Glicemia Alta Cosa Fare Subito?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Come abbassare la glicemia in 10 minuti?
- 2 Quali sono i valori pericolosi per la glicemia?
- 3 Quale bevanda fa abbassare la glicemia?
- 4 Come usare il limone per abbassare la glicemia?
- 5 Come abbassare lo zucchero nel sangue in modo naturale?
- 6 Quando il picco glicemico è pericoloso?
- 7 Quando il valore della glicemia diventa preoccupante?
- 8 Chi ha il diabete può bere il caffè?
- 9 Cosa bere al mattino per abbassare la glicemia?
- 10 Cosa si può mangiare per far abbassare la glicemia?
Come abbassare la glicemia in 10 minuti?
E questo senza dover aumentare le unità di insulina o aggiungere altri farmaci. Lo dimostra uno studio neozelandese pubblicato su Diabetologia. Gli autori chiedono che i 10 minuti di camminata venga presto inclusa nelle linee guida per la gestione del diabete.
- La passeggiata decapita i picchi di glicemia post-prandiale e migliora il compenso nelle 24 ore – 17 OTT – Per migliorare il compenso metabolico nelle persone con diabete basta veramente poco.
- Anche se questa volta la soluzione non è a ‘chilometri zero’, anzi.
- Una ricerca neozelandese dell’Università di Otago, pubblicata sulla rivista Diabetologia, dimostra infatti che fare una passeggiata di 10 minuti dopo i pasti principali può ridurre la glicemia in maniera significativa.
Le attuali linee guida sulla gestione del diabete consigliano alle persone con diabete di tipo 2 di camminare almeno 30 minuti al giorno. Ma è un suggerimento generale, senza l’indicazione di un orario preferenziale. Questa nuova ricerca dimostra invece che per massimizzare gli effetti benefici dell’attività fisica sulla riduzione della glicemia, la passeggiata è meglio farla subito dopo mangiato.
Per questo studio sono state arruolate 41 persone con diabete di tipo 2, dotate di accelerometri per misurare la loro attività fisica e di device in grado di rilevare la glicemia ogni 5 minuti; l’indicazione che veniva data ai due gruppi di pazienti era di camminare mezz’ora al giorno, in qualunque momento della giornata o di camminare per 10 minuti dopo ogni pasto principale.
Nei soggetti dediti alla passeggiata dopo i pasti, i livelli di glicemia post-prandiali risultavano in media ridotti del 12% in più, rispetto a quelli che camminavano per mezz’ora al giorno, ad orari vari nella giornata. “La maggior parte di questo guadagno – spiega Andrew Reynolds, primo autore dello studio – derivava dalla riduzione del 22% della glicemia ottenuta camminando dopo cena, il pasto più ricco di carboidrati della giornata e che in genere è seguito dal periodo della giornata più sedentario di tutti.” Si tratta di un risultato molto importante perché la glicemia post-prandiale è uno dei target principali nella gestione del diabete di tipo 2, vista la sua correlazione con le complicanze microvascolari.
- L’attività fisica post-prandiale – sostiene Jim Mann, un altro degli autori – potrebbe evitare al pazienti di dover incrementare le unità di insulina o di sottoporsi ad ulteriori somministrazioni di insulina per ridurre i livelli glicemici ai pasti principali”.
- Un guadagno non da poco visto che aumentare la posologia dell’ insulina può associarsi ad un aumento di peso, che nel diabete di tipo 2 non è certo auspicabile.
Alla luce di questi risultati, concludono gli autori, le attuali linee guida sulla gestione del diabete, al capitolo ‘attività fisica’ andrebbero aggiornate, specificando che il momento in cui l’attività fisica esercita i maggiori benefici è subito dopo i pasti principali, in particolare se ricchi di carboidrati. Quotidianosanità.it Quotidiano online d’informazione sanitaria. QS Edizioni srl P.I.12298601001 Sede legale: Via Giacomo Peroni, 400 00131 – Roma Sede operativa: Via della Stelletta, 23 00186 – Roma Direttore responsabile Luciano Fassari Direttore editoriale Francesco Maria Avitto Presidente Ernesto Rodriquez
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Quanto tempo ci vuole per far scendere la glicemia?
Con mezz’ora di attività fisica ogni due giorni si tiene bassa la glicemia, si riducono i farmaci fino a guarire – SPECIALE DIABETE Sono sempre più numerosi gli studi che documentano come l’esercizio fisico funzioni come una vera e propria medicina anti- diabete, E presto si potrebbe arrivare a una « prescrizione » su misura del singolo paziente, anche grazie alla corposa mole di studi che si stanno accumulando sull’argomento.
- La rivista Diabetologia ha pubblicato una metanalisi sui benefici dell’esercizio fisico nel trattamento e nella prevenzione del diabete.
- Secondo il professor Pierpaolo De Feo, direttore del Centro Universitario Ricerca Interdipartimentale Attività Motoria (C.U.R.I.A.MO.) dell’Università di Perugia, centro di riferimento del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano) e della FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) per gli atleti con diabete, camminare a passo svelto almeno 150 minuti a settimana, aiuta a prevenire il diabete.
Ma anche fare le scale e alzarsi spesso dalla sedia o dal divano.
Quali sono i valori pericolosi per la glicemia?
Quando i valori della glicemia sono preoccupanti? – Si parla di iperglicemia a digiuno quando il valore è compreso tra 100 e 125 mg/dl, e di alterata tolleranza al glucosio in caso di valori compresi tra 140 e 199 mg/dl due ore dopo un test da carico di glucosio.
Si considerano indicatori di diabete mellito i valori di glicemia a digiuno uguali/superiori a 126 mg/dl, rilevati in due diverse occasioni, oppure uguali/maggiori a 200 mg/dl, rilevati in qualsiasi momento della giornata in pazienti sintomatici o due ore dopo un test da carico orale di glucosio. Nei pazienti diabetici l’ ipoglicemia viene definita quando i livelli di glucosio nel sangue scendono sotto i 70 mg/dl.
Scacco matto al diabete!
Quale bevanda fa abbassare la glicemia?
Bere acqua fa abbassare la glicemia e aiuta a contrastare tutte le problematiche che possono scaturire da valori fuori norma di questo parametro. La glicemia, che misura la quantità di glucosio presente nel sangue, può aumentare a causa di diversi fattori, tra i quali ad esempio, una insufficiente produzione di insulina, ma se raggiunge livelli molto elevati può contribuire allo sviluppo dell’ iperglicemia, una condizione che favorisce l’insorgenza di patologie piuttosto importanti come il diabete di tipo 2,
Per prevenire l’iperglicemia è necessario adottare una serie di buone abitudini, come condurre uno stile di vita sano e seguire un regime alimentare adeguato, Allo stesso tempo, però, è fondamentale ricordarsi di idratarsi regolarmente, poiché bere acqua fa abbassare la glicemia e aiuta a scongiurare l’insorgenza della disidratazione : una condizione che, nei pazienti affetti da una patologia diabetica, può causare problemi anche molto importanti.
Diversi studi oggi testimoniano l’incidenza che un’idonea idratazione ha sulla riduzione dei livelli di glucosio. Tra questi, il rapporto Reduced water intake deteriorates glucose regulation in patients with type 2 diabetes, pubblicato da Nutrition Research, che ha dimostrato come una bassa assunzione di acqua nell’arco della giornata sia associata allo sviluppo di una maggiore iperglicemia.
- Per quanto salutare, l’acqua non è l’unica bevanda che può contribuire a ridurre i livelli di glucosio nel sangue: vediamo cosa si può bere in alternativa per abbassare la glicemia.
- Diversi studi sottolineano che alcuni infusi senza zucchero, come il tè verde e il caffè, grazie all’attivazione di ormoni responsabili del controllo glicemico, possono contrastare gli effetti negativi del diabete.
Un’analisi pubblicata su European Journal of Nutrition nel 2021 conferma invece che bere acqua e limone abbassa la glicemia, contribuendo sia a mitigare del 30% il picco medio della concentrazione di glucosio nel sangue sia a ritardarne la manifestazione.
Tuttavia, è necessario consumare esclusivamente bevande a basso contenuto di zucchero e zero calorie : prepararle autonomamente in casa è sempre la soluzione migliore, soprattutto se si considera che il tè, gli infusi e l’acqua aromatizzata in bottiglia in vendita comunemente nei supermercati possono contenere importanti quantitativi di sostanze zuccherine, anche quando si presentano come bevande dietetiche,
È appurato inoltre che, a causa dei particolari meccanismi che si innescano con il manifestarsi dell’iperglicemia, chi soffre di diabete, nel 90% dei casi, sviluppa anche uno stato di ipertensione, In questo caso, per abbassare glicemia e pressione contemporaneamente, è possibile bere giornalmente almeno un litro di acqua povera di sodio, ricordando di diminuire in parallelo anche il sale presente nella dieta.
Per ottenere un’adeguata idratazione contro l’iperglicemia, è consigliabile invece assumere acqua per diabetici : i medici raccomandano l’utilizzo di acqua con concentrazioni rilevanti di magnesio, che, secondo un recente studio clinico pubblicato su Nature, svolge un ruolo molto importante nella regolazione dell’insulina.
In particolare, oggi si stima che un’acqua per soggetti iperglicemici debba contenere un quantitativo di magnesio superiore ai 50 milligrammi per litro.
Cosa fa il limone al diabete?
Gli agrumi possono rappresentare un valido alleato per chi soffre di diabete di tipo 2 e non solo. I frutti derivanti dalle piante del genere ” Citrus ” possono essere d’aiuto anche in condizioni di obesità, uricemia e gotta, ipertensione, arteriosclerosi, sindrome metabolica.
Come usare il limone per abbassare la glicemia?
Davvero il limone abbassa la glicemia ? Succoso e dal sapore particolarmente aspro, il limone può essere consumato in diversi modi. Si può bere il succo appena spremuto oppure utilizzarlo insieme alla scorza e alla polpa in piatti e pietanze, Grazie al suo aroma particolare questo frutto infatti è un vero e proprio esaltatore di sapidità naturale,
- «Il limone aggiunge gusto e allo stesso tempo permette di ridurre l’impiego di altri condimenti che, in eccesso, aumentano i rischi per la salute», spiega la nutrizionista Valentina Schirò, specializzata in scienze dell’alimentazione.
- «Vanta poi un contenuto apprezzabile di acqua, antiossidanti, tra cui i flavonoidi come l’esperidina e di sali minerali, specialmente potassio».
Gli acidi organici di cui è ricco, tra cui quello ascorbico e citrico, sono capaci di migliorare l’assimilazione di alcuni nutrienti. «Agevolano per esempio l’assorbimento del ferro eme presente nei cibi di provenienza animale come la carne e il pesce e sono capaci di raddoppiare addirittura quello del ferro “non-eme” che si trova nei cibi di provenienza vegetale come i cereali integrali, i legumi tra cui i fagioli, le verdure, specialmente nella rucola, nei broccoli e nei carciofi».
Cosa mangiare quando la glicemia è alta?
Glicemia alta: cibi consigliati – Una dieta ideale per contrastare la glicemia alta è ricca di verdure a foglia verde come spinaci, cime di rapa, lattuga, cavolo e rucola, ma anche asparagi e broccoli. Non bisogna dimenticare poi di assumere frutta fresca di stagione (che contiene zuccheri naturali), privilegiando mele, pere, arance e fragole, nespole, albicocche, pesche e lamponi. Un altro alimento indispensabile per tenere a bada la glicemia sono i cereali integrali, che contengono molte fibre, Bisogna quindi preferire riso, pane e pasta integrale invece dei prodotti raffinati. Inoltre, la varietà è sempre ben gradita, quindi è consigliato di introdurre nella dieta anche avena, miglio e quinoa,
Come abbassare lo zucchero nel sangue in modo naturale?
Attività fisica per abbassare la glicemia – L’attività fisica è uno dei mezzi più efficaci per abbassare la glicemia. Praticare regolarmente esercizi aerobici, come camminare, nuotare o andare in bicicletta, può essere molto utile per mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo.
- Per avere un effetto benefico sui livelli di zuccheri nel sangue non è necessario “strafare”, sono sufficienti 30 minuti di attività fisica moderata (camminata veloce, jogging leggero, camminata in montagna) per godere di ottimi benefici sui livelli di glicemia.
- Anche l’esercizio in palestra con i pesi può avere benefici nella gestione dei livelli di zucchero.
Inoltre, sono stati trovati risultati positivi nell’utilizzo di alcuni prodotti naturali che possono aiutare ad abbassare la glicemia. Si parla in particolare di Zuccarin, Berberol e Akkermansia, tutti prodotti che hanno dimostrato grandi benefici nella gestione della glicemia e di altre condizioni mediche.
Quando il picco glicemico è pericoloso?
Iperglicemia o picco glicemico a digiuno e postprandiale: la differenza e i valori – — Come si evince dalla definizione, l’ iperglicemia postprandiale è una condizione di picco glicemico, ovvero di elevata presenza di glucosio nel sangue, che si verifica dopo i pasti, mentre l’ iperglicemia a digiuno si verifica al mattino, al risveglio.
Diversi sono anche i valori. “L’ iperglicemia a digiuno si ha quando la glicemia al risveglio è superiore ai 100. Se compresa tra i 100 e i 125 indica una condizione di pre-diabete, ma se supera i 126 segnala una condizione di vero e proprio diabete”, sottolinea il professor Gazzaruso. “L ‘iperglicemia postprandiale, invece, si ha quando la glicemia dopo mangiato supera i 140.
Fino a 199 indica una condizione di pre-diabete, oltre i 200 un vero e proprio diabete”.
Quando il valore della glicemia diventa preoccupante?
Valori di glicemia a digiuno compresi tra 100 e 125 mg/dl, pur non individuando uno stato di diabete, rappresentano comunque una condizione di rischio (cosiddetta alterata glicemia a digiuno) da monitorare. Valori a digiuno superiori o uguali a 126 mg/dl, riscontrati in due occasioni, individuano una condizione di diabete.
Quanto deve essere la glicemia per andare in coma diabetico?
È ancora frequente il ricovero d’urgenza di diabetici in ospedale per coma chetoacidosico? Purtroppo il coma iperglicemico chetoacidosico – che un tempo era la principale causa di morte delle persone diabetiche insulinodipendenti – è ancora un evento che non sempre viene riconosciuto con la necessaria tempestività, soprattutto all’esordio del diabete di tipo 1.
- Esso è dovuto alla carenza (totale o relativa) di insulina: l’organismo non è in grado di utilizzare il glucosio come fonte di energia e al suo posto vengono bruciati i grassi.
- La combustione incompleta dei grassi provoca la formazione dei corpi chetonici, tra cui l’acetone, che sono degli acidi e danno un quadro di acidosi metabolica.
Il glucosio si accumula nel sangue raggiungendo livello maggiori di 400 mg/dl, si ha pertanto la comparsa di poliuria (abbondante escrezione di urina), polidipsia (aumento della sete), disidratazione, vomito, respiro frequente e odore dell’alito caratteristicamente acetonico, fino ad arrivare alla perdita di coscienza e al coma.
Cosa mangiare di notte per abbassare la glicemia?
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online – Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa. Mostra gli specialisti Come funziona? Ogni paziente presenta un caso clinico a sé, di conseguenza la possibilità di inserire uno spuntino dopo cena dipende da numerosi fattori, quali il tipo di terapia in atto, i valori della glicemia post prandiali/prima di andare a dormire, le abitudini alimentari ecc.
- Generalmente si consiglia di consumare un bicchiere di latte o 2 fette biscottate integrali o uno yogurt magro per evitare di avere sbalzi glicemici notturni.
- Le consiglio di valutare il suo caso con l’endocrinologo di riferimento e consultare un nutrizionista per seguire un’alimentazione adeguata alle sue esigenze.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti/informazioni. Dott.ssa Elena Balzani Buonasera, dovrebbe valutare la sua situazione con il medico che la sta seguendo o con un nutrizionista per stilare un piano alimentare adatto a lei, che varierà in base alla terapia che sta seguendo, al suo peso (necessità o meno di perdere peso) e al suo stile di vita.
- Queste informazioni consentiranno di elaborare un piano alimentare equilibrato con la giusta ripartizione dei macronutrienti, e permetteranno l’eventuale inserimento di uno spuntino serale a basso indice glicemico.
- Cordiali saluti, dott.ssa Francesca Leucci Sono d’accordo con i colleghi.
- Tuttavia suggerirei un piano alimentare più adeguato al suo fabbisogno e che, di conseguenza, non le faccia venire fame dopo cena.
Ad ogni modo, consiglierei uno spuntino privo di carboidrati. Non esiti a contattarmi in caso di delucidazioni Sicuramente uno spuntino post- cena dovrebbe essere a bassissimo carico glicemico visto la sua situazione. Frutta secca 10 g o una tisana con due fette biscottate integrali o una fettina di pane di segale tostato.
- Consigliabile proprio non direi, anzi in linea generale in un diabetico piuttosto controindicato Buonasera, ogni caso è diverso.
- Dovrebbe valutarlo con il nutrizionista che la segue.
- Di norma non si consiglia.
- Buonasera, la sua domanda risulta essere molto generica in quando è difficile dare una risposta.
Le informazioni da lei fornite non sono sufficienti. Soprattutto nel campo della nutrizione è necessaria una profonda anamnesi e valutazione dello stato nutrizionale e della patologia (assunzione farmaci, glicemie ect). Quel che posso consigliarle è di rivolgersi ad un nutrizionista per una valutazione più appropriata.
Buongiorno, ho la glicemia a 126, l’anno scorso era a 115 ed in passato sempre superiore a 100 ma mai come adesso a 126; ho la tiroidite di hashimoto! Dovrei cominciare a prendere qualche farmaco oltre che curare di più l’alimentazione ed aumentare l’esercizio fisico? Grazie Buonasera, peso 96kg alto 180, dopo aver riscontrato a gennaio 2023 un valore glicemico di 111 mg/dl, glicata 6,1% e 43 mmol/mol, colesterolo hdl 51 e ldl 80, ho iniziato una dieta equilibrata e un pò di attività fisica. A marzo è scesa a 105 mg/dl, glicata 6,1& e 43 mmol/mol. A giugno è scesa a buongiorno, dalle analisi mi risulta la glicemia a 95,la emoglobina glicosilata % 6.10 e l’altra emoglobina glicosilata in mol a 43, cosa significa ? grazie Buonasera Da circa 5 gg sto monitorando glicemia Premetto che la prima L ho fatta dopo un turno di notte, sono infermiera ed avevo 119, ho eliminato pane pasta riso, mangio poca frutta tanta verdura e proteine. Faccio poco movimento x problemi di ernie cervicali e lombari. In questi gg la glicemia nn Buongiorno, mia madre 81 anni ha subito un intervento di asportazione della testa del pancrea per adenocarcinoma. Adesso i livelli di glicemia sono aumentati e,quindi, fa l’insulina tre volte al giorno. Le ultime analisi eseguite hanno rilevato una lieve anemia. Il suo medico curante le ha detto che Buongiorno, prendo la metaformina tutte le mattine e una pastiglia di actos alla sera ma, al mattino la mia glicemia e circa 160/170 come mai ? Prima prendevo solo una pastiglia di glicazide al mattino e la mia glicemia era quasi sempre 120/130 come mai ? Grazie mille Buongiorno, sono in gravidanza e ho fatto la curva da carico con 75 gr di glucosio. I risultati sono i seguenti: Glicemia Basale 83 mg a 60′ 163 mg a 120′ 122 mg. Volevo sapere se i valori sono nei limiti in quanto secondo la mia nutrizionista per le gestanti i valori di riferimento sono stati O il diabete t 2 e la depressione mi può alzare la glicemia grazie Buongiorno, sono insulino resistente. Ho misurato la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicata, con valori di 108 e 5.4%. Da qualche mese prendo slowmet. È possibile che sia diabetica e che questi valori normali siano dovuti dall’assunzione di slowmet? Buongiorno, sono in gravidanza e ho fatto la curva da carico con 75 gr di glucosio. I risultati sono i seguenti: Glicemia Basale 83 mg a 60′ 163 mg a 120′ 122 mg. Volevo sapere se i valori sono nei limiti in quanto secondo la mia nutrizionista per le gestanti i valori di riferimento sono stati
Chi ha il diabete può bere il caffè?
Il caffè contro il diabete: bere caffè per abbassare la glicemia Ormai è risaputo che il caffè è un toccasana per il nostro organismo, basti pensare alle sue proprietà antiossidanti; ma sapevate che possiamo bere il caffè contro il diabete? Ebbene si, secondo una ricerca, uno studio condotto da F.B.
- Mellbye in Danimarca, bere caffè in maniera moderata farebbe aumentare l’insulina e di conseguenza abbassare la glicemia, riducendo altresì il rischio di sviluppare la patologia.
- Dobbiamo ricordarci che si è sempre saputo che il caffè fosse un buon rimedio contro i picchi di glicemia alta, ma effettivamente non si è mai capito come mai il caffè avesse questo effetto sul nostro organismo.
Assumere caffè contro il diabete tutti i giorni, da 4 a 6 tazzine al giorno, aiuta proprio nella riduzione del diabete di tipo 2, quello non dipendente da insulina, poiché il caffè riesce ad interferire con la digestione quindi agisce sul metabolismo dei carboidrati che come sappiamo contribuiscono all’innalzamento della glicemia che se non controllata sfocia in una patologia complessa e invalidante che è il diabete.
Questo effetto vale in maniera indifferente sia che si assuma il caffè classico che se si assume caffè decaffeinato, quindi l’effetto contrastante non è dato dalla caffeina ma da una sostanza detta cafestolo, una sostanza fenolica antiossidante che secondo gli studi condotti, permette di abbassare la glicemia in modo naturale e che aiuta anche nella prevenzione di questa patologia.
La ricerca condotta dal dottore Fredrik Brustad Mellbye e pubblicata dal Journal of Natural Products, spiega lo studio condotto per 10 settimane su tre gruppi di topi, tutti a rischio di diabete. A questi tre gruppi di cavie sono stati somministrati rispettivamente 1,1 ml al giorno di cafestolo, 0,4 ml di cafestolo e nessuna sostanza all’ultimo gruppo, quello di controllo.
Il risultato dello studio, che ha analizzato il rapporto tra glicemia e caffè, è stato che i primi due gruppi, quelli che hanno assunto la sostanza contenuta nel caffè, presentavano una percentuale di glicemia del 28- 30% in meno rispetto al gruppo di controllo e i topi del primo gruppo che assumevano dosi maggiori di cafestolo, presentavano una riduzione della glicemia addirittura al 42%.
Di conseguenza anche i livelli di insulina risultavano innalzati. Tale ricerca dimostra come effettivamente l’azione del caffè sul nostro organismo dia risultati notevoli per la nostra salute, è certo che bere caffè riduce il rischio di diabete, completamente in maniera naturale.
Perché il vino abbassa la glicemia?
Cosa può bere un diabetico: quando usare i farmaci –
- In sostanza, l’alcol aumenta l’azione ipoglicemizzante esercitata sia dall’insulina che dai farmaci ipoglicemizzanti, consentendo talora un utilizzo di farmaci antidiabetici in misura minore per raggiungere un buon controllo glicemico nei pazienti diabetici.
- Però è importante tenere presente come l’alcol riduca il rilascio nel sangue del glucosio epatico, per cui si possono facilmente verificare episodi di ipoglicemia.
- E’ fondamentale pertanto assumere il vino assieme al cibo.
Cosa bere al mattino per abbassare la glicemia?
Bere acqua – L’ acqua ha un effetto positivo per la funzionalità di tanti organi ed apparati del nostro organismo ed è tra i principali elementi che, se assunti nella corretta quantità, contribuisce alla riduzione della glicemia, Consente infatti la diluizione dello zucchero nel sangue, eliminando la sua ‘gluco-tossicità’: attraverso le urine agisce come ‘purificatrice-detossificante’ del nostro organismo.
Inoltre, assumere il corretto apporto di acqua migliora la funzionalità renale e la volemia (volume di sangue circolante e suo arrivo ai vari organi). Si consiglia l’assunzione di almeno 1.5-2 litri al giorno di acqua. Tale quantità andrà aumentata nei soggetti che eseguono attività fisica e in chi è a dieta.
Ricordiamoci sempre che l’acqua aiuta a dimagrire ed è di fondamentale importanza durante i regimi dietetici in quanto è parte integrante del trattamento.
Quale frutta da evitare per il diabete?
I frutti più zuccherini, come cachi, fichi, banane, uva, frutta essiccata, frutta sciroppata, sono generalmente sconsigliati e se ne raccomanda un consumo moderato in quantità e frequenza.
Perché l’aceto di mele abbassa la glicemia?
Gli Integratori all’Aceto di Mele Abbassano la Glicemia? – L’aceto di mele contiene il cromo, che può alterare i livelli di insulina nel sangue. Per questo motivo, si raccomanda che le persone affette da diabete mellito tipo 1 consultino il medico prima di fare un uso significativo e sistematico di aceto di mele nella dieta.
D’altro canto, l’effetto è auspicabile in chi soffre di iperglicemia o di diabete mellito tipo 2, Carol Johnston, PhD, dirigente del programma di nutrizione della “Arizona State University”, ha studiato l’aceto di mele per più di 10 anni e ritiene che i suoi effetti sulla glicemia possano essere molto simili a quelli di alcuni farmaci.
“L’effetto anti-glicemico dell’aceto di mele (dal sidro) è molto ben documentato”, dice Johnston, e spiega che questo prodotto è in grado di ostacolare certi passaggi della digestione dell’amido, “Non blocca l’assorbimento dell’amido al 100%, ma ne riduce significativamente l’ingresso nel sangue moderando la glicemia”.
Infine, Johnston sottolinea che “In caso di cura per il diabete, non si deve assolutamente interrompere l’assunzione farmacologica per sostituirla con l’aceto di mele. Chiunque voglia utilizzarlo per abbassare i livelli di glucosio nel sangue deve prima consultare il medico”. Tuttavia, non tutti gli esperti di nutrizione sono convinti di questa proprietà.
“Cercare di curare il diabete con l’aceto di mele è come tentare di svuotare una cantina allagata con un cucchiaino”, spiega Michael Dansinger, MD, direttore del programma “Diabetes Lifestyle Coaching” di Tufts University. Inoltre, dice: “Ai pazienti si consiglia di concentrarsi sulle loro diete complessive, poiché si tratta di una strategia sostenuta da molte più ricerche”.
Come usare il limone per abbassare la glicemia?
Davvero il limone abbassa la glicemia ? Succoso e dal sapore particolarmente aspro, il limone può essere consumato in diversi modi. Si può bere il succo appena spremuto oppure utilizzarlo insieme alla scorza e alla polpa in piatti e pietanze, Grazie al suo aroma particolare questo frutto infatti è un vero e proprio esaltatore di sapidità naturale,
«Il limone aggiunge gusto e allo stesso tempo permette di ridurre l’impiego di altri condimenti che, in eccesso, aumentano i rischi per la salute», spiega la nutrizionista Valentina Schirò, specializzata in scienze dell’alimentazione. «Vanta poi un contenuto apprezzabile di acqua, antiossidanti, tra cui i flavonoidi come l’esperidina e di sali minerali, specialmente potassio».
Gli acidi organici di cui è ricco, tra cui quello ascorbico e citrico, sono capaci di migliorare l’assimilazione di alcuni nutrienti. «Agevolano per esempio l’assorbimento del ferro eme presente nei cibi di provenienza animale come la carne e il pesce e sono capaci di raddoppiare addirittura quello del ferro “non-eme” che si trova nei cibi di provenienza vegetale come i cereali integrali, i legumi tra cui i fagioli, le verdure, specialmente nella rucola, nei broccoli e nei carciofi».
Cosa mangiare quando la glicemia è alta?
Glicemia alta: cibi consigliati – Una dieta ideale per contrastare la glicemia alta è ricca di verdure a foglia verde come spinaci, cime di rapa, lattuga, cavolo e rucola, ma anche asparagi e broccoli. Non bisogna dimenticare poi di assumere frutta fresca di stagione (che contiene zuccheri naturali), privilegiando mele, pere, arance e fragole, nespole, albicocche, pesche e lamponi. Un altro alimento indispensabile per tenere a bada la glicemia sono i cereali integrali, che contengono molte fibre, Bisogna quindi preferire riso, pane e pasta integrale invece dei prodotti raffinati. Inoltre, la varietà è sempre ben gradita, quindi è consigliato di introdurre nella dieta anche avena, miglio e quinoa,
Cosa mangiare prima di andare a dormire per abbassare la glicemia?
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online – Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa. Mostra gli specialisti Come funziona? Ogni paziente presenta un caso clinico a sé, di conseguenza la possibilità di inserire uno spuntino dopo cena dipende da numerosi fattori, quali il tipo di terapia in atto, i valori della glicemia post prandiali/prima di andare a dormire, le abitudini alimentari ecc.
- Generalmente si consiglia di consumare un bicchiere di latte o 2 fette biscottate integrali o uno yogurt magro per evitare di avere sbalzi glicemici notturni.
- Le consiglio di valutare il suo caso con l’endocrinologo di riferimento e consultare un nutrizionista per seguire un’alimentazione adeguata alle sue esigenze.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti/informazioni. Dott.ssa Elena Balzani Buonasera, dovrebbe valutare la sua situazione con il medico che la sta seguendo o con un nutrizionista per stilare un piano alimentare adatto a lei, che varierà in base alla terapia che sta seguendo, al suo peso (necessità o meno di perdere peso) e al suo stile di vita.
Queste informazioni consentiranno di elaborare un piano alimentare equilibrato con la giusta ripartizione dei macronutrienti, e permetteranno l’eventuale inserimento di uno spuntino serale a basso indice glicemico. Cordiali saluti, dott.ssa Francesca Leucci Sono d’accordo con i colleghi. Tuttavia suggerirei un piano alimentare più adeguato al suo fabbisogno e che, di conseguenza, non le faccia venire fame dopo cena.
Ad ogni modo, consiglierei uno spuntino privo di carboidrati. Non esiti a contattarmi in caso di delucidazioni Sicuramente uno spuntino post- cena dovrebbe essere a bassissimo carico glicemico visto la sua situazione. Frutta secca 10 g o una tisana con due fette biscottate integrali o una fettina di pane di segale tostato.
- Consigliabile proprio non direi, anzi in linea generale in un diabetico piuttosto controindicato Buonasera, ogni caso è diverso.
- Dovrebbe valutarlo con il nutrizionista che la segue.
- Di norma non si consiglia.
- Buonasera, la sua domanda risulta essere molto generica in quando è difficile dare una risposta.
Le informazioni da lei fornite non sono sufficienti. Soprattutto nel campo della nutrizione è necessaria una profonda anamnesi e valutazione dello stato nutrizionale e della patologia (assunzione farmaci, glicemie ect). Quel che posso consigliarle è di rivolgersi ad un nutrizionista per una valutazione più appropriata.
Buongiorno, ho la glicemia a 126, l’anno scorso era a 115 ed in passato sempre superiore a 100 ma mai come adesso a 126; ho la tiroidite di hashimoto! Dovrei cominciare a prendere qualche farmaco oltre che curare di più l’alimentazione ed aumentare l’esercizio fisico? Grazie Buonasera, peso 96kg alto 180, dopo aver riscontrato a gennaio 2023 un valore glicemico di 111 mg/dl, glicata 6,1% e 43 mmol/mol, colesterolo hdl 51 e ldl 80, ho iniziato una dieta equilibrata e un pò di attività fisica. A marzo è scesa a 105 mg/dl, glicata 6,1& e 43 mmol/mol. A giugno è scesa a buongiorno, dalle analisi mi risulta la glicemia a 95,la emoglobina glicosilata % 6.10 e l’altra emoglobina glicosilata in mol a 43, cosa significa ? grazie Buonasera Da circa 5 gg sto monitorando glicemia Premetto che la prima L ho fatta dopo un turno di notte, sono infermiera ed avevo 119, ho eliminato pane pasta riso, mangio poca frutta tanta verdura e proteine. Faccio poco movimento x problemi di ernie cervicali e lombari. In questi gg la glicemia nn Buongiorno, mia madre 81 anni ha subito un intervento di asportazione della testa del pancrea per adenocarcinoma. Adesso i livelli di glicemia sono aumentati e,quindi, fa l’insulina tre volte al giorno. Le ultime analisi eseguite hanno rilevato una lieve anemia. Il suo medico curante le ha detto che Buongiorno, prendo la metaformina tutte le mattine e una pastiglia di actos alla sera ma, al mattino la mia glicemia e circa 160/170 come mai ? Prima prendevo solo una pastiglia di glicazide al mattino e la mia glicemia era quasi sempre 120/130 come mai ? Grazie mille Buongiorno, sono in gravidanza e ho fatto la curva da carico con 75 gr di glucosio. I risultati sono i seguenti: Glicemia Basale 83 mg a 60′ 163 mg a 120′ 122 mg. Volevo sapere se i valori sono nei limiti in quanto secondo la mia nutrizionista per le gestanti i valori di riferimento sono stati O il diabete t 2 e la depressione mi può alzare la glicemia grazie Buongiorno, sono insulino resistente. Ho misurato la glicemia a digiuno e l’emoglobina glicata, con valori di 108 e 5.4%. Da qualche mese prendo slowmet. È possibile che sia diabetica e che questi valori normali siano dovuti dall’assunzione di slowmet? Buongiorno, sono in gravidanza e ho fatto la curva da carico con 75 gr di glucosio. I risultati sono i seguenti: Glicemia Basale 83 mg a 60′ 163 mg a 120′ 122 mg. Volevo sapere se i valori sono nei limiti in quanto secondo la mia nutrizionista per le gestanti i valori di riferimento sono stati
Cosa si può mangiare per far abbassare la glicemia?
LA DIETA PER DIABETICI – La dieta ideale per il diabete non è complessa o restrittiva. Pur dovendo fornire un apporto calorico giornaliero uguale a quello di una persona non diabetica (ovviamente se c’è sovrappeso è indicato un regime ipocalorico), in relazione alla costituzione fisica, al sesso, all’età, alla statura e all’attività lavorativa, deve avere quattro obiettivi: il controllo glicemico, il raggiungimento ed il mantenimento del peso corporeo, la prevenzione ed il trattamento dei principali fattori di rischio cardiovascolare, il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico.
Consumare 5 porzioni al giorno tra ortaggi e frutta, variando i colori: verde (verdura), rosso (pomodori), arancione (carote, arance). Preferire pane e pasta integrale Utilizzare spesso, almeno tre volte a settimana) i legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, ecc.) Consumare almeno due porzioni di pesce a settimana Preferire carni magre e bianche Bere una tazza di latte parzialmente scremato o scremato al giorno oppure uno yogurt magro Assumere formaggi e latticini non più di 2 volte a settimana Per cucinare o condire le insalate usare l’olio di oliva o di semi evitando i grassi “saturi” come burro, strutto, panna, pancetta, etc Ridurre al massimo anche i cosiddetti grassi “trans”, presenti in crackers, biscotti, merendine che riportano sulle etichette la presenza di olii/grassi idrogenati/parzialmente idrogenati Tra le bibite preferire quelle “diet”, senza zucchero Se si usano bevande alcoliche quali vino o birra, limitarne il consumo ad 1 bicchiere al giorno per la donna e 2 per l’uomo, preferibilmente durante i pasti.