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Mirtazapina A Cosa Serve?

Mirtazapina A Cosa Serve

Quando si prende la mirtazapina?

Quando prendere Mirtazapina EG È meglio prendere Mirtazapina EG in dose singola prima di coricarsi. Il medico può tuttavia suggerirle di dividere la dose di Mirtazapina EG in due somministrazioni giornaliere – una al mattino e una alla sera prima di coricarsi. La dose più alta deve essere assunta prima di coricarsi.

Perché la mirtazapina fa dormire?

La metanalisi ha considerato anche potenziali effetti degli antidepressivi sui livelli di sodio, sonno e sudorazione. La mirtazapina è risultata indurre sonnolenza come effetto di una risincronizzazione del ritmo circadiano e non come conseguenza di un effetto di sedazione (Wang et al., 2018).

Che tipo di antidepressivo e la mirtazapina?

Che cos’è la Mirtazapina e caratteristiche generali – La mirtazapina è un farmaco appartenente alla classe degli antidepressivi serotoninergici e noradrenergici specifici (NaSSA). Si differenzia dai TCA, degli SSRI e dagli NSRI (rispettivamente, antidepressivi triciclici, inibitori selettivi del reuptake di serotonina e inibitori del reuptake di noradrenalina e serotonina) in quanto non agisce direttamente sui recettori deputati alla ricaptazione di noradrenalina e serotonina, ma agisce in maniera indiretta.

Quante ore dura l’effetto della mirtazapina?

Mirtazapina
Dati farmacocinetici
Emivita 20-40 h
Indicazioni di sicurezza
Frasi H

Quali sono gli effetti collaterali della mirtazapina?

Problemi alla vista, dolore o gonfiore agli occhi. sensazione di svenimento. variazione del peso o dell’appetito. improvvisa debolezza o sensazione di malessere, febbre, brividi, mal di gola, piaghe in bocca, gengive gonfie o arrossate, difficoltà di deglutizione.

Quando l’antidepressivo fa stare peggio?

Alcuni farmaci possono dare un effetto paradosso i primi tempi e i pazienti vanno preavvertiti. Una ricerca tedesca ora spiega il perché: si liberano serotonina e acido glutammico che hanno tempi d’azione diversi – Mirtazapina A Cosa Serve Può succedere che un antidepressivo, che poi si rivelerà efficace nel risollevare l’umore, nei primi giorni crei l’effetto contrario: un peggioramento dei sintomi, Quest’esito paradossale riguarda gli inibitori della ricaptazione della serotonina, i farmaci più largamente prescritti, ed è un fenomeno noto da tempo, ma gli studiosi solo adesso sembrano averne trovato la spiegazione (se non la soluzione, per ora).

A DUE VELOCITA’ La ricerca, pubblicata su Trends in Cognitive Sciences, è firmata dal tedesco Adrian Fischer della Università di Magdeburgo e punta il dito sul fatto che l’attivazione dei neuroni serotoninergici, oltre a liberare serotonina, libera anche un altro neurotrasmettitore, l’acido glutammico.

La somministrazione acuta di SSRI potenzia la trasmissione serotoninergica, ma non quella glutamatergica che anzi viene ridotta attraverso un meccanismo che progressivamente viene desensibilizzato con il proseguire del trattamento. «Mentre la componente serotoninergica viene subito amplificata dalla somministrazione dell’antidepressivo, l’acido glutammico, invece, inizialmente è fortemente soppresso e si normalizza dopo diversi giorni di trattamento», ha spiegato il professor Fischer, facendo notare che alcuni sintomi depressivi possono sparire prima di altri e altri possono invece riacutizzarsi in quanto la serotonina ha più a che fare con i sentimenti di demotivazione mentre la componente glutamatergica è più correlata al piacere e all’apprendimento. Download

Cosa prendere al posto della mirtazapina?

Agomelatina (Valdoxan, Thymanax).

Quale antidepressivo migliore per ansia?

Elena Riboldi — Agenzia Zoe Sintesi della letteratura 28/02/2019

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Esistono numerose scelte efficaci, che appartengono a diverse classi di farmaci, per il trattamento del disturbo d’ansia generalizzato. Duloxetina, pregabalin, venlafaxina ed escitalopram sono più efficaci del placebo e ben tollerati. Sertralina, fluoxetina e buspirone sono possibili alternative di prima linea, anche se le evidenze a sostegno del loro impiego sono limitate dalle dimensioni del campione dei trial,

Descrizione dello studio

Grazie a una revisione sistematica della letteratura sono stati identificati 89 studi randomizzati (pubblicati tra il 1994 e il 2017) in cui erano stati testati 22 farmaci su pazienti con disturbo d’ansia generalizzato (n=25.411). Gli esiti primari erano efficacia (variazione nel punteggio sulla scala di Hamilton : range 0-56, punteggio più alto = sintomi più severi) e accettabilità (interruzione dello studio per ogni causa). L’efficacia è espressa come differenza media (DM) rispetto alla baseline; l’accettabilità come odds ratio (OR). È stata condotta una metanalisi a rete a effetti casuali.

Risultati principali

Sono risultati più efficaci del placebo, con una buona accettabilità: duloxetina (DM -3,13; IC95% da -4,13 a -2,13), pregabalin (DM -2,79; da -3,69 a -1,91), venlafaxina (DM -2,69, da -3,50 a -1,89), escitalopram (DM da 2,45; da -3,27 a -1,63). Sono risultati più efficaci del placebo, con una buona accettabilità, ma testati su un campione limitato di pazienti: mirtazapina, sertralina, fluoxetina, buspirone, agomelatina. La quetiapina è risultata il farmaco più efficace (DM -3,60; IC95% da -4,83 a -2,39), ma poco tollerata rispetto al placebo (OR 1,44; IC95% 1,16-1,80). Anche paroxetina e benzodiazepine sono risultate efficaci, ma poco tollerate rispetto al placebo. Il rischio di reporting bias è stato giudicato basso.

Limiti dello studio

Gli studi inclusi nell’analisi sono stati condotti in settings molto vari.

Perché è importante

Gli studi randomizzati confrontano efficacia e tollerabilità di un farmaco rispetto a quelle del placebo o di un comparatore attivo, una metanalisi a rete degli studi randomizzati permette confronti multipli. Secondo la metanalisi a rete, se B è meglio di C e A è meglio di B, allora A è meglio di C (anche se queste due opzioni non sono mai state confrontate direttamente). Questo è lo studio più completo sulle opzioni farmacologiche oggi disponibili per il trattamento del disturbo d’ansia generalizzato. Per ridurre il bias di pubblicazione, sono stati inclusi anche studi registrati, ma non pubblicati.

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Cosa succede se si prende troppa mirtazapina?

Se prende più MIRTAZAPINA DOC di quanto deve → Se lei o qualcun altro prende troppo MIRTAZAPINA DOC, chiami il medico immediatamente. I segni più comuni di un sovradosaggio di MIRTAZAPINA DOC (senza altri medicinali o alcool) sono sonnolenza, disorientamento e aumento della frequenza cardiaca.

Come capire se un antidepressivo sta funzionando?

Per capire se un antidepressivo sta funzionando o meno, è necessario prenderlo alle dosi prescritte per almeno un mese, perché queste medicine hanno bisogno di tempo prima di cominciare a funzionare e in alcune persone ci vogliono più giorni che in altre.

Quanto tempo ci vuole per una cura antidepressiva?

Per quanto tempo bisogna assumere gli antidepressivi? | Fondazione Umberto Veronesi Gli antidepressivi devono essere assunti nella fase acuta di malattia e poi per un periodo di mantenimento, che varia tra i sei e i nove mesi. Per ogni paziente, comnuque, è lo psichiatra a dover valutare per quanto tempo sia il caso si portare avanti la terapia e come comportarsi in concomitanza con i cambi di stagione,

La terapia non va infatti mai interrotta in primavera o in autunno, Motivo per cui se lo stop ricade in uno di questi periodi, si tende a prolungare la terapia, per poi sospenderla in inverno o durante l’estate. Occorre comunque precisare che questi farmaci, oltre a essere efficaci, non danno alcuna forma di dipendenza.

Normalmente non si sviluppa assuefazione al farmaco, in caso di ricaduta è dunque possibile riprendere una terapia con la stessa molecola essendo certi di poter ritrovare la medesima efficacia. : Per quanto tempo bisogna assumere gli antidepressivi? | Fondazione Umberto Veronesi

Quando dura una cura antidepressiva?

Di fronte a un primo episodio depressivo di media gravità, la durata del trattamento dopo la guarigione è intorno ai sei mesi.

Qual è il miglior antidepressivo con meno effetti collaterali?

Farmaco Alcuni effetti collaterali Commenti Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (ISRS) Citalopram Escitalopram Fluoxetina Fluvoxamina Paroxetina Sertralina Vilazodone Disfunzione sessuale (principalmente ritardo dell’orgasmo, ma anche perdita del desiderio e disfunzione erettile Disfunzione erettile (DE) in alcuni soggetti), nausea, diarrea, cefalea, calo ponderale (a breve termine), aumento ponderale (a lungo termine), sindrome da sospensione*, dimenticanze, assenza di reazioni emotive e facilità di formazione di ecchimosi La tossicità dovuta a sovradosaggio è meno grave rispetto a quella riscontrata con altri antidepressivi.

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Inibitori della ricaptazione della norepinefrina – dopamina Bupropione Cefalea, agitazione, sindrome da sospensione*, in alcuni soggetti ipertensione arteriosa e, raramente, crisi epilettiche Modulatori della serotonina (recettori 5-HT 2 ) Mirtazapina Sonnolenza e aumento ponderale La mirtazapina non provoca nausea o disfunzione sessuale.

Trazodone Sonnolenza prolungata, erezione persistente e dolorosa ( priapismo Erezione persistente ), e grave ipotensione ortostatica Inibitori della ricaptazione della serotonina- noradrenalina Desvenlafaxina Duloxetina Levomilnacipran Venlafaxina Nausea, secchezza delle fauci, sindrome da sospensione* e, se si assumono dosaggi elevati, ipertensione arteriosa La maggior parte degli effetti collaterali possono essere evitati o minimizzati se si usano bassi dosaggi e quando le variazioni del dosaggio vengono fatte gradualmente.

Amitriptilina Amoxapina Clomipramina Desipramina Doxepina Imipramina Maprotilina Nortriptilina Protriptilina Trimipramina

Con la clomipramina e la maprotilina, crisi epilettiche Questi farmaci non sono solitamente prescritti alle persone anziane perché gli effetti collaterali risultano aggravati. Il sovradosaggio può causare una grave tossicità, potenzialmente letale. Inibitori della monoaminossidasi (IMAO)

Isocarbossazide Fenelzina Selegilina Tranilcipromina

Insonnia, nausea, aumento ponderale, disfunzione sessuale (perdita del desiderio, ritardo dell’orgasmo e disfunzione erettile Disfunzione erettile (DE) ), sensazione di formicolio, vertigini, ipotensione arteriosa (in particolar modo, ortostatica) e sindrome da sospensione* Il soggetto che assume questi farmaci deve seguire delle restrizioni dietetiche per evitare reazioni gravi che implicano un’improvvisa ipertensione grave accompagnata da grave cefalea lancinante (crisi ipertensiva).

Destroamfetamina Metilfenidato

Agitazione, tremore, insonnia e secchezza delle fauci Questi farmaci sono generalmente usati con gli antidepressivi. In monoterapia, sono di solito inefficaci come antidepressivi. Antidepressivo melatoninergico Agomelatina Emicrania, nausea e diarrea L’agomelatina ha meno effetti collaterali della maggior parte degli antidepressivi.

Non causa sonnolenza diurna, insonnia, aumento ponderale o disfunzione sessuale. L’agomelatina può aumentare i livelli degli enzimi epatici. Tali livelli vanno misurati prima di iniziare la terapia e successivamente ogni 6 settimane. Farmaci simili alla ketamina Eschetamina Vertigini, aumento della pressione arteriosa, sensazione di distacco L’esketamina è correlata all’anestetico ketamina.

Si utilizza in associazione ad altri antidepressivi orale per resistente al trattamento della depressione. L’esketamina è disponibile come spray nasale * La sindrome da sospensione comporta vertigini, ansia, irritabilità, stanchezza, nausea, brividi e dolori muscolari nel caso in cui si interrompa bruscamente l’uso di un farmaco.

Cosa possono provocare gli antidepressivi?

Ora vi faccio un gioco. Provate a indovinare a quali farmaci si riferiscono i seguenti foglietti illustrativi.1) Controindicazioni : Ipersensibilità al ?. o agli eccipienti. Soggetti di età inferiore ai 15 anni. Pazienti affetti da grave anemia emolitica.

Grave insufficienza epatocellulare. Precauzioni d’uso : Nei casi rari di reazione allergiche, la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituita idoneo trattamento Dosi elevate o prolungate possono provocare una epatopatia ed alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi, perciò la somministrazione nei soggetti con insufficienza renale o epatica di grado lieve o moderato e nei pazienti affetti da S.

di Gilbert deve essere effettuata solo se effettivamente necessario e sotto il diretto controllo medico. Durante il trattamento con.?. prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, perché se il, è assunto a dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.

  1. Prima di associare qualsiasi altro farmaco contattare il medico (vedi interazioni).2) Controindicazioni : non prenda?.
  2. Se è allergico a (principio attivo) o agli eccipienti; se ha avuto una reazione allergica grave a qualsiasi (classe farmacologica).
  3. Questo può includere una eruzione cutanea o un gonfiore del viso o del collo; se ha avuto problemi al fegato o ittero quando ha preso un(classe farmacologica).

Precauzioni : parli col medico o il farmacista prima di prendere questo medicinale se lei: ha la mononucleosi infettiva; è stato in trattamento per problemi al fegato o ai reni; non urina in modo regolare; Effetti indesiderati gravi : reazioni allergiche, convulsioni e infiammazioni all’intestino.

Guida di veicoli e utilizzo di macchinari : ?. può avere degli effetti indesiderati ed i sintomi possono renderla inadatta a guidare veicoli. Non guidi veicoli o utilizzi macchinari a meno che non si senta meglio.3) Controindicazioni: NON prenda. se è allergico al.?., al sodio bicarbonato, al calcio carbonato o a uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale; se ha insufficienza ai reni; se sta prendendo le tetracicline; se ha preso o dovrà prendere altri medicinali entro 1-2 ore dall’impiego di.? Precauzioni d’uso : faccia attenzione: se ha una grave insufficienza renale perché l’uso di? per lungo tempo può aumentare i livelli di magnesio nel sangue e causare malattie del cervello o peggioramento della fragilità delle ossa in seguito a dialisi; se sta seguendo una dieta a basso contenuto di sodio, perché,?.

contiene Sali di sodio.4) Controindicazioni : Non prenda?.• se è allergico a? o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale • se prende altri medicinali che appartengono ad un gruppo chiamato inibitori delle monoammino ossidasi (MAO inibitori), inclusi selegilina (trattamento del morbo di Parkinson), moclobemide (trattamento della depressione) e linezolid (un antibiotico).• se soffre di aritmia congenita o ha avuto un episodio di aritmia (rilevato all’ECG, un esame per valutare la funzionalità del suo cuore).

  • Se prende delle medicine per problemi di ritmo cardiaco o che possono influenzare il ritmo del.
  • Avvertenze e precauzioni : si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere?.
  • Informi il medico se ha qualche altra affezione o malattia, poiché il medico può doverla prendere in considerazione.
  • In particolare, informi il medico: • se soffre di epilessia • se soffre di ridotta funzionalità del fegato o dei reni.

Il medico può dover aggiustare il dosaggio. • se soffre di diabete. Il trattamento con ? può alterare il controllo glicemico. Può rendersi necessario un aggiustamento della dose dell’insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali. • se il suo livello di sodio nel sangue è ridotto.

  • Se ha una predisposizione al sanguinamento o alla facile formazione di lividi.
  • Se sta seguendo una terapia elettroconvulsiva.
  • Se soffre di malattia coronarica cardiaca.
  • Se soffre o ha sofferto di problemi al cuore o ha avuto recentemente un attacco di cuore.
  • Se ha una bassa frequenza cardiaca a riposo e/o se pensa che il suo organismo possa aver subito una grande perdita di sali in seguito a diarrea e vomito intensi e prolungati o all’uso di diuretici (compresse che favoriscono la diuresi ) • se avverte un battito cardiaco veloce o irregolare, svenimento, collasso o capogiri quando si alza in piedi, che possono indicare una irregolarità della frequenza cardiaca • se ha o ha avuto in passato problemi agli occhi, come alcuni tipi di glaucoma (aumento della pressione nell’occhio).

Tutti e 4 questi farmaci hanno diverse interazioni con altre medicine ed è sconsigliato l’uso in gravidanza e durante l’allattamento. Con questi effetti collaterali e precauzioni, li prendereste? Eppure sono certa che ognuno di voi li ha assunti almeno una volta nella vita, senza alcuna preoccupazione.

Sono la Tachipirna (analgesico antinfiammatorio), L’Augmentin (antibiotico Acido Clavulonico e Penicillina) e la Magnesia Bisurata aromatic (comune antiacido venduto anche nei supermercati). L’ultimo farmaco è l’Escitalopram, un SSRI.

Come vediamo, ogni farmaco, così come anche i fitoterapici, possedendo una struttura molecolare, va ad interferire con il nostro organismo, dando benefici effetti ma anche la possibilità di effetti collaterali. Eppure a nessuno di noi verrebbe in mente di non prendere la Tachipirina quando abbiamo la febbre alta o l’antibiotico se avessimo una polmonite.

Cosa prendere per far tornare il buon umore?

Banane – Nella banana sono presenti elevate concentrazioni di potassio, Questo elemento è indispensabile nella regolazione della permeabilità della membrana cellulare che partecipa attivamente alla modulazione nervosa degli impulsi. L’elevata percentuale di vitamina B9 e di acido folico contenuta nella banana contribuisce a incentivare la secrezione di serotonina, considerata per antonomasia l’ormone del buonumore.

La vitamina B6 (piridossina), nota per la sua attività neuro rilassante, svolge un efficace ruolo sia calmante che antidepressivo ed è in grado di risollevare il tono dell’umore. Inoltre un costituente fondamentale di questi frutti è il triptofano, elemento precursore a sua volta della serotonina. Trattandosi di un aminoacido essenziale che l’organismo non è in grado di sintetizzare, esso deve essere introdotto con il regime alimentare.

Le endorfine, tra cui soprattutto la serotonina, sono neuromediatori coinvolti nei circuiti cerebrali di controllo sulla percettività emozionale che condiziona in maniera evidente il L’associazione tra piridossina, potassio e triptofano svolge un’azione sinergica a livello nervoso, aumentando il buonumore,

Cosa prendere per il buon umore?

La Rhodiola e l’Iperico favoriscono il normale tono dell’umore. La Passiflora e l’Iperico contribuiscono al rilassamento e al benessere mentale. Completano il prodotto il Magnesio, che contribuisce alle normali funzioni del sistema nervoso, ed il Triptofano, precursore della serotonina.

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Quando è meglio prendere gli antidepressivi mattina o sera?

Per esempio, la sonnolenza, che in genere scompare in pochi giorni da sola, se è molto fastidiosa può essere superata prendendo l’antidepressivo la sera, così da sfruttare questo effetto per l’insonnia. Viceversa, se l’antidepressivo dà insonnia, conviene prenderlo al mattino.

Quando assumere l’antidepressivo?

Risponde Cristina Colombo, responsabile del centro dei disturbi dell’umore dell’ospedale San Raffaele di Milano – Gli antidepressivi devono essere assunti nella fase acuta di malattia e poi per un periodo di mantenimento, che varia tra i sei e i nove mesi.

  • Per ogni paziente, comnuque, è lo psichiatra a dover valutare per quanto tempo sia il caso si portare avanti la terapia e come comportarsi in concomitanza con i cambi di stagione,
  • La terapia non va infatti mai interrotta in primavera o in autunno,
  • Motivo per cui se lo stop ricade in uno di questi periodi, si tende a prolungare la terapia, per poi sospenderla in inverno o durante l’estate.

Occorre comunque precisare che questi farmaci, oltre a essere efficaci, non danno alcuna forma di dipendenza. Normalmente non si sviluppa assuefazione al farmaco, in caso di ricaduta è dunque possibile riprendere una terapia con la stessa molecola essendo certi di poter ritrovare la medesima efficacia.

Quando inizi a prendere un antidepressivo come ti senti?

Farmaci antidepressivi: cosa sono e quando usarli Dettagli Pubblicato: 10 Giugno 2019 – Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio 2022 Gli antidepressivi sono farmaci utilizzati per curare la depressione o impedire che possa manifestarsi di nuovo. Sentirsi depressi, tristi ed irritabili per un breve periodo di tempo è la normale conseguenza della vita stressante cui, alcune volte, si è sottoposti.

  1. La perdita di una persona amata, problemi familiari, lavoro eccessivo, sono esempi di situazioni che possono causare sofferenza e,
  2. Tuttavia, quando tristezza, disperazione, sfiducia, sconforto, aumentano di intensità, o durano per un periodo di tempo prolungato, si parla di depressione clinica, una condizione che non è dovuta alla fragilità personale o alla tristezza del momento, ma rappresenta una vera e propria malattia.

Si calcola che in Italia il 10% della popolazione soffra di depressione clinica nel corso della vita. I farmaci antidepressivi possono curare i sintomi fisici della depressione e spesso sono utilizzati in combinazione con terapie mediche specialistiche (psicologica e/o psichiatrica) (leggi la ).

  • Gli antidepressivi possono essere utilizzati anche per curare una serie di altre condizioni (leggi la ), tra cui: I farmaci antidepressivi funzionano aumentando nel cervello i livelli di un gruppo di sostanze chimiche conosciute come neurotrasmettitori,
  • Alcune di esse, come la serotonina e la noradrenalina, possono migliorare l’umore e lo stato emozionale delle persone.

L’aumento dei livelli di questi neurotrasmettitori può anche, in qualche modo, modulare i segnali di inviati dai nervi. Per questo motivo alcuni antidepressivi possono contribuire ad alleviare un dolore fisico permanente (cronico). Per avere maggiori informazioni sui principi attivi nominati nel contributo o comunque appartenenti a questa classe di farmaci è possibile visitare il sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) cliccando,

Per cercare un farmaco utilizzando il nome commerciale e non il principio attivo si può cliccare, All’interno del sito è possibile trovare tutti i foglietti illustrativi dei farmaci e anche alcune informazioni aggiuntive. Se accanto al nome del farmaco è scritto “revocato” il farmaco non è più in commercio.

Nella maggior parte dei casi, le persone adulte che soffrono di depressione moderata o severa sono curate con antidepressivi (leggi la ). L’impiego dei farmaci spesso è associato ad una psicoterapia specifica. La terapia cosiddetta cognitivo-comportamentale (TCC) attualmente è considerata, a livello internazionale, uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione e la cura dei disturbi mentali e delle patologie ad essi connessi.

  • Inoltre, aiuta le persone a migliorare il proprio modo di pensare, il proprio umore e il proprio comportamento.
  • Questa terapia è di certo la più studiata, tuttavia esistono evidenze sperimentali che anche la psicoterapia interpersonale, la terapia dinamica breve e la terapia puramente comportamentale possono essere efficaci.

Gli antidepressivi non sono sempre raccomandati per la cura della depressione lieve, poiché la loro efficacia si è rivelata modesta. In alcuni casi possono essere prescritti per un breve periodo allo scopo di ridurre i sintomi. In questi casi, di solito, sono prescritti gli antidepressivi appartenenti alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, dall’inglese Selective Serotonin Reuptake Inhibitors ).

  • Tuttavia, se dopo circa quattro settimane i disturbi non dovessero migliorare, il medico specialista potrebbe decidere di aumentare la dose oppure di prescrivere un antidepressivo alternativo.
  • Alcuni antidepressivi possono essere prescritti dal medico di famiglia; altri, devono essere utilizzati solo sotto la supervisione di un medico specialista in psichiatria.

Prima di far ricorso a farmaci antidepressivi, bambini e adolescenti con depressione da moderata a grave dovrebbero seguire una psicoterapia per un periodo di almeno tre mesi. In alcuni casi, in giovani di età compresa tra 12 e 18 anni, un farmaco antidepressivo potrà essere prescritto in combinazione con la psicoterapia.

Gli antidepressivi possono anche essere usati per aiutare a curare altri disturbi, tra cui gli stati d’ansia; il (DOC); gli ; le gravi, come l’ e la fobia sociale; la ; il disturbo post-traumatico da stress (DPTS). Di solito, come avviene anche per la depressione, all’inizio sono utilizzati gli SSRI, e se questi dovessero mostrarsi inefficaci si può ricorrere ad altri tipi di antidepressivi.

La preferenza solitamente accordata ai farmaci SSRI come prima scelta è legata alla loro migliore tollerabilità e minore pericolosità in caso di sovradosaggio rispetto ad altri antidepressivi. Eccezioni sono a volte fatte per le persone con depressione grave che non rispondono ad altri trattamenti.

Uso degli antidepressivi nella cura del dolore cronico Alcune evidenze suggeriscono che farmaci appartenenti alla classe degli antidepressivi triciclici (TCA, dall’inglese TriCyclic Antidepressant ) siano efficaci nel trattamento del dolore nervoso permanente, noto anche come dolore neuropatico, Il dolore neuropatico è causato da danno o da sofferenza dei nervi e spesso non diminuisce con l’uso dei tradizionali come il paracetamolo.

L’amitriptilina è un TCA usato di solito per curare il dolore neuropatico. Possono beneficiare del suo impiego: Gli antidepressivi sono usati anche nei casi di dolore cronico in cui non vi sia un coinvolgimento nervoso (dolore non neuropatico) anche se considerati meno efficaci per questo scopo.

  • Oltre ai TCA anche gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI, dall’inglese Serotonin-Norepinephrine Reuptake Inhibitor ) possono essere utilizzati per la cura del dolore cronico non neuropatico (fibromialgia e dolore cronico del collo).
  • I TCA talvolta sono usati per curare bambini e adolescenti che non trattengono l’urina durante la notte (enuresi notturna).

In questo caso, gli antidepressivi possono aiutare a rilassare i muscoli della vescica in modo da aumentare la capacità di contenere l’urina e ridurre lo stimolo ad urinare.

  • Interazioni con altri farmaci
  • I farmaci antidepressivi possono reagire in modo imprevedibile con altri, inclusi quelli che si possono acquistare senza prescrizione medica come, ad esempio, l’ibuprofene.
  • È quindi sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico curante o al farmacista per avere dei chiarimenti in merito.
  • Gravidanza

Per precauzione, gli antidepressivi di solito non sono raccomandati nella maggior parte delle donne in, soprattutto durante le prime fasi. Tuttavia, il loro impiego durante la gravidanza può essere preso in considerazione laddove i rischi causati dalla depressione (o da altre condizioni di salute mentale) superino quelli legati ad una cura con gli antidepressivi.

  • interruzione spontanea della gravidanza (aborto spontaneo)
  • problemi cardiaci del bambino (malattie cardiache congenite)
  • aumento della pressione polmonare (ipertensione polmonare), malattia in cui la pressione sanguigna all’interno dei polmoni è molto elevata e causa gravi difficoltà respiratorie nel neonato

Tuttavia, non ci sono prove certe che i farmaci antidepressivi causino queste complicazioni. Per avere ulteriori chiarimenti in merito, è consigliabile rivolgersi sempre al proprio medico di base o al medico specialista. Allattamento al seno Come precauzione, non è raccomandato l’uso di antidepressivi durante l’allattamento.

In circostanze nelle quali risulti necessario iniziare un trattamento con antidepressivi durante l’allattamento, i farmaci solitamente prescritti sono paroxetina o sertralina, in quanto il loro passaggio nel latte materno risulta minore rispetto ad altri antidepressivi. Bambini e giovani L’uso di antidepressivi, di solito, non è raccomandato nei bambini e nei giovani al di sotto dei 18 anni.

In questa fascia di età, in rari casi, si sono verificati degli atti di autolesionismo (vale a dire procurarsi da soli delle lesioni corporee) anche molto gravi. Inoltre, si ritiene che l’utilizzo di antidepressivi possa influenzare lo sviluppo del cervello nei bambini e nei giovani.

  • quando la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) o altri tipi di interventi psicoterapici non hanno ottenuto risultati
  • quando la persona riceve terapie psicoterapiche in combinazione con gli antidepressivi e la cura è supervisionata da uno psichiatra (medico specializzato nel trattamento delle condizioni di salute mentale)
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Alcol Durante la cura con antidepressivi è necessario evitare di bere alcol. L’eccessivo consumo di alcol, infatti, causa di per sé la depressione e, quindi, può far peggiorare i disturbi. Inoltre, in caso di cura con gli antidepressivi triciclici (TCA) o con gli inibitori della monoammino-ossidasi (MAOI, dall’inglese MonoAmine Oxidase Inhibitors ) l’assunzione concomitante di alcol può causare sonnolenza e,

  1. Droghe illegali
  2. Nelle persone in cura con gli antidepressivi l’uso di droghe illegali è particolarmente pericoloso in quanto può determinare effetti indesiderati imprevedibili e può far peggiorare i sintomi della depressione.
  3. Interazioni con altri antidepressivi
  4. Non si dovrebbero mai usare due tipi diversi di antidepressivi, come SSRI e TCA, a meno che non siano prescritti da un medico specialista in psichiatria.
  5. Quando il medico decide di sostituire un antidepressivo, di solito ne riduce gradualmente la dose prima di prescrivere il nuovo farmaco.
  6. Guida di veicoli e utilizzo di altri macchinari

Alcuni antidepressivi possono causare, sonnolenza e visione sfocata, soprattutto all’inizio della cura. Se dovessero verificarsi tali disturbi è necessario evitare di guidare o di usare macchinari. Principali precauzioni da adottare per antidepressivi specifici SSRI, potrebbero non essere adatti se si soffre di:

  • disturbo bipolare
  • problemi emorragici o si usano che possano favorire il sanguinamento (come il warfarin)
  • e
  • , gli SSRI devono essere presi solo se l’epilessia è ben controllata ed il farmaco deve essere interrotto immediatamente se l’epilessia peggiora
  • malattie renali

SNRI, potrebbero non essere adatti in caso di:

  • disturbo bipolare
  • malattie cardiache o di pressione alta ()

TCA, potrebbero non essere adatti in presenza di: Il medico, di solito, per ridurre il rischio che possano verificarsi effetti indesiderati, prescrive la dose minima del farmaco ritenuta efficace nel migliorare i sintomi della depressione. Se tale dose non dovesse funzionare, potrà aumentarla gradualmente.

Gli antidepressivi, in genere, sono utilizzati in forma di compresse. Il numero di compresse da prendere varia a seconda del tipo di farmaco prescritto e della gravità della depressione. Di solito, devono trascorrere circa due settimane prima di iniziare a notare gli effetti positivi degli antidepressivi.

Se non si nota alcun miglioramento dopo quattro settimane, sarà necessario contattare il medico curante che potrà aumentare la dose giornaliera del farmaco o decidere di prescrivere un antidepressivo alternativo. In genere, si consiglia di seguire la terapia con gli antidepressivi almeno per sei mesi.

  • Tuttavia, se si sono verificati diversi episodi di depressione, il medico potrà decidere di prescrivere una terapia per periodi di almeno due anni.
  • Inoltre, nelle persone con depressione ricorrente, il medico potrà decidere di prescrivere una terapia continuativa a tempo indeterminato.
  • La durata della cura dipenderà in larga misura dal rapporto tra i vantaggi offerti dal farmaco e i suoi effetti collaterali.

Se la condizione del malato è grave ed il farmaco è efficace, la terapia potrà essere protratta per un periodo più prolungato, mentre se la malattia è lieve e c’è il rischio che il farmaco possa provocare seri effetti collaterali, la cura dovrà essere più breve.

Dosi dimenticate o dosi doppie È importante non saltare alcuna dose del farmaco prescritto perché ciò potrebbe rendere la cura meno efficace. Se una persona dimentica di prendere una dose di antidepressivo al giusto orario, potrà assumerla appena se ne accorge a meno che l’orario non sia molto vicino a quello previsto per la dose successiva.

In questo caso, dovrà saltare la dose senza prenderne una doppia per “compensare” quella dimenticata. È raro che una dose doppia sia dannosa, tuttavia se dovessero essere prese più compresse di quelle prescritte, sarà necessario contattare il prima possibile il medico curante per avere un consiglio.

  • mal di stomaco
  • sintomi simili a quelli influenzali
  • ansia
  • sensazioni nel corpo come se si avvertissero scosse elettriche
  • crisi (convulsioni)

Terminare troppo presto la terapia con gli antidepressivi può causare il ritorno alla condizione iniziale. Abbandonare la terapia prima di 3-4 settimane potrebbe impedire al farmaco di avere l’effetto desiderato. Se il medico che ha in cura il paziente dovesse decidere di interrompere il ciclo di antidepressivi, ne ridurrà gradualmente la dose nel giro di poche settimane.

  • Durante i primi mesi di terapia, sarà necessario recarsi frequentemente (ogni 2-4 settimane) dal medico curante per valutarne l’efficacia.
  • Di seguito alcuni degli effetti collaterali più frequenti dei principali tipi di antidepressivi.
  • SSRI e SNRI
  • Gli effetti collaterali più frequenti degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e degli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) possono includere:
  • sensazione di agitazione, tremori, o stati d’ansia
  • indigestione e dolori allo stomaco
  • o difficoltà ad andare in bagno ()
  • perdita di appetito
  • difficoltà a dormire () o sonnolenza
  • calo del desiderio sessuale (libido)
  • difficoltà a raggiungere l’orgasmo
  • negli uomini, difficoltà ad ottenere o mantenere un’erezione ()

TCA Gli effetti collaterali più comuni dei TCA possono includere:

  • bocca asciutta
  • vista leggermente sfocata
  • difficoltà ad andare in bagno (, stipsi)
  • problemi urinari
  • sonnolenza
  • aumento di peso
  • forte sudorazione (soprattutto durante la notte)
  • problemi cardiaci, come evidenti o un battito cardiaco accelerato ()

Questi effetti indesiderati dovrebbero migliorare entro poche settimane dall’inizio del trattamento, anche se alcuni possono persistere occasionalmente. La sindrome serotonergica La sindrome serotonergica consiste in una serie di effetti indesiderati poco comuni, ma potenzialmente gravi, legati ai farmaci SSRI e SNRI.

  • confusione
  • agitazione
  • contrazioni muscolari
  • sudorazione
  • tremori

Se si verificano tali sintomi è opportuno interrompere l’assunzione del farmaco e chiedere immediatamente consiglio al medico curante o al medico specialista. Se ciò non fosse possibile, si consiglia di chiamare la guardia medica. I sintomi della sindrome serotoninergica acuta includono:

  • convulsioni
  • battito cardiaco irregolare ()
  • incoscienza

Se dovessero comparire i disturbi della sindrome serotoninergica acuta, è necessario telefonare immediatamente al 112 o al 118 e chiedere l’invio di un’ambulanza. Iposodiemia o Iponatriemia Le persone anziane in cura con antidepressivi, in particolare coloro che assumono SSRI, possono andare incontro ad un calo sensibile della quantità di sodio (un sale), fenomeno noto come iposodiemia,

  1. Quando si verifica può determinare un accumulo di liquidi, potenzialmente molto pericoloso, all’interno delle cellule dell’organismo.
  2. Può accadere perché antidepressivi come gli SSRI possono bloccare gli effetti di un ormone che regola i livelli di sodio e di liquidi nell’organismo.
  3. Le persone anziane sono più delicate perché il loro corpo ha più difficoltà nel regolare i livelli dei liquidi.

L’iposodiemia lieve può causare disturbi simili alla depressione o agli effetti indesiderati degli antidepressivi. Essi includono:

  • malessere generale
  • dolore muscolare
  • riduzione dell’appetito
  • confusione

Le forme improvvise e intense (acute) di iposodiemia possono provocare:

  • sensazione di debolezza e di noia
  • confusione
  • agitazione
  • gravi disturbi mentali ()
  • crisi di tipo convulsivo

I casi più gravi di iposodiemia possono causare l’arresto della respirazione o il,Se si sospetta di avere, o che un’altra persona abbia, un’iposodiemia lieve, bisogna chiamare urgentemente il medico curante per un consiglio e smettere provvisoriamente l’impiego del farmaco.

  • Se si sospetta una grave forma di iposodiemia, è necessario chiamare il 112 e richiedere un’ambulanza per raggiungere il più vicino pronto soccorso.
  • L’iposodiemia può essere curata somministrando una soluzione di sodio per via endovenosa.
  • Diabete L’uso a lungo termine di SSRI e TCA è stato associato ad un aumento del rischio di sviluppare il, anche se non è chiaro come l’uso di tali antidepressivi causi la comparsa del,

La spiegazione potrebbe essere legata all’aumento di peso cui vanno incontro alcune persone che usano gli antidepressivi. Pensieri suicidi In rari casi, nelle prime fasi della cura con antidepressivi possono verificarsi pensieri suicidi o il desiderio di farsi del male (autolesionismo).

  • I giovani di età inferiore ai 25 anni sembrano particolarmente esposti a questo rischio.
  • In questi casi, si consiglia di contattare subito il medico curante o di andare immediatamente in ospedale.
  • Le persone che si curano con gli antidepressivi dovrebbero mettere al corrente un parente o un amico della loro terapia.

Dovrebbero chiedere alla persona di loro fiducia (parente o amico) di leggere il (bugiardino) fornito con il farmaco antidepressivo in modo che possano avvertire il medico di eventuali peggioramenti dei sintomi o di cambiamenti del comportamento. Prossimo aggiornamento: 28 Gennaio 2024 : Farmaci antidepressivi: cosa sono e quando usarli

Quanto tempo ci vuole prima che un antidepressivo faccia effetto?

Inizio dell’effetto antidepressivo Tutti gli antidepressivi mostrano infatti la tendenza a dare una percentuale di miglioramento particolarmente elevata nelle prime 1-2 settimane.

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