Diverticoli Cosa Non Mangiare?
Elvira Olguin
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Contents
- 0.1 Quale frutta evitare con i diverticoli?
- 0.2 Quali sono i cibi che infiammano i diverticoli?
- 0.3 Che tipo di carne si può mangiare con la diverticolite?
- 0.4 Chi soffre di diverticolite può mangiare l’uovo?
- 1 Chi soffre di diverticoli che problemi ha?
- 2 Come ti accorgi di avere i diverticoli?
- 3 Quali sono i sintomi dei diverticoli infiammati?
Cosa mangiare a colazione per chi ha i diverticoli?
Cosa mangiare a colazione per i diverticoli? – Una colazione può essere composta da una tazza di latte scremato e 2 o 3 fette biscottate integrali. In alternativa, è possibile optare per pane o biscotti, meglio se sempre realizzati con farine integrali. Possibile anche un aggiungere un frutto, da scegliere tra quelli non vietati.
Quale frutta evitare con i diverticoli?
Diverticolosi e diverticolite: dieta e cura – Tra i nutrienti non dovrebbero mai mancare frutta e verdura, sia per la loro ricchezza in vitamine sia perchè i residui vegetali contenuti nella fibra tendono ad aumentare la motilità intestinale, rendendo morbidi le feci ed irrobustendo le pareti dell’intestino.
- Chi soffre di malattia diverticolare deve prestare attenzione alla propria dieta, assumendo ogni giorno la giusta quantità di fibre che è valutata in almeno 30 grammi.
- In chiave preventiva, è importante consumare soprattutto fibre insolubili (cellulosa, lignina e derivati) contenute in alcuni vegetali e nei cereali integrali.
La fibra insolubile assorbe grosse quantità di acqua aumentando il volume delle feci ed il transito intestinale; accelerando lo svuotamento del colon, questo tipo di fibra contribuisce ad evitare il ristagno delle feci, il cui accumulo preme sulle pareti intestinali favorendo la comparsa dei diverticoli e la loro infiammazione.
- La componente insolubile delle fibre, in particolare la cellulosa, si è dimostrata fortemente associata ad una riduzione del rischio di malattia diverticolare.
- Va precisato che entrambi i tipi di fibre (quella solubile e quella insolubile) sono importanti per la salute, ed è altrettanto raccomandabile il loro inserimento in una dieta ricca di liquidi.
Non a caso, frutta e vegetali, raccomandati come fonte di fibre insolubili per la prevenzione della malattia diverticolare, sono apportatori della frazione solubile. Al contrario, nei cereali, si ha una netta prevalenza di quelle insolubili. Per chi soffre di diverticolosi è quindi importante associare ad un elevato apporto di fibre un’abbondante quantità di liquidi.
- Le fibre prevengono sia la formazione dei diverticoli sia la loro infiammazione.
- Sono quindi utili sia per prevenire la diverticolosi, sia per evitare che questa si trasformi in diverticolite,
- I pazienti colpiti da diverticolite potrebbero invece avere qualche problema ad assumere fibre, soprattutto nella fase acuta della malattia.
All’interno dei diverticoli, soprattutto quando sono molto grandi, possono infatti accumularsi piccole sostanze come i semi contenuti nella frutta. Per questo motivo alimenti come kiwi, pomodoro e cocomero potrebbero dare dei problemi in caso di diverticolite ricorrente.
- Inoltre la malattia diverticolare, alterando la motilità e la funzionalità di tutto l’intestino, predispone il soggetto ad un maggior rischio di intolleranze alimentari.
- Per quanto riguarda la carne, si è visto che un elevato consumo di carne rossa è associato alla comparsa della diverticolosi sintomatica.
Non a caso, l’incidenza della condizione è nettamente inferiore nei soggetti vegetariani. Anche l’obesità sembra favorire la comparsa di malattia diverticolare. Molte persone, spesso spinte da consigli o pubblicità fuorvianti, tendono ad assumere fermenti lattici per regolarizzare la propria funzionalità intestinale.
In realtà, per chi soffre di malattia diverticolare, alcuni fermenti lattici potrebbero addirittura complicare la sindrome da contaminazione batterica ed avere effetto contrario a quanto sperato. Questi prodotti andrebbero infatti a potenziare ulteriormente la flora batterica del colon favorendo la sua risalita nell’intestino tenue con i fenomeni di meteorismo, flatulenza, diarrea e stitichezza.
Sport: il movimento e l’attività fisica aiutano a mantenere tonici i muscoli della parete addominale, migliorando la motilità colica e riducendo il ristagno di feci nei diverticoli. Sia in caso di semplice diverticolosi, sia in presenza di diverticoli infiammati è importante correggere fattori di rischio come il fumo, l’eccesso di alcolici, di grassi e di carboidrati semplici.
Quali sono i cibi che infiammano i diverticoli?
Con quale tipo di dieta si possono prevenire i diverticoli? – Questo disturbo può essere prevenuto apportando modifiche al regime alimentare, soprattutto con un aumento dell’ assunzione di fibre, quindi più prodotti integrali, verdura e frutta, e di abbondanti quantità di acqua durante tutto l’arco della giornata.
- La verdura va consumata due volte al giorno, di cui almeno una volta cruda, variandola il più possibile e dando preferenza a carciofi, sedano, melanzane, catalogna, cavoli, fagiolini, funghi, carote, patate, spinaci, invidia, legumi.
- I frutti da preferire e da mangiare sia crudi sia cotti (meglio a digiuno e con la buccia) sono prugne, mele, mele cotogne, pere, arance, mandarini, albicocche e frutta secca.
È possibile utilizzare la frutta anche sotto forma di centrifuga filtrata. Invece, alcuni alimenti che contengono fibra, ma anche semi, sono da evitare perché possono fermarsi nei diverticoli e infiammarli, come pomodori, cetrioli, uva, fichi, fragole, lamponi, kiwi, pane con semi di sesamo.
Che tipo di carne si può mangiare con la diverticolite?
SALUTE: ECCO COSA MANGIARE IN CASO DI DIVERTICOLI – Farmacia Sbernini QUAL È L’ ALIMENTAZIONE CORRETTA NELLA DIVERTICOLOSI? Quando si soffre di diverticolosi (presenza asintomatica diverticoli) è importante PREVENIRE l’infiammazione dei diverticoli. FRUTTA OK MA ATTENZIONE: È importante consumare fibre insolubili ogni giorno, prevedendo cinque porzioni tra frutta e verdura e avendo cura, sia di asportare i semi, sia di evitare le varietà per le quall non è possibile eliminarli. (Preferire mela, pera, banana, pesche, albicocche etc.) Evitare Fichi, fragole, lamponi, ribes, more, kiwi, melagrana, fagiolini, semi di girasole, noci, nocciole, mandorle. Eliminando questi frutti si evita che semi o parti non ben frantumate con la masticazione rimangano intrappolate nei diverticoli determinando la comparsa di un processo infiammatorio. NO SEMI DI LINO, GIRASOLE, SESAMO E I PRODOTTI CONTENTI ESSI. (PANE AL SESAMO etc.) VIA LIBERA AI CARBOIDRATI, MA A BASSO INDICE GLICEMICO! I carboidrati non causano danni ai diverticoli, ma si deve sempre cercare di mantenere un indice glicemico basso per evitare l’infiammazione (pasta di semola di grano, riso basmati o avena) EVITARE GLI INSACCATI E CARNE ROSSA Recenti studi, evidenziano un’ associazione tra consumo di insaccati e carne rossa con l’insorgenza dell’infiammazione dei diverticoli. La carne bianca va bene (pollo, tacchino), meglio se ruspanti o di allevamento biologico. Si consiglia inoltre il consumo settimanale di pesce (almeno 2/3 volte) in modo da aumentare l’assunzione di omega-3 potenti antinfiammatori naturali (da evitare quando possibile pesce di allevamento). LATTICINI CON CAUTELA I formaggi freschi vanno limitati, preferendo comunque quelli stagionati per il ridotto contenuto di lattosio che può risultare irritante per la mucosa intestinale. Vanno bene quindi i formaggi stagionati vaccini, di capra e di pecora. Anche le uova, fonte di proteine di alto valore biologico, possono tranquillamente essere consumate purché provenienti da allevamenti a terra e biologiche. I legumi sono una considerevole fonte vegetale di proteine, ma vanno consumati con moderazione.
- Consigliamo di preferire sempre quelli decorticati.
- BEVANDE Evitare liquori, grappe, cocktail.
- Evitare le bevande zuccherine bibite alla cola, acqua tonica, succhi di frutta con zuccheri aggiunti.
- Caffè e vino con moderazione Come bevande acqua, tè e tisane senza zucchero.
- SE I DIVERTICOLI SI INFIAMMANO PARLIAMO DI DIVERTICOLITE Quando i diverticoli s’infiammano, la dieta da seguire È COMPLETAMEMTE DIVERSA rispetto alla diverticolosi.
È necessario in primo luogo sospendere l’assunzione di fibre fino alla scomparsa del sintomi, preferendo il pane bianco raffermo o tostato (magari di semola di grano duro), i biscotti secchi, i grissini,cracker, la pasta non integrale, il riso basmati non integrale e il semolino (con olio o burro chiarificato a crudo).
NO LEGUMI. Come fonte proteica, pesce bianco e carne bianca al vapore sono sempre la scelta migliore. Le uniche fonti di fibra ammesse sono zucchine lessate senza buccia, carote lesse e patate bolte lasciate raffreddare, spremute filtrate o succhi al naturale Come fonti proteiche sono ammessi uova carne, pesce, prosciutto cotto o bresaola.
Meglio evitare i formaggi e i prodotti fermentati come lo yogurt e kefir IN CASO DI DIARREA, spesso viene consigliata una dieta semiliquida. : SALUTE: ECCO COSA MANGIARE IN CASO DI DIVERTICOLI – Farmacia Sbernini
Chi ha la diverticolite può mangiare l’insalata?
Abitudini alimentari e diverticolosi – In caso di dieta basata sul consumo eccessivo di alimenti raffinati (a basso residuo fecale) quali carne, grassi e cibi conservati oppure molto sofisticati (panne, creme, sughi), e su un basso consumo di alimenti vegetali ricchi di fibre (frutta, verdura cruda ma soprattutto bollita, legumi e cereali integrali), il paziente avrà un alvo stitico (evacuazioni spontanee di feci dure distanziate da almeno 72 ore) e questo può aumentare il rischio di formazione di diverticoli colici.
Eliminare tutti gli alimenti contenenti i semi: kiwi, peperoni, fragole, pomodori, melanzane, uva, fichi, frutta secca, frutti di bosco, zucchine (solo i semi); Aumentare l’apporto di fibre vegetali bollite senza sale, condite dopo scolatura; Evitare cottura in padella, pepe, peperoncino, alcolici, cioccolato; Consumare due o tre porzioni di verdura al giorno e due porzioni di frutta per chi soffre di diverticolosi, I legumi, invece, vanno consumati non più di due volte a settimana. Tra verdura cotta: asparagi, cavolfiore, broccoli, bieta, spinaci. La verdura cruda, ad integrazione: lattuga, radicchio, sedano e carote. La frutta adatta è: mela, pera, cocomero, arancia. Per evitare fenomeni di distensione addominale provocati dalla fermentazione batterica è meglio evitare legumi, carboidrati (pasta e pane, dessert dolci) ed assumere se possibile yogurt; Aumentare il consumo di acqua portandolo a 2000 cc di acqua liscia (se non coesistono nefropatie, epatopatie, cardiopatie); Moderare il consumo di carne e cibi eccessivamente sofisticati; Assumere un antibatterico intestinale secondo prescrizione medica: 1 compressa due volte al dì, per 7 giorni al mese, tutti i mesi, allo scopo di abbattere la carica batterica; Eseguire la Colonscopia periodicamente, possibilmente nello stesso centro per confrontare i risultati.
L’azione delle fibre vegetali insieme a un adeguato apporto di acqua fa aumentare il volume e diminuire la rigidità delle feci, in modo da attraversare facilmente e senza eccessivi sforzi il canale retto-anale. È importante controllare il contenuto di sodio degli alimenti e dell’acqua che si assume che non deve superare i 20 mg/litro (può aumentare la pressione arteriosa nei pazienti predisposti) e può inoltre essere utile assumere tè deteinato, tisane di frutti, brodo vegetale.
Perché ci si ammala di diverticolite?
Quali sono le cause della diverticolite? – I diverticoli sono un’ alterazione anatomica che si forma quando mucosa e sottomucosa, ossia gli strati più interni della parete intestinali, si fanno strada in corrispondenza ai punti di accesso dei piccoli vasi sanguigni che irrorano la parete, fino a sporgere all’interno della cavità addominale.
- I fattori di rischio per lo sviluppo di diverticoli sono: predisposizione genetica, avanzare dell’ età, il genere maschile, una dieta poco equilibrata e povera di fibre, obesità, sedentarietà, assunzione di farmaci steroidei e farmaci anti infiammatori non steroidei, stipsi cronica,
- La presenza asintomatica dei diverticoli si definisce diverticolosi e interessa meno del 10% delle persone con meno di 40 anni e oltre il 50% di quelle di oltre 60 anni.
Il 5-10% di questi pazienti può sviluppare un’infiammazione o infezione dei diverticoli, che chiamiamo diverticolite,
Quando vanno tolti i diverticoli?
(a cura del prof. Paolo Innocenti) – I diverticoli sono delle erniazioni della mucosa attraverso un punto debole della parete dell’intestino. Possono formarsi ovunque nel colon ma sono più frequenti nella sua parte sinistra, il sigma. La semplice presenza di diverticoli, chiamata diverticolosi o malattia diverticolare, è più frequente in individui che seguono una dieta di tipo occidentale.
- Fig.1-2-3) Per diverticolite acuta si intende un ampio spettro di condizioni patologiche caratterizzate da infiammazione, ognuna delle quali richiede un trattamento selettivo.
- Non è ancora chiarita la causa che provoca la infiammazione dei diverticoli.
- Sono ipotizzati fattori traumatici (da impatto delle feci nel diverticolo) o ischemici.
Come si manifesta la diverticolite La diverticolite si presenta con dolore di intensità variabile sia spontaneo che alla palpazione, nel basso addome a sinistra. Spesso è presente distensione addominale, nausea ed alterazioni della canalizzazione intestinale.
- Ci sono segni di infiammazione generalizzata con febbre, globuli bianchi elevati ed aumento della PCR (proteina C reattiva).
- C’è chi la descrive come una “appendicite a sinistra”.
- Dopo qualche giorno di antibiotici, infusione di liquidi, riposo e digiuno, i sintomi scompaiono ed il paziente torna il più delle volte alla normalità.
Il quadro clinico appena descritto è frequente ma la diverticolite ha anche altre modalità di presentazione. Il diverticolo può perforarsi nel peritoneo ed allora il quadro sarà severo e si manifesterà con una peritonite piuttosto che con una infiammazione localizzata come nel caso precedente.
Oppure si potrà palesare con un blocco intestinale, con una fistola con la vescica, con perdita di sangue nelle feci oppure con una microperforazione con ascesso, Soprattutto nell’anziano il dolore può risultare ridotto o assente e i sintomi più sfumati rispetto al giovane o all’adulto. Questo rende la diagnosi più difficile.
Tra gli esami radiologici da eseguire il più importante è la TC addome, Quando operare la diverticolite La scelta di operare una diverticolite del colon presenta sempre qualche difficoltà ad eccezione della perforazione con peritonite e segni di sepsi: in questo caso non ci sono dubbi che l’intervento debba essere effettuato immediatamente se si vuole salvare la vita del paziente.
Negli altri casi è opportuno fare riferimento a numerose linee guida internazionali ( leggi l’articolo ) per consigliare al malato terapie che sono cambiate negli ultimi anni. Un caso frequente è quello relativo a pazienti che abbiano avuto un episodio di diverticolite acuta non complicata risoltosi con terapia medica.
Dopo il primo attacco non viene proposto l’intervento chirurgico. Il paziente però viene avvertito che c’è un’alta probabilità che l’episodio si ripeta e in caso di recidiva è opportuno poi effettuare l’intervento. La regola che fino a pochi anni fa veniva seguita era quella di operare dopo due episodi di diverticolite non complicata o dopo un episodio nei pazienti giovani.
- Il razionale era legato alla possibilità che episodi successivi fossero inevitabili e più gravi.
- Negli ultimi anni la scoperta che la diverticolite non è una malattia progressiva e che gli episodi ricorrono nel 20-30% dei casi ha portato ad ipotizzare approcci medici e chirurgici meno aggressivi.
- Leggi l’articolo ) Tuttavia va detto che ci sono alcune scelte su cui non c’è completo accordo nella comunità medica soprattutto là dove manca una robusta evidenza scientifica.
In questi casi è il singolo chirurgo che secondo la propria esperienza deve proporre terapie adatte allo stato clinico del paziente e attuarle previo consenso informato. Per i casi con diverticolite complicata da ascessi che non si siano risolti con gli antibiotici è possibile proporre un drenaggio dell’ascesso mediante puntura diretta o nei casi più complessi con aspirazione e lavaggio per via laparoscopica.
- In caso di insuccesso e soprattutto se le condizioni del paziente non migliorano, è indicato l’intervento di resezione colica.
- Nei casi di fistola colo-vescicale (comunicazione tra intestino e vescica) o di occlusione intestinale va sempre proposto l’intervento chirurgico.
- Come operare la diverticolite L’Intervento laparoscopico è preferibile a quello tradizionale anche se risulta più indaginoso per le aderenze e l’infiammazione cronica che altera l’anatomia.
Consiste nella asportazione della parte sinistra del colon che contiene i diverticoli e nella immediata ricostruzione della continuità intestinale ( leggi l’articolo ). La deviazione dell’intestino con creazione di uno stoma sulla parete addominale è il più delle volte praticata in caso di peritonite.
Chi soffre di diverticolite può mangiare l’uovo?
Diverticolosi e diverticolite: cosa mangiare e cosa evitare – In caso di diverticoli non infiammati (diverticolosi), è necessario seguire un’ alimentazione ad alto contenuto di fibre, per facilitare il transito delle feci senza che ristagnino nei diverticoli ed evitando quindi che essi si infiammino dando origine alla diverticolite.
- È però consigliabile evitare il consumo delle verdure più dure e filamentose.
- Per approfondimenti su quali siano gli alimenti ad alto contenuto di fibre vi invitiamo a leggere: Alimenti ricchi di fibre: quali sono e quanta fibra contengono,
- In caso di diverticoli sarebbero anche da evitare i formaggi grassi (preferendo quelli più magri come parmigiano o ricotta), i salumi, gli alcolici e le spezie piccanti.
Le uova, nelle giuste quantità (3 o 4 a settimana), sono consentite e rappresentano una buona fonte proteica. In caso di diverticolite invece, la mucosa dei diverticoli è infiammata, quindi molto spesso si procede ad una nutrizione parenterale in ambito ospedaliero per poi adottare una dieta liquida o semiliquida, povera di fibre che in questo caso vanno a peggiorare il problema, essendo uno stato infiammatorio.
Alimenti permessi: | Alimenti sconsigliati: |
---|---|
Cereali integrali | Formaggi grassi |
Carne bianca come pollo | Pomodori |
Pesci magri | Verdure dure come finocchi, carciofi |
Zucchine | Alcol |
Carote | Caffè e tè |
Bietola | Peperoncino e spezie piccanti |
Zucca | Bevande gassate |
Cicoria | Salumi e insaccati |
Mele | More |
Pere | Ribes |
Pesche | Anguria (con moderazione e senza semi) |
Melone | Uva |
Kiwi | |
Fragole | |
Lamponi | |
Fichi |
Quali semi fanno male ai diverticoli?
La frutta con semini è sconsigliata in caso di diverticolite? – Da sempre i semi di piccole dimensioni vengono sconsigliati in caso di diverticolosi per il timore che, incastrandosi in queste estroflessioni, determinino un’ infiammazione dei diverticoli ( diverticolite ).
Chi soffre di diverticoli che problemi ha?
Diverticolosi, malattia diverticolare e diverticolite: quali differenze? – Come già menzionato, i diverticoli sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa (quindi, in realtà sono pseudo-diverticoli) paragonabili a piccole tasche sporgenti che si possono formare in vari punti del tratto digerente, ma che più spesso si sviluppano a livello della parete intestinale del colon.
In particolare, la parete del colon è costituita da quattro strati, che partendo dall’interno sono mucosa, sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa. Il processo di formazione dei diverticoli avviene quando i due strati più interni della parete, cioè mucosa e sottomucosa, si fanno strada, in adiacenza ai punti di entrata delle piccoli vasi sanguigni che irrorano la parete stessa, fino a protrudere nella cavità addominale.
In genere si distingue tra:
diverticolosi : presente in meno del 10% degli individui con età inferiore ai 40 anni, e in oltre il 50% degli individui con età superiore ai 60 anni, è caratterizzata dalla presenza, asintomatica, di diverticoli; nell’80% dei casi, infatti, questi si scoprono per caso durante una colonscopia, un’ecografia o un altro esame radiologico a livello addominale eseguiti per altri motivi. Nelle popolazioni occidentali sono localizzati soprattutto nel colon sinistro (>95% nel sigma), mentre nelle popolazioni asiatiche sono più frequenti nel colon destro;
malattia diverticolare sintomatica non complicata : fino al 15% dei soggetti portatori di diverticolosi possono riportare sintomi come gonfiore, dolore addominale (soprattutto in basso a sinistra dell’addome) e alterazione della regolarità intestinale, peraltro sovrapponibili a quelli del colon irritabile;
malattia diverticolare con diverticolite acuta : fino al 5-10% dei soggetti portatori di diverticolosi possono sviluppare infezione/infiammazione dei diverticoli che comporta sintomi come dolore addominale forte e prolungato, associato a stipsi/diarrea, meteorismo, nausea, calo dell’appetito, ed accompagnato a febbre. Si può ulteriormente suddividere in diverticolite non complicata (infezione/infiammazione circoscritta) e complicata (associata ad ascesso, peritonite o sanguinamento);
colite segmentaria associata a diverticolosi: una piccola percentuale di soggetti con diverticolosi può sviluppare un processo infiammatorio localizzato nella mucosa del colon tra i diverticoli, con caratteristiche endoscopiche ed istologiche simili a quelle delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Come ti accorgi di avere i diverticoli?
Sintomatologia della diverticolosi del colon – La maggior parte (80%) dei pazienti con diverticolosi è asintomatica o presenta solo costipazione intermittente. Circa il 20% diventa sintomatico con dolore o sanguinamento quando si sviluppano complicanze infiammatorie o emorragiche.
I pazienti con diverticolosi a volte sviluppano sintomi gastrointestinali non specifici, tra cui dolore addominale, gonfiore, stitichezza, diarrea e passaggio di muco dal retto. L’insieme di questi sintomi viene a volte indicato come malattia diverticolare sintomatica non complicata Diverticolosi non complicata sintomatica La diverticolosi è la presenza di uno o più diverticoli nel colon.
La maggior parte dei diverticoli è asintomatica, ma alcuni si infiammano o sanguinano. La diagnosi si basa su colonscopia,. maggiori informazioni, Tuttavia, alcuni specialisti ritengono che questi sintomi siano dovuti a un altro disturbo (p. es., sindrome dell’intestino irritabile Sindrome dell’intestino irritabile La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da fastidio o dolore addominale ricorrenti con almeno due delle seguenti caratteristiche: relazione alla defecazione, associazione con.
Che tipo di carne si può mangiare con la diverticolite?
SALUTE: ECCO COSA MANGIARE IN CASO DI DIVERTICOLI QUAL È L’ ALIMENTAZIONE CORRETTA NELLA DIVERTICOLOSI? Quando si soffre di diverticolosi (presenza asintomatica diverticoli) è importante PREVENIRE l’infiammazione dei diverticoli. FRUTTA OK MA ATTENZIONE: È importante consumare fibre insolubili ogni giorno, prevedendo cinque porzioni tra frutta e verdura e avendo cura, sia di asportare i semi, sia di evitare le varietà per le quall non è possibile eliminarli. (Preferire mela, pera, banana, pesche, albicocche etc.) Evitare Fichi, fragole, lamponi, ribes, more, kiwi, melagrana, fagiolini, semi di girasole, noci, nocciole, mandorle. Eliminando questi frutti si evita che semi o parti non ben frantumate con la masticazione rimangano intrappolate nei diverticoli determinando la comparsa di un processo infiammatorio. NO SEMI DI LINO, GIRASOLE, SESAMO E I PRODOTTI CONTENTI ESSI. (PANE AL SESAMO etc.) VIA LIBERA AI CARBOIDRATI, MA A BASSO INDICE GLICEMICO! I carboidrati non causano danni ai diverticoli, ma si deve sempre cercare di mantenere un indice glicemico basso per evitare l’infiammazione (pasta di semola di grano, riso basmati o avena) EVITARE GLI INSACCATI E CARNE ROSSA Recenti studi, evidenziano un’ associazione tra consumo di insaccati e carne rossa con l’insorgenza dell’infiammazione dei diverticoli. La carne bianca va bene (pollo, tacchino), meglio se ruspanti o di allevamento biologico. Si consiglia inoltre il consumo settimanale di pesce (almeno 2/3 volte) in modo da aumentare l’assunzione di omega-3 potenti antinfiammatori naturali (da evitare quando possibile pesce di allevamento). LATTICINI CON CAUTELA I formaggi freschi vanno limitati, preferendo comunque quelli stagionati per il ridotto contenuto di lattosio che può risultare irritante per la mucosa intestinale. Vanno bene quindi i formaggi stagionati vaccini, di capra e di pecora. Anche le uova, fonte di proteine di alto valore biologico, possono tranquillamente essere consumate purché provenienti da allevamenti a terra e biologiche. I legumi sono una considerevole fonte vegetale di proteine, ma vanno consumati con moderazione.
Consigliamo di preferire sempre quelli decorticati. BEVANDE Evitare liquori, grappe, cocktail. Evitare le bevande zuccherine bibite alla cola, acqua tonica, succhi di frutta con zuccheri aggiunti. Caffè e vino con moderazione Come bevande acqua, tè e tisane senza zucchero. SE I DIVERTICOLI SI INFIAMMANO PARLIAMO DI DIVERTICOLITE Quando i diverticoli s’infiammano, la dieta da seguire È COMPLETAMEMTE DIVERSA rispetto alla diverticolosi.
È necessario in primo luogo sospendere l’assunzione di fibre fino alla scomparsa del sintomi, preferendo il pane bianco raffermo o tostato (magari di semola di grano duro), i biscotti secchi, i grissini,cracker, la pasta non integrale, il riso basmati non integrale e il semolino (con olio o burro chiarificato a crudo).
NO LEGUMI. Come fonte proteica, pesce bianco e carne bianca al vapore sono sempre la scelta migliore. Le uniche fonti di fibra ammesse sono zucchine lessate senza buccia, carote lesse e patate bolte lasciate raffreddare, spremute filtrate o succhi al naturale Come fonti proteiche sono ammessi uova carne, pesce, prosciutto cotto o bresaola.
Meglio evitare i formaggi e i prodotti fermentati come lo yogurt e kefir IN CASO DI DIARREA, spesso viene consigliata una dieta semiliquida. : SALUTE: ECCO COSA MANGIARE IN CASO DI DIVERTICOLI
Quali sono i sintomi dei diverticoli infiammati?
Diverticolosi, malattia diverticolare e diverticolite: quali differenze? – Come già menzionato, i diverticoli sono estroflessioni della mucosa e della sottomucosa (quindi, in realtà sono pseudo-diverticoli) paragonabili a piccole tasche sporgenti che si possono formare in vari punti del tratto digerente, ma che più spesso si sviluppano a livello della parete intestinale del colon.
- In particolare, la parete del colon è costituita da quattro strati, che partendo dall’interno sono mucosa, sottomucosa, tonaca muscolare e tonaca sierosa.
- Il processo di formazione dei diverticoli avviene quando i due strati più interni della parete, cioè mucosa e sottomucosa, si fanno strada, in adiacenza ai punti di entrata delle piccoli vasi sanguigni che irrorano la parete stessa, fino a protrudere nella cavità addominale.
In genere si distingue tra:
diverticolosi : presente in meno del 10% degli individui con età inferiore ai 40 anni, e in oltre il 50% degli individui con età superiore ai 60 anni, è caratterizzata dalla presenza, asintomatica, di diverticoli; nell’80% dei casi, infatti, questi si scoprono per caso durante una colonscopia, un’ecografia o un altro esame radiologico a livello addominale eseguiti per altri motivi. Nelle popolazioni occidentali sono localizzati soprattutto nel colon sinistro (>95% nel sigma), mentre nelle popolazioni asiatiche sono più frequenti nel colon destro;
malattia diverticolare sintomatica non complicata : fino al 15% dei soggetti portatori di diverticolosi possono riportare sintomi come gonfiore, dolore addominale (soprattutto in basso a sinistra dell’addome) e alterazione della regolarità intestinale, peraltro sovrapponibili a quelli del colon irritabile;
malattia diverticolare con diverticolite acuta : fino al 5-10% dei soggetti portatori di diverticolosi possono sviluppare infezione/infiammazione dei diverticoli che comporta sintomi come dolore addominale forte e prolungato, associato a stipsi/diarrea, meteorismo, nausea, calo dell’appetito, ed accompagnato a febbre. Si può ulteriormente suddividere in diverticolite non complicata (infezione/infiammazione circoscritta) e complicata (associata ad ascesso, peritonite o sanguinamento);
colite segmentaria associata a diverticolosi: una piccola percentuale di soggetti con diverticolosi può sviluppare un processo infiammatorio localizzato nella mucosa del colon tra i diverticoli, con caratteristiche endoscopiche ed istologiche simili a quelle delle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Come sgonfiare la pancia con i diverticoli?
Per riassumere – In caso di diverticolosi è sufficiente una dieta ricca di fibre. Se, invece, sopraggiunge una malattia diverticolare bisogna ricorrere ad antibiotici a rilascio intestinale, antinfiammatori e fermenti lattici. Se si presenta la diverticolite si consiglia il ricovero in pronto soccorso e, in caso di complicanze, l’intervento chirurgico.