Mchc Basso Cosa Significa?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Quando l’emoglobina è preoccupante?
- 2 Cosa non fare con emoglobina bassa?
- 3 Quali valori del sangue indicano una infezione?
- 4 Come ci si sente con l emoglobina bassa?
- 5 Cosa mangiare quando si ha l’emoglobina bassa?
- 6 Quali sono i campanelli d’allarme della leucemia?
- 7 Cosa vuol dire avere MCH alto?
Che cos’è l MCHC nel sangue?
MCHC: che cos’è? –
MCHC è la misura della concentrazione dell’emoglobina in un solo globulo rosso, in relazione alle dimensioni di quest’ultimo. La determinazione di questo parametro è parte delle analisi del sangue di routine; l’esame che permette di stabilire il valore di MCHC è l’ emocromo (noto anche come esame emocromocitometrico ). Il risultato è espresso in percentuale e va messo a confronto con gli altri valori relativi ai globuli rossi ed all’emoglobina. Il termine ” Concentrazione Emoglobinica Corpuscolare Media ” deriva dall’inglese ” Mean Corpuscular Hemoglobin Concentration “, da cui l’acronimo MCHC indicato nei referti clinici.
Quando preoccuparsi se i globuli rossi sono bassi?
Quando ci si considera anemici? – Non in tutti i casi di presenza dei sintomi citati o di livelli ‘bassi’ di globuli rossi sono considerati anemia: “in genere si parla di anemia quando i livelli di emoglobina nel sangue sono inferiori a 13 g/dl nel caso dell’uomo o 12 g/dl nel caso della donna”, chiarisce Della Porta.
- 26,5% bambini in età prescolare
- 8,3% donne in gravidanza
- 28% donne non in gravidanza
- 9,3% ragazzi in età scolare
- 14,1% uomini
- 8% persone anziane
Quando si ha l’emoglobina bassa?
Cos’è l’emoglobina bassa – L’ emoglobina è la proteina principale dei globuli rossi ; contribuisce a trasportare l’ossigeno in tutto il corpo. Un basso livello di emoglobina viene indicato come anemia, I valori di riferimento variano con l’età e col genere della persona.
Quando l’emocromo è preoccupante?
Un esame molto utile per avere quadro generale della salute di una persona, sia per un’analisi di routine sia in presenza di possibili problematiche, è l’ emocromo : tramite un piccolo prelievo di sangue è infatti possibile diagnosticare infezioni, infiammazioni, malattie autoimmuni e addirittura tumori.
- In quest’ultimo caso i valori che più comunemente vengono presi in considerazione sono: i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine,
- In questo articolo cercheremo di capire perché.
- I globuli rossi I globuli rossi sono le cellule più numerose del sangue, si parla circa di 4,5 e 5,8 milioni per millimetro cubo e grazie all’emoglobina, 12,5-16 grammi per decilitro, trasportano ossigeno e anidride carbonica ai tessuti.
Una prima spia di tumore può accendersi quando i globuli rossi diminuiscono bruscamente nel giro di poco tempo, fino ad arrivare a un valore inferiore agli 8 grammi per decilitro, Questo succede quando il midollo osseo inizia a danneggiarsi a causa delle cellule malate presenti nel sangue; si tratta di un segnale che potrebbe rivelare la presenza di malattie come la leucemia cronica, il mieloma, il linfoma e le mielodisplasie.
- Se, al contrario, i valori dei globuli rossi aumentano superando i 5,8 milioni per millimetro cubo e l’ emoglobina oltrepassa 16,5 grammi per decilitro, è possibile parlare di una rara forma di tumore del sangue chiamata policitemia vera.
- Un parametro che l’emocromo fornisce è il volume corpuscolare medio dei globuli rossi, utile per diagnosticare moltissime malattie, come la mielodisplasia e vari tumori intestinali.
Globuli bianchi I globuli bianchi, o leucociti, sono le cellule del sangue destinate alla difesa immunitaria contro le infezioni che possono colpire l’organismo. Si distinguono in neutrofili, linfociti, monociti, eosinofili e basofili, I valori normali dei globuli bianchi si aggirano tra i 4.000 e i 10.000 per microlitro, quando questi diminuiscono ( meno di 1.000-500 ) è possibile riscontrare complicazioni al midollo osseo anche gravi.
- Allo stesso tempo valori troppo elevati ( maggiori di 100.000 mm3 ) possono rappresentare un campanello d’allarme da non sottovalutare; grazie all’analisi dei singoli leucociti è possibile conoscere la natura dell’alterazione e diagnosticare la malattia.
- Piastrine Le piastrine sono cellule che hanno la funzione di regolare il meccanismo di coagulazione del sangue; vengono misurate in migliaia per microlitro e il loro valore normale in un soggetto sano si aggira tra i 150.000 e i 400.000 per mm3,
Piastrine nettamente basse, in particolare se accompagnate da alterazioni di globuli bianchi e anemia, possono essere sintomo di un cattivo funzionamento del midollo. Al contrario, un aumento smisurato ( oltre 1 milione per microlitro cubo ) di queste cellule nel sangue, può determinare la presenza di una rara forma di tumore chiamata trombocitemia essenziale.
Oltre questi tre parametri, molte volte è utile analizzare anche i cosiddetti marcatori tumorali, Si tratta di molecole, il più delle volte proteine, che possono essere rilevate nel sangue e i cui valori possono indicare la presenza di un tumore. Nello specifico i valori che devono fungere da campanello d’allarme sono quelli più alti: queste molecole sono infatti presenti anche in assenza di malattie, ma solo in presenza di un tumore i loro livelli si alzano in modo consistente.
Questo accade perchè le cellule tumorali si replicano molto più velocemente di quelle sane e in questo processo rilasciano nel sangue elevate quantità di proteine (tra cui i marcatori tumorali). Tra tutti, i più conosciuti marcatori tumorali sono:
PSA (prostate specific antigen) – correlato al tumore della prostata; CA125 – correlato al carcinoma dell’ovaio; CEA (Antigene Carcino-Embrionario) – correlato a carcinoma del colon-retto, carcinoma gastrico, carcinoma pancreatico, carcinoma polmonare, carcinoma della mammella e carcinoma midollare della tiroide
È importante sottolineare che, così come per globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, anche nel caso dei marcatori tumorali non sempre valori anomali sono sinonimo della presenza di un tumore.
Quando l’emoglobina è preoccupante?
Emoglobina Bassa – Cause – In genere, si parla di EMOGLOBINA BASSA quando le sue concentrazioni nel sangue scendono al di sotto dei 13,5 grammi per decilitro di sangue nell’uomo, e al di sotto dei 12 grammi per decilitro nella donna. Tali soglie possono comunque variare leggermente da un laboratorio di analisi all’altro o essere corrette per l’età (i valori riportati sono quelli tipici dell’adulto).
- Il riscontro di bassi valori di emoglobina è piuttosto frequente.
- Nella maggior parte dei casi la carenza è lieve, scorporata da qualsivoglia condizione patologica ed estranea a qualsiasi sintomo.
- Tale condizione è più frequente nelle donne, considerate le perdite ematiche collegate al ciclo mestruale e la più frequente abitudine a seguire diete ipocaloriche povere di carne (che rappresenta la miglior fonte alimentare di ferro ).
Anche durante la gravidanza, i livelli di emoglobina tendono tipicamente a diminuire. Altre volte, i valori di emoglobina diminuiscono troppo per la presenza di patologie di varia natura. L’anemia può essere ad esempio conseguente a:
Un’insufficiente sintesi di globuli rossi: Anemia aplastica ; Carcinomi ; Alcuni farmaci ( chemioterapia, farmaci anti-retrovirali); Cirrosi ; Linfoma di Hodgkin ; Ipotiroidismo ; Carenza di ferro ( anemia sideropenica ); Malattie renali ; Avvelenamento da piombo ; Mieloma multiplo ; Leucemia ; Sindromi mielodisplastiche; Linfoma non Hodgkin ; Malnutrizione e deficit vitaminici ( B6, B12, B9 in primis). Un eccesivo catabolismo dei globuli rossi: Splenomegalia ( ingrossamento della milza ); Talassemia; Vasculiti ; Anemia falciforme ; Porfiria, Processi emorragici acuti o cronici: Sanguinamento da una ferita; Donazioni di sangue troppo frequenti; Ipermenorrea (presenza di un flusso mestruale particolarmente abbondante); Epistassi frequente ( sangue dal naso ricorrente) ; Emorragie gastro-intestinali ( ulcera gastrica, cancro al colon,) o urinarie.
Quando presenti, i SINTOMI associati a bassi valori di emoglobina includono:
Stanchezza cronica generalizzata; Ridotta tolleranza all’esercizio fisico; Fiato corto ; Pallore ; Gengive chiare; Tachicardia durante l’ attività fisica,
Cosa non fare con emoglobina bassa?
Anemia sideropenica – In questo tipo di anemia è fondamentale una alimentazione ricca di ferro, supportata però da una terapia farmacologia (impostata dietro prescrizione medica), che possa incrementare le scorte di questo minerale. Il ferro si trova in molteplici alimenti.
In particolare, quello che si trova negli alimenti di origine animale (carni rosse magre, tacchino, pollo, pesci come tonno, merluzzo, salmone) è il ferro eme di più facile assorbimento da parte dell’intestino, mentre quello di origine vegetale contenuto nei cereali, legumi e nelle verdure è ferro non eme ed è meno assorbibile.
Per sfruttare al meglio soprattutto il ferro contenuto in quantità minore nei cereali, verdura e frutta, gli esperti raccomandano di assumerlo in uno stesso pasto associato a:
Vitamina C, presente negli agrumi, uva, kiwi, peperoni, pomodori, cavoli, broccoli, lattuga. Dunque il consiglio ad esempio è di preparare pasta e broccoletti, di condire la verdura con il limone, la macedonia con succo di limone o di arancia Cisteina, contenuta nella carne e nel pesce che è in grado di fare assorbire 2 o 3 volte di più il ferro non eme presente nelle verdure. Dunque, sarebbe bene accompagnare un secondo di carne con un contorno di verdura Vitamina A, presente in fegato di bovino, fegato e oli di merluzzo, carota, zucca, albicocca, frutta e verdura di colore giallo-arancione e verde brillante, tuorlo d’uovo, burro, formaggi; complesso B contenuto in alimenti sia animali che vegetali e rame che si trova nei cereali, nella carne, nei molluschi, nelle uova e nella frutta secca in guscio. Ottimo l’abbinamento degli spinaci con molluschi o legumi (ricchi di rame) oppure con il succo di limone o con spremute di agrumi e kiwi (ricchi di vitamina C) È favorito anche l’uso di erbe aromatiche per condire carni e pesce, le quali non solo sono fonti naturali di ferro ma stimolano anche le secrezioni dello stomaco e aiutano a mantenere elevata l’acidità dell’ambiente gastrico, un altro elemento che contente un migliore assorbimento del ferro.
Ci sono invece abbinamenti che sarebbe meglio evitare poiché non favoriscono l’assimilazione del ferro. Gli esperti raccomandano di fare attenzione a non assumere insieme :
Ferro alimentare con tannini, una sostanza ampiamente diffusa nel regno vegetale (tè, caffè, cioccolato, vino, alcune erbe). Anche l’assunzione di un eccesso di fibre, presenti nei cereali integrali, è controindicata Ferro e calcio nello stesso pasto. Evitare di mangiare ad esempio pane con affettato e formaggio.
Vitamina B12 : Se l’anemia è determinata dalla carenza di questa vitamina, è bene includere nella dieta alimenti di origine animale. In particolare frattaglie, molluschi, pesci e carni in genere, formaggi, uova. Per coprire il fabbisogno giornaliero di vitamina B12 è sufficiente assumere una porzione di latte o yogurt al mattino e nel corso della giornata una porzione a scelta tra formaggio, uova, pesce o carne.
Acido folico : In caso della sua carenza, privilegiare una dieta ricca di alimenti vegetali. L’acido folico è infatti contenuto in maggiore quantità nelle verdure a foglia verde scuro, quali le brassicacee (cavoli, broccoli, ecc.), nei legumi, nei germogli di grano, nel fegato. Occorre tenere presente che gran parte dell’acido folico (dal 10 al 50%) può perdersi durante la cottura o la conservazione e preparazione industriale dei cibi, quindi potrebbe essere necessaria una supplementazione della sostanza, da valutare con un medico specialista.
Consulenza: Professor Giorgio Lambertenghi Deliliers, già Direttore del Dipartimento di Ematologia della Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore di Milano Sostieni la ricerca, sostieni la vita. Dona ora
Quando l’emoglobina bassa è pericolosa?
Si parla di emoglobina bassa quando i valori sono.
Quali valori del sangue indicano una infezione?
Interpretazione – Di norma le concentrazioni della proteina C-reattiva nel sangue sono basse. Valori superiori a 8 mg/L possono essere indicativi d’infiammazione e/o infezione batterica, richiedendo quindi eventualmente di capirne l’origine. In caso di infezioni l’esame permette di orientare il medico sia in fase di diagnosi che durante la terapia; un esempio pratico è rappresentato dalla gestione delle infezioni (o potenziali tali) delle vie respiratorie, nei pazienti con sintomi dubbi e in assenza di diagnosi clinica certa di bronchite rispetto a polmonite, è consigliabile sottoporre il paziente al prelievo di sangue per dosare la PCR.
per valori inferiori a 20 mg/L non sono necessari antibiotici, per valori compresi tra 20 e 100 mg/L può essere utile la prescrizione di antibiotico in assenza di miglioramento nei giorni successivi, per valori superiori a 100 mg/L è raccomandabile iniziare subito una terapia antibiotica.
Si noti che aumenti modesti, compresi tra 10–40 mg/L, potrebbero essere conseguenza di infezioni virali, che non richiederebbero quindi alcun antibiotico. Relativamente alla probabilità di sviluppo di malattie cardiache si parla di (hsCRP):
Basso rischio per valori inferiori a 1,0 milligrammi per litro (mg/l) Rischio medio per valori tra 1,0 e 3,0 mg/l Alto rischio per valori superiori a 3,0 mg/l.
Il solo esito della PCR non è una misura definitiva del rischio, anche perché non tutti i medici concordano sulla relazione tra esame e rischio cardiovascolare.
Come ci si sente con l emoglobina bassa?
Segni e sintomi associati a bassi valori di emoglobina – I sintomi associati ad una condizione di anemia sono: pallore, tachicardia, tachipnea, ipotensione, inappetenza, astenia anche al minimo sforzo, fiato corto. Visivamente, il soggetto anemico appare: pallido, sclere e gengive biancastre, affaticato; in caso di emorragia esterna è possibile visionare anche la fonte del sanguinamento, oppure rilevare segni indiretti di sanguinamenti interni come: feci con sangue rosso vivo, melena, ematemesi, epistassi.
Quali tumori provocano anemia?
Stanchezza eccessiva e non giustificata – È facile sentirsi stanchi a causa dei ritmi di vita familiare o lavorativa e non è sempre facile stabilire quando questa sensazione rientra nella norma oppure può essere spia di una condizione patologica. Se però il senso di debolezza e affaticamento non migliora col riposo o persiste nel tempo, è meglio chiedere al proprio medico un esame del sangue per individuare un’eventuale anemia, una condizione caratterizzata dalla carenza di emoglobina nei globuli rossi.
Cosa mangiare quando si ha l’emoglobina bassa?
Cosa mangiare in caso di anemia – Quando non si tratta di anemie gravi o particolari, una dieta sana, composta da alimenti ricchi di ferro e altre sostanze, può fare la differenza. Nel dettaglio, cosa mangiare per combattere l’anemia? Ecco la lista dei cibi consigliati per una dieta alza ferro :
Verdure come broccoli, cavoli, spinaci, indivia, carote, peperoni, pomodori, zucca, che sono ricche di acido folico e ferro, Frutta come agrumi, albicocche, kiwi, melone, fragole, frutti di bosco e banane. La frutta per l’anemia è ricca di vitamina A (quella di colore giallo-arancio) e di vitamina C, che aiutano l’assimilazione del ferro. Cereali integrali, soprattutto avena e miglio. Legumi, tra cui fagioli, ceci, lenticchie, fave, ricchi oltre che di ferro anche di rame, Carnerossa, pollame, tacchino. Pesci come tonno, merluzzo, salmone. Frutta secca, in particolare noci, mandorle, pistacchi. Latticini, tra cui latte, yogurt. Uova, da prediligere il tuorlo. Erbe aromatiche come menta, prezzemolo e rosmarino.
In altre parole, quello che si dovrebbe mangiare se si è anemici sono cibi ricchi di sostanze che incrementano la produzione di globuli rossi e che con il giusto abbinamento permettono un’assimilazione dei nutrienti migliore. Tuttavia, non è sempre facile assorbire correttamente queste sostanze perché alcuni nutrienti sono meno assimilabili di altri, soprattutto quelli che derivano da cibi di origine vegetale.
Ma per fortuna esistono degli stratagemmi per come aumentare l’emoglobina velocemente (anche per i vegani!). Ad esempio, i soggetti che non sanno cosa mangiare per combattere l’anemia comune o l’anemia da ciclo, possono assorbire il ferro non eme (cioè di origine vegetale) delle verdure aggiungendo qualche goccia di limone, che contiene vitamina C.
O ancora, per riuscire ad assimilare la giusta dose di vitamina B12, è consigliato mangiare la verdura con le uova o il pesce ; viceversa, l’abbinamento con carne e latticini ne limita l’assorbimento. Per chi soffre di anemia sapere cosa mangiare e cosa evitare è importante.
Quali sono i campanelli d’allarme della leucemia?
Sintomi della leucemia linfoblastica acuta – I sintomi della leucemia linfoblastica acuta si manifestano rapidamente e comprendono:
emorragie gengivali e nasali legati alla carenza di piastrine febbre cefalea infezioni frequenti noduli dovuti al rigonfiamento dei linfonodi, a livello di collo, ascella, stomaco o inguine spossatezza e pallore dovuti all’anemia respiro affannoso debolezza affaticamento o calo generale di energia perdita di appetito sudorazione notturna e febbre dolori muscolari e osteo-articolari diffusi senso di malessere generale e calo del peso corporeo
Come si capisce se si ha un tumore dalle analisi del sangue?
Nessun esame del sangue è in grado di scovare un tumore prima della comparsa dei sintomi. La biopsia liquida è utile per monitorare le terapie – Individuare un tumore nelle sue fasi iniziali di sviluppo grazie ad un prelievo di sangue è uno degli obiettivi principali di chi si occupa di ricerca contro il cancro, Il traguardo però è ancora lontano da raggiungere poiché ad oggi non esistono ancora test ematici capaci di fare diagnosi precoce,
Eppure qualcosa comincia a muoversi e lo testimonia uno studio da poco pubblicato su Science ad opera degli scienziati della Johns Hopkins University : a loro il merito di aver sviluppato un esame del sangue capace di individuare -in persone che già sapevano di avere il cancro- la presenza di 8 diversi tipi di tumore.
Un test utile per la scelta e il monitoraggio delle terapie che non rappresenta però in alcun modo un esame valido per la diagnosi precoce di tumore.
Quali sono i valori del sangue che indicano una leucemia?
Diagnosi – La visita medica è molto importante per controllare se vi è un ingrossamento dei linfonodi, del fegato oppure della milza e per scoprire eventuali segni sospetti come, per esempio, pallore o emorragie frequenti. Gli esami del sangue, in particolare l’emocromo (la conta delle cellule del sangue) e gli indicatori del funzionamento di reni e fegato, danno informazioni utili: nella leucemia, infatti, il numero di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine è alterato rispetto ai valori standard.
- Con il sangue del prelievo si effettua anche uno “striscio” che consente di osservare le cellule del sangue al microscopio.
- Questo semplice esame è molto utile per la diagnosi, perché le cellule tumorali hanno un aspetto diverso dalle cellule normali.
- Identificando le proteine espresse dalle cellule tumorali, ossia caratterizzando quello che viene chiamato il loro immunofenotipo, è inoltre possibile distinguere di quale dei vari tipi di leucemia si tratti.
Per completare la diagnosi possono essere necessarie una biopsia ossea e una rachicentesi, La prima procedura consiste in un piccolo prelievo di midollo osseo da analizzare al microscopio, per scoprire la presenza di eventuali cellule leucemiche in questa sede.
La rachicentesi consiste nel prelievo di liquido cefalorachidiano (il liquido che riempie gli spazi attorno al cervello e al midollo spinale ) tramite un ago molto sottile inserito tra due vertebre lombari, per valutare se la leucemia ha raggiunto anche il sistema nervoso. A questi esami possono essere infine associati radiografia, ecografia o tomografia computerizzata ( TC ) per misurare l’estensione della malattia nell’organismo.
Oggi hanno acquisito un’importanza fondamentale gli esami genetici che permettono di identificare le alterazioni dei cromosomi e la presenza di mutazioni del DNA in un numero ristretto di geni.
Cosa bisogna mangiare per far salire l’emoglobina?
Quali sono, dunque, i cibi che fanno buon sangue? – In questi casi, le care, vecchie (e salutari!) abitudini a tavola possono portare dei benefici. Lenticchie (e tutti i legumi), spinaci (con il succo di limone), bietole, prugne e uva passa, uova e carne rossa sono tra i cibi più ricchi di ferro.
A cosa può portare l’anemia?
Quali sono i sintomi dell’anemia? – L’ anemia può essere inizialmente asintomatica, ma l’aggravarsi del problema porta alla comparsa di sintomi come stanchezza, pallore, battiti cardiaci irregolari o accelerati, affanno respiratorio, dolori al petto, vertigini, problemi cognitivi, mani e piedi freddi e mal di testa,
Cosa succede se non si cura l’anemia?
L’anemia di per sé non è una causa primaria di morte, ma una mancanza di cure può determinare sofferenze a carico degli organi. Primo su tutti, il cuore, dal momento che i tessuti non riescono ad avere una ossigenazione costante e adeguata.
Cosa bere per l’anemia?
Alimenti che favoriscono l’assimilazione del Ferro – Per assumere correttamente il ferro, però, non basta mangiare cibi che ne siano ricchi, è necessario anche saperli combinare in modo corretto per garantire l’assorbimento ottimale del minerale. Per trarre il massimo da quello contenuto nei cereali è fondamentale associarlo alla vitamina C,
Cosa mangiare a colazione per l’anemia?
Un’alimentazione equilibrata e ricca di ferro deve partire dalla colazione, dove si possono inserire frutti contenenti ferro (seppure nell’ordine di milligrami, cioè poco) come: lamponi, fragole, mirtilli, ciliegie, albicocche, ecc. va da sé che i succhi di frutta, anche di arance, possono essere addizionati di ferro.
Cosa vuol dire avere MCH alto?
Quali condizioni provocano un aumento del valore di MCH? – L’MCH misura il peso dell’emoglobina nella media dei globuli rossi e, in genere, aumenta parallelamente all’MCV. Se il valore di MCH è alto, mentre il numero totale di eritrociti è basso, significa che l’organismo sta producendo un numero minore di globuli rossi, ma di dimensioni maggiori e più “ricchi” di emoglobina per sopperire alla loro mancanza numerica.
Questa condizione è detta anemia macrocitica ed indica un’alterazione nel numero di globuli rossi associata all’aumento delle dimensioni delle emazie ( macrocitosi ). Macrocitosi – Cos’è, Significato Clinico e Sintomi Correlati La forma più pericolosa di questo tipo di anemia è quella perniciosa che si manifesta in seguito ad una carenza di vitamina B12 e di acido folico che risultano essenziali per la corretta sintesi dell’emoglobina e dei globuli rossi.
L’ MCH alto può essere dovuto anche ad altre condizioni come:
Disfunzioni tiroidee (in particolare ipotiroidismo ); Danni al fegato di varia origine; Anemia aplastica ; Anemie emolitiche ; Sindrome mielodisplastica.
L’abuso di bevande alcoliche è un altro fattore che può provocare l’aumento dell’MCH.
Che succede se si ha l’emoglobina alta?
La policitemia è un aumento del volume di globuli rossi nel sangue. Ne esistono due tipologie:
la policitemia primaria, direttamente associata a difetti nella produzione dei globuli rossi la policitemia secondaria, che dipende da altri fattori o problemi di salute che influenzano la produzione dei globuli rossi
Sono policitemie primarie la policitemia vera, una patologia del midollo osseo che aumenta la produzione dei globuli rossi, e la policitemia familiare congenita primitiva, in cui il problema è un aumento della sensibilità all’eritropoietina. In entrambi i casi si ritiene che alla base della malattia ci siano mutazioni genetiche.
Le policitemie secondarie, invece, sono in genere associate a un aumento della produzione di eritropoietina. A scatenarlo possono essere condizioni che causano ipossia cronica (come l’enfisema, la bronchite cronica, malattie cardiovascolari croniche, apnee del sonno, alterazioni del flusso di sangue ai reni, ipertensione polmonare, difetti congeniti dell’emoglobina oppure vivere in alta quota) o la presenza di tumori che producono eritropoietina (come il carcinoma epatocellulare, il carcinoma a cellule renali, l’adenocarcinoma e i tumori all’utero).
Inoltre, a volte anche cisti renali benigne, l’idronefrosi e una rara malattia genetica, la policitemia di Chuvash, possono portare a un aumento dell’eritropoietina. Infine, la policitemia relativa può essere associata a una riduzione del volume del sangue causato dalla disidratazione.
- Può essere ad esempio associata a grave diarrea, forte vomito o sudorazione eccessiva.
- Anche la cosiddetta policitemia da stress è dovuta una diminuzione del volume del plasma, mentre la policitemia del fumatore è dovuta all’aumento dell’emoglobina legata all’anidride carbonica.
- La policitemia può essere rilevata come aumento oltre la norma dell’ematocrito, dell’emoglobina o del numero di globuli rossi.
Fra i sintomi associati sono inclusi debolezza, affaticamento, mal di testa, prurito, lividi, dolori articolari o addominali e capogiri.
Quali malattie si vedono con l’emocromo?
Come e Perchè – Quali informazioni è possibile ottenere? L’esame emocromocitometrico (emocromo) è spesso utilizzato come test di screening per determinare il generale stato di salute dell’individuo. Può essere usato per:
Screening di alcune condizioni e patologie Supporto alla diagnosi di varie patologie, quali anemia,infezioni, Risposta dell’organismo ad attacchi quali un trauma od un’infezione; quando localizzata è riconoscibile dal dolore, calore, gonfiore ed arrossamento. “>infiammazione, disordini della coagulazione o leucemia. Monitorare la patologia e/o l’efficacia di trattamenti dopo che è stata stabilita la diagnosi Monitorare trattamenti che danneggiano le cellule del sangue, come la Nel trattamento del cancro, l’uso di farmaci per arrestare o rallentare la crescita delle cellule tumorali; poiché la chemioterapia può danneggiare anche le cellule sane, può essere associata ad effetti collaterali quali affaticamento, perdita di capelli, ulcere alla bocca, nausea e vomito. “>chemioterapia o la radioterapia
Cosa significa il risultato del test?
Quali sono i valori del sangue più importanti?
VALORI DI RIFERIMENTO ESAMI DEL SANGUE
ESAMI DI LABORATORIO | RISULTATI ES. | VALORI RIFERIMENTO |
---|---|---|
COLESTEROLO HDL | 61 | 45 – 65 |
TRIGLICERIDI | 80 | 50 – 175 |
GLUCOSIO | 101 | 70 – 115 |
SODIO | 139 | 135 – 150 |