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Cosa Sono I Leucociti?

Cosa Sono I Leucociti

Quando preoccuparsi dei leucociti?

Cosa significa Leucocitosi? – Nel linguaggio medico, il termine leucocitosi viene utilizzato per indicare un generico aumento dei globuli bianchi nel sangue, rispetto ai valori massimi riscontrati nei soggetti normali. I leucociti, altrimenti noti come globuli bianchi, rappresentano un importante baluardo a difesa dell’organismo dai più svariati processi patologici; non a caso, l’aumento dei leucociti circolanti è un reperto comune a svariate malattie infiammatorie e infettive.

In alcune circostanze, la leucocitosi è una caratteristica transitoria e assolutamente benigna : l’ esercizio fisico intenso, la paura e lo stress acuto possono ad esempio associarsi a una leucocitosi fisiologica; altre volte i globuli bianchi circolanti aumentano di numero in risposta a patologie più o meno gravi : infezioni, anche banali ( influenza, malanni invernali ), neoplasie a crescita rapida, emolisi acuta, emorragie, intossicazioni, leucemia e traumi (leucocitosi patologica).

La leucocitosi ci informa sull’aumento assoluto dei globuli bianchi, ma non fornisce alcuna indicazione su quale o quali popolazioni cellulari siano responsabili di tale aumento. Di conseguenza, per raccogliere qualche indizio diagnostico in più, di fronte al riscontro di leucocitosi è necessario procedere a una conta differenziale dei globuli bianchi.

Quando il valore dei leucociti nelle urine è preoccupante?

Come si misurano – Conoscere la quantità di leucociti “lasciati passare” dai reni è molto semplice: basta sottoporsi a un esame delle urine che consiste nell’osservare al microscopio (o mediante una tecnica chiamata citofluorimetria) un campione di urina sottoposto a centrifuga, per poi analizzare il contenuto del cosiddetto sedimento urinario,

Questo tipo di esame, detto per l’appunto microscopico, consente di rilevare anche la presenza di emazie(globuli rossi), di cellule epiteliali, di cristalli, di cilindri, di batteri e lieviti. Esso è sempre incluso nell’esame standard delle urine insieme all’ esame fisico (che ne descrive colore, limpidezza e odore) e a quello chimico,(con cui se analizzano caratteristiche quali ph e peso specifico e si ricerca l’eventuale presenza di nitriti, esterasi leucocitaria, bilirubina, albumina e altre sostanze).

Nel caso dei leucociti, si ritiene nella norma la presenza di 1-2 di essi per campo microscopico, mentre si parla di leucocituria, cioè di eccessiva presenza di leucociti nelle urine, quando sono presenti 10 o più leucociti per campo microscopico. Il calcolo dei leucociti al microscopio può essere condizionato da fattori in grado di modificare la concentrazione delle urine e dalla variazione della quantità di liquido che viene messa sul vetrino.

  • Raramente i leucociti sono presenti nelle urine; in questo caso la loro conta dà come risultato una quantità definita “trascurabile”,
  • Se l’esito dell’esame delle urine porta invece la dicitura “tracce”, vuol dire che la loro concentrazione nelle urine è leggermente più alta del normale.
  • Non è comunque il caso di preoccuparsi, soprattutto se non ci sono altri segni che possono preoccupare, come la presenza di sangue o di pus.

L’ esame delle urine, oltre alla conta dei leucociti, ne valuta infatti anche l’aspetto, prendendone in considerazione due caratteristiche: il colore e la torbidità, Se il colore è giallo paglierino, significa che non è presente alcuna infezione, mentre se l’aspetto ha un colore giallo torbido, dovuto alla presenza di muco, di pus, di germi o di cellule di sfaldamento (vecchie cellule epiteliali), vuol dire che potrebbe esserci un’infiammazione in corso.

  • Per la misurazione dei livelli di leucociti è bene raccogliere un campione di urina della prima minzione del mattino, in quanto più concentrata e maggiormente in grado di fornire indicazioni utili.
  • È, però, importante non raccogliere il primo getto di urina, ma quello successivo, fino a riempire la provetta, richiudendola bene.

Durante il ciclo mestruale, è consigliabile utilizzare un tampone assorbente al momento della raccolta del campione, per non correre il rischio di contaminarlo, oppure posticipare l’esame di qualche giorno, se possibile. Le urine vanno raccolte in un contenitore monouso sterile acquistabile in farmacia senza ricetta medica,

  • Le urine devono essere consegnate in breve tempo al laboratorio, in modo da evitare la contaminazione da parte di germi in grado di modificare alcune importanti caratteristiche delle urine (acidità, limpidezza, precipitazione di sostanze sotto forma di cristalli).
  • Prima di effettuare il prelievo, è opportuno lavarsi le mani con acqua e sapone e pulire i genitali per evitare la contaminazione del campione e alterare il risultato dell’esame.

Oltre all’esame di laboratorio, è possibile eseguire un’analisi anche a casa propria, ricorrendo a strisce reattive da immergere nell’urina che si acquistano in farmacia senza ricetta medica e che cambiano colore e intensità in base alla presenza e alla concentrazione dei leucociti.

Cosa fare in caso di leucociti nelle urine?

Infezioni del tratto urinario –

  • Se i leucociti alti nelle urine dipendono da un’infezione batterica, il medico prescriverà una cura antibiotica generale (ad ampio spettro) o specifica in base ai risultati dell’urinocoltura.
  • Se si verificano infezioni delle vie urinarie ricorrenti, il medico può prescrivere un ciclo più lungo di antibiotici e ulteriori esami per vedere se ci sono ragioni specifiche per questo problema.
  • Bere più può aiutare ad accelerare il processo di guarigione.
  • Gli integratori utili contro le infezioni urinarie di origine batterica ( Escherichia coli ) includono il, il rosso americano e l’.
  • Per le infezioni fungine, potrebbero essere somministrati farmaci antimicotici.
  • Altre cause non infettive possono richiedere un trattamento con corticosteroidi o altri medicinali.
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Qual è il valore normale dei leucociti?

Morfologia dei leucociti – I leucociti si possono suddividere in base alla loro morfologia in due macrocategorie :

  1. Granulociti (o leucociti polimorfonucleati): sono contraddistinti dalla presenza di granuli di differente pigmentazione nel citoplasma che vengono rilasciati all’occorrenza per contrastare gli organismi invasori. In base alla colorazione assunta quando trattati con agenti reattivi si possono distinguere tre tipologie di granulociti: eosinofili, basofili e neutrofili
  2. Agranulociti (o cellule linfoidi): sono dotati di un unico lobo e citoplasma privo di granuli. Si distinguono in monociti e linfociti

Tutte queste cellule originano nel midollo osseo da un progenitore comune staminale noto come emocitoblasto, Successivamente, si differenziano in una linea mieloide, da cui si sviluppano i globuli rossi, i granulociti e i monociti, e in una linfoide, progenitrice dei linfociti.

  1. Per questo motivo un’ulteriore classificazione raggruppa queste cellule in mieloidi (neutrofili, eosinofili, basofili) e linfoidi (linfociti, monociti), in base al progenitore immaturo (mieloblasto o linfoblasto) da cui derivano.
  2. In un essere umano adulto e in salute sono presenti fra i 4000 e gli 11000 leucociti ogni microlitro di sangue, ma si tratta di numeri soggetti a fluttuazioni.

Ad esempio, il passaggio dalla veglia al sonno può ridurne il numero di diverse unità, mentre il sopraggiungere di un’infezione ne aumenta la richiesta di produzione al midollo osseo. In riferimento alle loro concentrazioni ematiche in condizioni normali, i valori normali delle varie cellule leucocitarie sono i seguenti: Leucociti totali : 4.50 – 11.0 milioni/L Neutrofili : 2.5 – 7.5 milioni/L Eosinofili : 0.04 – 0.4 milioni/L Basofili : 0.01 – 0.1 milioni/L Linfociti : 1.5 – 3.5 milioni/L Monociti : 0.2 – 0.8 milioni/L Tags : : Leucociti: cosa sono e quali sono i valori ematici di riferimento

Cosa succede se si hanno i leucociti alti?

Un referto che porti alla luce la presenza di leucociti alti nelle urine, potrebbe essere la spia di un’ infezione alle vie urinarie, La presenza di alte concentrazioni di globuli bianchi, infatti, è riconducibile ad uno stato infiammatorio dell’organismo a cui prestare attenzione.

Perché ci sono i leucociti alti?

Cosa succede quando si hanno i leucociti alti – Quando si ha un alto numero di leucociti in corpo potrebbero esserci diverse spiegazioni:

  • il sistema immunitario è al lavoro per distruggere un’ infezione
  • si potrebbe essere affetti da stress fisico o emotivo
  • si potrebbe essere affetti da cancro al sangue

Al contrario invece, quando i leucociti sono bassi, i medici devono trovare la causa che porta a distruggere queste cellule più velocemente di quanto si riproducano o che porta il corpo a riprodurne troppo poche.

Cosa significa quando ci sono i leucociti nelle urine?

Interpretazione – Nella maggior parte dei casi la presenza di leucociti nelle urine è segno di un’infezione delle vie urinarie, ma purtroppo quest’esame non è in grado di fornire informazioni più precise né sul tipo, né sul tratto colpito (reni, ureteri, vescica od uretra). Cosa Sono I Leucociti iStock.com/VectorMine La quantità rilevata è invece spesso proporzionale alla gravità della condizione: maggiore è la concentrazione e più grave è l’infezione, Si noti tuttavia che non si può prescindere da un’approfondita valutazione dei sintomi presenti, perché in presenza di valori solo lievemente aumentati ed in assenza di fastidi è possibile che la situazione non sia patologica (non sia cioè significativa né richieda la prescrizione di farmaci).

Quali sono i valori che indicano infezione urinaria?

DIAGNOSI INFEZIONI DELLE VIE URINARIE – Una donna in età fertile e non incinta che si presenta con disuria acuta ha solitamente uno di questi tre tipi di infezione:

Cistite acuta

Uretrite acuta da Chlamidia Trachomatis, Neisseria Gonorrhoeae o Herpes simplex

Vaginiti da Candida o Trichomonas vaginalis

Una distinzione tra queste tre entità può essere fatta con un alto grado di sicurezza tramite l’anamnesi e l’esame obiettivo L’esame urine (anche con stick) per la ricerca di piuria (presenza di almeno 10leucociti/mmc), ematuria e nitriti è indicato. Lo standard tradizionale per parlare di batteriuria “significativa” è > 104 batteri/ml.

Come far scendere leucociti?

Farmaci – Non sempre la leucocitosi richiede un trattamento farmacologico o medico specifico: spesse volte, come accennato, la conta dei leucociti nel sangue aumenta a seguito di un insulto all’organismo, come meccanismo di auto-difesa. Tuttavia, quando la leucocitosi riflette una condizione ben più grave, la cura diviene imprescindibile: il medico, mediante un’accurata analisi diagnostica, individuerà la causa che si pone alle origini della leucocitosi; di conseguenza, l’intervento sarà subordinato al fattore scatenante.

  1. Riportiamo un esempio: l’assunzione di alcune specialità medicinali può favorire un aumento dei leucociti nel sangue: in simili frangenti è sufficiente la sospensione del farmaco ed, eventualmente, la sostituzione con un’altra specialità farmacologica che eserciti lo stesso effetto terapico.
  2. Alcuni pazienti affetti da leucocitosi, invece, necessitano di un’ infusione endovena di liquidi ed elettroliti,

Di seguito, sono riassunti i farmaci più utilizzati in terapia:

  1. Antibiotici : per allontanare il batterio implicato nell’infezione, responsabile, a sua volta, dell’alterazione dei valori dei globuli bianchi nel sangue.
  2. Antiacidi: indicati per ridurre l’acidità delle urine durante la terapia per la cura della leucocitosi
  3. Corticosteroidi : talvolta, si raccomanda la terapia con farmaci steroidei per il loro potente effetto antinfiammatorio, Da ricordare, tuttavia, che una cura simile contribuisce anche a ridurre il numero di leucociti circolanti.
  4. Chemioterapia : alcune forme gravi di leucocitosi sono indotte da leucemie, pertanto, è richiesta la somministrazione di farmaci chemioterapici volti ad uccidere le cellule malate, favorendo il ripristino dei normali livelli di leucociti nel sangue (per approfondimenti: leggi l’articolo sui farmaci per la cura della leucemia )

Tra le strategie terapiche alternative ai farmaci, la trasfusione di sangue e il trapianto di midollo osseo sono le più accreditate. Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro la leucocitosi, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura: Farmaci antibiotici per la cura della leucocitosi infettiva dipendente da batteri

  • Penicillina o benzilpenicillina (es. Benzil B, Benzil P): per trattare la leucocitosi dipendente da Streptococcus pyogene, si raccomanda di assumere il farmaco alla dose di 2-8 milioni UI al dì. La durata della terapia va stabilita dal medico.
  • Moxifloxacina (es. Vigamox, Avalox, Octegra): in alternativa alla penicillina, per trattare la leucocitosi dipendente da streptococcus pyogene, assumere 400 mg al dì di farmaco.
  • Cefotaxima (es. Cefotaxima, Aximad, Lirgosin, Lexor): il farmaco è una cefalosporina di terza generazione, indicata per trattare le infezioni sostenute da E. coli anche nel contesto della leucocitosi. Indicativamente, si raccomanda di assumere 2 grammi di attivo ogni 12 ore. Si raccomanda di associare la terapia con un farmaco appartenente agli aminoglicosidi (es. tobramicina, alla dose di 3-5 mg/kg al giorno, in tre somministrazioni equamente frazionate, per via endovenosa o intramuscolare ).
  • Eritromicina (es. Eritrocina, Eritro L, Lauromicina): è il farmaco d’elezione per la cura della legionellosi : spesse volte, la malattia si manifesta anche con una leucocitosi modesta o media, curata con 500 mg di farmaco, da assumere 4 volte al giorno. La durata della terapia va stabilita dal medico.
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Farmaci per smettere di fumare I fumatori malati di leucocitosi dovrebbero smettere di fumare : sembra che l’elevato livello di nicotina o di catecolamine nel sangue incida pesantemente sulla manifestazione della leucocitosi neutrofila, Per approfondimenti: leggi l’articolo sui farmaci per smettere di fumare Farmaci steroidi per la cura della leucocitosi grave Quando l’alterazione della conta leucocitaria si rivela particolarmente importante, è necessario assumere corticosteroidi, utilissimi per ripristinare i valori di globuli bianchi nel sangue.

  • Prednisone (es. Deltacortene, Lodotra )
  • Metilprednisolone (es. Advantan, Solu-medrol, depo-medrol, Medrol, Urbason )
  • Cortisone (es. Cortis Acet, Cortone )

Farmaci antiacidi per la leucocitosi Questi farmaci NON sono utilizzati in terapia per normalizzare i livelli plasmatici di leucociti; più precisamente, gli antiacidi servono per alleggerire i Sintomi che derivano da una terapia specifica per la cura della leucocitosi.

  • Sodio bicarbonato (es. citrosodina ): questa sostanza agisce rapidamente neutralizzando gli acidi gastrici, ma comporta effetti collaterali spiacevoli ( alcalinizzazione delle urine, gonfiore, ipersodemia ). Consultare il medico.
  • Sodio citrato e potassio citrato (es. Biochetasi ): in genere si consiglia l’assunzione di 3 g di farmaco sciolti in acqua, ogni due ore affinché il pH urinario supera il valore 7; il trattamento di mantenimento consiste nell’assunzione di 5-10 g al dì per un periodo di tempo stabilito dal medico.
  • Idrossido di alluminio + idrossido di magnesio (es. maalox plus ): assumere 2-4 compresse al giorno (500-1500 mg) con abbondante acqua, 20-60 minuti prima dei pasti e prima di coricarsi.
  • Idrossido di magnesio (es. magnesia ): il farmaco, oltre a ridurre l’acidità indotta dalla cura per la leucocitosi, è raccomandato anche per la cura della stitichezza,

Quando i leucociti sono troppo bassi?

Definizione – La leucopenia è una riduzione del numero dei globuli bianchi (leucociti) che circolano nel sangue, I globuli bianchi sono la principale difesa dell’organismo dall’aggressione dei microrganismi esterni. Di conseguenza, in caso di un loro decremento, la funzione immunitaria è notevolmente ridotta e può risultare inefficace.

Si parla di leucopenia quando il numero di leucociti scende al di sotto delle 4000 unità per microlitro di sangue periferico; entro certi limiti, può essere considerata costituzionale, ma se la carenza è di grande entità predispone alle infezioni. In genere, tra i vari tipi di globuli bianchi, la situazione più frequente prevede una diminuzione dei neutrofili circolanti (neutropenia), sebbene possa contribuirvi anche un numero ridotto di linfociti, monociti, eosinofili o basofili,

Si possono distinguere, infatti, forme di leucopenia a carico di una sola popolazione leucocitaria e forme generalizzate. Le cause sono numerose. Più comunemente, la leucopenia si riscontra in caso di infezioni (es. HIV/AIDS, epatite B, dengue, malaria ecc.), patologie autoimmuni (es.

  • Lupus eritematoso sistemico e miastenia gravis ), malattie con effetti sul midollo osseo (tra cui: anemia aplastica, mielofibrosi, sindromi mielodisplastiche, disturbi linfoproliferativi e leucemie ).
  • Globuli bianchi bassi possono derivare da artrite reumatoide, carenza di folati o vitamina B12, deficit di zinco, abuso di alcol e lesioni termiche.

La leucopenia può essere indotta anche dall’uso protratto di alcuni farmaci (come antibiotici, diuretici e immunosoppressori), chemioterapia citotossica o radioterapia, esposizione a tossine e intossicazioni da piombo e mercurio,

Quando si alzano i linfociti?

Malattie associate a Linfociti Alti – I linfociti alti sono un reperto comune in caso di malattie infettive acute (es. pertosse, parotite, mononucleosi, morbillo, influenza, varicella, epatite virale, infezione da citomegalovirus ) e croniche (es.

Herpes labiale o genitale, tubercolosi, sifilide secondaria o congenita, brucellosi, infezioni focali). I linfociti possono aumentare anche in presenza di infezioni protozarie, come la toxoplasmosi e la tripanosomiasi americana (malattia di Chagas), endocrinopatie ( ipertiroidismo, tireotossicosi, morbo di Addison ), malattie reumatiche, infiammazioni (tra cui morbo di Crohn, rettocolite ulcerosa ) e ipersensibilità a farmaci,

Altre cause di linfocitosi sono: disordini autoimmuni (es. artrite reumatoide, tireopatie autoimmuni, lupus eritematoso sistemico e vasculiti ), malattie del tessuto connettivo, traumi fisici recenti, linfoma, splenectomia e splenomegalia con sequestro splenico di granulociti,

Leucemia linfatica cronica (o LLC): è una proliferazione monoclonale di piccoli linfociti (B), apparentemente maturi, ma immunologicamente non funzionanti, che circolano nel sangue periferico, nel midollo osseo, nella milza, nel fegato e occasionalmente in altre sedi linfatiche o extra linfatiche. La LLC è la forma più frequente, per incidenza, nei Paesi occidentali a sviluppo industriale e rappresenta il 25-35% di tutte le leucemie umane; essa colpisce con un rapporto maschi/femmine 2:1 e soggetti anziani di età superiore ai 50 anni. Leucemia linfoblastica acuta (o LLA): rappresenta un disordine clonale neoplastico ad altissima aggressività originato dai precursori linfopoietici nel midollo osseo, nel timo e nei linfonodi, I linfoblasti non sono dei veri e propri blasti, ma delle cellule non ancora completamente differenziate. L’80% circa delle LLA sono proliferazioni maligne della filiera B, mentre il 20% comprende quadri derivanti dal coinvolgimento di precursori della filiera T.

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Quale antibiotico per leucociti nelle urine?

Come si cura l’infezione delle vie urinarie – Il trattamento delle infezioni delle vie urinarie è basato fondamentalmente sulla terapia antibiotica e comprende:

Fosfomicina (Monurol) Trimetoprim-sulfametoxazolo (Bactrim, Septra, etc) Fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina) Nitrofurantoina (Macrodantin, Macrobid) Sulfamidici Cephalexin (Keflex) Cefalosporine ad ampio spettro (ceftriazone, cefotaxime, cefepima) Tetracicline (doxiciclina) Aminoglicosidi (gentamicina) Beta-lattamici (ampicillina/sulbactam, ticarcillina/clavulanato, piperacillina/tazobactam, meropenem) Imipenem/cilastatina Aztreonam

Per quanto riguarda le donne in gravidanza possono essere utilizzati, perché sicuri nelle prime fasi della gestazione, solo alcuni antibiotici come i beta-lattamici orali, i sulfamidici e la nitrofurantoina. Al contrario il trimetoprim deve essere evitato durante il primo trimestre di gravidanza, mentre il sulfametossazolo deve essere evitato durante il terzo trimestre, in particolare vicino al parto.

In generale, la cura delle infezioni delle vie urinarie si differenzia – per tipo di antibiotico e durata del trattamento – in base alla loro causa e alla loro frequenza (se isolate o ricorrenti), in base alla durata dei sintomi, alle condizioni associate, all’età, alle allergie etc. Altro parametro importante in base al quale scegliere l’antibiotico da utilizzare è, una volta eseguita l’urinocoltura, l’esecuzione dell’antibiogramma, così da identificare con certezza il principio attivo al quale il batterio è più sensibile.

Quando invece ci sono altre cause patologiche alla base delle infezioni delle vie urinarie il trattamento è orientato a risolverle. Potrebbero essere necessari anche:

Analgesici : paracetamolo o ibuprofene per il dolore o la febbre Antivirali : ad esempio il cidofovir è la scelta d’elezione per trattare le infezioni del tratto urinario Antimicotici Chirurgia : può occasionalmente servire in caso di anomalie strutturali di base, drenare ascessi, anomalie anatomiche e lesioni neuropatiche del tratto genito urinario

Quando il valore dei neutrofili è preoccupante?

Neutrofili: range di normalità – In condizioni di normalità, i neutrofili costituiscono il 40-75% delle cellule nucleate del sangue periferico. Valori che si dovessero trovare al di fuori del range – compreso tra 1.500 e 7.000 per millimetro cubo (mm 3 ) – devono essere considerati anomali.

  1. Nel caso di una conta al di sotto di questo intervallo si parla di NEUTROPENIA, mentre nel caso di valori superiori, si ha una NEUTROFILIA,
  2. Queste condizioni possono essere un segnale importante dell’alterazione dello stato di salute del paziente.
  3. Esistono, tuttavia, delle situazioni in cui è abbastanza normale e fisiologico avere i neutrofili bassi, come, per esempio, durante la gravidanza.

NOTA BENE : i valori di riferimento relativi ai neutrofili possono cambiare in funzione di età, sesso e strumentazione in uso nel laboratorio analisi. Per questo motivo, è preferibile consultare i range riportati direttamente sul referto. Occorre ricordare, inoltre, che i risultati delle analisi devono essere valutati nell’insieme dal medico di base che conosce il quadro anamnestico del proprio paziente.

Quanti sono i globuli bianchi nella leucemia?

Interpretazione dell’esame del sangue –

  • La maggior parte dei pazienti mostra qualche anomalia nell’esame emocromocitometrico, Lo striscio periferico consente di evidenziare la presenza di blasti in pazienti con leucemie acute, Nella caratterizzazione delle forme di LLA è necessario ricorrere all’applicazione di tecniche immunologiche per una completa definizione diagnostica, a differenza delle LMA, dove la morfologia e la citochimica sono sufficientemente indicative, per discriminare i diversi sottotipi.
  • Per diagnosticare la LLC deve essere presente una linfocitosi di grado variabile (numero elevato di linfociti compreso fra 10.000 e 150.000/mm 3 ). La conta assoluta dei neutrofili è di solito normale; il numero di globuli rossi e delle piastrine è leggermente diminuito. Secondo i criteri codificati dal gruppo FAB ( French-American-British, che organizza caratteri morfologici e citochimici in schemi che consentono di classificare diversi tipi di leucemia), una condizione per confermare la diagnosi di LLC è rappresentata dalla presenza di elementi linfocitari atipici (prolinfociti, immunoblasti e linfoblasti) inferiore al 10% nella formula leucocitaria. Allo striscio periferico, inoltre, è possibile rilevare linfociti maturi con citoplasma scarso e non granuloso, e la presenza delle ombre di Grumprecht (espressione di rottura delle cellule da trauma, reperto tipico della LLC).
  • La LMC è definita con la conta dei globuli bianchi: l’esame emocromocitometrico evidenzia una leucocitosi che può variare da 20 a 300 x 10 9 /l WBC (WBC = numero di globuli bianchi per litro di sangue). La valutazione morfologica del sangue periferico rivela elementi maturi e immaturi della serie granulocitaria neutrofila e si osserva spesso un incremento del numero degli eosinofili, dei monociti e/o in particolare dei basofili, A differenza dei cloni leucemici delle LMA, queste cellule sono mature e funzionali. Il numero delle piastrine può essere normale (nel 60% dei casi), aumentato (30%) o ridotto. Un quadro di modesta anemia può accompagnarsi ai reperti di leucocitosi e/o trombocitosi, La fosfatasi alcalina leucocitaria è in genere ridotta o assente. Altri reperti di laboratorio utili per la diagnosi possono essere rappresentati dai livelli, in genere elevati, di uricemia e di LDH nel siero,
  • Per classificare le LMA si ricorre all’impiego di opportune colorazioni panottiche (permettono la contemporanea osservazione di tutte le cellule ematiche) di strisci di sangue periferico e di midollo osseo, per la caratterizzazione morfologica. La LMA è diagnosticata anche dimostrando l’evidenza di particolari attività enzimatiche e la presenza di particolari sostanze ritenute specifiche per alcuni tipi cellulari (caratterizzazione citochimica).
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