Cosa Vedere A Cefalù?
Elvira Olguin
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Quanti giorni ci vogliono per visitare Cefalù?
State cercando cosa vedere a Cefalù, la splendida Cefalù sulla costa nord della Sicilia a poca distanza da Palermo? Siete nel posto giusto. Cefalù è stato il mio primo approccio con la Sicilia. Non avevo mai toccato il suolo siculo prima d’ora e devo dire che se tutto il resto dell’isola è bello quanto Cefalù, non posso che rammaricarmi di aver aspettato così tanto. Ho visitato Cefalù da solo, o meglio, in parte da solo ed in parte con Mario, una guida molto colta e preparata che mi ha accompagnato alla scoperta dei punti di maggior interesse e della storia di questa cittadina di mare, Chi mi legge da un po’ sa che amo perdermi all’interno di borghi e città, mi piace vagare con la macchina fotografica a portata di mano, pronto a immortalare un bel panorama o una semplice scena di vita quotidiana. Mi piace riassumere in pochi scatti l’anima di un luogo spostandomi al suo interno lasciandomi rapire dai momenti. Cefalù è il posto ideale per praticare questo sano “sport”, Le sue strette vie con i panni appesi, le case con i balconi a picco sul mare, i bambini che si gettano in acqua dal molo, il vecchio ed unico carretto con le verdure che ricorda i tempi passati, il calore e l’accoglienza delle persone. Tutto è in uno strano equilibrio che il turismo ha sicuramente intaccato ma che, per certi versi, sembra rimasto immutato. Una zona molto carina dove dormire a Cefalù, potrebbe essere quella della bellissima Cattedrale -> CLICCA QUI per scoprire gli hotel in questa zona. Oppure, se voleste stare fuori dal centro (soluzione ideale se siete automuniti) un’altra soluzione è spostarvi verso il lungomare Giardina, direzione Palermo tanto per capirci, e trovare un alloggio poco distante dall’ingresso della città. Io ero proprio in quella zona e credo che sia una scelta con un buon rapporto vicinanza/prezzo -> CLICCA QUI e visualizza solo quelli in zona lungomare. Cefalù è un antico borgo medioevale da preservare, tant’è che l’UNESCO l’ha inserita all’interno dell’itinerario arabo-normanno che si divide tra Cefalù, Palermo, Monreale e siti limitrofi. La storia di Cefalù mi ricorda un po’ quella di alcune città dell’Andalusia dove le varie dominazioni hanno lasciato il segno. Questa ex cittadina di pescatori è stata caratterizzata anch’essa da popolazioni lontane: arabi e normanni hanno dato la loro impronta alla città e questo lo si nota soprattutto nella cattedrale di Cefalù. Nella storia più recente, Cefalù è stata una cittadina di mare fino a metà del secolo scorso, molto legata alle tradizioni e poco propensa ai cambiamenti moderni. Nel 1957, con l’apertura del Club Med a pochi chilometri dal centro storico, Cefalù ha dovuto fare i conti con il passare del tempo ed i cambiamenti della società. Donne francesi in bikini e modi di fare notevolmente diversi sono stati dapprima rifiutati, successivamente ritenuti invece una fortuna che ha portato Cefalù alla fama attuale. Per apprezzare e vedere Cefalù al meglio servono almeno due giorni, Cefalù è una città di mare e come in tutte le città di mare è bello prendersi anche qualche pausa ammirando l’orizzonte o più semplicemente il calare del sole mentre si fa un bagno in spiaggia. Per apprezzare Cefalù nel suo complesso bisogna ammirarla da lontano, con la Rocca che sovrasta e protegge il borgo storico. Vi consiglio quindi di partire dal Lungomare Giuseppe Giardina e percorrerlo fino all’inizio di via Vittorio Emanuele, in pratica dove iniziano le case. L’itinerario per vedere Cefalù prosegue lungo via Vittorio Emanuele, qui si cammina immersi nella vita quotidiana del paese. Forse questa via ha preso una sfumatura troppo turistica e il turismo spesso (e purtroppo) snatura i luoghi. La bravura di una cittadina come Cefalù dev’essere proprio quella di non perdere le proprie origini e le proprie caratteristiche, altrimenti diventa un posto qualunque. Non nascondo che i negozi di souvenir lungo le strade principali siano troppi ma nonostante ciò si annusa ancora quel profumo di tempi che furono. Basta volgere lo sguardo nelle vie che intersecano via Vittorio Emanuele per ritornare di colpo fuori dal flusso turistico. Una miriade di panni stesi che pendono con come sfondo la Rocca di Cefalù, un’immagine che mi sa di quotidiano. Via Vittorio Emanuele scorre parallela al mare, solo le case la separano dalle onde. Tra queste case, a metà della via, potrete scoprire uno dei posti da vedere a Cefalù, Sto parlando del Lavatoio Medievale a cui si accede tramite una breve scalinata a ” lumachella “. Nel lavatoio confluiscono le acque del fiume Cefalino; potrete vedere tre step di piccole vasche dove un tempo venivano lavati i panni, a tutti gli effetti era un lavatoio pubblico. Le vasche più vicine al mare erano il primo lavaggio, quelle centrali erano il primo risciacquo, mentre quelle più vicine alla fonte erano il risciacquo definitivo. Secondo una leggenda le acque del Cefalino erano e sono molto pure perché si dice fossero le lacrime di una ninfa disperata dopo aver ucciso il proprio amato ritenendolo colpevole di tradimento. Questa è la spiegazione mitologica, la spiegazione scientifica è molto meno romanzata: si tratta di acque carsiche che scorrono tra le rocce e convergono dove il Cefalino sembra nascere, ovvero a pochi metri di distanza dal mare. Proseguendo oltre il lavatoio, arrivati a Porta Pescara vi si aprirà uno scorcio sul mare, un punto dove la foto è d’obbligo, il problema sarà trovarlo senza alcuna persona. È semplicemente un’apertura dalla quale si vede il mare. Poco dopo Porta Pescara alla vostra sinistra troverete Piazza Marina con il molo del porto vecchio. Qualche panchina e tanti ragazzi pronti a tuffarsi in delle acque cristalline. Consiglio: acquistate un’arancina e godetevela guardando Cefalù dal molo con lo sfondo della Rocca. Arancina + Cefalù + Rocca è la formula magica per la felicità. Dal porto vecchio potrete vedere la parte più affascinante di Cefalù: le case con i balconi direttamente sul mare. Seguite via Carlo Ortolani di Bordonaro, dopo poche decine di metri alla vostra sinistra troverete il Bastione di Capo Marchiafava, un baluardo di difesa, il più a nord del sistema di fortificazione della città. Uno dei punti più affascinanti da vedere a Cefalù. Dal bastione, restaurato negli anni Ottanta, potrete godere dell’immensa bellezza del mare. Lasciando alle vostre spalle il Bastione, imboccate quella che è la via principale di Cefalù ovvero Corso Ruggero, Dopo pochi metri vi ritroverete nella piazza del municipio di fronte al quale potrete vedere il Duomo di Cefalù in posizione leggermente rialzata, La facciata della Cattedrale di Cefalù è rivolta verso ovest ed alle sue spalle si erge la Rocca. Fu fondata proprio da re Ruggero II d’Altavilla (un piccolo territorio francese/normanno) nel 1131 assieme alla relativa diocesi (in tutta la Sicilia ci sono addirittura 29 diocesi). Nel corso del tempo subì diverse modifiche e la sua realizzazione non segui il progetto originario. La Cattedrale, chiamata la Cattedrale della Trasfigurazione, nel 2015 è stata inserita all’interno dell’itinerario arabo-normanno patrocinato dall’UNESCO e rappresenta davvero un momento di congiunzione, il luogo in cui si manifesta la convivenza tra più culture che, sebbene diverse e sottoposte a regole ferree, convissero a Cefalù. Nella Cattedrale di Cefalù si mischiano la cultura araba e la cultura normanna, senza dimenticare la cultura bizantina a cui erano deputate le decorazioni interne tramite i mosaici. Basta guardare i due torrioni della facciata principale, molto diversi tra loro. Alcune decorazioni così come la mancanza di vetro alle finestre ricordano lo stile delle Kasbah arabe. Le feritoie verticali nel muro della Cattedrale sono, invece, una caratteristica normanna. Gli arabi erano culturalmente colti, i normanni quel tantino di meno, diciamo che prediligevano l’aspetto fisico e le feritoie erano necessarie qualora fosse stato necessario difendersi dall’interno della Cattedrale. Gli interni della Cattedrale sono decisamente spogli e ciò rende ancor più evidente la figura del Cristo Pantocratore sopra l’abside. Pensate che tra le due mani ci sono addirittura 9 metri lineari formati da migliaia di quadratini di paste vitree. Si potevano ottenere fino a 150 colorazioni diverse. La bellezza del Cristo è impressionante, inoltre è ricco di richiami iconici. Provate a guardare la mano destra, sembra che indichi un tre ed un due. L’ennesimo segno di convivenza tra le culture, in questo caso tra culture religiose: la cultura ortodossa e quella cattolica. La Cattedrale di Cefalù è un’opera incompiuta, non venne terminata per ragioni economiche. Per questo motivo le pareti laterali sono vuote, non è presente alcun mosaico a differenza del Duomo di Monreale, L’ho lasciata per ultima nell’itinerario delle cose da vedere a Cefalù. La Rocca rappresenta la ciliegina su una torta già perfetta, Forse non a tutti farà piacere faticare per raggiungere la cima ma vi assicuro che ne vale davvero la pena. L’ascesa alla Rocca di Cefalù inizia prendendo la Salita Saraceni oppure potete passare da Piazza Garibaldi prendendo Via Giuseppe Fiore e seguendo la scalinata. Dopo pochi metri vi troverete all’ ingresso della salita dove dovrete fare il biglietto alla cassa automatica, Potete pagare in contanti o con carta di credito, attenzione che non dà resto. Il prezzo d’ingresso alla Rocca è pari a 4 euro il biglietto intero e 2 euro il ridotto. Da qui parte un sentiero che si inerpica verso la rocca. Durante la salita, mentre a poco a poco Cefalù diventerà sempre più affascinante guardandola dall’alto, potrete vedere le mura fortificate, le vecchie cisterne che convogliavano le acque ed il Tempio di Diana. Seguendo il sentiero arriverete in pochi minuti (un 40 minuti se non allenati) ad i resti del castello. In cima alla Rocca di Cefalù potrete godere di una vista a 360 gradi sulla costa siciliana. Semplicemente stupendo. Attenzione: la salita alla rocca presenta un dislivello di circa 240 metri, Non si tratta di una salita particolarmente impegnativa anche se buona parte del sentiero è formata da rocce e ghiaia. Per la salita alla Rocca di Cefalù bisognerebbe evitare le ore più calde della giornata. Inoltre, consiglio delle calzature adatte, non servono necessariamente scarpe da trekking, ma perlomeno evitate le infradito.
Quando dista Palermo da Cefalù?
Da Palermo la località di Cefalù dista appena 80 km e si impiega circa 60 minuti per raggiungerla. La via più breve che collega le due città è l’autostrada A20 in direzione di Messina, con pedaggio a partire dalla ‘Casello Buonfornello’.
Come è il mare di Cefalù?
Le spiagge da non perdere – Segna questi nomi: Kalura, Mazzaforno e Capo Plaja. Sono alcune delle spiagge più belle di Cefalù, alcune da cartolina, le più rinomate e frequentate insieme a quella del Vecchio Molo che è proprio in centro e alla lunga spiaggia che costeggia il lungomare.
Altre sono frequentate soprattutto dai locali e quindi raramente prese d’assalto dai turisti. Capo Plaja si trova all’estremità occidentale dei confini comunali, a circa 4 chilometri dal centro della cittadina. È lunghissima, arriva fino a Campofelice di Roccella, unendosi alla spiaggia delle Salinelle.
Il litorale è molto ampio e alterna sabbia a sassolini. Ha tanti accessi e nelle giornate di vento è frequentata dai surfisti. Mazzaforno è a circa 3 chilometri dal centro: è un alternarsi affascinante di lingue di sabbia e calette rocciose con fondali misti, ha un fascino un po’ selvaggio ma è facile da raggiungere. Sant’Ambrogio Per chi cerca soprattutto la tranquillità, la meta invece è Sant’Ambrogio, Questa frazione, a pochi chilometri da Cefalù, offre una grande spiaggia con ghiaia e sabbia frequentata soprattutto dai locali e quindi sempre molto tranquilla.
Come ci si sposta a Cefalù?
La Sicilia occidentale è il mio luogo esotico a due passi da casa. Ogni qualvolta mi capita di andarci è gioia pura! Questa volta l’occasione mi è offerta da Luxury Press che m’invita a un’esperienza di formAzione come quelle che piacciono tanto a me. Ero già stata a Cefalù ma la bellezza di guardare il mondo attraverso la lente di una macchina fotografica è che puoi scoprire sempre qualcosa di nuovo ed ogni volta è la prima volta! Un dedalo che mi accoglie affollato e caldo, con l’asfalto che vibra di parole in decine di lingue e aria che profuma di scoperta.
Prima tappa: Cattedrale di Cefalù. La Cattedrale di Cefalù è uno dei monumenti più rappresentativi dell’arte arabo-normanna in Sicilia e tappa obbligata per tutti i visitatori. Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e vorrei vedere, con quel matrimonio di stile arabo, bizantino, latino e nordico.
Armoniosa sintesi di culture e di stili come solo la Sicilia sa essere testimone. E così come piace a noi, la leggenda ammanta questo luogo a prima vista imponente e austero. Durante un viaggio in mare da Salerno a Palermo, pare che la nave del re Ruggero II d’Altavilla s’imbatté in una terribile tempesta.
In preda al panico il re fece il voto che se lui ed il suo equipaggio fossero riusciti a restare in vita, avrebbe innalzato un tempio maestoso al Salvatore. Le due torri di quattro piani, la suggestiva scalinata e il portale riccamente decorato lo fanno somigliare più ad un castello che ad una chiesa. Seconda tappa: vagabonding Non riesco a concepire un viaggio (e con viaggio intendo qualsiasi attività che implichi uno spostamento di più di qualche km da casa) senza del tempo dedicato all’arte del vagabonding, Quel girovagare senza meta lasciandosi trasportare dall’istinto più puro.
- Quel mettere il cellulare in modalità aereo così da usarlo solo per scattare.
- Via Google Maps, via siti di recensioni.
- Adesso siamo io e te cara Cefalù, mostrati nelle tue nude viuzze medievali, fammi perdere in questo labirinto fatto di pietra e sorrisi cordiali.
- Ti assaporo nelle piccole cose, minuta e immensa, pittoresca ed elegante al tempo stesso,
Vi ritroverete di certo nell’affollata via Ruggero, il vostro sguardo incontrerà la cinta muraria eretta in epoca romana a protezione del centro abitato e, se siete in dolce compagnia, non potrete rinunciare a un bacio vista mare sotto la Porta Marina, l’ultima rimasta delle 4 porte originali.
- Poi però addentratevi negli angoli meno turistici, immortalate le vecchie casette del borgo dal porticciolo dei pescatori e lasciatevi trasportare dalla strada.
- Impossibile non fare un’incursione fotografica nella spiaggia a pochi passi dal centro, lì dove ci sono quelle pittoresche casette che sembrano sul punto di tuffarsi a mare e dove potrete spiare la vita balneare cittadina.
Prenditi tutto il tempo di beccare l’inquadratura che più ti piace e non cercare di imitare gli scatti che ti sarà capitato di vedere su Instagram: non sarà facile, ma ci sarà di certo il tuo personalissimo racconto per immagine. Prenditi il tuo tempo ma tieniti libero/a per il tramonto.
Terza tappa: Tramonto wow Assicurati di tenere mezz’ora libera, controllate l’orario esatto del tramonto, armati di una buona bibita e (se del caso) della giusta compagnia e lasciati andare sulla panchina vista mare che troverai percorrendo fino in fondo Corso Ruggero.
Basta, non voglio rischiare di sminuire con le parole uno spettacolo così wow! Quarta tappa: Cena al Bastione Per cena abbiamo scelto un locale consigliatoci dagli esperti del posto, ci avevano detto fosse bello ma mai mi sarei immaginata tanto cuore unito a tanta innovazione. Quella che era un’infermeria per i frati cappuccini di Gibilmanna, oggi è un centro culturale polivalente, un museo digitale, un percorso istrionico tra multimediale e tradizionale.
Il nome completo è, non a caso ” Bastione – Innovazione, Cibo, Cultura “. Dopo aver visto animarsi il passato davanti i vostri occhi e aver ascoltato i racconti del mare dalla finestra, è tempo di cena! Qui il cibo è ottimo, lo staff gentile e disponibile e la selezione dei vini interessante.
Consigliato! Lo sapevi che A Cefalù più di venticinque anni fa è stato girato Nuovo cinema paradiso, uno dei film che ho più amato nell’adolescenza. Vi consiglio di salire su per la maestosa Rocca: lì oltre a godere di una vista fuori dall’ordinario riconoscere il set che Tornatore ha scelto per ambientare l’arena del cinema all’aperto.
Informazioni pratiche Come arrivare a Cefalù Per arrivare a Cefalù, l’ aeroporto di riferimento è quello di Internazionale Falcone e Borsellino di Palermo-Punta Raisi. Se affitti un’ auto, arriverai a Cefalù in circa un’ora e mezza. Se invece hai scelto il bus, puoi recarti prima alla stazione di Palermo e da lì utilizzare la linea Sais (qui trovi prezzo e orari: http://www.saistrasporti.it/orari.aspx?l1=54&l2=338&b=1 ) oppure il treno ( http://www.trenitalia.com/ ).
Altra alternativa è arrivare a Palermo in traghetto, con le navi della Tirrenia (www.tirrenia.it/), da Napoli (10 ore) o da Cagliari (14 ore) e da lì spostarti a Cefalù in treno o con gli autobus come sopra. Come muoversi a Cefalù Attenzione: non si può accedere al centro storico in auto. Io ho preso una multa non appena arrivata perché non mi ero accorta! Se non trovi posto sulle strisce blu, puoi lasciare la macchina in uno dei grandi posteggi a pagamento che si trovano nel Lungomare Giuseppe Giardina (prezzo: €10 al giorno).
Da lì, puoi raggiungere a piedi il centro del paese in pochi minuti.
Come si va da Palermo a Cefalù?
Per arrivare a Cefalù partendo dalla stazione di Palermo Centrale ci sono treni regionali tutti i giorni, ogni ora. Sono economici e ti fanno arrivare a destinazione in meno di un’ora. La stazione dei treni di Cefalù si trova vicinissimo al centro e anche a poca distanza dal mare.
Perché si chiama Cefalù?
Cenni Storici – Situata sulla costa settentrionale della Sicilia, a circa 70 km da Palermo, Cefalù è una cittadina di circa 15.000 abitanti e uno dei maggiori centri balneari di tutta la provincia di Palermo. La città, che fa parte del Parco delle Madonie (Parco Naturale Regionale, che comprende quindici comuni della provincia) è incluso nel club dei borghi più belli d’Italia, ovvero un gruppo di piccoli centri italiani che si distinguono per interesse artistico, culturale e storico e per l’armonia della vivibilità urbana e servizi ai cittadini.
- Costruita probabilmente alla fine del V secolo a.C, su un promontorio dominato da una roccia imponente, il nome ” Cefalù ” deriva dal greco Kefaloidion, il cui significato è legato alla caratteristica forma della rocca che si erge sopra di essa come una piccola testa.
- Nel corso dei secoli la città fu dominata dai Greci, Siracusani, Romani, Bizantini, Arabi e Normanni, ma tracce di un insediamento pre-ellenico sono le mura megalitiche che circondano l’attuale centro storico, e il Tempio di Diana, situato sulla rocca.
Di epoca romana è la struttura urbanistica regolare, mentre tracce di età bizantina (mura merlate, caserme, serbatoi di stoccaggio, chiese e fornaci) si trovano ancora una volta sulla rocca dove a quel tempo gli abitanti andarono a vivere. Cefalù è più nota comunque per i suoi monumenti medievali.
Qual è la spiaggia più bella di Cefalù?
Il Lido di Cefalù, a due passi dalla città – Tra le spiagge più belle ma anche più visitate c’è sicuramente il Lido di Cefalù, Facilmente raggiungibile dal centro della città, si tratta di un litorale lungo un chilometro e mezzo, con sabbia dorata e acqua cristallina.
Quanto dista Monreale da Cefalù?
La distanza tra Cefalù e Monreale è 65 km. La distanza stradale è 75.8 km.
Dove parcheggiare gratuitamente a Cefalù?
Parcheggi: – È possibile parcheggiare gratuitamente sulle strisce bianche dislocate nel centro di Cefalù a meno che la segnaletica verticale non indichi “Solo per residenti”, in questo caso il parcheggio è riservato ai soli residenti muniti di pass blu o rosso.
Il porto di Cefalù è un’altra area dove è possibile parcheggiare gratuitamente, fate solo attenzione a non parcheggiare lungo la strada che conduce al porto perchè potreste essere multati. Dal porto di Cefalù potrete raggiungere a piedi il centro storico in circa 10-15 minuti. Il parcheggio sulle strisce blu è a pagamento, è possibile acquistare il ticket presso le apposite colonnine dislocate in concomitanza delle strisce blu o in alternativa presso tutte le tabaccherie.
È possibile inoltre parcheggiare le proprie automobili in alcune aree parcheggio a pagamento non custodite, quali ad esempio quella sul Lungomare di Cefalù (subito dopo l’Hotel Riva del Sole). È possibile inoltre sostare fino a 24 ore. Altri due parcheggi si trovano in via Verga (una traversa di via Roma) e presso la Stazione Centrale di Cefalù.
Quanto dista San Vito Lo Capo e Palermo?
Da Palermo a San Vito Lo Capo in macchina – La distanza tra la bellissima città di Palermo e questa piccola isola di felicità è di soli 108 km, per cui percorrere l’ autostrada in auto è sicuramente la via più veloce, In questo modo eviterai le attese e i cambi dei bus e potrai organizzarti in totale libertà.
Se sei atterrato in aeroporto e non hai a disposizione la tua auto, puoi noleggiarla in modo veloce e sicuro. Mooway mette a tua disposizione una flotta di auto di tutte le categorie e tutte le fasce di prezzo, senza obbligo di carta di credito! Per raggiungere San Vito Lo Capo da Palermo in auto, è necessario percorrere l’ autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo, in direzione Trapani.
Ti consigliamo ti imboccare l’uscita “Castellammare del Golfo”, da qui sarà davvero molto facile raggiungere San Vito Lo Capo seguendo in maniera attenta tutte le indicazioni lungo il percorso stradale. Una volta arrivato a San Vito Lo Capo potrai parcheggiare sulle strisce blu, non te lo consigliamo visto la tariffa da 1€ l’ora, nei parcheggi pubblici – messi a disposizione dal comune – oppure trovare un parcheggio privato e sorvegliato.
Quanto ci mette il treno da Palermo a Cefalù?
Treno Palermo Cefalù: informazioni principali
Distanza | 58 km |
---|---|
Durata media del viaggio in treno | 47 min |
Prezzo medio del biglietto del treno | 7 € |
Frequenza treni | 15 al giorno |
Treno diretto | Sì, ci sono 15 treni diretti al giorno |
Quante ore ci sono da Catania a Cefalù?
Il tempo di viaggio medio in treno da Catania a Cefalu è di 4h 48min per percorrere 111 km.
Quanto costa un ombrellone a Cefalù?
Le offerte a disposizione prevedono: dal lunedì al venerdì: €22 a postazione (2 lettini e 1 ombrellone) e €16 postazione singola (1 lettino e 1 ombrellone); sabato e domenica: €25 a postazione e €20 postazione singola.
Come ci si sposta a Cefalù?
La Sicilia occidentale è il mio luogo esotico a due passi da casa. Ogni qualvolta mi capita di andarci è gioia pura! Questa volta l’occasione mi è offerta da Luxury Press che m’invita a un’esperienza di formAzione come quelle che piacciono tanto a me. Ero già stata a Cefalù ma la bellezza di guardare il mondo attraverso la lente di una macchina fotografica è che puoi scoprire sempre qualcosa di nuovo ed ogni volta è la prima volta! Un dedalo che mi accoglie affollato e caldo, con l’asfalto che vibra di parole in decine di lingue e aria che profuma di scoperta.
Prima tappa: Cattedrale di Cefalù. La Cattedrale di Cefalù è uno dei monumenti più rappresentativi dell’arte arabo-normanna in Sicilia e tappa obbligata per tutti i visitatori. Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e vorrei vedere, con quel matrimonio di stile arabo, bizantino, latino e nordico.
- Armoniosa sintesi di culture e di stili come solo la Sicilia sa essere testimone.
- E così come piace a noi, la leggenda ammanta questo luogo a prima vista imponente e austero.
- Durante un viaggio in mare da Salerno a Palermo, pare che la nave del re Ruggero II d’Altavilla s’imbatté in una terribile tempesta.
In preda al panico il re fece il voto che se lui ed il suo equipaggio fossero riusciti a restare in vita, avrebbe innalzato un tempio maestoso al Salvatore. Le due torri di quattro piani, la suggestiva scalinata e il portale riccamente decorato lo fanno somigliare più ad un castello che ad una chiesa. Seconda tappa: vagabonding Non riesco a concepire un viaggio (e con viaggio intendo qualsiasi attività che implichi uno spostamento di più di qualche km da casa) senza del tempo dedicato all’arte del vagabonding, Quel girovagare senza meta lasciandosi trasportare dall’istinto più puro.
Quel mettere il cellulare in modalità aereo così da usarlo solo per scattare. Via Google Maps, via siti di recensioni. Adesso siamo io e te cara Cefalù, mostrati nelle tue nude viuzze medievali, fammi perdere in questo labirinto fatto di pietra e sorrisi cordiali. Ti assaporo nelle piccole cose, minuta e immensa, pittoresca ed elegante al tempo stesso,
Vi ritroverete di certo nell’affollata via Ruggero, il vostro sguardo incontrerà la cinta muraria eretta in epoca romana a protezione del centro abitato e, se siete in dolce compagnia, non potrete rinunciare a un bacio vista mare sotto la Porta Marina, l’ultima rimasta delle 4 porte originali.
- Poi però addentratevi negli angoli meno turistici, immortalate le vecchie casette del borgo dal porticciolo dei pescatori e lasciatevi trasportare dalla strada.
- Impossibile non fare un’incursione fotografica nella spiaggia a pochi passi dal centro, lì dove ci sono quelle pittoresche casette che sembrano sul punto di tuffarsi a mare e dove potrete spiare la vita balneare cittadina.
Prenditi tutto il tempo di beccare l’inquadratura che più ti piace e non cercare di imitare gli scatti che ti sarà capitato di vedere su Instagram: non sarà facile, ma ci sarà di certo il tuo personalissimo racconto per immagine. Prenditi il tuo tempo ma tieniti libero/a per il tramonto.
Terza tappa: Tramonto wow Assicurati di tenere mezz’ora libera, controllate l’orario esatto del tramonto, armati di una buona bibita e (se del caso) della giusta compagnia e lasciati andare sulla panchina vista mare che troverai percorrendo fino in fondo Corso Ruggero.
- Basta, non voglio rischiare di sminuire con le parole uno spettacolo così wow! Quarta tappa: Cena al Bastione Per cena abbiamo scelto un locale consigliatoci dagli esperti del posto, ci avevano detto fosse bello ma mai mi sarei immaginata tanto cuore unito a tanta innovazione.
- Quella che era un’infermeria per i frati cappuccini di Gibilmanna, oggi è un centro culturale polivalente, un museo digitale, un percorso istrionico tra multimediale e tradizionale.
Il nome completo è, non a caso ” Bastione – Innovazione, Cibo, Cultura “. Dopo aver visto animarsi il passato davanti i vostri occhi e aver ascoltato i racconti del mare dalla finestra, è tempo di cena! Qui il cibo è ottimo, lo staff gentile e disponibile e la selezione dei vini interessante.
Consigliato! Lo sapevi che A Cefalù più di venticinque anni fa è stato girato Nuovo cinema paradiso, uno dei film che ho più amato nell’adolescenza. Vi consiglio di salire su per la maestosa Rocca: lì oltre a godere di una vista fuori dall’ordinario riconoscere il set che Tornatore ha scelto per ambientare l’arena del cinema all’aperto.
Informazioni pratiche Come arrivare a Cefalù Per arrivare a Cefalù, l’ aeroporto di riferimento è quello di Internazionale Falcone e Borsellino di Palermo-Punta Raisi. Se affitti un’ auto, arriverai a Cefalù in circa un’ora e mezza. Se invece hai scelto il bus, puoi recarti prima alla stazione di Palermo e da lì utilizzare la linea Sais (qui trovi prezzo e orari: http://www.saistrasporti.it/orari.aspx?l1=54&l2=338&b=1 ) oppure il treno ( http://www.trenitalia.com/ ).
Altra alternativa è arrivare a Palermo in traghetto, con le navi della Tirrenia (www.tirrenia.it/), da Napoli (10 ore) o da Cagliari (14 ore) e da lì spostarti a Cefalù in treno o con gli autobus come sopra. Come muoversi a Cefalù Attenzione: non si può accedere al centro storico in auto. Io ho preso una multa non appena arrivata perché non mi ero accorta! Se non trovi posto sulle strisce blu, puoi lasciare la macchina in uno dei grandi posteggi a pagamento che si trovano nel Lungomare Giuseppe Giardina (prezzo: €10 al giorno).
Da lì, puoi raggiungere a piedi il centro del paese in pochi minuti.
Qual è la spiaggia più bella di Cefalù?
Il Lido di Cefalù, a due passi dalla città – Tra le spiagge più belle ma anche più visitate c’è sicuramente il Lido di Cefalù, Facilmente raggiungibile dal centro della città, si tratta di un litorale lungo un chilometro e mezzo, con sabbia dorata e acqua cristallina.
Come sono le spiagge di Cefalù?
Cefalù bandiera verde: il mare sicuro per i bambini – La Bandiera verde, il riconoscimento che i pediatri italiani assegnano alle spiagge più adatte ai bambini, sventola da anni a Cefalù. I criteri di assegnazione sono tanti, dalla pulizia di acqua e spiagge ai servizi nelle vicinanze. Il litorale che costeggia il lungomare di Cefalù offre tutto questo: la sabbia è fine e chiara, il mare è limpido e il fondale digrada dolcemente verso il largo dando ai piccoli la possibilità di giocare a riva in tutta sicurezza. La spiaggia è attrezzata e tutti i servizi necessari sono nelle immediate vicinanze.