto direttamente dall’organismo : ciò significa che l’impatto della dieta sulla colesterolemia totale resta marginale rispetto a un’eventuale predisposizione genetica, a squilibri ormonali o altri fattori di rischio che determinano un’impennata dei grassi.
In più, l’alta presenza di colesterolo nell’uovo viene bilanciata dal contenuto di lecitine, che favoriscono il trasporto inverso del colesterolo “cattivo” dalle arterie al fegato, potenziando allo stesso tempo l’attività di quello “buono”. Dunque, via libera alle uova? No, come per ogni alimento serve moderazione : è consigliabile non superare le 2-3 uova alla settimana, tenendo conto anche di quelle presenti negli alimenti già pronti, come pasta ripiena, prodotti da forno, maionese, impasti e preparazioni».
- Non ci sono differenze sostanziali fra uomo e donna, mentre il conteggio può cambiare negli sportivi, per i quali le porzioni possono aumentare a seconda del dispendio energetico, sempre da valutare con un nutrizionista.
- Quando mangiare le uova Essendo molto versatili, le uova si possono mettere in tavola in qualunque momento della giornata, quindi non solamente a pranzo oppure a cena.
«Sono ottime anche a colazione, il pasto più importante della giornata, perché nutrono, danno energia e ci permettono di arrivare all’ora di pranzo concentrati e senza una fame esasperata, visto l’elevato potere saziante». Il loro apporto non dovrebbe mancare sin da piccoli, a partire dallo svezzamento : c’è addirittura uno studio della Washington University in St.
- Louis, in America, che ha dimostrato come i bambini che iniziano a mangiare uova dall’età di 6 mesi presentano nel sangue concentrazioni più alte di colina, acido docosaesaenoico (DHA) e altre sostanze essenziali per la formazione del cervello durante la prima infanzia.
- «Negli ultimi anni, infatti, sono caduti i pregiudizi per cui se ne consigliava un inserimento tardivo, il tuorlo dopo gli otto mesi e l’albume dopo l’anno, perché sembra che il rischio di allergia si riduca se i cibi, compresi quelli più allergizzanti come le uova, vengono introdotti durante l’allattamento».
Le controindicazioni Siccome la colina contenuta nel tuorlo fa contrarre la cistifellea, evitando il deposito della bile, se esistono dei calcoli biliari la contrazione diventa dolorosa e talvolta può tramutarsi in una colica : quindi, meglio non abusare di uova quando si è soggetti a calcolosi o infiammazioni delle vie biliari.
Devono essere prudenti anche i diabetici, visto che l’alto contenuto di colesterolo può influenzare negativamente la regolazione della glicemia, e ovviamente gli allergici conclamati. «Non ci sono controindicazioni alle uovo per chi soffre di colon irritabile o di gastrite: l’uovo non irrita l’intestino, perché non lascia residui non digeriti, e provoca una secrezione di acido cloridrico decisamente inferiore rispetto a quella stimolata da carne o pesce».
Come scegliere le uova Al momento dell’acquisto, prestiamo attenzione al codice identificativo delle uova che deve essere obbligatoriamente riportato su ogni guscio, da cui possiamo ricavare informazioni sulla provenienza, sulla scadenza e sul metodo di allevamento,
Il dato più interessante è il primo numero: 0 (allevamento biologico), 1 (all’aperto), 2 (a terra), 3 (in gabbia). «La scelta migliore è certamente la prima, perché la produzione biologica rispetta normative stringenti, Per esempio, siccome il colore del tuorlo varia in base all’alimentazione della gallina, spesso per ravvivarlo viene aggiunto un colorante giallo-arancione al mangime, la cantaxantina: questo stratagemma è sicuramente assente nelle uova biologiche», assicura l’esperta, che conclude con un consiglio: «Anche se in supermercati e negozi le confezioni non si trovano nei banchi refrigerati, una volta a casa è bene riporre le uova in frigorifero per salvaguardarne al meglio gusto e salubrità, consumandole entro tre settimane dall’acquisto ed evitando di lavare il guscio fino al momento del consumo, perché questo involucro protettivo garantisce sicurezza alimentare».
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Quanto dura infiammazione colon irritabile?
Quanto dura la colite nervosa? – La colite nervosa ha una durata che varia da soggetto a soggetto. Il disturbo può presentarsi per anni, comparendo periodicamente, e protrarsi per tutta la vita. In generale, si parla di colite nervosa se i sintomi sono presenti una volta a settimana, da almeno 6 mesi.