Diarrea Cosa Fare Per Farla Passare?
Elvira Olguin
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Quanti giorni ci vogliono per far passare la diarrea?
Dopo l’ultimo episodio di diarrea è consigliabile rimanere a casa almeno 48 ore per prevenire la diffusione dell’infezione ad altre persone. La maggior parte dei casi di diarrea guarisce dopo un paio di giorni anche senza cura e, generalmente, non è necessario consultare il medico di famiglia.
Cosa ti fa venire la diarrea?
Quali sono le cause della diarrea? – Le cause alla base della diarrea sono molteplici:
Virus, tra cui il Citomegalovirus e il Rotavirus. Batteri, tra cui Campylobacter, Salmonella, Shigella ed Escherichia coli, Parassiti, come il Giardia lamblia e il Cryptosporidium. Farmaci, come gli antibiotici. Intolleranze alimentari, per esempio l’ intolleranza al lattosio, Disturbi come morbo di Crohn, colite ulcerosa, celiachia, sindrome dell’intestino irritabile,
Qual è il miglior farmaco per la diarrea?
Loperamide (es. Imodium) : iniziare il trattamento per la diarrea acuta con 4 mg di farmaco per os, da assumere dopo la prima evacuazione. Proseguire la terapia con 2 mg di sostanza (non superare i 16 mg in 24 ore). Generalmente, il disturbo svanisce in 48 ore.
Come capire se la diarrea sta passando?
Che cos’è – La diarrea, o dissenteria, è un disturbo dell’intestino che si manifesta con scariche frequenti di feci liquide o semiliquide. Va considerato un sintomo e non una malattia. In base alla sua durata, si può distinguere tra:
diarrea acuta, se dura meno di 2 settimane; diarrea cronica, se è presente per più di 3-4 settimane.
Per parlare di vera e propria diarrea, le scariche devono essere superiori o uguali a tre al giorno e la normale consistenza delle feci dev’essere alterata. In generale, si può affermare che la diarrea diventa cronica quando persiste tutti i giorni per oltre 3-4 settimane.
Come si fa a capire se hai la salmonella?
Di solito i soggetti si infettano mangiando cibo contaminato, come uova o pollo poco cotti. In genere i batteri infettano il tratto digerente, ma possono viaggiare attraverso il sangue e infettare altre parti del corpo. I pazienti lamentano nausea e dolore addominale crampiforme, seguiti da diarrea acquosa, febbre e vomito. L’identificazione dei batteri in un campione, solitamente di feci, conferma la diagnosi. Si provvede a reintegrare i liquidi persi. Gli antibiotici solitamente non sono utili per le persone che soffrono di infezioni intestinali da Salmonella, ma gli antibiotici sono utili per le persone che sono a rischio o presentano batteriemia.
Esistono oltre 2.500 tipi diversi di batteri del genere Salmonella, Alcune specie di Salmonella risiedono solo negli esseri umani. Altre specie di Salmonella solitamente risiedono nel tratto digerente di molti animali domestici e selvatici, come bovini, ovini, suini, pollame e rettili (serpenti, lucertole e tartarughe compresi).
Molti di questi animali possono causare infezioni negli esseri umani. I batteri del genere Salmonella vengono eliminati nelle feci di persone o animali infetti, creando contaminazione. Negli Stati Uniti negli anni ’70, molte infezioni furono trasmesse dalle tartarughe domestiche; pertanto se ne proibì la vendita e le infezioni diminuirono.
Recentemente, è aumentata la vendita legale e illegale dei rettili domestici. Fino al 90% dei rettili e degli anfibi tenuti come animali domestici, per esempio le rane acquatiche, è infetto da Salmonella, Solitamente le persone contraggono l’infezione mangiando uova o pollame poco cotti e talvolta carne di manzo o di maiale poco cotta, prodotti caseari non pastorizzati oppure frutti di mare o frutta e verdura fresca contaminata.
I batteri della Salmonella possono infettare le ovaie delle galline e quindi infettare l’uovo prima che venga deposto. Altri cibi possono essere contaminati dalle feci animali (per esempio, nei mattatoi) o da coloro che venendo a contatto con cibo infetto non si lavano adeguatamente le mani dopo essere stati in bagno.
È anche possibile rimanere contagiati bevendo acqua contaminata dal virus. Altre fonti segnalate di infezione comprendono tartarughe e rettili infetti e marijuana contaminata. Poiché l’acido gastrico tende a distruggere la Salmonella, affinché l’infezione si sviluppi deve essere ingerito un gran numero di batteri, a meno che non si abbia una carenza di acido gastrico.
Bambini di età inferiore a 1 anno Persone anziane Persone che assumono antiacidi o farmaci che inibiscono la produzione di acido gastrico, compresi gli antagonisti dei recettori H2 dell’istamina (come la famotidina) o gli inibitori della pompa protonica (come l’omeprazolo).
L’infezione si diffonde nel sangue con maggiore probabilità nei seguenti soggetti:
Neonati Persone anziane, soprattutto quelle che vivono in case di cura Soggetti che assumono farmaci che sopprimono il sistema immunitario, come quelli utilizzati per la cura del cancro o per prevenire il rigetto di organi trapiantati
Quando l’intestino è colpito dall’infezione, i sintomi di solito esordiscono 12-48 ore dopo l’ingestione dei batteri. Si presentano nausea e dolore addominale crampiforme, subito seguiti da diarrea acquosa, febbre e vomito. I sintomi da Salmonella si risolvono in 1-4 giorni.
- In alcuni casi, i sintomi sono più gravi e durano a lungo.
- Molto tempo dopo la scomparsa dei sintomi, alcuni soggetti continuano a eliminare i batteri nelle feci.
- Tali individui vengono chiamati portatori.
- Se si sviluppa batteriemia e l’infezione si diffonde possono presentarsi altri sintomi.
- Per esempio, in caso di infezione a un osso, l’area sovrastante è spesso dolorabile o dolente.
In caso di infezione delle valvole cardiache, può sopravvenire respiro affannoso. Se l’aorta è infettata, si prova dolore anche alla schiena e all’addome. Le persone di solito si riprendono bene, ad eccezione di quelle che prima dell’infezione da Salmonella presentavano un disturbo, specialmente uno che indebolisce il sistema immunitario, o che manifestano complicanze dovute all’infezione.
Coltura delle feci, del pus, del sangue o di un campione prelevato dal retto
Per diagnosticare l’infezione da batteri del genere Salmonella, il medico preleva un campione di feci, pus o sangue oppure utilizza un tampone per ottenere un campione dal retto. Il campione viene inviato in laboratorio per poter far crescere (in coltura) i batteri, se presenti.
Cuocere in modo completo il pollame, le uova e la carne di manzo macinata Non consumare cibi o bevande contenenti uova crude o latte crudo (non pastorizzato), come un impasto per biscotti, la maionese o alcuni condimenti per insalate fatti in casa Lavare accuratamente frutta e verdura Lavare le mani dopo essersi recati in bagno o aver cambiato un pannolino Lavare le mani, le superfici di lavoro della cucina e gli utensili con acqua e sapone immediatamente dopo aver toccato carne o pollame crudi Lavare le mani con il sapone dopo aver toccato rettili, uccelli o pulcini e dopo il contatto con le feci di un animale domestico
Per le persone ad alto rischio, come i bambini piccoli, è necessario adottare particolari precauzioni. Per esempio, dato che è altamente probabile che i rettili (come le tartarughe), i pulcini e altri uccelli giovani siano infetti da Salmonella, ai bambini piccoli non deve essere consentito di toccare questi animali e non dovrebbero esserci rettili in una casa dove si trova un lattante.
Per l’infezione intestinale, liquidi Per le persone che sono a rischio o presentano batteriemia, antibiotici Per gli ascessi, drenaggio chirurgico
L’ infezione intestinale da Salmonella viene trattata con liquidi somministrati per via orale oppure, se l’infezione è grave, per via endovenosa. Gli antibiotici non abbreviano il tempo di guarigione dell’infezione intestinale da Salmonella e possono prolungare l’eliminazione dei batteri nelle feci.
Quindi, di solito non si somministrano antibiotici. Tuttavia, gli antibiotici vengono somministrati alle persone a rischio di batteriemia (come gli anziani residenti in case di cura, neonati o gli individui con infezione da HIV) e ai portatori di dispositivi o materiali impiantati (come articolazioni o valvole cardiache artificiali, oppure innesti di vasi sanguigni).
Possono venire somministrate ciprofloxacina, azitromicina o ceftriaxone per diversi giorni. Ai bambini vengono somministrati trimetoprim/sulfametoxazolo. A coloro che presentano batteriemia si somministrano antibiotici come ciprofloxacina o ceftriaxone per circa due settimane.
Se la batteriemia persiste, la somministrazione di antibiotici prosegue per 4-6 settimane. Gli ascessi vengono drenati chirurgicamente e vengono somministrati antibiotici per almeno quattro settimane. Se l’infezione è diffusa all’aorta, a una valvola cardiaca o ad altre aree (per esempio le articolazioni), di solito è necessario eseguire un intervento chirurgico e somministrare antibiotici per settimane o mesi.
La seguente risorsa in lingua inglese può essere utile. Si prega di notare che IL MANUALE non è responsabile del contenuto di questa risorsa. Centers for Disease Control and Prevention (CDC): Salmonella – materiale con informazioni sulla Salmonella, comprese le epidemie e la prevenzione
Perché la diarrea puzza?
Feci maleodoranti: perché le feci hanno un cattivo odore? – Se pensiamo ai tipi di cacca, la prima caratteristica che ci viene in mente è sicuramente l’odore sgradevole, Ma perché le feci sono maleodoranti? Molto dipende dalle tracce di zolfo che si producono nell’intestino a seguito della digestione degli alimenti, ma non solo.
- Non tutti gli amminoacidi che arrivano all’intestino vengono assorbiti.
- Quelli che restano nel lume vengono inglobati dai batteri del microbiota intestinale che li trasformano in molecole chiamate ammine,
- Alcune di queste sono maleodoranti e, ritrovandosi nelle feci, gli conferiscono l’odore caratteristico,
L’odore quindi dipende principalmente da questi due fattori: amminoacidi e microbiota. Qualora ci sia un’alterazione anche solo a uno di questi possiamo riscontrare una variazione dell’odore. Un’introduzione eccessiva di proteine, malattie che riducono l’assorbimento degli amminoacidi (celiachia, morbo di Crohn, pancreatite) o disbiosi (alterazione della composizione del microbiota) possono rendere le feci ancor più maleodoranti,
Qual’è il frutto più astringente?
Quali sono i frutti astringenti? – In caso di stitichezza la frutta lassativa è un toccasana, ma ci sono anche frutti che hanno un effetto opposto. Quando si parla di cibi astringenti si fa riferimento a quegli alimenti che tendono ad aumentare la consistenza delle feci e che dunque dovrebbero essere consumati con grande attenzione da chi tende a soffrire di intestino pigro.