Inositolo A Cosa Serve?
Elvira Olguin
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Contents
Perché prendere inositolo?
Mio-inositolo e patologie ginecologiche – Negli ultimi anni, l’uso del mio-inositolo ha suscitato grande interesse anche in ambito ginecologico. Più precisamente, diversi autori avrebbero dimostrato come l’uso di mio-inositolo, associato ad antiossidanti come l’ acido alfa-lipoico, determinerebbe un netto miglioramento dei parametri metabolici in corso di sindrome da ovaio policistico,
Il miglioramento del profilo glicemico e insulinemico, il miglioramento del profilo lipidemico, il miglior bilanciamento degli ormoni sessuali e l’eventuale correzione dell’iperandrogenismo risulterebbero alcuni dei principali benefici del mio-inositolo descritti nel corso di studi, sia sperimentali che clinici.
L’identificazione dei meccanismi molecolari d’azione, permetterebbe di chiarire più nel dettaglio tutte le potenzialità del mio-inositolo e dei suoi isomeri – come il d-chiro-inositolo – in questo ambito clinico.
Cosa cura l inositolo?
A che cosa serve la vitamina B7? – La vitamina B7, o inositolo, stimola la produzione di lecitina, sostanza che compie un’azione di pulizia delle pareti interne delle arterie. Per questo alla vitamina B7 viene riconosciuta l’importante capacità di ridurre il colesterolo nel sangue.
Quando è meglio assumere inositolo?
Inositolo: come assumerlo? Dosaggi – Se l’integrazione con inositolo avesse come obbiettivo l’insulino-sensibilizzazione, potrebe essere considerato sufficiente un dosaggio di 2-4 g / die, Sono state sperimentate con successo combinazioni di myo-inositolo e d-chiro-inositolo in rapporto di 40:1.
- Quando si assumono prodotti in softgel, è sufficiente introdurre solo il 30% della dose di polvere, quindi 4,2-5,4 g / die di inositolo.
- Il modo migliore di prendere l’inositolo è a digiuno,
- Alcuni studi hanno ottenuto risultati interessanti collocando l’assunzione di inositolo alla mattina, prima di colazione,
- Per i bassi dosaggi, come quelli per migliorare la sensibilità insulinica, è possibile concentrarlo in un’unica assunzione; la sperimentazione ha trovato efficace anche la doppia dose giornaliera, sempre a digiuno.
- Per sapere in modo più approfondito come e in quali circostanze l’inositolo (e molti altri integratori), dai un’occhiata al nostro libro, di cui puoi scaricare un estratto gratuito qui sotto.
Chi può prendere inositolo?
Inositolo, metabolismo degli zuccheri e ovaio policistico. – L’Inositolo è anche entrato di recente nel bagaglio terapeutico della cura dell’ovaio policistico, sindrome associata ad alcune anomalie metaboliche spesso legate ad insulino-resistenza quali intolleranza al glucosio, dislipidemia, ipertensione.
Quanto si dimagrisce con inositolo?
L’inositolo non fa né ingrassare e né dimagrire.
Quanto tempo ci mette l inositolo a fare effetto?
Inositolo: una molecola contro l’ovaio policistico Tra le donne il è rappresentato dalla Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS), una complessa patologia che colpisce fra il 5% e il 10% di queste in età riproduttiva, caratterizzata da diverse alterazioni endocrinologiche e metaboliche, in particolare dall’aumento degli androgeni, gli ormoni maschili e si associa all’ insulinoresistenza.
Ad oggi, le cure per la PCOS sono diverse, utili a rimuovere solo uno o alcuni sintomi della patologia: dalla pillola anticoncezionale, se non si desidera una gravidanza, ai numerosi farmaci insulinosensibili che normalizzano il ciclo mestruale, riducono gli androgeni e migliorano la funzione riproduttiva sia in senso di ripristino dell’ovulazione spontanea che di miglior risposta alle terapie di induzione dell’ovulazione.
Ora però una buona notizia arriva dal World Pediatric and Adolescent Gynecology Congress di Firenze, dove sono stati presentati nuovi studi pubblicati su Gynecological Endocrinology. Le ricerche dimostrano come l’inositolo sia in grado di migliorare la qualità ovocitaria nelle donne, e quindi la fertilità.
- La metà delle pazienti che assume l’inositolo, infatti, torna ad ovulare dopo circa un mese e l’88 % ripristina il ciclo mestruale dopo 3 mesi.
- Inoltre 7 donne su 10 tornano ad avere un ciclo mestruale regolare e il 55% riesce ad avere una gravidanza spontanea.
- L’inositolo – conferma Vittorio Unfer, professore di Ostetricia e Ginecologia all’Università IPUS (Istituzione di Alta Formazione) a Chiasso in Svizzera – ha un effetto positivo sulla funzionalità ovarica ed è utile a correggere i disturbi endocrinometabolici legati alla sindrome dell’ovaio policistico, quali iperandrogenismo, iperglicemia, aumentata resistenza insulinica.
L’inositolo è una molecola che si trova in diverse forme, ma solo due di queste hanno dimostrato dagli studi clinici di essere mediatrici dell’insulina e quindi utili per curare la policistosi ovarica, il Myoinositolo (MI) e il Dchiroinositolo (DCI) in donne con PCOS sovrappeso o obese”.
Quanti mesi inositolo?
Se scegli di assumere la combinazione di Myo- inositolo e D-Chiro- inositolo puoi fare il test dopo 3 mesi, mentre se assumi il Myo- inositolo da solo ti consiglio di attendere almeno 6 mesi dall’inizio dell’assunzione.
Chi prescrive inositolo?
– di Olga Noel Winderling 07 Ottobre 2021 Prima di correre in farmacia c’è una premessa fondamentale da fare : “Anche se sappiamo di soffrire di ovaio policistico e anche se questi integratori solitamente non hanno effetti collaterali, la terapia a base di inositolo deve essere prescritta da un dermatologo o da un ginecologo dopo una visita e va seguita sotto controllo medico, anche perché il suo uso è solitamente associato ad altre terapie, come l’applicazione topica di creme e sieri”, conclude la dermatologa spiegando che, come per ogni integratore, per vedere i primi risultati ci vogliono “diversi mesi”.
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: Chiara Ferragni e l’Inositolo: come funziona il rimedio per l’acne
Quale inositolo per acne?
I risultati dello studio evidenziano come le pazienti del gruppo A che avevano assunto myo-inositolo mostrassero un decisivo miglioramento dell’acne. In particolare, in queste pazienti, le lesioni papulo-pustolose risultavano significativamente ridotte, così come l’infiammazione.
Qual è il miglior integratore di inositolo?
EN Myo – Miglior integratore di inositolo –
Se stai cercando un modo semplice e sano per migliorare la tua salute e il tuo equilibrio ormonale, 2EN Myo Inositolo potrebbe essere l’integratore alimentare giusto per te. La sua formulazione unica e naturale contiene Myo Inositolo e Vitamina B8, due nutrienti fondamentali per il corretto funzionamento del sistema endocrino e immunitario.
- Myo Inositolo è utile per il corretto funzionamento del sistema ormonale, aiuta a regolare i livelli di testosterone, insulina, estrogeno, glucosio e colesterolo,
- La vitamina B8, invece, è utile per il buon funzionamento del sistema immunitario.
- Può essere facilmente assunto in capsule, garantendo la massima assorbibilità del principio attivo.
È un prodotto di qualità, testato, adatto a tutti, anche a chi segue una dieta vegana. Si tratta di un prodotto certificato dal Inal, un ente di certificazione indipendente italiano. In sintesi, 2EN Myo Inositolo offre un ottimo rapporto qualità-prezzo, e garantisce benessere e vitalità,
- Tuttavia, non è stato stabilito se questa relazione esista anche nei bambini.
- Ecco così che un gruppo di ricercatori italiani, guidato da Mario Mancini, endocrinologo dell’Ospedale San Paolo di Milano ha da tempo deciso di focalizzare l’attenzione sull’argomento portando alla luce evidenze importanti e dando vita a uno studio, ancora in corso, che cercherà di aggiungere elementi indicativi in questa direzione.
- Costanzo Moretti 1 e Giulia Lanzolla 2
- ¹ Divisione di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Endocrinologia Riproduttiva, Università di Tor Vergata, Ospedale Fatebenefratelli (San Giovanni Calibita) Roma, Italia. ² Dipartimento di Medicina Sperimentale Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia
- Università di Roma “La Sapienza” 00161 – Roma
- Questa combinazione permette di ottenere risultati molto interessanti ed evita anche alcuni effetti negativi dovuti al solo utilizzo di D-chiro-Inositolo ad alte dosi.
- E’importante ricordare inoltre che l’inositolo presenta un’azione diretta sulla funzionalità dell’asse riproduttivo femminile grazie al ruolo cardine nella regolazione del rilascio di ioni calcio (Ca2+) durante lo sviluppo degli ooociti e la fase terminale della maturazione ovocitaria.
- Nelle pazienti con questo fenotipo è fondamentale ottenere un miglioramento del profilo metabolico per ottimizzare la funzionalità dell’asse riproduttivo.
- La riduzione della condizione di insulino-resistenza consentirà infatti di migliorare la qualità ovocitaria, la condizione di anovulatorietà cronica, il grado di fertilità e di ridurre il rischio di complicanze in un’eventuale gravidanza.
- Nei tessuti animali, il myo-inositolo è principalmente presente in forma libera o come fosfatidilinositolo (PI).
- I tessuti, soprattutto cervello e muscoli, ne sono ricchi.
- Elevate quantità di myo-inositolo sono presenti nello sperma, nell’ovocita e nell’embrione nel corso delle prime fasi di sviluppo embrionale.
- In primis troviamo un buon multivitaminico-multiminerale e degli acidi grassi essenziali omega 3 per non incorrere in una loro carenza.
- Inoltre è senz’altro utile ricorrere ad integratori che possano potenziare il processo di dimagrimento.
- Tra questi possiamo utilizzare i “lipotropi” che aiutano il fegato ad assolvere alle sue funzioni riguardanti il metabolismo dei grassi e l’organismo in genere ad utilizzare meglio i grassi a scopo energetico.
- Colina : presente in tutte le cellule viventi, la colina è considerata una parte del complesso vitaminico del gruppo B.
- Essa lavora con l’inositolo per prevenire la formazione di grasso nel fegato e rimuovere il grasso presente nelle cellule per essere bruciato come energia.
- Un’altra sua funzione è quella di aiutare l’organismo nell’utilizzo del colesterolo.
- Inositolo : anch’esso è una vitamina del complesso B.
- Assieme alla colina, esso agisce nel prevenire pericolosi accumuli di grasso nelle arterie e mantiene sani fegato, cuore e reni.
- È implicato nel promuovere la produzione di lecitina, costituente naturale delle cellule ed emulsionante gli aggregati di colesterolo in microparticelle prevenendo l’arteriosclerosi.
- Cromo picolinato : è un minerale in tracce essenziale per il metabolismo dei grassi e dei carboidrati.
- Aiuta ad aumentare la sensibilità all’insulina, cioè i recettori cellulari per questo ormone, vengono attivati e svolgono il loro lavoro con quantità minori di insulina.
- Diete ricche di zuccheri e regimi di allenamento intensi, possono creare una carenza di cromo.
- Caffeina : in seguito ad una serie di complessi meccanismi cellulari, la provoca una maggiore forza di contrazione anche a basse frequenze di stimolazione.
- Favorisce un incremento della lipolisi e risparmio di glicogeno muscolare (dovuto all’aumento dell’ossidazione degli acidi grassi liberi), l’ aumento del flusso coronarico (maggiore apporto di sangue al cuore), l’aumento della gittata cardiaca (maggiore apporto di sangue ai tessuti) ed un aumento della pressione arteriosa sistolica.
- Dosaggio: 100-200 mg 2-3 volte al giorno.
- Tirosina : un amminoacido non essenziale che il nostro organismo produce da solo.
- L’importanza di questa sostanza deriva dall’essere precursore di ormoni come la tiroxina (che compone il 90% quindi la quasi totalità degli ormoni tiroidei in circolo) e le catecolamine.
- Quindi è un integratore che può esser utile per il dimagrimento ma non è da assumere a ridosso dell’allenamento.
- La capsaicina inoltre, essendo un vasodilatatore, fluidificante ed abbassando la pressione arteriosa, può essere tranquillamente usata anche da quelle persone che normalmente dovrebbero evitare i termogenici stimolanti il sistema nervoso centrale e cardiovascolare.
- Tali esercizi aiutano a controllare gli ormoni e questo favorisce l’attivazione del sistema di combustione dei grassi del corpo, noto come termogenesi, e a bruciare più calorie.
- Contribuisce inoltre a ridurre i livelli di stress e a dare più energia durante la giornata.
- È fondamentale scegliere il tipo di allenamento ormonale più adatto in base al proprio tipo di corpo e al proprio livello di forma fisica.
- L’universo glitterato del brand Chiara Ferragni si estende con un tassello fondamentale: il make-up.
- Dopo la continua e fortunata espansione dell’omonimo marchio di abbigliamento e accessori (dalle felpe alle sneakers, passando per le pochette color evidenziatore) ed il recentissimo lancio di una linea di gioielli, l’imprenditrice di Cremona, 34 anni, esordisce con una linea trucco completa.
- Dalle tinte labbra alla palette arcobaleno, passando per blush, rimmel e gel sopracciglia, punto forte dell’influencer famosa in tutto il mondo, il maquillage Ferragni si riconosce chiaramente dall’ormai celebre occhio che fa capolino dal packaging brillante.
- Non c’è dubbio che, per Natale, si tratterà di un’idea regalo tra amiche molto gettonata.
- Costanzo Moretti 1 e Giulia Lanzolla 2
- ¹ Divisione di Endocrinologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Sezione di Endocrinologia Riproduttiva, Università di Tor Vergata, Ospedale Fatebenefratelli (San Giovanni Calibita) Roma, Italia. ² Dipartimento di Medicina Sperimentale Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell’Alimentazione ed Endocrinologia
- Università di Roma “La Sapienza” 00161 – Roma
- Tra queste il myo-inositolo ed il D-chiro-inositolo sono le forme stereoisomeriche più frequentemente rappresentate nell’umano, il primo coinvolto nei meccanismi di assorbimento cellulare di glucosio, il secondo in quelli della sintesi di glicogeno,
- In vivo il D-chiro-inositolo è sintetizzato da una epimerasi che converte myo-inositolo in D-chiro-inositolo.
- E’ stato inoltre valutato l’effetto che può essere ottenuto mediante somministrazione di acido folico in associazione a myo-inositolo (4 gr/die) piuttosto che D-chiro-inositolo (1 gr/die).
- Una deplezione di myo-inositolo ed un eccesso di epimerizzazione può dunque essere responsabile della bassa qualità oocitaria in donne affette da PCOS che si sottopongono a PMA,
- Questa combinazione permette di ottenere risultati molto interessanti ed evita anche alcuni effetti negativi dovuti al solo utilizzo di D-chiro-Inositolo ad alte dosi.
- E’importante ricordare inoltre che l’inositolo presenta un’azione diretta sulla funzionalità dell’asse riproduttivo femminile grazie al ruolo cardine nella regolazione del rilascio di ioni calcio (Ca2+) durante lo sviluppo degli ooociti e la fase terminale della maturazione ovocitaria.
- disordini psicologici (disturbi d’ansia, depressione);
- infertilità (cicli mestruali irregolari);
- segni di iperandrogenismo (alopecia, irsutismo, grasso viscerale);
- disturbi metabolici (insulino-resistenza, sindrome metabolica, prediabete, diabete di tipo 2 e rischio cardiovascolare).
- ovaio multifollicolare o policistico;
- disturbi del ciclo mestruale;
- segni di iperandrogenismo.
- Fenotipo A : iperandrogenismo + disfunzione ovulatoria + ovaio policistico
- Fenotipo B : iperandrogenismo + disfunzione ovulatoria
- Fenotipo C : iperandrogenismo + ovaio policistico
- Fenotipo D : disfunzione ovulatoria + ovaio policistico
- Le differenze tra le due molecole furono indagate e approfondite proprio nel tentativo di trovare una risposta terapeutica non farmacologica alla PCOS.
- Entrambi sono in grado di agire come secondi messaggeri dell’insulina.
- Abbiamo detto prima, che proprio l’insulino-resistenza è un tratto ricorrente nelle donne con PCOS, indipendentemente dal peso.
- Numerosi studi clinici hanno dimostrato come l’ assunzione costante di myo-inositolo è in grado di ripristinare sia la funzionalità ovarica che metabolica,.
- Una recente metanalisi, che ha preso in esame una serie di studi per un totale di 496 donne (di cui 247 con PCOS trattate con myo-inositolo e 249 controlli), ha dimostrato che il trattamento con Myo-inositolo diminuisce significativamente i livelli di insulina, HOMA-index e androgeni (testosterone libero), mentre aumenta quelli del sex hormone binding globulin (SHBG).
- In precedenza, un’altra Review aveva fornito prova che il myo-inositolo migliora significativamente il tasso di ovulazione e regolarizza la frequenza dei cicli mestruali.
- Per approfondire leggi l’articolo:
- l’assunzione, per le formulazioni in polvere, lontana dai pasti al fine di non avere interferenza con il loro assorbimento;
- la somministrazione ripetuta durante la giornata.
- L’ovaio, tuttavia, non è mai insulino-resistente.
- Nelle donne PCOS l’epimerasi è sovrastimolata dal segnale dell’insulina, causando un’eccessiva conversione di Myo in D-chiro inositolo.
- Nella donna PCOS l’ovaio diventa ricco di d-chiro e carente di myo-inositolo, con un effetto negativo sul segnale dell’FSH e sulla qualità ovocitaria,
- la sensibilità all’insulina era migliorata;
- miglioramento dell’ovulazione ;
- una diminuzione di LH e testosterone libero;
- una riduzione significativa dell’HOMA index.
- Dennett and Judy Simon, 2015 Facchinetti, F, et al.
- Short-term effects of metformin and myo-inositol in women with polycystic ovarian syndrome (PCOS): a meta-analysis of randomized clinical trials.
- Gynecological endocrinology, 2019.
- Https://doi.org/10.1080/09513590.2018.1540578.
- International evidence-based guideline for the assessment and management of polycystic ovary syndrome (PCOS), European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE), 2018 Baillargeon, JP & Iuorno, MJ & Nestler, JE.
Quanto inositolo assumere?
Come utilizzarlo? – Il Ministero della Salute raccomanda, per gli integratori alimentari, di non superare l’assunzione di 4 grammi al giorno di inositoli. L’ideale, soprattutto per quanto riguarda il myo-inositolo la suddivisione in 2 dosi giornaliere, da 2 grammi l’uno, distanziate di 12 ore l’una dall’altra.
Quale inositolo per insulino-resistenza?
Supplementazione con inositolo in bambini sovrappeso e insulino-resistenti Mio-inositolo e D-chiro inositolo, isomeri di inositolo, hanno dimostrato di possedere proprietà insulino-mimetiche e di migliorare l’insulino-resistenza, specialmente nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico.
Dr. Mancini, intanto di che tipo di molecole stiamo parlando? Si tratta di forme isomeriche dell’inositolo. Il mio-inositolo è la forma predominante in natura: è sintetizzato nell’organismo umano dal glucosio, è un componente delle membrane cellulari ed è contenuto soprattutto in cereali, semi e frutta.
Entrambi gli isomeri sono fonte di secondi messaggeri implicati nel pathway di azione dell’insulina e hanno mostrato effetti insulino-simili in modelli animali di insulino-resistenza. Che ruolo rivestono nei processi metabolici? Nei tessuti esiste uno specifico rapporto tra Mio-inositolo e D-chiro inositolo e il primo può essere convertito nel secondo a opera di specifiche epimerasi tissutali, essendo il primo efficace nell’aumentare l’uptake di glucosio nei tessuti ad alto utilizzo come cervello e cuore e il secondo nel promuovere la sintesi di glicogeno nei tessuti insulino-dipendenti quali fegato, muscolo e tessuto adiposo.
Il catabolismo dell’inositolo è a carico principalmente del rene, che ne regola la concentrazione plasmatica. Quali sono le evidenze sperimentali di un legame con l’insulino-resistenza? Studi recenti hanno mostrato una relazione lineare tra diminuita escrezione urinaria di inositolo e aumento di insulino-resistenza, e in generale tra livelli ridotti di inositolo nei tessuti, in particolare muscolo e fegato, e insulino-resistenza.
L’efficacia dell’inositolo nel ridurre i livelli di glucosio plasmatico è stata riportato in diversi casi di diabete mellito in topi, scimmie e nell’uomo, in virtù della capacità di accelerare l’utilizzo del glucosio e migliorare la sensibilità insulinica. In particolare, sembra esercitare un effetto acuto e cronico anti-iperglicemico insulino-simile sul trasporto di glucosio in topi diabetici, mentre la somministrazione acuta non ha alterato significativamente la concentrazione di glucosio o insulina nell’arco di sei ore in topi obesi con insulino-resistenza severa.
Quando somministrato a scimmie con insulino-resistenza o diabetiche, il D-chiro-inositolo ha aumentato l’utilizzazione di glucosio e attivato la sintesi del glicogeno in biopsie muscolari in misura maggiore rispetto alla massima stimolazione insulinica.
L’inositolo è stato, inoltre, somministrato in soggetti affetti da diabete tipo II per tredici settimane e ha significativamente ridotto glicemia e insulinemia a digiuno e migliorato il profilo lipidico, mentre quattro settimane di trattamento non hanno alterato l’utilizzo di glucosio insulino-mediato in pazienti obesi affetti da diabete tipo II.In uno studio pilota condotto su pazienti di ambo i sessi con diabete tipo II, già in trattamento con agenti ipoglicemizzanti, è stata somministrata una combinazione di Mio-inositolo 550 mg e D-chiro-inositolo 13,8 mg, formulazione corrispondente al rapporto myo-inositolo/D-chiro-inositolo di 40:1 analogo a quello rilevato nel sangue, due volte al giorno per tre mesi, registrando una significativa riduzione della glicemia a digiuno e dell’emoglobina glicata e in nessun caso sono stati riportati effetti collaterali.La stessa formulazione è stata utilizzata in uno studio effettuato in giovani donne obese affette da sindrome dell’ovaio policistico, risultando in una riduzione significativa dei livelli basali di insulina e dell’indice Homa per l’insulino-resistenza. Eventuali eventi avversi?
Trial clinici hanno evidenziato la comparsa di sintomi gastrointestinali, quali nausea, meteorismo e diarrea, a dosi di 12 g/die. Tuttavia, la formulazione in capsule molli, essendo maggiormente biodisponibile rispetto alla polvere, ha permesso di ridurre la dose somministrata, minimizzando gli effetti collaterali: al dosaggio comunemente usato di 4 g/die per 1-12 mesi non sono riportati eventi avversi.
Che dati avete ottenuto sulla popolazione pediatrica? In uno studio recentemente pubblicato condotto su bambini obesi tra 7 e 15 anni, abbiamo mostrato come la somministrazione di inositolo, nella formulazione di Mio-inositolo 1.100 mg/D-Chiro-inositolo 27,6 mg/Acido folico 400 μg, in una capsula molle, prima di un test da carico orale di glucosio riduca acutamente l’aumento dei livelli di insulina, soprattutto nei soggetti con insulinemia basale ≥ 15 µU/ml.
Ora cosa state testando? In un nuovo studio ancora in corso, condotto secondo le linee guida del comitato etico dell’Università di Milano, ci si è posti l’obiettivo di determinare se la supplementazione con inositolo in pazienti maschi in età pediatrica in sovrappeso/obesi con ridotta tolleranza al glucosio abbia effetti benefici anche sulla riduzione del peso corporeo,
Quanto inositolo per PCOS?
Uso dell’inositolo nella sindrome dell’ovaio policistico
INTRODUZIONE La Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS),uno dei disordini endocrini più comuni della donna in età riproduttiva (8-18%), può presentarsi in maniera molto eterogenea, con iperandrogenemia e correlato fenotipo (acne, irsutismo, alopecia), anovulatorietà cronica, oligo-amenorrea, ridotta fertilità e complicanze nel corso di gravidanza.
Inoltre, il 22% circa delle pazienti affette da PCOS tendono a sviluppare obesità centrale ed insulino-resistenza, con conseguente iperinsulinemia compensatoria, fattori considerati determinanti nella patogenesi dell’ anovulazione cronica in relazione alle azioni svolte dall’insulina sulle cellule della teca ovarica,
Per tali motivi trovano indicazione sostanze insulino-sensibilizzanti quali metformina, pioglitazone ed inositoli, nei protocolli terapeutici sviluppati per curare la sindrome. Gli inositoli (cicloesano-1,2,3,4,5,6), sono polioli ciclici presenti in 9 forme stereoisomeriche, definite dall’orientamento spaziale dei loro sei gruppi idrossilici.
Tra queste il myo-inositolo ed il D-chiro-inositolo sono le forme stereoisomeriche più frequentemente rappresentate nell’umano, il primo coinvolto nei meccanismi di assorbimento cellulare di glucosio, il secondo in quelli della sintesi di glicogeno, In vivo il D-chiro-inositolo è sintetizzato da una epimerasi che converte myo-inositolo in D-chiro-inositolo.
Il myo-inositolo, presente in vari alimenti (cereali integrali, semi, frutta) è la base strutturale del fosfatidil-inositolo, un componente di membrana che a sua volta viene utilizzato per la sintesi di derivati fosforilati, i fosfoinositidi. In breve, le cellule ricavano inositolo da tre fonti : (1) la sintesi de novo a partire dal glucosio 6-fosfato, grazie all’azione della 1-D-myo-inositolo-1-fosfato sintasi (MIPS); (2) la defosforilazione di inositol-fosfati derivati dalla frammentazione di fosfolipidi di membrana contenenti inositolo; (3) l’apporto nutrizionale e l’uptake dal fluido extracellulare attraverso specifici transportatori che possono essere distinti in due gruppi in accordo con il loro meccanismo di accoppiamento al trasporto di sodio o protoni,
Il myo-inositolo è dunque il maggior componente strutturale del fosfatidil-inositolo, un elemento essenziale della membrana cellulare, a sua volta indispensabile per la sintesi dei fosfoinositidi, coinvolti nella regolazione dei processi di proliferazione e sopravvivenza cellulare, nella regolazione strutturale del citoscheletro, nel metabolismo e nel “trafficking” intracellulare di calcio,
Il myo-inositolo è in grado di influenzare anche i processi di osteogenesi ed il mantenimento della densità minerale ossea, nonché la regolazione della funzione riproduttiva femminile e maschile, migliorando la qualità ovocitaria e la maturazione meiotica degli ovociti e la motilità nemaspermica.
In sintesi myo-inositolo ed D-chiro-inositolo svolgono un ruolo positivo nella cura della PCOS, sia per la loro azione diretta nel distretto ovarico, sia per l’effetto indiretto esercitato in qualità di agenti insulino-sensibilizzanti Quando indicata la integrazione con inositoli nella PCOS Condizioni di iperglicemia ed insulino-resistenza possono essere associate a deplezione intracellulare di inositoli, situazioni in cui la supplementazione con questi composti diviene utile in relazione alle loro proprietà insulino-mimetiche, considerando che essi agiscono attraverso gli stessi meccanismi molecolari attivati dal segnale insulinico e dai farmaci che migliorano la capacità dei tessuti di rispondere all’insulina riducendo il rischio di diabete tipo 2,
Dopo la prima osservazione clinica che ha valutato l’efficacia della somministrazione di 1200 mg/die di D-chiro-inositolo in comparazione con placebo, diversi studi in aperto hanno valutato l’effetto degli inositoli in pazienti obese con PCOS. La somministrazione combinata di myo- e D-chiro-inositolo è dunque in grado di ridurre i livelli plasmatici di insulina ed androgeni migliorando alcuni segni clinici, quali ipertensione e ipertrigliceridemia, associati a sindrome metabolica anche in pazienti normopeso affette da PCOS,
Questi risultati non sono però stati confermati utilizzando dosi maggiori di D-chiro-inositolo essendo 2400 mg/die la dose massima da usare per ottenere efficacia clinica. E’ stato in seguito dimostrato che l’assunzione di myo-inositolo (2 gr/die), in associazione con acido folico, in pazienti affette da PCOS con elevato BMI, migliora la sensibilità all’insulina e riduce i livelli plasmatici di ormoni androgeni favorendo la regolarizzazione dei cicli mestruali, con effetti molto simili a quelli ottenuti attraverso l’impiego di altri insulino-sensibilizzanti orali quali la metformina,
Una particolare attenzione ha ricevuto il potenziale uso degli inositoli nella procreazione medicalmente assistita (PMA). La presenza di elevate concentrazioni di myo-inositolo nel siero e nel fluido follicolare di pazienti sottoposte a FIVET correla con una migliore qualità oocitaria e con una maggiore percentuale di successo del trattamento.
E’ stato inoltre valutato l’effetto che può essere ottenuto mediante somministrazione di acido folico in associazione a myo-inositolo (4 gr/die) piuttosto che D-chiro-inositolo (1 gr/die). Una deplezione di myo-inositolo ed un eccesso di epimerizzazione può dunque essere responsabile della bassa qualità oocitaria in donne affette da PCOS che si sottopongono a PMA,
Se però a donne iperinsulinemiche affette da PCOS sottoposte a FIVET, vengono somministrate dosi maggiori di D-chiro-, paradossalmente è stata rilevata una presenza più elevata di oociti immaturi rispetto a quanto si osserva trattando le donne solo con myo-inositolo.
Nella gestione della sindrome metabolica e della funzionalità follicologenetica ovarica può essere utile anche un’integrazione combinata di inositoli ed antiossidanti, quali acido α-lipoico e acidi grassi omega3, che possono contribuire al miglioramento della qualità ovocitaria e degli indici di fecondazione.
L’acido α-lipoico è un potente antiossidante naturale ed un cofattore enzimatico della catena respiratoria mitocondriale, utile nel mantenimento di un buon controllo glicemico e nel miglioramento di BMI e HOMA index. L’associazione di mio-inositolo e acido α-lipoico in pazienti affette da PCOS e sottoposte a PMA sembra migliorare i parametri metabolici, il volume ovarico e la qualità ovocitaria ed embrionale incrementando la funzionalità dell’asse riproduttivo ed il grado di fertilità,
Queste osservazioni confermano che al fine di ottenere una buona efficacia clinica sulla funzione ovarica, considerando il fatto che l’ovaio non è un organo insulino-resistente, la formulazione di myo-inositolo associata a D-chiro-inositolo (3300mg/84mg) ha un impatto nettamente migliore rispetto alla somministrazione di myo-inositolo o D-chiro-inositolo singolarmente.
La migliore supplementazione per donne affette da PCOS è dunque rappresentata dalla combinazione di myo-inositolo e D-chiro-inositolo, in accordo con il rapporto plasmatico fisiologico (40 : 1), allo scopo di ottenere un miglioramento della funzione ovarica.
Complessivamente, nell’ambito dell’iter terapeutico da seguire nelle donne affette da PCOS è consigliabile prendere in considerazione un modello di trattamento che prevede una modificazione dello stile di vita in associazione a supplementazione orale con inositoli in particolare in pazienti con BMI ed HOMA-index aumentati.
Fig.1 – Indicazioni alla integrazione con inositoli nella PCOS – Una volta attuata diagnosi e caratterizzazione del fenotipo PCOS debbono essere considerate le aspettative della paziente. La integrazione con inositoli anche associati ad anti ossidanti (quali omega3 ed acido alfa-lipoico) è utile nel prendersi cura della sindrome metabolica e nel migliorare la funzione follicologenetica ovarica. Riferimenti Bibliografici
1. Bevilacqua A, Bizzarri M. (2016) Physiological role and clinical utility of inositols in polycystic ovary syndrome. Best Practice & Research Clinical Obstetrics & Gynaecology.2. Livermore T. M, Azevedo C, Kolozsvari B, Wilson M. S, Saiardi A. (2016) Phosphate, inositol and polyphosphates. Biochemical Society Transactions 44(1):253–259.3. Manna P, Jain S.K. (2015) Phosphatidylinositol-3,4,5-triphosphate and cellular signaling: implications for obesity and diabetes. Cellular Physiology and Biochemistry 35(4):1253–1275.1.4 Lauretta R, Lanzolla G, Vici P, Mariani L, Moretti C, and Appetecchia M (2016) Insulin-Sensitizers, Polycystic Ovary Syndrome and Gynaecological Cancer Risk. Int J Endocrinol 2016:8671762 4. Monastra G, Unfer V, Harrath AH, Bizzarri M. (2017). Combining treatment with myo-inositol and D-chiro-inositol (40:1) is effective in restoring ovary function and metabolic balance in PCOS patients. Gynecol Endocrinol 33(1):1-9.5. Unfer V., Carlomagno G., Dante G., Facchinetti F. (2012) Effects of myo-inositol in women with PCOS: a systematic review of randomized controlled trials. Gynecological Endocrinology 28(7):509–515.6. Chattopadhayay R, Ganesh A, Samanta J, Jana SK, Chakravarty BN, Chaudhury K (201) Effect of follicular fluid oxidative stress on meiotic spindle formation in infertile women with polycystic ovarian syndrome. Gynecol Obstet Invest 69:197-202 7. Rago R, Marcucci I, Leto G, Caponecchia L, Salacone P, Bonanni P, Fiori C, Sorrenti G, Sebastianelli A (2015). Effect of myo-inositol and alpha-lipoic acid on oocyte quality in polycystic ovary syndrome non-obese women undergoing in vitro fertilization: a pilot study. J Biol Regul Homeost Agents 29(4):913-23.
: Uso dell’inositolo nella sindrome dell’ovaio policistico
A cosa serve la colina e inositolo?
Yamamoto® Research Colina e Inositolo è un integratore alimentare che fornisce 102,5 mg di colina e 250 mg di inositolo per dose giornaliera. La colina contribuisce al normale metabolismo dei lipidi e dell’omocisteina e al mantenimento della normale funzionalità epatica.
Elementi preziosi, veri “guardiani” della salute, Colina e inositolo agendo in sinergia, costituiscono elementi base della lecitina, la sostanza che, contribuisce a mantenere i grassi in soluzione nel sangue e negli altri fluidi organici, aiutando l’organismo a controllare livelli fisiologici ematici di colesterolo e trigliceridi.
Colina e inositolo sono micronutrienti che favoriscono la regolare funzionalità epatica, La colina e l’inositolo sono costituenti fondamentali per la fosfatidilcolina e la fosfatidilinositolo, che a loro volta costituiscono alla sintesi delle lipoproteine, trasportatori di grassi e colesterolo nel sangue.
La loro carenza, influisce sulla presenza dunque di questi “carriers” (trasportatori) “LDL” e VLDL per cui si favorirà l’accumulo di grasso a livello epatico. La colina (vitamina B7) è un micronutriente essenziale fondamentale nei fosfolipidi e dell’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore. La colina contribuisce al mantenimento della fisiologica funzionalità epatica, dal potere “lipotropo”, ovvero in grado di prevenire i depositi di lipidi a livello del fegato.
Il fegato espelle i grassi grazie a due lipoproteine VLDL LDL a sua volta costituite da proteine e fosfolipidi, tra cui il fosfolipide principale è la Fosfatidilcolina. Ecco l’ importanza della colina, il precursore della Fosfatifdilcolina che permette di trasportare il grasso dal fegato ai muscoli e al tessuto adiposo.
La colina contribuisce al mantenimento di una sana funzionalità epatica, in quanto rientra nel gruppo di sostanze definite “lipotrofe”, ovvero in grado di prevenire i depositi di lipidi a livello del fegato Nell’integratore che presentiamo, troviamo la vitamina B7 abbinato sinergicamente all’inositolo, in quanto è il componente base della lecitina, indispensabile all’utilizzazione dei grassi e del colesterolo nel corpo.
L’inositolo previene l’ossidazione e l’accumulo dei grassi nel fegato.
Dove si trova il mio inositolo?
la guida completa al myo e d-chiro-inositolo – Inositoli.it L’inositolo è una molecola naturale che si trova nei fosfolipidi delle membrane cellulari, nelle lipoproteine del plasma e, sottoforma di inositolo-fosfati, nel nucleo delle cellule. Quando si parla di inositolo, si parla in verità di un gruppo di nove differenti stereoisomeri, per cui sarebbe più corretto utilizzare il plurale “Inositoli”. L’inositolo è largamente diffuso nei vegetali : fagiolini, piselli, asparagi e carote ne sono ricchi. Nella frutta, lo troviamo nelle pere, ciliege, mele e pomodori. L’inositolo è presente anche nell’ avena, nel granturco e nei cereali come componente delle lecitine,
Oggi, il myo-inositolo rappresenta una terapia sicura ed efficace che trova applicazione in diversi disturbi e patologie. Nella PCOS, la somministrazione di myo-inositolo ha avuto come effetto la remissione dei sintomi e la riduzione della secrezione di ormoni maschili; in caso di infertilità maschile, l’inositolo ha migliorato, secondo quanto riportato da diversi studi, la motilità e il numero di spermatozoi, mentre nella donna migliora la qualità ovocitaria ed embrionale.
Ancora, il myo-inositolo produce un aumento della sensibilità del recettore della serotonina, anche noto come l’ormone del buon umore, con dei benefici sui disturbi dell’ansia. I benefici dell’inositolo sono stati indagati anche in relazione al diabete e alla prevenzione e al trattamento della sindrome metabolica.
Accanto al Myo-inositolo troviamo anche D-chiro-inositolo. Entrambi, sottoforma di inositolofosfoglicani, sono “secondi messaggeri” dell’ormone insulina. Tuttavia, anche se le loro funzioni biologiche vengono spesso confuse, è bene ricordare che myo e d-chiro svolgono ruoli differenti nell’organismo. Il Myo è sintetizzato in maniera endogena a partire dal glucosio 6-fosfato e si trova a livello delle membrane cellulari come fosfatidilinositolo fosfato, legato ai fosfolipidi di membrana. Inoltre, viene convertito in D-chiro-inositolo da un enzima, l’epimerasi, che è insulino-dipendente.
Complessivamente il D-chiro-inositolo è meno abbondante in natura rispetto al myo-inositolo. Nell’organismo si trova ad alte concentrazioni nei tessuti che immagazzinano il glicogeno e che hanno bisogno di conservare energia: tessuto adiposo e fegato! Il D-chiro è coinvolto nella sintesi degli androgeni insulino-dipendenti e agisce come modulatore dell’aromatasi.
Perché l inositolo fa dimagrire?
DIMAGRIMENTO – UN AIUTO DAGLI INTEGRATORI Nel periodo di dimagrimento, cioè la ricerca della minima percentuale di grasso corporeo sempre preservando la salute e la funzionalità fisica, si passa ad un’alimentazione ipocalorica che quindi dovrà essere integrata con quegli elementi essenziali per l’organismo ma non introdotti a sufficienza a causa di questa scarsa alimentazione.
Senza un fegato ben funzionante non si può ottenere un adeguato dimagrimento ed è questa la ragione per la quale una dieta dimagrante dovrebbe essere sempre preceduta da una fase disintossicante. Per accelerare il metabolismo, si possono assumere i “termogenici” che aumentano la combustione dei grassi e mantengono tonica la muscolatura.
Hanno anche un leggero effetto a livello centrale, facendo mantenere più alta la concentrazione, evitando quindi il calo mentale fisiologico che si verifica in regimi ipocalorici, e devono però essere usati con prudenza dalle persone che hanno già una elevata attivazione del sistema simpatico e quindi predisposte all’ipertensione, all’ansia e all’insonnia.
LIPOTROPI Iniziamo col parlare dei lipotropi, capaci di diminuire il ritmo con cui il grasso è immagazzinato nelle cellule del fegato ed accelerare quello con cui il grasso viene smantellato in acqua, anidride carbonica ed energia. Solitamente, i prodotti in commercio sono costituiti da associazioni di colina, inositolo, metionina, carnitina, cromo, acido lipoico.
È importante anche per la salute della mielina, che forma la membrana di rivestimento dei nervi e che se danneggiata, non permetterebbe un corretto scambio di impulsi tra il cervello e la periferia del corpo. È parte costituente della lecitina ed anche dell’acetilcolina, un neurotrasmettitore necessario per il controllo muscolare, per il giusto tono muscolare e per la memoria.
Carnitina : è un nutriente di tipo proteico che fa da navetta ai grassi, trasportandoli nei mitocondri delle cellule, per essere bruciati come energia. Migliora la performance sportiva in quanto rende più disponibile gli acidi grassi per essere utilizzati come energia per i muscoli, in questa maniera risparmia le riserve di glicogeno muscolare e riduce la formazione di acido lattico durante l’attività fisica.
Metionina: è un aminoacido solforato essenziale. Aiuta a detossificare il fegato dai grassi in esso presenti, partecipa alla formazione di carnitina, trimetilglicina, colina, adrenalina, ergosterolo ed acidi nucleici. Acido Lipoico: Un altro buon prodotto che ha fatto il suo ingresso da poco nel campo dei coadiuvanti il dimagrimento, è l’.
Questa sostanza agisce aumentando la capacità del ciclo di Krebs di bruciare nutrienti per produrre energia. Inoltre è in grado anche di elevare il flusso di nutrienti (glucosio e acidi grassi) all’interno del ciclo stesso. L’acido lipoico è anche un ottimo antiossidante ed un insulino mimetico, cioè tende a mantenere a livelli fisiologici la glicemia nel sangue consentendone un migliore utilizzo da parte delle cellule, non provocando secrezioni elevate di insulina dannose per l’organismo ed inibenti il dimagrimento.
TERMOGENICI Altri “bruciagrassi” efficaci, sono i, che provocano una stimolazione del metabolismo basale. In questo modo, viene aumentata la termogenesi e la capacità dell’organismo di bruciare più calorie anche a riposo. La termogenesi è un processo fisiologico che ha luogo soprattutto nei muscoli e nel tessuto adiposo bruno e beige, attraverso una serie di reazioni biochimiche destinate a metabolizzare i grassi o i loro derivati liberando energia per la produzione di calore.
Alcune molecole hanno la possibilità di interagire con i recettori Beta 3 adrenergici del tessuto adiposo e attivano così la lipolisi. La maggior parte di questi integratori contengono: Sinefrina : un alcaloide Beta-agonista con proprietà termogenetiche senza avere gli effetti collaterali così pronunciati sul sistema nervoso centrale e sul cuore come li ha invece l’efedrina e con la capacità di mantenere tonica la muscolatura preservandola dalla perdita di massa muscolare spesso associata a diete ipocaloriche.
Octopamina : è una molecola chimicamente simile alla sinefrina e alla noradrenalina. L’octopamina è una simil-catecolamina, in grado di stimolare i recettori beta 3, presenti nel grasso bruno, attivando la lipolisi, aumentando il metabolismo e promuovendo il trasporto del glucosio a livello cellulare.
Inoltre la ed i suoi metaboliti, attraversando rapidamente la barriera ematoencefalica, migliorano l’eccitabilità neuronale e facilitano il reclutamento dei motoneuroni con un’agevolazione nella trasmissione del segnale tra sistema nervoso centrale e periferico.
Tè verde: i componenti principali del sono i polifenoli e le basi puriniche, rappresentate soprattutto dalla teina, teofillina, teobromina.Tra i numerosi composti fenolici prevalgono le catechine (la più nota è l’epigallocatechina gallato).La presenza dei derivati polifenolici e della teanina, che ha un effetto rilassante stimolando la produzione del neurotrasmettitore Gaba nel sistema nervoso centrale, modula l’attività stimolante del tè verde rendendola più blanda e prolungata contrastando l’effetto della teina.Bisogna considerare anche che la presenza di polifenoli è fondamentale nello stimolare la produzione di un elevato tasso di noradrenalina mediante l’inibizione della COMT (enzima che degrada la noradrenalina), la quale è in grado di favorire la lipolisi.
Inoltre, alcune catechine avrebbero la capacità di inibire le alfa-amilasi (enzimi necessari per la digestione dell’amido) e potrebbero, con questo meccanismo, contribuire ad una significativa riduzione dell’assorbimento a livello intestinale dei carboidrati favorendo la perdita di peso.
La tiroxina serve a incentivare la termogenesi aumentando il consumo di ossigeno e innalzando la temperatura del corpo. Guggul: questo composto contiene guggulsteroni, che oltre alle ben note proprietà ipocolesterolemizzanti e ipolipidemizzanti hanno dimostrato in alcuni studi, di stimolare la produzione di ormoni tiroidei, responsabili di una accelerazione del metabolismo e quindi di un maggior consumo di iodio : minerale fondamentale per il buon funzionamento della tiroide, ghiandola endocrina deputata al mantenimento del metabolismo basale e dei processi vitali.
Capsaicina: è un capsainoide contenuto nel peperoncino dotata di effetto termogenico in grado di aumentare il dispendio calorico per alcune ore aumentando i livelli di adrenalina. La maggior parte degli studi hanno dimostrato che la aumenta il consumo calorico quotidiano dal 4 al 5% e aumenta l’utilizzo dei grassi dal 10 al 16%.
La capsaicina è inoltre dotata di un effetto proapoptotico nei confronti delle cellule adipose, cioè ne promuove l’autodistruzione. In uno studio la somministrazione di 10 mg di capsainoide hanno aumentato l’attività adrenergica e la spesa energetica con una maggiore utilizzazione dei grassi in condizioni di riposo ma non durante l’esercizio fisico e la fase di recupero.
Dal Blog : DIMAGRIMENTO – UN AIUTO DAGLI INTEGRATORI
Come attivare l’ormone per dimagrire?
Workout ormonale per dimagrire: come sceglierlo? Come scegliere il workout ormonale per dimagrire più adatto a te? Iniziamo dicendo che gli allenamenti ormonali si concentrano sul far aumentare o diminuire un determinato ormone, Il workout ormonale consiste nell’allenarsi a brevi intervalli, seguiti da periodi di riposo e relax.
Tra gli altri fattori da prendere in considerazione non dimenticare i tuoi, l’attività fisica che ti piace e il budget che hai a disposizione. Vediamo insieme diversi tipi di workout ormonale per dimagrire e trova il tuo preferito.
Quale ormone per dimagrire?
La leptina – È proprio quell’ormone che regola l’appetito e invia il segnale di sazietà, è prodotto principalmente dal tessuto adiposo e agisce come un termostato che informa l’ipotalamo della dimensione dei depositi di grasso nel corpo. L’ipotalamo quindi aiuta a gestire il peso corporeo regolando lo stimolo della fame (aka: portandoci a mangiare più o meno, a seconda dell’esigenza).
adieu diete severe e digiuno per più di 12 ore: possono ridurre troppo i livelli di leptina,un po’ di esercizio fisico regolare migliora la sensibilità all’ormone,ridurre il consumo di alcol perché ne altera i livelli,riposo adeguato SEMPRE per produrne in quantità ottimali. Dormire meno di 4 ore per due giorni di seguito può causare un calo di leptina del 18%.
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Quale pillola prendere per l’ovaio policistico?
Stimolanti dell’ovulazione – Per favorire l’ovulazione nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico in cui questa è assente ma che desiderano avere una gravidanza, lo specialista può prescrivere la somministrazione di farmaci stimolanti sintetici dell’ovulazione,
Quale Inofolic per rimanere incinta?
Ulteriori informazioni –
Tipologia prodotto | PARAFARMACO USO UMANO |
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Modalità d’uso | Si consiglia l’assunzione di una capsula al giorno, da prendere la sera un’ora prima di coricarsi. Il prodotto può essere assunto a partire dal 15° giorno del ciclo fino all’arrivo della mestruazione. A partire dal primo giorno della mestruazione si consiglia di proseguire con il prodotto Inofolic Plus Caps fino all’ovulazione (circa 14° giorno). Il trattamento può essere ripetuto. In entrambi i casi si consiglia l’associazione al mattino con una bustina di Inofolic Hp o con una capsula di Inofolic Combi Hp. |
Avvertenze e note | Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Non superare la dose giornaliera consigliata. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata ed equilibrata e di uno stile di vita sano. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezione integra e correttamente conservato. Conservare in un luogo fresco e asciutto ed al riparo dalla luce. |
Ingredienti | Myo-inositolo, melatonina, vitamina D, acido folico. |
Marca | Lo.Li.Pharma |
Chi prescrive inositolo?
– di Olga Noel Winderling 07 Ottobre 2021 Prima di correre in farmacia c’è una premessa fondamentale da fare : “Anche se sappiamo di soffrire di ovaio policistico e anche se questi integratori solitamente non hanno effetti collaterali, la terapia a base di inositolo deve essere prescritta da un dermatologo o da un ginecologo dopo una visita e va seguita sotto controllo medico, anche perché il suo uso è solitamente associato ad altre terapie, come l’applicazione topica di creme e sieri”, conclude la dermatologa spiegando che, come per ogni integratore, per vedere i primi risultati ci vogliono “diversi mesi”.
Dall’11 novembre disponibile in esclusiva nei punti vendita Douglas e online, la gamma interamente Made in Italy comprende per il momento sette prodotti che rispecchiano l’idea di Chiara di empowering make-up, ovvero dedicato a chi non ha paura di esprimere la propria personalità e adatto a tutti, a prescindere dall’età, dal genere o dal colore della pelle.
: Chiara Ferragni e l’Inositolo: come funziona il rimedio per l’acne
Quanto inositolo assumere?
Come utilizzarlo? – Il Ministero della Salute raccomanda, per gli integratori alimentari, di non superare l’assunzione di 4 grammi al giorno di inositoli. L’ideale, soprattutto per quanto riguarda il myo-inositolo la suddivisione in 2 dosi giornaliere, da 2 grammi l’uno, distanziate di 12 ore l’una dall’altra.
Quanto inositolo assumere per ovaio policistico?
Uso dell’inositolo nella sindrome dell’ovaio policistico
INTRODUZIONE La Sindrome dell’ovaio policistico (PCOS),uno dei disordini endocrini più comuni della donna in età riproduttiva (8-18%), può presentarsi in maniera molto eterogenea, con iperandrogenemia e correlato fenotipo (acne, irsutismo, alopecia), anovulatorietà cronica, oligo-amenorrea, ridotta fertilità e complicanze nel corso di gravidanza.
Inoltre, il 22% circa delle pazienti affette da PCOS tendono a sviluppare obesità centrale ed insulino-resistenza, con conseguente iperinsulinemia compensatoria, fattori considerati determinanti nella patogenesi dell’ anovulazione cronica in relazione alle azioni svolte dall’insulina sulle cellule della teca ovarica,
Per tali motivi trovano indicazione sostanze insulino-sensibilizzanti quali metformina, pioglitazone ed inositoli, nei protocolli terapeutici sviluppati per curare la sindrome. Gli inositoli (cicloesano-1,2,3,4,5,6), sono polioli ciclici presenti in 9 forme stereoisomeriche, definite dall’orientamento spaziale dei loro sei gruppi idrossilici.
Il myo-inositolo, presente in vari alimenti (cereali integrali, semi, frutta) è la base strutturale del fosfatidil-inositolo, un componente di membrana che a sua volta viene utilizzato per la sintesi di derivati fosforilati, i fosfoinositidi. In breve, le cellule ricavano inositolo da tre fonti : (1) la sintesi de novo a partire dal glucosio 6-fosfato, grazie all’azione della 1-D-myo-inositolo-1-fosfato sintasi (MIPS); (2) la defosforilazione di inositol-fosfati derivati dalla frammentazione di fosfolipidi di membrana contenenti inositolo; (3) l’apporto nutrizionale e l’uptake dal fluido extracellulare attraverso specifici transportatori che possono essere distinti in due gruppi in accordo con il loro meccanismo di accoppiamento al trasporto di sodio o protoni,
Il myo-inositolo è dunque il maggior componente strutturale del fosfatidil-inositolo, un elemento essenziale della membrana cellulare, a sua volta indispensabile per la sintesi dei fosfoinositidi, coinvolti nella regolazione dei processi di proliferazione e sopravvivenza cellulare, nella regolazione strutturale del citoscheletro, nel metabolismo e nel “trafficking” intracellulare di calcio,
Il myo-inositolo è in grado di influenzare anche i processi di osteogenesi ed il mantenimento della densità minerale ossea, nonché la regolazione della funzione riproduttiva femminile e maschile, migliorando la qualità ovocitaria e la maturazione meiotica degli ovociti e la motilità nemaspermica.
In sintesi myo-inositolo ed D-chiro-inositolo svolgono un ruolo positivo nella cura della PCOS, sia per la loro azione diretta nel distretto ovarico, sia per l’effetto indiretto esercitato in qualità di agenti insulino-sensibilizzanti Quando indicata la integrazione con inositoli nella PCOS Condizioni di iperglicemia ed insulino-resistenza possono essere associate a deplezione intracellulare di inositoli, situazioni in cui la supplementazione con questi composti diviene utile in relazione alle loro proprietà insulino-mimetiche, considerando che essi agiscono attraverso gli stessi meccanismi molecolari attivati dal segnale insulinico e dai farmaci che migliorano la capacità dei tessuti di rispondere all’insulina riducendo il rischio di diabete tipo 2,
Dopo la prima osservazione clinica che ha valutato l’efficacia della somministrazione di 1200 mg/die di D-chiro-inositolo in comparazione con placebo, diversi studi in aperto hanno valutato l’effetto degli inositoli in pazienti obese con PCOS. La somministrazione combinata di myo- e D-chiro-inositolo è dunque in grado di ridurre i livelli plasmatici di insulina ed androgeni migliorando alcuni segni clinici, quali ipertensione e ipertrigliceridemia, associati a sindrome metabolica anche in pazienti normopeso affette da PCOS,
Questi risultati non sono però stati confermati utilizzando dosi maggiori di D-chiro-inositolo essendo 2400 mg/die la dose massima da usare per ottenere efficacia clinica. E’ stato in seguito dimostrato che l’assunzione di myo-inositolo (2 gr/die), in associazione con acido folico, in pazienti affette da PCOS con elevato BMI, migliora la sensibilità all’insulina e riduce i livelli plasmatici di ormoni androgeni favorendo la regolarizzazione dei cicli mestruali, con effetti molto simili a quelli ottenuti attraverso l’impiego di altri insulino-sensibilizzanti orali quali la metformina,
Una particolare attenzione ha ricevuto il potenziale uso degli inositoli nella procreazione medicalmente assistita (PMA). La presenza di elevate concentrazioni di myo-inositolo nel siero e nel fluido follicolare di pazienti sottoposte a FIVET correla con una migliore qualità oocitaria e con una maggiore percentuale di successo del trattamento.
Se però a donne iperinsulinemiche affette da PCOS sottoposte a FIVET, vengono somministrate dosi maggiori di D-chiro-, paradossalmente è stata rilevata una presenza più elevata di oociti immaturi rispetto a quanto si osserva trattando le donne solo con myo-inositolo.
Nella gestione della sindrome metabolica e della funzionalità follicologenetica ovarica può essere utile anche un’integrazione combinata di inositoli ed antiossidanti, quali acido α-lipoico e acidi grassi omega3, che possono contribuire al miglioramento della qualità ovocitaria e degli indici di fecondazione.
L’acido α-lipoico è un potente antiossidante naturale ed un cofattore enzimatico della catena respiratoria mitocondriale, utile nel mantenimento di un buon controllo glicemico e nel miglioramento di BMI e HOMA index. L’associazione di mio-inositolo e acido α-lipoico in pazienti affette da PCOS e sottoposte a PMA sembra migliorare i parametri metabolici, il volume ovarico e la qualità ovocitaria ed embrionale incrementando la funzionalità dell’asse riproduttivo ed il grado di fertilità,
Queste osservazioni confermano che al fine di ottenere una buona efficacia clinica sulla funzione ovarica, considerando il fatto che l’ovaio non è un organo insulino-resistente, la formulazione di myo-inositolo associata a D-chiro-inositolo (3300mg/84mg) ha un impatto nettamente migliore rispetto alla somministrazione di myo-inositolo o D-chiro-inositolo singolarmente.
La migliore supplementazione per donne affette da PCOS è dunque rappresentata dalla combinazione di myo-inositolo e D-chiro-inositolo, in accordo con il rapporto plasmatico fisiologico (40 : 1), allo scopo di ottenere un miglioramento della funzione ovarica.
Complessivamente, nell’ambito dell’iter terapeutico da seguire nelle donne affette da PCOS è consigliabile prendere in considerazione un modello di trattamento che prevede una modificazione dello stile di vita in associazione a supplementazione orale con inositoli in particolare in pazienti con BMI ed HOMA-index aumentati.
Nelle pazienti con questo fenotipo è fondamentale ottenere un miglioramento del profilo metabolico per ottimizzare la funzionalità dell’asse riproduttivo. La riduzione della condizione di insulino-resistenza consentirà infatti di migliorare la qualità ovocitaria, la condizione di anovulatorietà cronica, il grado di fertilità e di ridurre il rischio di complicanze in un’eventuale gravidanza.
Fig.1 – Indicazioni alla integrazione con inositoli nella PCOS – Una volta attuata diagnosi e caratterizzazione del fenotipo PCOS debbono essere considerate le aspettative della paziente. La integrazione con inositoli anche associati ad anti ossidanti (quali omega3 ed acido alfa-lipoico) è utile nel prendersi cura della sindrome metabolica e nel migliorare la funzione follicologenetica ovarica. Riferimenti Bibliografici
1. Bevilacqua A, Bizzarri M. (2016) Physiological role and clinical utility of inositols in polycystic ovary syndrome. Best Practice & Research Clinical Obstetrics & Gynaecology.2. Livermore T. M, Azevedo C, Kolozsvari B, Wilson M. S, Saiardi A. (2016) Phosphate, inositol and polyphosphates. Biochemical Society Transactions 44(1):253–259.3. Manna P, Jain S.K. (2015) Phosphatidylinositol-3,4,5-triphosphate and cellular signaling: implications for obesity and diabetes. Cellular Physiology and Biochemistry 35(4):1253–1275.1.4 Lauretta R, Lanzolla G, Vici P, Mariani L, Moretti C, and Appetecchia M (2016) Insulin-Sensitizers, Polycystic Ovary Syndrome and Gynaecological Cancer Risk. Int J Endocrinol 2016:8671762 4. Monastra G, Unfer V, Harrath AH, Bizzarri M. (2017). Combining treatment with myo-inositol and D-chiro-inositol (40:1) is effective in restoring ovary function and metabolic balance in PCOS patients. Gynecol Endocrinol 33(1):1-9.5. Unfer V., Carlomagno G., Dante G., Facchinetti F. (2012) Effects of myo-inositol in women with PCOS: a systematic review of randomized controlled trials. Gynecological Endocrinology 28(7):509–515.6. Chattopadhayay R, Ganesh A, Samanta J, Jana SK, Chakravarty BN, Chaudhury K (201) Effect of follicular fluid oxidative stress on meiotic spindle formation in infertile women with polycystic ovarian syndrome. Gynecol Obstet Invest 69:197-202 7. Rago R, Marcucci I, Leto G, Caponecchia L, Salacone P, Bonanni P, Fiori C, Sorrenti G, Sebastianelli A (2015). Effect of myo-inositol and alpha-lipoic acid on oocyte quality in polycystic ovary syndrome non-obese women undergoing in vitro fertilization: a pilot study. J Biol Regul Homeost Agents 29(4):913-23.
: Uso dell’inositolo nella sindrome dell’ovaio policistico
Quanto inositolo per ovaio policistico?
Guida all’inositolo nella sindrome dell’ovaio policistico L’ impiego degli inositoli nella pratica clinica è strettamente correlato alla PCOS o sindrome dell’ovaio policistico, un disordine endocrino-metabolico largamente diffuso tra le donne in età fertile e con conseguenze anche gravi per la salute della donna.
Basti pensare che la PCOS tra le donne è la prima causa di infertilità anovulatoria, Benché largamente diffusa, il trattamento della PCOS resta ancora una sfida, Attualmente, tra le terapie più utilizzate ci sono la pillola anticoncezionale e, sebbene non ci sia un’indicazione specifica da parte del Ministero della Salute e dall’AIFA, la metformina,
Tuttavia, quest’ultima può essere causa di significativi effetti collaterali quali nausea, vomito e disturbi gastrointestinali, La scarsa compliance osservata con la metformina ha spinto i medici a ricercare nuovi approcci per la PCOS. Lo studio degli inositoli nell’ambito della PCOS nasce proprio dalla volontà di trovare una risposta terapeutica alternativa, efficace e sicura! Vediamo insieme, a partire da che cos’è la PCOS, quali sono i risultati raggiunti con l’inositolo. La PCOS è una sindrome eterogenea, Le donne che ne soffrono presentano caratteristiche diverse:
La diagnosi e le terapie della PCOS rappresentano ancora oggi una sfida, proprio per la complessità e l’eterogeneità con cui si presenta. Tale diversità ha portato studiosi e ricercatori ad individuare quattro tipologie (o fenotipi) di donne con PCOS,
A seconda della presenza di questi segni e sintomi, è possibile individuare quattro tipologie di PCOS:
Oltre ai segni e sintomi sopra elencati, è bene ricordare che le donne con PCOS possono presentare e, presentano nella maggior parte dei casi, insulino-resistenza e disordini metabolici, anche se questi non sono stati inclusi all’interno dei criteri di Rotterdam.
Infatti, tra le donne PCOS, circa il 30%-40% delle donne normopeso e circa l’80% delle donne obese presenta insulino-resistenza, L’inositolo è in verità un gruppo di 9 differenti stereoisomeri, per cui sarebbe più corretto parlare di “Inositoli”, al plurale. Tra questi, il myo-inositolo e il d-chiro inositolo sono i più importanti per i processi fisiologici dell’organismo.
Il Myo-inositolo è coinvolto nell’attivazione dei trasportatori e dell’utilizzo del glucosio, mentre il D-chiro è principalmente coinvolto nella sintesi e nello storage del glicogeno
Il metabolismo degli inositoli nelle donne con la sindrome risulta alterato. Più nello specifico, nelle donne PCOS c’è uno squilibrio tra myo-inositolo e D-chiro inositolo, a discapito del primo. Il Myo-inositolo è anche secondo messaggero dell’FSH, l’ormone follicolo-stimolante.
Sono numerosi infatti gli studi che hanno dimostrato come l’integrazione di myo-inositolo è in grado di migliorare i parametri metabolici e ormonali delle donne con PCOS, con benefici sul ciclo mestruale e sulla qualità ovocitaria, Controversi restano invece i risultati ottenuti dall’integrazione di solo d-chiro-inositolo nella PCOS ad alti dosaggi e per periodi prolungati di tempo,
Per approfondire leggi l’articolo:
Gli studi hanno dimostrato l’efficacia del myo-inositolo nel trattare la PCOS con l’assunzione di 2g, due volte al giorno (per un totale di 4g) per le formulazioni in polvere (bustine, compresse). Oltre all’importanza dei dosaggi, gli studi evidenziano altri due elementi cardine per l’efficacia del myo-inositolo.
Gli studi di cinetica hanno dimostrato un’emivita di 12 ore dell’inositolo, Utilizzando la doppia somministrazione si ottiene una copertura migliore della risposta insulinica. Il D-chiro-inositolo è stato il primo tra gli inositoli a essere studiato nell’ambito del trattamento della PCOS, proprio perché come il myo-inositolo è secondo messaggero dell’insulina, in grado di migliorare la risposta al segnale di questo ormone.
La ricerca ha sollevato tuttavia alcune perplessità sull’impiego del D-chiro-inositolo ad alti dosaggi e per periodi prolungati con un potenziale effetto negativo sulla qualità delle blastocisti, Per approfondire leggi l’articolo: Ai fini del trattamento della PCOS quello che è importante sapere è che nelle donne che soffrono di questa condizione, a livello ovarico, si registra una carenza di myo-inositolo e un eccesso di D-chiro.
Questo squilibrio è dovuto all’eccessiva attività di un enzima, l’ epimerasi che dipende dall’insulina e che regola la conversione del myo-inositolo in D-chiro-inositolo. L’insulino-resistenza delle donne PCOS genera iperinsulinemia. Le cellule del corpo sono praticamente “sorde” al segnale dell’insulina e l’organismo risponde producendone sempre di più.
Per approfondire leggi l’articolo: In uno studio clinico condotto su 46 donne PCOS obese è stata somministrata una terapia combinata di Myo e D-chiro inositolo nel rapporto 40:1 (in altre parole un trattamento prevalentemente a base di myo-inositolo e solo in piccola parte di d-chiro) per 6 mesi. Gli autori dello studio hanno osservato che:
In breve, lo studio ha dimostrato un miglioramento dei parametri ormonali, metabolici e dell’ovulazione senza effetti collaterali, Per approfondire questo argomento vai alla sezione: The Role of Polycystic Ovary Syndrome in Reproductive and Metabolic Health: Overview and Approaches for Treatment, Carrie C.
(2003). Insulin Sensitizers for Polycystic Ovary Syndrome. Clinical Obstetrics and Gynecology.46.325-340.10.1097/00003081-200306000-00011. Antonio Simone Laganà, Inositol in Polycystic Ovary Syndrome: Restoring Fertility through a Pathophysiology- Based Approach, Cell Press, 2018 Can high levels of D-chiro-inositol in follicular fluid exert detrimental effects on blastocyst quality? Eur Rev Med Pharmacol Sci K.
Ravanos, G. Monastra, T. Pavlidou, M. Goudakou, N. Prapas, 2017 Unfer V. Et al. Myo-inositol effects in women with PCOS: a meta-analysis of randomized controlled trials. Endocr Connect.2017 Nov;6(8):647-658 Pundir et al. Inositol treatment of anovulation in women with polycystic ovary syndrome: a meta-analysis of randomised trials.
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