Gastrite Cosa Non Mangiare? - []

Gastrite Cosa Non Mangiare?

Quali sono i cibi da evitare per chi soffre di gastrite?

Alimenti da evitare – In caso di gastrite la mucosa dello stomaco si trova in uno stato irritato o infiammato perciò è molto importante evitare i cibi che potrebbero causare ulteriori stress. Queste indicazioni dietetiche sono valide sia per le forme sporadiche e più lievi di gastrite, sia per le forme più severe e croniche,

Nel primo caso è possibile già una completa remissione dei sintomi, mentre nel secondo si rendono anche necessarie terapie farmacologiche, come quelle a base di antibiotici contro Helicobacter pylori o di farmaci in grado di regolare la motilità gastrica, che comunque andranno sempre prescritti dal medico.

Possono tornare utili, nelle fasi di cura della gastrite, dei prodotti digestivi da banco o dei farmaci che non necessitano di prescrizione, come gli antiacidi e gli inibitori di pompa protonica, Da evitare invece sono FANS e farmaci antinfiammatori, che potrebbero accrescere l’irritazione delle pareti dello stomaco.

tutti gli alimenti ad alto tenore di grassi che potrebbero aumentare la secrezione di acido da parte dello stomaco (quali carni rosse, pesci grassi o conservati e formaggi grassi, in particolare quelli fermentati come gorgonzola e pecorino)tutti i condimenti particolarmente speziati contenenti per esempio pepe bianco e nero, aglio e peperoncinofare particolare attenzione alla frutta acidula come limoni, mandarini, arance eccetera, e alla frutta secca, quest’ultima troppo ricca di grassi e proteine limitare il consumo di alimenti raffinati, come la pasta, pane bianco e crackereliminare i cibi che producono gas come broccoli, cavolo, cipolle, latte, fagioli secchi e piselli, e alcuni frutti.

Tra gli alimenti che è sconsigliato assumere durante una gastrite vale la pena citare anche le bevande gassate, in particolar modo quelle zuccherate, che come i cavoli e i broccoli potrebbero contribuire a gonfiare lo stomaco, Troviamo poi il cibo crudo o poco cotto, insaccati e cibi ricchi di grassi, e i latticini, in particolare se si sospetta di soffrire di intolleranza al lattosio,

Cosa mangiare a colazione per chi soffre di gastrite?

Gastrite e dieta: cosa mangiare a colazione – Va da sé, allora, che sono sconsigliate le classiche colazioni con cappuccino e brioche, ma anche le colazioni che prevedono il consumo di frutta (come si diceva, meglio consumarla separatamente dai pasti principali, durante gli spuntini).

Chi soffre di gastrite può mangiare l’uovo?

Le uova sono un alimento completo e rappresentano un integratore naturale. Puoi mangiarne fino a 2-3 alla settimana. I consigli dell’esperta per scegliere bene al momento dell’acquisto – Gastrite Cosa Non Mangiare È nato prima l’uovo o la gallina? Il primo, ha risposto la scienza. Ma al di là di questo eterno dilemma, l’uovo rappresenta uno degli alimenti più sani e completi, che trova impiego in un numero pressoché illimitato di ricette: «Ha un alto valore biologico, perché contiene tutti gli amminoacidi essenziali, cioè quelli che l’organismo non riesce a produrre da solo ma deve per forza introdurre con l’alimentazione», racconta la dottoressa Francesca Finelli, biologa nutrizionista.

  • «Questo rende le uova una straordinaria fonte di proteine, circa 7 grammi su un peso totale di circa 60 grammi.
  • Le uova, insomma sono un incredibile sostegno per la costruzione e il mantenimento della massa muscolare, sia negli sportivi che non».
  • Scopriamo insieme perché fanno bene e quante se ne possono mangiare.

Quante calorie nelle uova I tre quarti del suo contenuto calorico (pari a 128 calorie per 100 g di prodotto) sono forniti dal tuorlo, in cui troviamo concentrati tutti i grassi, ben 6 grammi, rappresentati principalmente da acido oleico, palmitico e linoleico, ma anche da Omega-3 e Omega-6, seppure in quota minore.

«Sempre nel tuorlo troviamo anche la vitamina D, preziosa alleata delle ossa e poco reperibile negli alimenti, e la colina, una sostanza benefica per il fegato e fondamentale per il cervello e il sistema nervoso, non solo durante lo sviluppo ma in generale per favorire l’efficienza della memoria con l’avanzare degli anni».

Il colore giallo-arancione, invece, è dovuto alla presenza di composti antiossidanti, come luteina e zeaxantina, due carotenoidi che riducono il rischio di malattie oculari croniche, tra cui cataratta e degenerazione maculare legata all’età. «Sempre il tuorlo apporta numerosi minerali, come ferro, potassio, fosforo e magnesio, oltre a vitamine A, E e quelle del gruppo B,

  • Insomma, si tratta di un integratore naturale e gustoso».
  • Albume, privo di grassi e ricco di proteine Anche l’albume dell’uovo ha le sue virtù : rappresentando circa due terzi del peso totale dell’uovo, è costituito per il 90% da acqua, è praticamente privo di grassi, ha un basso valore calorico e contiene proteine, minerali, vitamine e piccole tracce di glucosio.

«Unica pecca è la sua proteina più importante, l’avidina, che agisce come anti-nutriente e interferisce con l’assorbimento della vitamina H, più nota come biotina, fondamentale per la salute di pelle, unghie e capelli: per fortuna, basta una leggera cottura per inattivarla ».

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Da qui deriva il modo migliore per cucinare le uova, cioè alla coque, immergendole con il guscio per 3-5 minuti nell’acqua bollente: «In questo modo ci assicuriamo la massima digeribilità, visto che un uovo alla coque rimane nello stomaco per circa 105 minuti contro i 125 minuti di un uovo strapazzato o i 170 di un uovo sodo».

Questione colesterolo: quante uova mangiare Nonostante i tanti benefici, le uova vengono spesso messe sul banco degli imputati per il contenuto di colesterolo, che in questi alimenti rappresenta il 5%, circa 200 milligrammi, «In teoria, questo significa che basta consumare due uova per superare il fabbisogno quotidiano di colesterolo, stimato intorno ai 300 milligrammi », ricorda la dottoressa Finelli.

  • «Ma bisogna fare due considerazioni,
  • Innanzitutto, gli studi scientifici hanno ampiamente dimostrato che solo il 20 per cento del colesterolo nel sangue viene introdotto con l’alimentazione, mentre il restante 80 per cento è prodotto direttamente dall’organismo : ciò significa che l’impatto della dieta sulla colesterolemia totale resta marginale rispetto a un’eventuale predisposizione genetica, a squilibri ormonali o altri fattori di rischio che determinano un’impennata dei grassi.

In più, l’alta presenza di colesterolo nell’uovo viene bilanciata dal contenuto di lecitine, che favoriscono il trasporto inverso del colesterolo “cattivo” dalle arterie al fegato, potenziando allo stesso tempo l’attività di quello “buono”. Dunque, via libera alle uova? No, come per ogni alimento serve moderazione : è consigliabile non superare le 2-3 uova alla settimana, tenendo conto anche di quelle presenti negli alimenti già pronti, come pasta ripiena, prodotti da forno, maionese, impasti e preparazioni».

  • Non ci sono differenze sostanziali fra uomo e donna, mentre il conteggio può cambiare negli sportivi, per i quali le porzioni possono aumentare a seconda del dispendio energetico, sempre da valutare con un nutrizionista.
  • Quando mangiare le uova Essendo molto versatili, le uova si possono mettere in tavola in qualunque momento della giornata, quindi non solamente a pranzo oppure a cena.

«Sono ottime anche a colazione, il pasto più importante della giornata, perché nutrono, danno energia e ci permettono di arrivare all’ora di pranzo concentrati e senza una fame esasperata, visto l’elevato potere saziante». Il loro apporto non dovrebbe mancare sin da piccoli, a partire dallo svezzamento : c’è addirittura uno studio della Washington University in St.

Louis, in America, che ha dimostrato come i bambini che iniziano a mangiare uova dall’età di 6 mesi presentano nel sangue concentrazioni più alte di colina, acido docosaesaenoico (DHA) e altre sostanze essenziali per la formazione del cervello durante la prima infanzia. «Negli ultimi anni, infatti, sono caduti i pregiudizi per cui se ne consigliava un inserimento tardivo, il tuorlo dopo gli otto mesi e l’albume dopo l’anno, perché sembra che il rischio di allergia si riduca se i cibi, compresi quelli più allergizzanti come le uova, vengono introdotti durante l’allattamento».

Le controindicazioni Siccome la colina contenuta nel tuorlo fa contrarre la cistifellea, evitando il deposito della bile, se esistono dei calcoli biliari la contrazione diventa dolorosa e talvolta può tramutarsi in una colica : quindi, meglio non abusare di uova quando si è soggetti a calcolosi o infiammazioni delle vie biliari.

  1. Devono essere prudenti anche i diabetici, visto che l’alto contenuto di colesterolo può influenzare negativamente la regolazione della glicemia, e ovviamente gli allergici conclamati.
  2. «Non ci sono controindicazioni alle uovo per chi soffre di colon irritabile o di gastrite: l’uovo non irrita l’intestino, perché non lascia residui non digeriti, e provoca una secrezione di acido cloridrico decisamente inferiore rispetto a quella stimolata da carne o pesce».

Come scegliere le uova Al momento dell’acquisto, prestiamo attenzione al codice identificativo delle uova che deve essere obbligatoriamente riportato su ogni guscio, da cui possiamo ricavare informazioni sulla provenienza, sulla scadenza e sul metodo di allevamento,

Il dato più interessante è il primo numero: 0 (allevamento biologico), 1 (all’aperto), 2 (a terra), 3 (in gabbia). «La scelta migliore è certamente la prima, perché la produzione biologica rispetta normative stringenti, Per esempio, siccome il colore del tuorlo varia in base all’alimentazione della gallina, spesso per ravvivarlo viene aggiunto un colorante giallo-arancione al mangime, la cantaxantina: questo stratagemma è sicuramente assente nelle uova biologiche», assicura l’esperta, che conclude con un consiglio: «Anche se in supermercati e negozi le confezioni non si trovano nei banchi refrigerati, una volta a casa è bene riporre le uova in frigorifero per salvaguardarne al meglio gusto e salubrità, consumandole entro tre settimane dall’acquisto ed evitando di lavare il guscio fino al momento del consumo, perché questo involucro protettivo garantisce sicurezza alimentare».

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Chi soffre di gastrite può mangiare le banane?

Proprio le banane, grazie alle loro proprietà, sono un immancabile complemento di una corretta dieta anti- gastrite.

Come sono le feci di chi ha la gastrite?

Gastrite: quando consultare il medico Si riscontrano tracce di sangue nel vomito o nelle feci, o le feci assumono un colore molto scuro, simile a quello dei fondi di caffè (a tal proposito, si consiglia la lettura di articoli specifici: ematemesi e melena)

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Chi ha la gastrite può mangiare la pasta?

Alimenti consentiti e consigliati Pasta, riso, avena e cereali in genere, meglio se integrali. In alternativa, si possono consumare le patate.

Chi soffre di gastrite può mangiare lo yogurt?

Dieta per la gastrite – Nella stragrande maggioranza dei casi, la gastrite può essere curata e prevenuta con la terapia alimentare; le linee guida e i comportamenti essenziali per curare la gastrite sono:

  1. Ridurre lo STRESS
  2. Mangiare lentamente e masticare con cura
  3. Evitare pasti troppo abbondanti e gestirli in maniera tale che favoriscano il raggiungimento della sazietà ma non senza compotare la PIENEZZA gastrica (soprattutto la sera)
  4. Eliminare gli agenti irritanti : fumo, TUTTI i nervini (alcool, caffeina, teina, altri contenuti nelle bevande energetiche ecc.), TUTTE le spezie
  5. Eliminare le bevande gassate e acide (tipo cola, aranciate, tonica ecc.)
  6. Ridurre, o meglio eliminare, i cibi conservati col sale: gli inscatolati in salamoia, le carni conservate ( salate, insaccate ecc.), i formaggi molto stagionati ecc.
  7. Ridurre, o meglio eliminare, gli alimenti eccessivamente grassi e proteici: tagli di carne grassa (costine, pancetta ecc.), insaccati ( salsicce, salami, wurstel ecc), hamburgher, formaggi molto stagionati e fermentati
  8. Porzioni abbondanti di latte (che riducono la pirosi istantaneamente, ma sortiscono un effetto rebound al momento dello svuotamento gastrico )
  9. Evitare di consumare frutta acidula in piccoli pasti isolati

Al contrario, nella dieta per la gastrite è necessario utilizzare alimenti facilmente digeribili quali:

  1. Cereali e leguminose NON stracotti
  2. Formaggi freschi, yogurt e latte a moderato contenuto lipidico e in piccole porzioni
  3. Pesce magro
  4. Carne magra
  5. Ortaggi

NB, E’ determinante scegliere metodi di cottura semplici, sufficienti a denaturare le proteine ma non così protratti da complessarne nuovamente la struttura terziaria e quaternaria o da provocare la carbonizzazione superficiale dell’alimento (si consigliano normamente: bollitura, vapore, cartoccio al forno, padella con fuoco dolce ecc.); inoltre, può essere utile dissociare parzialmente i macronutrienti energetici,

Quali formaggi si può mangiare con la gastrite?

Dieta per gastrite e ipercolesterolemia DIETA nella Gastrite Cronica E’ utile consigliare al paziente con gastrite cronica di: masticare il cibo con cura e lentamente, in ambiente tranquillo (staccare telefono e telefonino!). Fretta e stress non sono amiche di una buona digestione evitare pasti abbondanti e distanziati troppo tra di loro, i pasti meglio se piccoli e frequenti anche fino a ogni 2 ore un riposino dopo mangiato sarebbe un toccasana; evitare comunque di esporsi al freddo subito dopo mangiato utilizzare tecniche di cottura come il forno, la griglia, il vapore, il microonde, la lessatura, lo spiedo, il cartoccio, che permettono la cottura dell’alimento con uso minimo di grasso di condimento evitare i fritti, le cotture prolungate, le salse soprattutto se grasse o piccanti aggiungere eventualmente piccole quantit di olio o burro a crudo a fine cottura evitare le bevande fredde o troppo calde, il fumo sempre, il caffe’ ed il te’ forti e a digiuno, i superalcoolici sempre ALIMENTI PERMESSI pane abbrustolito, secco, crosta di pane, crackers, grissini, fette biscottate, biscotti secchi riso, pasta, semolino, cereali (minestrine con brodo di verdura magro, creme di verdura e di legumi passati paste asciutte al burro fresco o con olio e pomodoro fresco) latte da bere o contenuto in alimenti vari (purea di patate, dolci, creme, besciamella etc) formaggi freschi non fermentati (mozzarella, scamorza, robiola, stracchino, crescenza, fontina, bel paese) uova alla coque, in camicia, sode, anche come ingredienti di altre preparazioni purch non fritte carni di vitello, pollo, coniglio, manzo e maiale magri, cosciotto di agnello; prosciutto cotto e crudo magro lingua, cervella, fegato, animelle (attenzione al colesterolo!) Tutte preparate con cottura senza grassi: bolliti o alla griglia microonde etc.

pesce fresco magro bollito o alla griglia o al forno (sogliola, trota, nasello e pesce persico, branzino, orata) mai fritti gamberetti e crostacei lessati verdure: passati di verdura in genere, patate (non fritte); lattuga, cuori di carciofi, carote cotte, barbabietole rosse, piselli piccoli cotti e passati, fagiolini senza filo; pomodori senza pelle e senza semi se tollerati; sedano tritato finemente frutta cotta e passata; frutta fresca ben matura sbucciata e privata dei semi tranne quella proibita bevande: caff leggero meglio se di orzo e solo a fine pasto, acqua non gasata, tisane varie, succhi di frutta non acidi diluiti con acqua dolci: zucchero, crostate di frutta, meringa, caramelle, biscotti secchi, gelatina di frutta burro, olio, margarina a crudo, aromi vari ed erbe aromatiche succo di limone al posto dell’aceto ALIMENTI SCONSIGLIATI pane fresco con mollica e poco cotto, pane integrale o di segale, farine integrali; minestre grasse o con legumi interi, minestre con brodo ristretto latte concentrato, latte freddo formaggi fermentati e piccanti (pecorino, gorgonzola, brie, camembert, formaggio blu, all’aglio, con le noci, con il pepe) uova fritte, frittata, al tegamino carni grasse e condite con salse, conservate sotto sale, affumicate, in scatola o marinate, poco cotte; carne di maiale grassa, di montone, cacciagione, oca e anatra; salame, mortadella, cotechino; frattaglie, estratti di carne pesce grasso: sardine, aringhe, acciughe, anguilla, maccarello, salmone, baccal ; tutte le preparazioni fritte, conservate in scatola, affumicate, essicate, salate tutti i legumi, (i legumi ben cotti e passati a volte sono ben tollerati), le verdure fritte, rape, cipolla, aglio, porri, cavolo, cavolfiore, verza, pomodori, asparagi, funghi la verdura cruda in genere a volte non ben tollerata tutta la frutta secca; fichi, banane, castagne, arance, mandarini, uva, datteri, noci, mandorle, nocciole; la frutta acerba e con i semi; tutta la frutta poco matura vino puro, birra, acqua gassata, t e caff forti soprattutto se a stomaco vuoto, liquori ed aperitivi alcoolici tutte le bevande ghiacciate; succhi di frutta acidi limone, pompelmo, arancio, albicocca) dolci fritti, di pasta sfoglia, con crema, cacao, cioccolato; gelati e sorbetti tutti i grassi cotti, soprattutto se cotti a lungo, i fritti, il lardo, lo strutto, tutte le spezie piccanti, la senape, l’aceto tutti gli alimenti conservati e fermentati DIETA NELLE DISLIPIDEMIE DIETA A BASSO CONTENUTO DI COLESTEROLO INDICAZIONI: – dislipidemie primitive con ipercolesterolemia – dislipidemie secondarie con ipercolesterolemia isolata od associata a ipertrigliceridemia Questo regime dietetico viene consigliato nelle forme di ipercolesterolemia pura ed in quella con associata ipertrigliceridemia L’aumento del colesterolo nel sangue e’ legato (salvo le forme di dislipidemia familiare) alla introduzione di calorie in eccesso ed a diete incongrue contenenti grassi di origine animale.

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Vanno individuate ed opportunamente trattate le forme di dislipidemia secondaria a diabete mellito, ipotiroidismo, colestasi intraepatica ed all’uso di estro-progestinici. Va abolito il fumo e incoraggiata l’attivita’ fisica, va ridotto il consumo di grassi saturi (animali) e di zuccheri raffinati.

page Giova ricordare che in gravidanza e’ fisiologico e quindi normale trovare valori di colesterolo fino a 300 mg/dL, e che non vanno instaurati regimi dietetici particolari in questo caso (salvo se consigliati per la presenza di sovrappeso) ALIMENTI DA PREFERIRE NELLE DIETE A BASSO CONTENUTO DI COLESTEROLO CARNI: pollo (petto, coscia senza pelle) – prosciutto crudo (solo parte magra) – petto o coscia di tacchino – petto di faraona – piccione giovane – lonza di maiale – agnello, capretto (spalla coscia o carre’) – coniglio – parte magra del bovino adulto – castrato e vitello (solo parte magra) – bresaola – PESCI: tutti i pesci magri – LATTE E LATTICINI: latte magro – yogurt di latte magro – ricotta fresca VARI: pane integrale – grissini, fette biscottate – brodi – vegetali, passati di verdura – minestre di pasta o riso – riso o paste asciutte condite con olio – tutte le verdure, i legumi, la frutta – DOLCI: zucchero, caramelle – sorbetto alla frutta – miele – granita – CONDIMENTI: olio di oliva, di soia, di girasole di mais – METODI di COTTURA DA PREFERIRE: a vapore, al forno, alla griglia – a microonde – allo spiedo DA USARE CON MODERAZIONE – CARNI: bovino adulto (semigrasso) – vitellone o castrato semigrasso- agnello parte semigrassa – salame da cuocere – lingua di bovino wurstel – coscia di faraona – trippa di bovino – maiale semigrasso – PESCI: capitone, aragosta – sardine sott’olio – anguilla, molluschi – calamaro, crostacei – aringa in scatola – zuppa di pesce LATTE E LATTICI: mozzarella- ricotta di pecora – taleggio magro – fontina – robiola – VARI: uova (consentite 2 alla settimana) – vino – tortellini – DOLCI: cassata, gelato al latte – crema pasticcera – cacao amaro – crostata – pan di spagna – CONDIMENTI: margarina vegetale – METODI DI COTTURA: fritti in grassi vegetali ALIMENTI DA EVITARE – CARNI: salame,cotechino pancetta, coppa – prosciutto cotto – salsiccia – oca, anitra e selvaggina – estratti di carne – pate’ di fegato – rene, cervello e frattaglie – vitello, bovino, agnello, castrato, maiale grasso – LATTE E LATTICI: provola – edam – certosino – pecorino – asiago, bel paese – caciotta, provolone – gorgonzola – emmenthal parmigiano e grana – mascarpone – brie, cheddar – latte intero – panna – VARI: liquori, aperitivi alcoolici – sughi – DOLCI: marzapane – crema al burro – cioccolato – panna – CONDIMENTI: burro – lardo, strutto – olio di arachidi – METODI DI COTTURA DA EVITARE: fritti in grassi animali (burro, lardo) E’ opportuno programmare nel menu’ settimanale la presenza a rotazione dei vari alimenti rispettando le seguenti proporzioni (ci sono 14 pasti): – 4 volte CARNE (preferire carne bianca: pollo, tacchino, coniglio, arista di maiale.

Scartare sempre le parti grasse visibili prima della cottura, eliminare la pelle del pollo etc.) – 3 volte almeno PESCE (non cozze, vongole, molluschi in genere; i gamberetti sono abbastanza grassi) – 1 volta 2 UOVA (cottura a piacere, purche’ senza burro) – 1 volta FORMAGGIO (preferire quello magro tipo mozzarella, ricotta, crescenza, taleggio) – 1 volta AFFETTATO magro (prosciutto, lingua, bresaola, eliminando sempre le parti grasse visibili) – 4 pasti alla settimana possono essere costituiti da un piatto unico (ad esempio pasta, risotto, pasta e fagioli), seguito da abbondante verdura mista e frutta, saltando il secondo LIMITARE IL PIU’ POSSIBILE L’USO DEI GRASSI.

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