Ibuprofene A Cosa Serve?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Quando è meglio prendere l ibuprofene?
- 2 Cosa non prendere con ibuprofene?
- 3 Cosa sostituisce ibuprofene?
- 4 Quanti giorni si può prendere ibuprofene?
- 5 Quante volte al giorno si può prendere ibuprofene?
- 6 Qual’è l’antidolorifico più forte senza ricetta?
- 7 Cosa succede se prendo l ibuprofene a stomaco vuoto?
- 8 Quale antinfiammatorio contiene ibuprofene?
- 9 Cosa succede se si prende troppo ibuprofene?
- 10 Quanto dura l’effetto di ibuprofene?
- 11 Quante volte va preso l ibuprofene?
- 12 Quante volte al giorno si prende ibuprofene?
Quando è meglio prendere l ibuprofene?
Per cosa si utilizzano? – Vengono assunti quando abbiamo: dolori mestruali, dolori articolari, dolore cervicale, emicrania, mal di denti, mal d’orecchio, mal di schiena, dolori post-operatori, febbre, dolori legati ad una patologia oncologica e dolori neuropatici.
Per questi ultimi è necessario parlarne con il medico, per gli altri è possibile chiedere al farmacista. E’ importante sottolineare che questi farmaci, sebbene tolgano il dolore, possono provocare effetti collaterali come lesioni della mucosa gastrica o ulcere fino al sanguinamento gastrico; perciò sarebbe opportuno, per dolori intensi e durante una cura di lunga durata, assumere un farmaco che protegga lo stomaco innalzando lievemente il pH.
Bisogna inoltre rispettare la dose massima giornaliera del FANS che varia a seconda della molecola utilizzata. La maggior parte dei farmaci appartenenti a questa classe ha anche azione antipiretica (febbre); il farmaco più utilizzato soprattutto negli anziani e nella popolazione pediatrica è il paracetamolo, in quanto provoca minori effetti collaterali gastrici e può essere assunto a stomaco vuoto.
In caso di febbre, è buona norma assumere il medicinale quando la temperatura supera i 38,5 gradi e non al di sotto, poiché la febbre è un meccanismo di difesa del nostro sistema immunitario contro il virus o il batterio che determina la patologia in corso. Un’altra molecola utilizzata spesso è l’ibuprofene, che svolge sia un’ottima azione antidolorifica e antinfiammatoria sia azione antipiretica, ma potrebbe dare disturbi gastrici in terapie di lunga durata.
E’ importante assumere questa categoria di farmaci sempre a stomaco pieno. Ad ogni modo è opportuno contattare il medico prima di cominciare qualsiasi terapia. Rivolgiti sempre al tuo farmacista e medico
Che differenza c’è tra ibuprofene e paracetamolo?
Una differenza che si può considerare è che l’ibuprofene è anche antinfiammatorio, mentre il paracetamolo no : in certi casi, quando il dolore è associato all’infiammazione, come talvolta nel mal di gola o nell’otite, l’ibuprofene può quindi essere teoricamente più utile.
Qual è la differenza tra Brufen e ibuprofene?
La differenza tra i due medicinali consiste nel dosaggio del principio attivo : infatti Brufen 600 mg ha un dosaggio più alto di ibuprofene e non è possibile acquistarlo online poiché è obbligatoria la ricetta medica. Invece, Brufen 400 è acquistabile online senza ricetta medica.
Che differenza ce tra Oki e ibuprofene?
Ibuprofene o Oki? – Oki è il nome commerciale di un farmaco a base di ketoprofene sale di lisina, un antinfiammatorio non steroideo come l’ibuprofene e per questo ne condivide le stesse indicazioni:
- antidolorifico,
- antinfiammatorio,
- antifebbrile.
La loro efficacia è per certi versi paragonabile, soprattutto alle dosi normalmente usate in regime di automedicazione (ivi compreso l’effetto sulla febbre ). Anche il profilo di sicurezza è sovrapponibile, Cosa assumere quindi? Fatto salvo che in caso di prescrizione medica è necessario attenersi al farmaco indicato dal curante, quando si parla di automedicazione entrano in gioco fattori individuali e soggettivi che dovrebbero guidare il paziente all’assunzione del farmaco eventualmente già conosciuto e ben tollerato, oltre che foriero di efficacia in termini di sollievo dai sintomi (per esempio in caso di mal di testa è comune rilevare differenze di risposta tra un paziente e l’altro).
Cosa non prendere con ibuprofene?
Chinoloni, per via dell’aumento del rischio d’insorgenza di convulsioni in caso di assunzione con ibuprofene ; Sulfaniluree, in quanto l’ ibuprofene può aumentarne l’effetto ipoglicemico; Ritonavir e probenecid, poiché possono aumentare la concentrazione plasmatica dell’ ibuprofene.
Cosa sostituisce ibuprofene?
Brufen analgesico 400 mg 12 compresse rivestite – Brufen analgesico 400 mg è un analgesico per il trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato, quale cefalea, emicrania acuta con o senza aura, dolore dentale, dolore mestruale e febbre e dolore nel raffreddore comune. Prezzo IVA inclusa € 6,40 Prezzo di listino € 10,30 -37.86 % Prezzo IVA inclusa € 13,20
Cosa è più forte ibuprofene o paracetamolo?
Ibuprofene – L’ibuprofene è un farmaco antipiretico di più recente introduzione in commercio rispetto al paracetamolo, Ha un’efficacia contro la febbre di poco superiore (0,7 gradi centigradi in più rispetto al paracetamolo), oltre a una durata dell’effetto leggermente più prolungata (6-8 ore contro le 4-6 del paracetamolo).Appartiene alla famiglia dei FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) e può causare, raramente e in genere per dosaggi elevati e prolungati, rash cutanei, mal di pancia con possibili sanguinamenti, tossicità renale.
Quanti giorni si può prendere ibuprofene?
Per quanti giorni si può prendere il Brufen? – Si consiglia di non assumere ibuprofene per più di tre giorni in caso di emicrania o febbre e non più di quattro giorni in caso di trattamento del dolore, salvo diverse indicazioni del medico, per evitare l’insorgenza di effetti collaterali e sovraddosaggio.
Quante volte al giorno si può prendere ibuprofene?
La dose giornaliera raccomandata è 1200 mg – 1800 mg di ibuprofene divisa in 2 o 3 dosi (una bustina da 600 mg 2 o 3 volte al giorno) a intervalli di otto ore. In alcuni pazienti possono essere sufficienti da 600 mg a 1200 mg al giorno.
Perché l’Aulin è stato ritirato dal mercato?
Innanzitutto, Che cos’è la Nimesulide? La nimesulide è un principio attivo molto conosciuto con il nome commerciale di Aulin, indicato per una vasta gamma di patologie caratterizzate da infiammazione, dolore e febbre. Un po’ della sua storia, I medicinali contenenti nimesulide disponibili solo su prescrizione medica sono in commercio dal 1985 e sono autorizzati in diversi Stati Membri.
Quando fu immessa nel mercato, la nimesulide era indicata per il trattamento di un’ampia gamma di condizioni, ma dal 2002, sono emerse delle problematiche di sicurezza derivanti dal suo utilizzo che hanno reso necessario una revisione del suo profilo di sicurezza da parte del Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), che hanno portato a restringerne l’uso.
L’EMA insieme al suo Comitato scientifico (CHMP) si occupa della regolamentazione e valutazione di tutti i medicinali immessi nell’Unione Europea al fine di assicurare che essi nel tempo mantengano le loro caratteristiche di qualità, sicurezza ed efficacia.
- Nell’ aprile 2004, la conclusione di tale revisione ha portato alla restrizione d’uso della Nimesulide limitando la dose massima giornaliera a 100 mg due volte al giorno.
- L’uso della nimesulide è stato, inoltre, controindicato in pazienti con problemi epatici (fegato) e i medici e i pazienti sono stati informati riguardo al rischio di gravi problemi epatici correlati all’assunzione del farmaco.
Nel maggio del 2007, proprio in seguito alle segnalazioni di nuovi e gravi effetti indesiderati a livello epatico, l’Agenzia regolatoria irlandese ha deciso di sospendere nel suo territorio la commercializzazione dei medicinali contenenti nimesulide.
- Per tale ragione, questi farmaci sono stati ritirati dal mercato irlandese.
- I dati a supporto di tale decisione derivavano dalla raccolta di tutte le segnalazioni pervenute all’Agenzia regolatoria irlandese dal 1995 al febbraio 2007.
- L’ Agenzia regolatoria irlandese ha quindi notificato al CHMP il provvedimento intrapreso al fine di permettere al Comitato scientifico di esprimere il proprio parere per mantenere, modificare, sospendere o revocare l’autorizzazione all’immissione in commercio ( AIC ) dei medicinali contenenti nimesulide nei vari Paesi europei.
Quindi nel settembre del 2007, il CHMP ha analizzato tutte le informazioni disponibili sulla sicurezza a livello epatico della nimesulide e relative al periodo antecedente e successivo alle restrizioni d’uso dell’aprile 2004. Queste informazioni sono state fornite al CHMP dalle aziende titolari dell’AIC di medicinali contenenti nimesulide, dall’Irlanda e dagli altri Stati Membri così come dalla letteratura scientifica e dai dati del database dell’EMEA.
- Sulla base di tutte le informazioni disponibili, il CHMP concluse che i benefici dei medicinali contenenti nimesulide superavano ancora i rischi, ma che era necessario limitarne l’uso al fine di ridurre al minimo il rischio di problemi epatici.
- Nello specifico è stato raccomandato di limitare la durata del trattamento a 15 giorni e conseguentemente di ritirare dal mercato tutte le confezioni contenenti più di 30 dosi (compresse o bustine).
Il Comitato, ha inoltre raccomandato che l’uso della Nimesulide non deve essere associato contemporaneamente ad altri farmaci potenzialmente tossici a livello epatico o in pazienti con problemi epatici preesistenti. I l 16 ottobre 2009, la Commissione Europea ha confermato il parere del CHMP dell’EMA raccomandando la validità del mantenimento delle autorizzazioni all’immissione in commercio di tutti i medicinali contenenti nimesulide.
Tuttavia, al fine di limitare il rischio di danno epatico, è stato deciso di modificare ulteriormente le informazioni sul prodotto per introdurre delle altre limitazioni d’uso e specificare che nimesulide deve essere prescritto solo come trattamento di seconda scelta dopo un’attenta valutazione dei rischi complessivi sul singolo paziente.
Ecco l’ultimo aggiornamento. Nel febbraio del 2010, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), in collaborazione con l’EMA, ha inviato una Nota Informativa Importante (una comunicazione che un’Agenzia regolatoria in collaborazione con le Aziende inoltra ai medici per informarli relativamente alla sicurezza di un medicinale) per raccomandare che nimesulide sia prescritto solo come trattamento di seconda linea per il dolore,che la durata massima di trattamento è di 15 giorni e che il trattamento deve essere immediatamente interrotto all’insorgere dei primi segni e sintomi di sofferenza epatica.
nimesulide deve essere prescritto solo come trattamento di seconda scelta dopo un’attenta valutazione dei rischi complessivi del singolo paziente. La dose minima efficace di nimesulide deve essere usata per il minor tempo possibile, per non più di 15 giorni. Le confezioni non debbono contenere più di 30 compresse o bustine. nimesulide non deve essere usato insieme ad altre sostanze epatotossiche, non deve essere prescritto a pazienti affetti da alcolismo, a pazienti dipendenti da droghe, o a pazienti con febbre e/o sintomi simil-influenzali. Il trattamento con nimesulide deve essere interrotto nel caso in cui compaiano febbre e/o sintomi simil-influenzali
Se vuoi altre informazioni consulta l’ultima Nota Informativa Importante e tutte le notizie su Aulin (Nimesulide) Pubblicato il: 10 aprile 2010
Qual’è l’antidolorifico più forte senza ricetta?
Talora, il trattamento della patologia di base elimina o allevia il dolore. Per esempio, l’ingessatura in caso di frattura ossea o la somministrazione di antibiotici per un’articolazione infetta riducono il dolore. Tuttavia, anche quando il disturbo di base può essere trattato, può essere necessario ricorrere agli antidolorifici per controllare rapidamente il dolore.
Non oppioidi Oppioidi (narcotici) Adiuvanti (farmaci solitamente usati per trattare altri problemi, come le convulsioni o la depressione, ma che possono anche alleviare il dolore)
Sono disponibili numerosi antidolorifici non oppioidi, che sono spesso efficaci per il dolore di grado da lieve a moderato, e talvolta anche per quello grave. Questi sono spesso i farmaci di prima scelta per trattare il dolore. Le persone non sviluppano dipendenza fisica da questi farmaci né diventano tolleranti all’effetto analgesico.
L’aspirina e il paracetamolo sono disponibili senza ricetta medica (farmaci da banco). Sono disponibili molti altri analgesici non oppioidi (come ibuprofene, ketoprofene e naprossene) da banco, ma i dosaggi maggiori possono richiedere la prescrizione. L’assunzione degli antidolorifici da banco per brevi periodi di tempo è ragionevolmente sicura.
I pazienti devono seguire le istruzioni riportate sull’etichetta per la dose massima, la frequenza e il periodo di assunzione del farmaco. Se il sintomo persiste o peggiora, si deve consultare un medico. Molti degli antidolorifici non oppioidi più comunemente utilizzati sono classificati come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
Aspirina, ibuprofene e naprossene sono alcuni esempi. Questi farmaci vengono solitamente utilizzati per trattare dolori di grado da lieve a moderato. I FANS non solo alleviano il dolore, ma possono anche ridurre l’infiammazione che spesso si associa al sintomo e lo peggiora. I FANS sono spesso assunti per via orale.
Alcuni FANS (ketorolac, diclofenac e ibuprofene) possono anche venire somministrati per iniezione, in una vena (per via endovenosa) o un muscolo (per via intramuscolare). L’indometacina può essere somministrata come supposta rettale. Il diclofenac è disponibile anche sotto forma di pomata.
Problemi del tratto digerente: tutti i FANS tendono a irritare la mucosa gastrica e causare disturbi digestivi (tra cui bruciori di stomaco, indigestione, nausea, meteorismo, diarrea e mal di stomaco), ulcera peptica Malattia ulcerosa peptica Un’ulcera peptica è una lesione rotonda o ovale della mucosa dello stomaco o del duodeno che è stata corrosa dall’acido gastrico e dai succhi digestivi. Le ulcere peptiche possono derivare da. maggiori informazioni e sanguinamento del tratto digerente ( emorragia gastrointestinale Sanguinamento gastrointestinale Il sanguinamento può originare da qualsiasi parte del tratto digerente (gastrointestinale ), dalla bocca all’ano. Il sangue è facilmente visibile a occhio nudo (manifesto) oppure può essere. maggiori informazioni ). I coxib (inibitori di COX-2), un tipo di FANS, causano meno frequentemente irritazione dello stomaco e sanguinamento rispetto agli altri FANS. L’assunzione dei FANS con il cibo e con l’impiego di antiacidi può prevenire l’irritazione gastrica. Il misoprostolo può prevenire l’irritazione gastrica e le ulcere, ma può determinare altri problemi come la diarrea. Gli inibitori della pompa protonica Inibitori della pompa protonica L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui omeprazolo) o i bloccanti dei recettori 2 (H2) dell’istamina Bloccanti dei recettori dell’istamina-2 (H2) L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui la famotidina), utilizzati nel trattamento dell’ulcera peptica, possono anche contribuire a prevenire i problemi gastrici legati ai FANS. Disturbi di sanguinamento: tutti i FANS interferiscono con la tendenza delle piastrine (particelle ematiche similcellulari che contribuiscono a bloccare il sanguinamento in caso di danno vascolare) a formare coaguli. Di conseguenza, i FANS aumentano il rischio di sanguinamento, soprattutto nell’apparato digerente se irritano la mucosa gastrica. I coxib hanno meno probabilità di causare sanguinamento rispetto ad altri FANS. Ritenzione idrica o problemi renali: A volte i FANS provocano ritenzione idrica e edema. L’uso regolare di FANS può anche aumentare il rischio di sviluppare una malattia renale, talvolta portando all’insufficienza renale (una condizione definita nefropatia da analgesici). Maggiore rischio di disturbi cardiaci e vascolari: alcuni studi suggeriscono che tutti i FANS, ad eccezione dell’ aspirina, possono aumentare il rischio di infarto, ictus e trombosi alle gambe. I rischi sembrano superiori se il farmaco viene assunto a forti dosi e per lunghi periodi di tempo. Il rischio è maggiore anche con alcuni FANS rispetto ad altri. Questi problemi possono essere direttamente correlati all’effetto del farmaco sulla coagulazione, o indirettamente a un aumento lieve ma persistente di pressione arteriosa, causata dal farmaco.
Se i FANS vengono assunti per un lungo periodo di tempo, l’insorgenza di questi problemi è più probabile. Chi deve farlo, deve sottoporsi a visite mediche regolari per verificare la presenza di ipertensione arteriosa, insufficienza renale e ulcere o sanguinamento del tratto digerente, nonché per valutare il rischio di cardiopatie e ictus.
Persone anziane Persone che consumano regolarmente bevande alcoliche Persone affette da coronaropatia, disturbi del cuore e dei vasi sanguigni (cardiovascolari) o che presentano fattori di rischio per tali disturbi
Gli anziani affetti da insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa o disturbi renali o epatici, devono assumere i FANS sotto controllo medico. Alcuni farmaci prescritti per il cuore e per la pressione arteriosa possono perdere parte della loro efficacia se assunti con i FANS.
- I FANS variano molto nella rapidità di efficacia e nella durata del sollievo dal dolore.
- Anche se hanno tutti la stessa efficacia, le persone reagiscono ad essi in modo diverso.
- Un individuo può trovare un farmaco più efficace o avere meno effetti collaterali di un altro.
- L’aspirina (acido acetilsalicilico) è usata da circa 100 anni.
L’ aspirina viene assunta per via orale e apporta circa 4-6 ore di sollievo dal dolore moderato. Poiché l’ aspirina può irritare lo stomaco, può essere associata a un antiacido (definita aspirina tamponata) oppure la compressa può essere rivestita, in modo che passi rapidamente attraverso lo stomaco e si dissolva quando raggiunge l’intestino tenue (definita aspirina con rivestimento enterico).
Questi prodotti sono destinati a ridurre l’irritazione gastrica. Tuttavia, l’ aspirina tamponata o con rivestimento enterico può comunque irritare lo stomaco poiché l’ aspirina riduce anche la produzione di sostanze protettive della mucosa gastrica. Queste sostanze sono chiamate prostaglandine. L’ aspirina aumenta il rischio di sanguinamento in tutto l’organismo, perché riduce la funzionalità piastrinica.
Le piastrine sono frammenti di cellule presenti nel sangue che favoriscono la coagulazione del sangue. Chiunque abbia una maggiore tendenza al sanguinamento (un disturbo emorragico come l’emofilia) o un’ipertensione arteriosa non controllata deve assumere aspirina solo sotto controllo medico.
Le persone in terapia con aspirina e anticoagulanti (farmaci che diminuiscono la probabilità che si formino coaguli di sangue) devono essere strettamente monitorate per evitare sanguinamenti potenzialmente fatali. Spesso, l’ aspirina non deve essere assunta almeno per una settimana prima di un intervento chirurgico programmato.
I FANS come ibuprofene, ketoprofene e naprossene sono generalmente ritenuti meno dannosi per lo stomaco rispetto all’aspirina, sebbene esistano pochi studi di confronto tra i vari farmaci. Come l’aspirina, questi farmaci possono causare lesioni digestive, ulcere e sanguinamento gastrointestinale.
- Possono peggiorare l’asma e aumentare la pressione arteriosa.
- Assumendo uno di questi farmaci, probabilmente si aumenta leggermente il rischio di ictus, infarto e coaguli di sangue nelle arterie delle gambe.
- Il rischio può essere minore con il naprossene rispetto ad altri FANS.
- Pertanto, il naprossene può essere una scelta migliore quando i soggetti a rischio elevato di questi disturbi hanno bisogno di assumere FANS.
Sebbene l’ ibuprofene, il ketoprofene e il naprossene generalmente interferiscano meno con la coagulazione rispetto all’ aspirina, non devono essere mai assunti insieme agli anticoagulanti (come il warfarin), tranne che sotto stretta sorveglianza medica.
COX-1, implicato nella produzione di prostaglandine che proteggono lo stomaco e svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione COX-2, implicato nella produzione di prostaglandine che promuovono l’infiammazione
I coxib tendono a bloccare essenzialmente gli enzimi COX-2. Pertanto, i coxib sono efficaci come altri FANS nel trattamento del dolore e dell’infiammazione. Tuttavia, è meno probabile che siano lesivi a livello gastrico, che causino nausea, meteorismo, bruciore di stomaco, sanguinamento e ulcere peptiche.
Persone anziane Coloro che assumono anticoagulanti Soggetti con anamnesi di ulcere Persone che assumono un analgesico per un lungo periodo di tempo
Tuttavia, i coxib, come gli altri FANS, sembrano aumentare il rischio di infarto, ictus e formazione di trombi nelle gambe. Di conseguenza prima che le persone che soffrono di certe patologie possano ricevere un coxib, vengono informate dei rischi e della necessità di essere strettamente controllate. Queste patologie includono:
Disturbi cardiovascolari (come la malattia coronarica) Ictus Fattori di rischio per questi disturbi
I coxib, analogamente agli altri FANS, non sono adatti alle persone che soffrono di insufficienza cardiaca o con un rischio maggiore di insufficienza cardiaca (come quelle che hanno avuto un infarto). Il paracetamolo è indicativamente comparabile all’aspirina nel potenziale di alleviare il dolore e la febbre. Ma a differenza dei FANS, il paracetamolo possiede le seguenti caratteristiche:
È essenzialmente privo di qualsiasi attività antinfiammatoria utile Non influisce sulla capacità del sangue di coagulare È quasi privo di effetti avversi sullo stomaco
Il meccanismo d’azione del paracetamolo non è del tutto noto. Il paracetamolo viene somministrato per via orale o in supposte inserite nel retto e gli effetti, in genere, durano 4-6 ore. Gli antidolorifici (analgesici) oppioidi, chiamati talvolta narcotici, sono efficaci per molti tipi di dolore.
Di solito, sono gli antidolorifici più potenti. Gli oppioidi sono chimicamente correlati alla morfina, una sostanza naturale estratta dai papaveri. Alcuni oppioidi sono estratti da altre piante e altri oppioidi sono prodotti in laboratorio. Gli oppioidi vengono spesso prescritti per alcuni giorni per trattare un dolore grave che tende a diminuire rapidamente (come il dolore dovuto a un trauma o dopo un intervento chirurgico).
I medici di solito passano al più presto agli antidolorifici non oppioidi, perché gli oppioidi possono avere effetti collaterali ed esiste il rischio di abuso o assuefazione. Di solito, gli oppioidi non sono consigliati per trattare soggetti con dolore cronico.
Qual è il consueto approccio terapeutico Se è possibile utilizzare altri trattamenti Se il soggetto è ad alto rischio di effetti collaterali da oppioidi Se il soggetto è a rischio di uso improprio o abuso di un farmaco oppioide, oppure se potrebbe usarlo per altri scopi (ad esempio venderlo)
È anche possibile che il medico rinvii il paziente a uno specialista del dolore o a un professionista sanitario della salute mentale esperto nell’uso improprio di sostanze, se il rischio di problemi è alto. Per esempio, chi ha avuto un problema di dipendenza solitamente necessita di tale consulenza.
Di non bere alcol o assumere farmaci ansiolitici o sonniferi durante l’assunzione di oppioidi Di assumere la dose raccomandata agli orari raccomandati e di non cambiare la dose Di conservare l’oppioide in un luogo sicuro Di non condividere l’oppioide con nessuno Di contattare il medico se il farmaco provoca sonnolenza o altri effetti collaterali (come stato confusionale, stipsi o nausea) Di smaltire le compresse non utilizzate come indicato Di tenere il naloxone (un antidoto agli oppioidi) a portata di mano e insegnare ai familiari e imparare a somministrarlo qualora si verifichi un’overdose da oppioidi
Se viene prescritto un oppioide, i medici adottano le normali pratiche per garantire la sicurezza del paziente. In genere, i medici chiedono al paziente di farsi prescrivere oppioidi solo da un medico e di recarsi sempre nella stessa farmacia. Vedono spesso il paziente per le visite di controllo e monitorano l’uso del farmaco per assicurarsi che sia sicuro ed efficace.
Ad esempio, i medici possono analizzare periodicamente le urine del soggetto per stabilire se il farmaco viene assunto correttamente. Inoltre chiedono al paziente di firmare un accordo che specifica le condizioni necessarie per l’uso degli oppioidi, inclusi gli eventuali controlli necessari. Per evitare l’abuso da parte di altri, la persona deve tenere gli oppioidi in un luogo sicuro e smaltire i farmaci non utilizzati restituendoli alla farmacia.
PARACETAMOLO o IBUPROFENE: quale usare?
Gli oppioidi hanno molti effetti collaterali. Gli effetti collaterali si manifestano più facilmente nelle persone che soffrono di alcuni disturbi: insufficienza renale Panoramica sull’insufficienza renale Questo capitolo include una nuova sezione sul COVID-19 e la lesione renale acuta (acute kidney injury, AKI).
L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di filtrare adeguatamente le scorie. maggiori informazioni, malattia epatica Panoramica sulle malattie epatiche Una malattia epatica può manifestarsi in diversi modi. Le manifestazioni caratteristiche includono Ittero (pigmentazione giallastra della cute e delle sclere) Colestasi (riduzione o arresto.
maggiori informazioni, broncopneumopatia cronica ostruttiva Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) La broncopneumopatia cronica ostruttiva è un restringimento (occlusione od ostruzione) persistente delle vie aeree, dovuta a enfisema, bronchite cronica o entrambe le condizioni. (BPCO), apnea notturna Apnea notturna L’apnea notturna è un grave disturbo del sonno in cui il respiro si arresta ripetutamente per un tempo sufficientemente lungo da perturbare il sonno e, spesso, ridurre la quantità di ossigeno. maggiori informazioni, demenza Demenza La demenza è un lento e progressivo declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento. I sintomi includono solitamente perdita di memoria, problemi. maggiori informazioni o altri disturbi cerebrali. Quando viene utilizzata una terapia a base di oppioidi, si osservano comunemente i seguenti effetti:
Sonnolenza Disordine o confusione mentale Nausea e vomito Stipsi
Altri effetti collaterali meno comuni degli oppioidi sono
Ritenzione urinaria Prurito Un pericoloso rallentamento della respirazione Decesso
La sonnolenza è un effetto collaterale comune degli oppioidi. Per alcune delle persone che assumono oppioidi, la sonnolenza scompare o diminuisce in pochi giorni. Se il paziente continua a lamentare sonnolenza, si può tentare un nuovo oppioide, perché il grado di sonnolenza causato dai diversi oppioidi varia.
Prima di un evento importante che richiede attenzione, ai soggetti può essere prescritto un farmaco stimolante (come il metilfenidato o modafinil) per controbilanciare la sonnolenza. Per alcune persone, bere bevande contenenti caffeina contribuisce a controbilanciare la sonnolenza. Se ci si sente assonnati dopo aver assunto un oppioide, si deve evitare di guidare e si deve fare particolarmente attenzione ad evitare cadute e incidenti.
L’assunzione di oppioidi può anche determinare confusione, specialmente negli anziani. Gli oppioidi aumentano il rischio di cadute negli anziani. Talvolta al dolore può associarsi la sensazione di nausea, che può essere aumentata dagli oppioidi. Antiemetici assunti per via orale, in supposte o per iniezione, possono prevenire o alleviare la nausea.
Farmaci antiemetici usati comunemente sono la metoclopramide, l’idrossizina e la proclorperazina. Il prurito provocato dagli oppioidi può essere alleviato da antistaminici come la difenidramina, assunta per via orale o somministrata per via endovenosa. Per la maggior parte delle persone, la nausea e il prurito scompaiono e diminuiscono in pochi giorni.
Ma la stipsi e la ritenzione urinaria solitamente diminuiscono molto più lentamente, se diminuiscono. Se una persona assume una quantità eccessiva di un oppioide possono verificarsi effetti collaterali gravi, che includono un pericoloso rallentamento della respirazione (depressione respiratoria), coma e perfino il decesso.
Presenza di determinate malattie (come malattie epatiche, renali e respiratorie o disturbi mentali). Assunzione di altri farmaci che causano sonnolenza (come le benzodiazepine) Consumo di alcol
Alcuni di questi effetti collaterali possono essere contrastati con il naloxone, un antidoto somministrato generalmente per via endovenosa o mediante uno spray nasale. Ai soggetti che sono a maggior rischio di effetti collaterali da oppioidi (come la depressione respiratoria), i medici possono prescrivere il naloxone quando prescrivono un oppioide.
- Gli infermieri e i familiari o chi assiste il paziente devono fare attenzione all’eventuale comparsa di gravi effetti collaterali degli oppioidi e, qualora si manifestino, essere pronti a iniettare il naloxone o a somministrarlo in forma di spray nel naso del soggetto.
- I medici o i farmacisti solitamente insegnano come somministrare il naloxone al soggetto che assume l’oppioide e ai suoi familiari o a chi lo assiste.
Alcuni soggetti che devono assumere oppioidi per un lungo periodo di tempo e traggono beneficio da un oppioide assunto per via orale, non tollerano i suoi effetti collaterali. Per tali soggetti, è possibile somministrare un oppioide iniettandolo direttamente nello spazio intorno al midollo spinale attraverso una pompa ( per via intratecale Vie di iniezione ). L’abuso di oppioidi può essere intenzionale o involontario. Comprende qualsiasi uso che differisce da quanto prescritto. Per diversione s’intende la vendita o la somministrazione di un farmaco prescritto ad altri. Per abuso s’intende l’uso ricreazionale del farmaco.
- I farmaci, cioè, vengono assunti per le sensazioni di piacere o di sballo che producono piuttosto che per trattare il dolore o un’altra condizione medica.
- Fino a un terzo dei soggetti che assumono oppioidi per un lungo periodo di tempo per trattare il dolore cronico ne abusa.
- Gli adiuvanti analgesici sono farmaci solitamente usati per trattare altri disturbi, ma possono anche alleviare il dolore.
Si ritiene che gli adiuvanti analgesici agiscano modificando il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Gli adiuvanti analgesici usati più comunemente per il dolore sono
Anestetici per uso orale e per uso topico (locale)
Spesso, gli antidepressivi possono alleviare il dolore in soggetti non depressi. Gli antidepressivi triciclici (come amitriptilina, nortriptilina e desipramina) possono essere più efficaci per questo scopo di altri antidepressivi, ma gli antidepressivi più recenti, come gli inibitori selettivi di ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors, SSRI) e gli inibitori selettivi di ricaptazione della noradrenalina (, incluse duloxetina, venlafaxina e milnacipran) possono avere meno effetti collaterali che limitano la quantità di farmaco che può essere assunta.
- Gli antidepressivi triciclici sono efficaci per il dolore neuropatico Dolore neuropatico Il dolore neuropatico è causato da una lesione o da una disfunzione dei nervi, del midollo spinale o dell’encefalo.
- Vedere anche Panoramica sul dolore.) Il dolore neuropatico può avere varie.
- Maggiori informazioni, le cefalee Panoramica sulle cefalee La cefalea è un dolore a qualsiasi parte della testa, incluso il cuoio capelluto, la parte superiore del collo, il viso e l’interno del cranio.
Le cefalee sono uno dei motivi più comuni di consultazione. maggiori informazioni, la fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti.
La mancanza di sonno. maggiori informazioni e le sindromi da ipersensibilità viscerale (degli organi; come il dolore cronico addominale Dolore addominale cronico e dolore addominale ricorrente Con dolore addominale cronico si intende un dolore che è presente da oltre 3 mesi. Può essere costante (cronico) o andare e venire (ricorrente).
Il dolore addominale cronico colpisce generalmente. maggiori informazioni o pelvico Il dolore pelvico nelle donne Il dolore pelvico è un fastidio che interessa la parte inferiore dell’addome. Il dolore che si sviluppa esternamente nella zona genitale (vulva o labbra) è detto dolore vulvare.
Molte donne. maggiori informazioni ). Le dosi di antidepressivi triciclici utilizzati per trattare il dolore di solito sono troppo basse per trattare la depressione o l’ansia. Pertanto, se gli antidepressivi triciclici sono utilizzati per trattare il dolore, solitamente sono necessari altri farmaci per trattare la depressione o l’ansia, se presente.
La duloxetina sembra essere efficace per il dolore neuropatico dovuto a diabete (detto neuropatia diabetica Danno nervoso nel diabete I soggetti con diabete mellito sono esposti a molte gravi complicanze a lungo termine che possono colpire diverse parti del corpo, in particolare vasi sanguigni, nervi, occhi e reni. ), fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti. La mancanza di sonno. maggiori informazioni, lombalgia Lombalgia La lombalgia e il dolore al collo fanno parte dei motivi più comuni di consultazione medica. cronica, dolore muscoloscheletrico cronico e dolore nervoso dovuto a chemioterapia. Le dosi di duloxetina utilizzate per trattare il dolore sono adeguate anche per trattare la depressione o l’ansia, se presenti. La venlafaxina ha effetti simili. Milnacipran è efficace per la fibromialgia.
I soggetti possono rispondere a un antidepressivo e non ad altri, quindi a volte i medici tentano alcuni farmaci fino a quando non ne viene individuato uno efficace. I farmaci anticonvulsivanti possono essere utilizzati per alleviare il dolore neuropatico. Il gabapentin e il pregabalin vengono utilizzati comunemente, ma esistono molti altri farmaci, come carbamazepina, clonazepam, lacosaminde, lamotrigina, oxcarbazepina, fenitoina, topiramato e zonisamide, in grado di alleviare il dolore in alcune persone.
Anestetici per via topica come la lidocaina, sotto forma di lozione, pomata o cerotto, possono essere utilizzati per il controllo del dolore causato da determinate condizioni. La mexiletina, usata per trattare le aritmie cardiache, talvolta viene impiegata nel dolore neuropatico.
I corticosteroidi, come il prednisone e il desametasone, possono essere assunti per via orale in caso di dolore intenso a causa di infiammazione (come nella gotta). Talvolta, vengono somministrate basse dosi di chetamina (un anestetico) per via endovenosa in ospedale ai soggetti affetti da sindrome da dolore regionale complesso quando altri trattamenti non sono efficaci.
Oltre ai farmaci, tanti altri trattamenti possono essere d’aiuto per alleviare il dolore. I metodi di neuromodulazione utilizzano la stimolazione elettrica per modificare il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Le tecniche includono:
elettrostimolazione nervosa transcutanea (transcutaneous electrical nerve stimulation, TENS) stimolazione del midollo spinale stimolazione dei nervi periferici
La fisioterapia o la terapia occupazionale possono essere usate per alleviare il dolore cronico e aiutare le persone a funzionare meglio. Talvolta aiuta fare esercizi o aumentare il livello di attività. Per esempio, camminare regolarmente può aiutare ad alleviare la lombalgia più efficacemente del riposo a letto.
La terapia cognitivo-comportamentale può ridurre il dolore e l’invalidità correlata al dolore e aiutare le persone ad affrontare la situazione. Questo tipo di terapia include l’assistenza psicologica per aiutare le persone a concentrarsi sulla gestione del dolore, piuttosto che sui suoi effetti e limitazioni.
Può includere l’assistenza psicologica per aiutare le persone e la loro famiglia a collaborare per gestire il dolore. Non si deve sottovalutare l’importanza di un sostegno psicologico nei pazienti che avvertono dolore. Gli amici e i familiari devono sapere che queste persone necessitano di aiuto e possono sviluppare depressione e ansia, le quali potrebbero condurre alla necessità di una consulenza psicologica.
Qual è un buon antinfiammatorio?
In poche parole, al banco consigliamo nell’ordine: ibuprofene (moment, subitene), naprossene (momendol, uninapro), ketoprofene (okitask, ketodol), diclofenac (voltadvance).
Cosa succede se prendo l ibuprofene a stomaco vuoto?
Piuttosto è vero il contrario: a stomaco vuoto e con molta acqua, gli antinfiammatori vengono assorbiti prima e quindi funzionano prima e meglio, soprattutto nel caso dei dolori generici che si curano con farmaci da banco.
Quale antinfiammatorio contiene ibuprofene?
Moment Act 400 è un antinfiammatorio che, grazie all’ ibuprofene, combatte dolori di varia natura. Efficace anche nel curare i sintomi di febbre e influenza. Formato : 10 capsule molli, facili da ingerire. Altri formati disponibili: Moment Act Bustine e Moment Act Compresse.
Cosa succede se si prende troppo ibuprofene?
L’uso prolungato di antinfiammatori non-steroidei aumenta il rischio d’infarto. L’uso prolungato di alcuni antidolorifici della famiglia dei FANS, farmaci antinfiammatori non steroidei, è associato a un aumento del rischio di eventi vascolari quali infarto, ictus e morte per eventi cardiovascolari.
Quanti giorni si può prendere l ibuprofene?
Avvertenze e indicazioni – I farmaci antinfiammatori/antidolorifici come ibuprofene possono essere associati a un modesto aumento del rischio di attacco cardiaco o ictus, specialmente se somministrati in dosi elevate. Non superare pertanto la dose raccomandata o la durata del trattamento (3 giorni).
Quanto dura l’effetto di ibuprofene?
Ibuprofene – L’ibuprofene è un farmaco antipiretico di più recente introduzione in commercio rispetto al paracetamolo, Ha un’efficacia contro la febbre di poco superiore (0,7 gradi centigradi in più rispetto al paracetamolo), oltre a una durata dell’effetto leggermente più prolungata (6-8 ore contro le 4-6 del paracetamolo).Appartiene alla famiglia dei FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) e può causare, raramente e in genere per dosaggi elevati e prolungati, rash cutanei, mal di pancia con possibili sanguinamenti, tossicità renale.
Quante volte va preso l ibuprofene?
La dose giornaliera raccomandata è 1200 mg – 1800 mg di ibuprofene divisa in 2 o 3 dosi (una bustina da 600 mg 2 o 3 volte al giorno ) a intervalli di otto ore. In alcuni pazienti possono essere sufficienti da 600 mg a 1200 mg al giorno.
Quante volte al giorno si prende ibuprofene?
04.2 Posologia e modo di –
- Posologia
- Adulti e adolescenti ≥ 40 kg (di età pari e superiore ai 12 anni) :
- Compresse da 400 mg : 2 – 4 compresse al giorno a giudizio del medico.
- Compresse da 600 mg : 1 – 3 compresse al giorno a giudizio del medico.
La dose massima giornaliera di IBUPROFENE DOC non deve superare 1800 mg. In reumatologia, per migliorare la rigidità mattutina, la prima dose orale viene somministrata al risveglio del paziente; le dosi successive possono essere assunte ai pasti. In presenza di l’eliminazione può essere ridotta e la posologia va di conseguenza adeguata.
- Nel caso l’uso del medicinale sia necessario per più di 3 giorni negli adolescenti, o nel caso di peggioramento della sintomatologia, deve essere consultato il medico.
- Nel caso l’uso del medicinale sia necessario per più di 4 giorni negli adulti, deve essere consultato il medico.
- Popolazione pediatrica :
- IBUPROFENE DOC non è raccomandato negli adolescenti di peso inferiore ai 40 kg o nei bambini al di sotto dei 12 anni di età.
- Pazienti anziani :
I pazienti anziani sono ad aumentato rischio di gravi conseguenze di reazioni avverse. Se si ritiene necessaria la somministrazione di un, si deve usare la dose più bassa efficace per la durata più breve possibile. Durante la terapia con FANS i pazienti devono essere monitorati regolarmente per,
Se la funzione renale o epatica è compromessa, il dosaggio deve essere valutato su base individuale. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati. Compromissione renale : È necessaria cautela nella somministrazione in pazienti con compromissione renale.
Il dosaggio deve essere valutato su base individuale. La dose deve essere mantenuta la più bassa possibile e la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.3 e 4.4). Compromissione epatica : È necessaria cautela nella somministrazione in pazienti con compromissione epatica.
- Modo di somministrazione
- Le compresse rivestite con film devono essere intere con,
- Nei pazienti con sensibilità gastrica si raccomanda l’assunzione di ibuprofene durante i pasti.