Cosa Fare Quando Ti Annoi?
Elvira Olguin
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Perché tutto mi annoia?
Che cos’è la noia? – La noia è un sentimento comune, che può essere generato da un’insoddisfazione verso un’attività o un disinteresse nei confronti di quello che sta succedendo. Normalmente quando compara la noia, ci si sente pieni di energia, ma non si trova un modo per esprimerla e sfogarla,
- Può anche capitare di annoiarsi quando non ci si riesce a concentrare su un compito che bisogna svolgere.
- La noia è comune tra i bambini e gli adolescenti, che sono le fasce di età più ricche di energie, ma può essere comune anche tra gli adulti.
- La noia non è per forza un sentimento negativo, può essere un momento di pausa che ci spinge a riflettere, o un momento per ricaricarsi.
Se è un sentimento ricorrente, potrebbe essere il primo sintomo di forme di apatia o depressione. Vediamo più da vicino tutti gli aspetti che riguardano questo sentimento.
Come si chiama chi si annoia facilmente?
Quali sono le conseguenze del disturbo? – Le persone con disturbo istrionico di personalità desiderano in continuazione stimoli nuovi e hanno la tendenza ad annoiarsi facilmente. Sono spesso intolleranti o frustrate da situazioni che comportano una gratificazione ritardata, e le loro azioni sono spesso indirizzate a ottenere una soddisfazione immediata.
Quando si prova noia?
La noia come condizione esistenziale La noia che racconteremo in questo articolo è una condizione esistenziale, che origina da un vissuto profondo. E’ quello stato d’animo che nasce dall’incapacità di provare interesse per il mondo, per le persone che ci circondano, per le cose che facciamo e che ha come conseguenza l’assenza di emozioni e l’apatia, che a loro volta contribuiscono alla sedimentazione di un vissuto negativo su se stessi, che non può che alimentare nuovamente la noia e l’apatia, originando un circolo vizioso disfunzionale che deve essere interrotto.
- Chi si annoia in questo modo vive una quotidianità dove niente lo emoziona, lo coinvolge e lo entusiasma, si sente inadeguato e incapace di raggiungere obiettivi e traguardi di vita.
- Da cosa nasce la noia? L’incapacità di provare piacere ed interesse nasconde un vissuto depressivo e credenze negative su di sé, come un profondo senso di inadeguatezza e incapacità, che hanno origini antiche.
La noia segnala un rapporto alterato con i propri bisogni più profondi: chi si annoia non riesce a trovare dei sogni, uno scopo, qualcosa che lo motivi veramente. In altre parole, chi si annoia in questo modo, ha imparato a reprimere emozioni, bisogni, desideri.
L’assenza di desiderio, tipica della noia, può proteggere dalla frustrazione di desiderare cose che si ritengono irrealizzabili o al di fuori della propria portata. Se io desidero qualcosa che è importante per me, mi impegno per averla e non ci riesco, soffro. Ma se io non desidero, non soffro. Quindi la sostanzialmente la noia si configura come una forma di protezione, di difesa rispetto all’irrealizzabilità dei propri bisogni.
Come gestire la noia, alcune strategie operative:
Imparare a dare valore a quello che si fa. L a noia non si sconfigge cercando sempre nuovi stimoli ma cercando di trarre godimento e piacere dalle piccole cose positive della vita quotidiana, recuperando la capacità di sentire ed esprimere le emozioni positive. Cercare di essere se stessi riconoscendo e dando valore ai propri bisogni e ai propri vissuti emotivi. Questo atteggiamento permette di portare avanti i propri desideri, di scegliere in maniera spontanea, e di istaurare relazioni autentiche e soddisfacenti. Dare il meglio di sè nella situazione attuale. P er sconfiggere la noia è necessario impegnarsi e dare il meglio di sè nella situazione attuale, senza aspettare un’utopica situazione ideale (per esempio avere il lavoro perfetto) Non dare nulla per scontato, a vere uno sguardo curioso e aperto alle novità facilità il coinvolgimento e la nascita i nuovi interessi, di per sé un potente antidoto alla noia.
Quando rivolgersi a uno psicoterapeuta Se ti accorgi che la noia ti impedisce di vivere a pieno la tua vita e sei bloccato nel circolo vizioso dei pensieri negativi che alimentano l’apatia e la deflessione del tono dell’umore e non riesci ad uscirne da solo, è opportuno rivolgersi a uno specialista che ti aiuti a gestire questo circolo vizioso disfunzionale, ricostruendo un’immagine di te stesso come adeguato e capace che ti permetterà di riappropriarti della tua vita.
La noia insorge quando abbiamo smesso di sognare, di crescere, di porci degli obiettivi e la nostra vita è diventata statica e senza prospettive. Abbiamo raggiunto una stabilità ma diamo tutto per scontato: il lavoro, il partner, gli amici, la famiglia. La natura umana è fatta per crescere, per evolvere, per migliorare.
Cercare di migliorare e di imparare cose nuove è un potente antidoto alla noia. © MilanoPsicologo.it | Centro di Psicologia e Psicoterapia Milano | Terapia Cognitivo Comportamentale CBT + EMDR + Neurofeedback Dinamico visita l’angolo della posta ” LO PSICOLOGO RISPONDE ”
Qual è il contrario di annoiato?
annoiare ( io annòio, ecc.). – ■ v. tr.1. ≈ ( lett.) aduggiare, infastidire, ( fam.) rompere, ( fam., region.) scocciare, seccare, stancare, ( fam.) stufare, ( lett.) tediare. ↔ allietare, divertire, interessare, rallegrare, ricreare, svagare.2. ( ant,) ≈ addolorare, affliggere.
Quanto dura la crisi di coppia?
Quanto dura una crisi di coppia? – A seconda delle cause che l’hanno determinata, una crisi di coppia può durare più o meno tempo. Può succedere che venga innescata da un evento traumatico come può essere un lutto o una fase di grande cambiamento, non necessariamente negativa, come la nascita di un figlio.
Cosa può rovinare una relazione di coppia?
Critica – Secondo lo psicologo Gottman una cosa importante che rovina una relazione di coppia riguarda la critica eccessiva nei confronti del partner. Se il disprezzo consiste nell’atteggiamento di superiorità di un partner sull’altro, la critica consiste nell’ attaccare il carattere o la personalità dell’altro.
Nella vita di relazione può accadere diverse volte di lamentarsi per alcuni comportamenti del partner come ad esempio le promesse non mantenute, la scarsa collaborazione in famiglia o per aver preso delle decisioni sbagliate. Quando però la lamentela si trasforma in un vero e proprio attacco alla persona allora si oltrepassa un confine per il quale diventa abituale svalutare le qualità del partner e attribuirgli qualsiasi colpa di ciò che non funziona nella relazione.
La critica diventa quindi una modalità di comunicazione logorante e spesso dolorosa per chi la riceve. Si crea uno spazio negativo in cui può diventare sempre più difficile far fiorire l’amore. Infatti la conseguenza del costante atteggiamento di critica porta a guardare solo ciò che manca nella relazione invece di concentrarsi su ciò che sta andando bene o su ciò che sta migliorando.
- Probabilmente si entra in questo circolo vizioso senza alcuna intenzionalità ma con il tempo la relazione inizia a logorarsi e nascono sentimenti di reciproca frustrazione e sofferenza mentale.
- Quando la critica prende il posto dell’apprezzamento si dimentica che il partner dovrebbe essere il nostro miglior alleato, si può diventare due estranei che perdono di vista la direzione comune.
In qualsiasi relazione in cui si attacca il modo di essere dell’altro si sta semplicemente demolendo la relazione stessa. Uno dei modi per superare questa condizione è quello di riuscire a comprendere empaticamente il partner provando ad ascoltare sinceramente il suo punto di vista sulle cose.