Puntura Vespa Cosa Fare?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Cosa bisogna fare dopo una puntura di vespa?
- 2 Cosa fare per il gonfiore da puntura di vespa?
- 3 Quando preoccuparsi per una puntura di insetto?
- 3.1 Quale crema al cortisone per punture insetti?
- 3.2 Cosa fare se una puntura di insetto si gonfia?
- 3.3 Quale crema mettere su una puntura di ape?
- 3.4 Quale antibiotico per punture di insetti?
- 3.5 Cosa fare in caso di shock anafilattico?
- 3.6 Cosa succede se non si riesce a togliere il pungiglione?
- 3.7 Come si fa a sapere se si è allergici alle vespe?
- 3.8 Come curare le punture di insetti in modo naturale?
Cosa bisogna fare dopo una puntura di vespa?
Generalità – La puntura di vespa è un’evenienza nota per provocare reazioni cutanee molto fastidiose. Di norma, l’ingresso del pungiglione nella cute induce localmente una tumefazione infiammatoria dolorosa ; questa manifestazione si risolve dopo alcune ore ed è attribuibile alle sostanze velenose inoculate dall’insetto.
Nelle persone precedentemente sensibilizzate, invece, la puntura di vespa può causare una reazione allergica locale (eritema, edema esteso e dolore intenso) o sistemica ( orticaria, vertigini e difficoltà respiratorie). A differenza delle api, le vespe non lasciano il pungiglione nella vittima, ma possono infliggere più punture nell’arco di poco tempo.
Inoltre, quest’insetto è particolarmente aggressivo. Pertanto, se si è stati punti e la vespa è ancora in zona, occorre allontanarsi con molta cautela e raggiungere un posto sicuro. Se la puntura di vespa non provoca sintomi troppo intensi, per limitare i disagi si possono eseguire degli impacchi di acqua fredda ed applicare una crema antistaminica o cortisonica.
Cosa fare per il gonfiore da puntura di vespa?
Come si tratta una puntura di vespa – Se la puntura di vespa non provoca sintomi troppo intensi, per limitare i disagi si possono eseguire degli impacchi di acqua fredda ed applicare (dietro consiglio medico) una crema antistaminica o cortisonica. Quando si manifesta una reazione più severa e generalizzata, invece, è necessario richiedere un intervento medico urgente recandosi al Pronto soccorso o attivando il 118 (il 112 laddove presente ).
In questi casi il trattamento di emergenza per le reazioni allergiche prevede la somministrazione di antistaminici e di cortisone per via endovenosa, al fine di ridurre la reazione infiammatoria e mantenere pervie le vie aeree. Allo stesso scopo può essere somministrato ossigeno per contribuire a compensare la respirazione limitata, oltre a farmaci beta-agonisti (come ad esempio il salbutamolo), utilizzati per alleviare la dispnea,
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Come si fa a sapere se si è allergici alle vespe?
L’allergia al veleno di api e vespe: dalla prevenzione al test allergologico, come evitare lo shock anafilattico – a cura del Dott. Sergio Pasotti * Le manifestazioni allergiche, nelle persone predisposte geneticamente, si verificano tutto l’anno. In questo periodo, oltre all’allergia al polline, si presentano le reazioni al veleno degli insetti imenotteri (api, vespe, calabrone, bombo),
- L’allergia con intensità crescente si verifica con gonfiore locale (pomfo) esteso, orticaria diffusa, difficoltà respiratoria, sintomi gastro intestinali fino allo shock anafilattico, che se non prontamente trattato, mette a rischio la vita della persona punta dall’insetto.
- Anche quest’anno si sono già verificati episodi di anafilassi dopo punture di api e vespe, per fortuna risoltisi in maniera favorevole.
Le persone con reazioni a tali insetti dovrebbero avere alcune precauzioni: evitare l’uso di saponi profumati, profumi, spray per capelli, evitare di camminare scalzi, evitare abiti con colori sgargianti e con motivi floreali, stare lontani da fiori e da frutti maturi, i nidi degli imenotteri devono essere rimossi dai vigili del fuoco.
Le persone con precedenti esperienze negative, per esempio gonfiori più estesi di 10 cm di diametro e della durata di oltre un giorno dovrebbero sottoporsi al test allergologico, Il test deve essere eseguito a tutte le persone con sintomi anafilattici. La diagnosi è semplice si effettua con intradermoreazioni cutanee innocue e non dolorose, che danno risultati con pomfi cutanei dopo 15 minuti dall’inserimento dell’estratto allergenico nella cute nelle persone sensibilizzate al veleno.
L’unica terapia efficace è l’immunoterapia vaccinica, che può essere praticata a tutte le età, compresa quella infantile, e nelle donne nel periodo della gravidanza. E’ altresì essenziale premunirsi di un kit con adrenalina autoiniettabile. *Consulente Allergologo, Pneumologo, Reumatologo a Villa Maria.
Cosa succede se non si riesce a togliere il pungiglione?
3 passi da intraprendere immediatamente dopo una puntura d’ape – Manuale MSD, versione per i pazienti Qual è il modo migliore di trattare una puntura di ape o di vespa? Sembra che ogni famiglia abbia il proprio rimedio segreto. Dagli inteneritori chimici per carne o il succo di tabacco all’aceto o il bicarbonato di sodio, non c’è carenza di “cure” né di persone che ne assicurano l’efficacia.
- In realtà, questi rimedi casalinghi non hanno alcun reale fondamento scientifico o medico.
- Sebbene la maggior parte non sia necessariamente pericolosa, tali rimedi non sono nemmeno particolarmente efficaci.
- Ma questo non significa che non c’è nulla che le persone e i genitori possono fare dopo una puntura di ape o di vespa.
Adottare le misure adeguate può ridurre al minimo il dolore, l’arrossamento, la tumefazione e il prurito di cui la maggior parte delle persone tipicamente soffre dopo una puntura. Alle persone che manifestano una grave reazione allergica, l’intervento giusto potrebbe salvare loro la vita.
Nella maggior parte dei casi, una puntura causerà solo dolore, tumefazione e arrossamento nell’area circostante la puntura, sintomi che definiscono la cosiddetta reazione locale. Tuttavia, una piccola percentuale di persone è allergica alle punture d’insetto e manifesta una reazione molto più grave e pericolosa, conosciuta come reazione generalizzata.
In tali persone, le punture possono causare l’anafilassi ed essere fatali. Di fatto, secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention, negli Stati Uniti muoiono da 60 a 70 persone ogni anno a causa delle reazioni allergiche alle punture di insetti.
La prossima volta che un adulto o un bambino viene punto e la puntura si rivela dolorosa, ricercate i segni di una reazione allergica generalizzata. Segni di una reazione allergica generalizzata Di solito, i sintomi si sviluppano molto rapidamente e possono includere
Sensazione di malessere, sensazioni di formicolio e capogiri Prurito e orticaria generalizzati Tumefazione delle labbra e della lingua Sibili e respirazione difficoltosa Collasso e perdita di coscienza
Chiunque manifesti uno qualsiasi di questi sintomi deve recarsi immediatamente al pronto soccorso. Coloro che in passato hanno manifestato una risposta allergica generalizzata, molto probabilmente ne avranno nuovamente una dopo un’altra puntura. Tuttavia, talvolta persone che non hanno mai avuto una reazione allergica a punture precedenti manifestano una reazione allergica generalizzata a una puntura successiva.
Fortunatamente, è poco probabile che tale prima reazione sia una di quelle fatali. Le persone che sanno di essere allergiche devono sempre avere accesso a un autoiniettore di adrenalina. Un autoiniettore è un dispositivo portatile che inietta un farmaco quando viene premuto contro la pelle, non è necessario sapere come “fare un’iniezione”.
L’adrenalina (o epinefrina) è un farmaco per trattare le reazioni allergiche e può essere un salvavita. Utilizzare l’autoiniettore al primo segno di una reazione allergica. I pazienti e i genitori devono ricordare che una reazione locale più grave (un dolore più intenso o un’estrema tumefazione) non è indicativa di un rischio maggiore di reazione generalizzata, né necessita di iniezioni multiple.
- Se non è presenta alcun segno di una reazione allergica generalizzata, seguire questi 3 passi Ogni anno, fino a 1 milione di persone si reca al pronto soccorso per una puntura d’ape.
- La maggior parte di queste visite avvengono per reazioni locali, che è possibile trattare a casa seguendo questi passi.1.
Rimuovere il pungiglione usando un oggetto con il bordo smussato Le punture delle api e quelle delle vespe sono relativamente simili, con una grande eccezione. Il pungiglione dell’ape è dotato di uncini, quindi dopo la puntura resta conficcato nella ferita (e l’ape muore).
Invece, il pungiglione delle vespe è liscio, quindi possono pungere molte volte senza che si stacchi dal corpo dell’insetto. Dopo una puntura d’ape, il pungiglione deve essere rimosso quanto prima. In molti casi, l’apparato velenifero resta attaccato al pungiglione e finché rimane intatto continua a pompare veleno.
Quindi, quanto più rapidamente si rimuovono l’apparato velenifero e il pungiglione, tanto più velocemente sarà possibile arrestare il flusso delle tossine. Raschiare delicatamente tutta l’area interessata con un oggetto con il bordo smussato, come una carta di credito o un coltello da burro, è il modo migliore per eliminare il pungiglione.
Evitare di utilizzare pinzette o qualsiasi altra cosa che potrebbe perforare o spremere l’apparato velenifero e far peggiorare i sintomi.2. Applicare un impacco freddo Una volta rimosso il pungiglione, un impacco freddo può aiutare ad alleviare il dolore (non immergere nel ghiaccio l’intera area). Un antistaminico per via orale o applicato sotto forma di crema può contribuire ad alleviare il prurito e la tumefazione.3.
Mantenere l’area in posizione elevata A seconda della sede della puntura, anche mantenere l’area in posizione elevata può ridurre la tumefazione. Spesso, il livello della tumefazione causata da una puntura d’ape può essere sorprendente. Di fatto, in conseguenza di una puntura sulla mano, questa può gonfiarsi fino a raggiungere dimensioni pari al doppio di quelle normali.
Tale tumefazione, unitamente alla sensazione di calore e alla dolorabilità dell’area al tatto, può talvolta essere confusa con un’infezione, conosciuta anche come cellulite. Le persone e i genitori devono sapere che lo sviluppo di un’infezione a seguito di una puntura d’ape è raro, soprattutto nei primi giorni.
La tumefazione dovuta a una reazione locale può diminuire entro poche ore, tuttavia, può essere necessario qualche giorno affinché si risolva completamente. Fattori chiave per prevenire le punture Il modo migliore per evitare complicazioni dovute a una puntura è innanzitutto evitare di essere punti.
Evitare di indossare colori brillanti, profumi o spray per capelli. Ricordare che le api e le vespe sono creature sociali, pungono l’uomo solo per proteggere il loro alveare. Vale la vecchia regola del pollice: se non vengono infastidite, non daranno fastidio. Api e vespe sono volatrici piuttosto lente, la maggior parte delle persone può allontanarsi da loro semplicemente camminando rapidamente.
: 3 passi da intraprendere immediatamente dopo una puntura d’ape – Manuale MSD, versione per i pazienti
Quando preoccuparsi per una puntura di insetto?
Quando contattare il medico – Si consiglia di rivolgersi al proprio curante nei casi in cui:
- i sintomi non inizino a migliorare in pochi giorni o, addirittura, dovessero peggiorare,
- la puntura fosse localizzata nel cavo orale o vicino agli occhi,
- una vasta area (di 10 cm o più) intorno al morso diventasse rossa e gonfia,
- comparissero sintomi di sovrainfezione batterica, come presenza di pus o dolore crescente, gonfiore o rossore,
- si presentasero sintomi d’infezione sistemica ( febbre, linfonodi ingrossati e altri sintomi simil-influenzali).
Si raccomanda di rivolgersi in Pronto Soccorso in caso di sintomi di grave reazione allergica, come ad esempio:
- respiro affannoso o difficoltà respiratoria,
- viso, bocca o gola gonfi,
- nausea o vomito,
- frequenza cardiaca accelerata,
- vertigini o sensazione di svenimento,
- difficoltà a deglutire,
- perdita di conoscenza.
Quale crema al cortisone per punture insetti?
Punture insetti rimedi – Una volta colpiti da punture di insetti di vario tipo, la prima cosa da fare è rimuovere il pungiglione, soprattutto in caso di vespe o di api. Di seguito, si raccomanda di bagnare la zona interessata con impacchi di acqua fredda, o ghiaccio. Successivamente si consiglia di applicare una pomata cortisonica come Foille Idrogel.
Cosa fare se una puntura di insetto si gonfia?
Disinfettare la puntura con acqua ossigenata o euclorina. Immergere la zona colpita in acqua fredda o applicare del ghiaccio : questo riduce il dolore e rallenta l’assorbimento del veleno. Tenere ferma la zona in cui si è stati punti. Solo in un secondo momento si può applicare una crema al cortisone.
Quale cortisone per punture di insetti?
Cortidro 0,5% Crema trova impiego in caso di punture d’insetti, pruriti, eritemi o ustioni circoscritte, eczemi, sia nel
Quale crema mettere su una puntura di ape?
Cure Farmacologiche – I rimedi farmacologici contro la puntura di ape (in assenza di allergia) sono:
Pomate antinfiammatorie, anestetiche e antistaminiche a uso topico, che contengono:
Idrocortisone, Anestetici locali : lidocaina o paramoxine. Antistaminici,
Pomate contro il prurito, come calamina lozione. Antinfiammatori e antidolorifici NON steroidei per via orale :
Paracetamolo, Ibuprofene, Antistaminici.
Antinfiammatori e antidolorifici steroidei per via orale (cicli brevi, fino a 3-5 giorni).
Quale antibiotico per punture di insetti?
Profilassi antibiotica – Non tutti i morsi richiedono una profilassi antibiotica. Le raccomandazioni del NICE si basano sulle caratteristiche del paziente e sulla sede della ferita, e sono specifiche per ogni specie a causa della nota variazione dei tassi di infezione dovuti a morsi di animali diversi.
- Le persone ad alto rischio di infezione grave della ferita sono quelle con co-morbilità, come il diabete, l’immunosoppressione, l’asplenia o l’insufficienza epatica scompensata (2).
- Le aree ad alto rischio di infezione sono le mani, i piedi, il viso, i genitali, la pelle che sovrasta le strutture cartilaginee o le aree con scarsa circolazione (2).
- Tabella 2: Riepilogo della profilassi e del trattamento antibiotico per i morsi umani e animali (2)
Tipo di morso | Pelle aperta A ma senza fuoriuscita di sangue (3 giorni) | Pelle aperta A e sanguinamento (3 giorni) | Profilassi (3 giorni) o trattamento dell’infezione (5 giorni) B |
---|---|---|---|
Gatto | Considerare gli antibiotici se la ferita può essere profonda | Trattamento con antibiotici | Adulti di età superiore a 18 anni
Bambini e giovani <18 anni
|
Cane o altro animale domestico tradizionale | Gli antibiotici non sono necessari | Trattare con antibiotici se il danno ai tessuti è significativo, profondo o visibilmente contaminato; Considerare l’uso di antibiotici se il morso avviene in un’area ad alto rischio o in una persona ad alto rischio di infezione grave C | |
Umano | Considerare l’uso di antibiotici se il morso avviene in un’area ad alto rischio o in una persona ad alto rischio di infezione grave C | Trattamento con antibiotici | |
|
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Questa tabella contiene solo raccomandazioni sugli antibiotici orali. Per le opzioni relative agli antibiotici per via endovenosa, consultare la linea guida NICE complete. | |||
A) Se il morso non ha lacerato la pelle, non offrire una profilassi antibiotica. B) Un trattamento di 5 giorni è appropriato per la maggior parte dei morsi umani o animali, ma la durata può essere aumentata a 7 giorni dopo una revisione basata sulla valutazione clinica della ferita. C) Le aree ad alto rischio includono le mani, i piedi, il viso, i genitali, la cute sovrastante le strutture cartilaginee o le aree con scarsa circolazione. Le persone ad alto rischio di infezione grave della ferita sono quelle con co-morbilità (per esempio, diabete, immunosoppressione, asplenia o malattia epatica scompensata). |
Cosa fare in caso di shock anafilattico?
Cosa fare in caso di shock anafilattico In caso di segni di shock anafilattico, la prima cosa da fare è chiedere, immediatamente e senza perdere tempo, un intervento medico, chiamando il 112 o recandosi in Pronto Soccorso.
Cosa succede se non si riesce a togliere il pungiglione?
3 passi da intraprendere immediatamente dopo una puntura d’ape – Manuale MSD, versione per i pazienti Qual è il modo migliore di trattare una puntura di ape o di vespa? Sembra che ogni famiglia abbia il proprio rimedio segreto. Dagli inteneritori chimici per carne o il succo di tabacco all’aceto o il bicarbonato di sodio, non c’è carenza di “cure” né di persone che ne assicurano l’efficacia.
In realtà, questi rimedi casalinghi non hanno alcun reale fondamento scientifico o medico. Sebbene la maggior parte non sia necessariamente pericolosa, tali rimedi non sono nemmeno particolarmente efficaci. Ma questo non significa che non c’è nulla che le persone e i genitori possono fare dopo una puntura di ape o di vespa.
Adottare le misure adeguate può ridurre al minimo il dolore, l’arrossamento, la tumefazione e il prurito di cui la maggior parte delle persone tipicamente soffre dopo una puntura. Alle persone che manifestano una grave reazione allergica, l’intervento giusto potrebbe salvare loro la vita.
Nella maggior parte dei casi, una puntura causerà solo dolore, tumefazione e arrossamento nell’area circostante la puntura, sintomi che definiscono la cosiddetta reazione locale. Tuttavia, una piccola percentuale di persone è allergica alle punture d’insetto e manifesta una reazione molto più grave e pericolosa, conosciuta come reazione generalizzata.
In tali persone, le punture possono causare l’anafilassi ed essere fatali. Di fatto, secondo le stime dei Centers for Disease Control and Prevention, negli Stati Uniti muoiono da 60 a 70 persone ogni anno a causa delle reazioni allergiche alle punture di insetti.
La prossima volta che un adulto o un bambino viene punto e la puntura si rivela dolorosa, ricercate i segni di una reazione allergica generalizzata. Segni di una reazione allergica generalizzata Di solito, i sintomi si sviluppano molto rapidamente e possono includere
Sensazione di malessere, sensazioni di formicolio e capogiri Prurito e orticaria generalizzati Tumefazione delle labbra e della lingua Sibili e respirazione difficoltosa Collasso e perdita di coscienza
Chiunque manifesti uno qualsiasi di questi sintomi deve recarsi immediatamente al pronto soccorso. Coloro che in passato hanno manifestato una risposta allergica generalizzata, molto probabilmente ne avranno nuovamente una dopo un’altra puntura. Tuttavia, talvolta persone che non hanno mai avuto una reazione allergica a punture precedenti manifestano una reazione allergica generalizzata a una puntura successiva.
Fortunatamente, è poco probabile che tale prima reazione sia una di quelle fatali. Le persone che sanno di essere allergiche devono sempre avere accesso a un autoiniettore di adrenalina. Un autoiniettore è un dispositivo portatile che inietta un farmaco quando viene premuto contro la pelle, non è necessario sapere come “fare un’iniezione”.
L’adrenalina (o epinefrina) è un farmaco per trattare le reazioni allergiche e può essere un salvavita. Utilizzare l’autoiniettore al primo segno di una reazione allergica. I pazienti e i genitori devono ricordare che una reazione locale più grave (un dolore più intenso o un’estrema tumefazione) non è indicativa di un rischio maggiore di reazione generalizzata, né necessita di iniezioni multiple.
- Se non è presenta alcun segno di una reazione allergica generalizzata, seguire questi 3 passi Ogni anno, fino a 1 milione di persone si reca al pronto soccorso per una puntura d’ape.
- La maggior parte di queste visite avvengono per reazioni locali, che è possibile trattare a casa seguendo questi passi.1.
Rimuovere il pungiglione usando un oggetto con il bordo smussato Le punture delle api e quelle delle vespe sono relativamente simili, con una grande eccezione. Il pungiglione dell’ape è dotato di uncini, quindi dopo la puntura resta conficcato nella ferita (e l’ape muore).
- Invece, il pungiglione delle vespe è liscio, quindi possono pungere molte volte senza che si stacchi dal corpo dell’insetto.
- Dopo una puntura d’ape, il pungiglione deve essere rimosso quanto prima.
- In molti casi, l’apparato velenifero resta attaccato al pungiglione e finché rimane intatto continua a pompare veleno.
Quindi, quanto più rapidamente si rimuovono l’apparato velenifero e il pungiglione, tanto più velocemente sarà possibile arrestare il flusso delle tossine. Raschiare delicatamente tutta l’area interessata con un oggetto con il bordo smussato, come una carta di credito o un coltello da burro, è il modo migliore per eliminare il pungiglione.
- Evitare di utilizzare pinzette o qualsiasi altra cosa che potrebbe perforare o spremere l’apparato velenifero e far peggiorare i sintomi.2.
- Applicare un impacco freddo Una volta rimosso il pungiglione, un impacco freddo può aiutare ad alleviare il dolore (non immergere nel ghiaccio l’intera area).
- Un antistaminico per via orale o applicato sotto forma di crema può contribuire ad alleviare il prurito e la tumefazione.3.
Mantenere l’area in posizione elevata A seconda della sede della puntura, anche mantenere l’area in posizione elevata può ridurre la tumefazione. Spesso, il livello della tumefazione causata da una puntura d’ape può essere sorprendente. Di fatto, in conseguenza di una puntura sulla mano, questa può gonfiarsi fino a raggiungere dimensioni pari al doppio di quelle normali.
Tale tumefazione, unitamente alla sensazione di calore e alla dolorabilità dell’area al tatto, può talvolta essere confusa con un’infezione, conosciuta anche come cellulite. Le persone e i genitori devono sapere che lo sviluppo di un’infezione a seguito di una puntura d’ape è raro, soprattutto nei primi giorni.
La tumefazione dovuta a una reazione locale può diminuire entro poche ore, tuttavia, può essere necessario qualche giorno affinché si risolva completamente. Fattori chiave per prevenire le punture Il modo migliore per evitare complicazioni dovute a una puntura è innanzitutto evitare di essere punti.
Evitare di indossare colori brillanti, profumi o spray per capelli. Ricordare che le api e le vespe sono creature sociali, pungono l’uomo solo per proteggere il loro alveare. Vale la vecchia regola del pollice: se non vengono infastidite, non daranno fastidio. Api e vespe sono volatrici piuttosto lente, la maggior parte delle persone può allontanarsi da loro semplicemente camminando rapidamente.
: 3 passi da intraprendere immediatamente dopo una puntura d’ape – Manuale MSD, versione per i pazienti
Come si fa a sapere se si è allergici alle vespe?
L’allergia al veleno di api e vespe: dalla prevenzione al test allergologico, come evitare lo shock anafilattico – a cura del Dott. Sergio Pasotti * Le manifestazioni allergiche, nelle persone predisposte geneticamente, si verificano tutto l’anno. In questo periodo, oltre all’allergia al polline, si presentano le reazioni al veleno degli insetti imenotteri (api, vespe, calabrone, bombo),
- L’allergia con intensità crescente si verifica con gonfiore locale (pomfo) esteso, orticaria diffusa, difficoltà respiratoria, sintomi gastro intestinali fino allo shock anafilattico, che se non prontamente trattato, mette a rischio la vita della persona punta dall’insetto.
- Anche quest’anno si sono già verificati episodi di anafilassi dopo punture di api e vespe, per fortuna risoltisi in maniera favorevole.
Le persone con reazioni a tali insetti dovrebbero avere alcune precauzioni: evitare l’uso di saponi profumati, profumi, spray per capelli, evitare di camminare scalzi, evitare abiti con colori sgargianti e con motivi floreali, stare lontani da fiori e da frutti maturi, i nidi degli imenotteri devono essere rimossi dai vigili del fuoco.
- Le persone con precedenti esperienze negative, per esempio gonfiori più estesi di 10 cm di diametro e della durata di oltre un giorno dovrebbero sottoporsi al test allergologico,
- Il test deve essere eseguito a tutte le persone con sintomi anafilattici.
- La diagnosi è semplice si effettua con intradermoreazioni cutanee innocue e non dolorose, che danno risultati con pomfi cutanei dopo 15 minuti dall’inserimento dell’estratto allergenico nella cute nelle persone sensibilizzate al veleno.
L’unica terapia efficace è l’immunoterapia vaccinica, che può essere praticata a tutte le età, compresa quella infantile, e nelle donne nel periodo della gravidanza. E’ altresì essenziale premunirsi di un kit con adrenalina autoiniettabile. *Consulente Allergologo, Pneumologo, Reumatologo a Villa Maria.
Come curare le punture di insetti in modo naturale?
Le punture di insetti sono ovviamente più frequenti durante la bella stagione, soprattutto nei luoghi più amati da zanzare, vespe e api, Ovvero, ambienti umidi e caldi ma anche prati di montagna, boschi, parchi cittadini e persino piscine. I sintomi da puntura di insetto variano sia a seconda del tipo di insetto che l’ha provocata, sia a seconda delle reazioni soggettive alla puntura.
- Infatti quando si è allergici alle punture di api o di vespe, la sintomatologia diventa molto seria e pericolosa in tempi brevi, arrivando nei casi più gravi all’ anafilassi,
- Per questo motivo, se si sa di essere allergici è bene portare sempre con sé i farmaci indispensabili (adrenalina, cortisone, antistaminici).
Se non si è al corrente di un’allergia ma i sintomi sembrano aggravarsi in poco tempo, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso, I sintomi da puntura di insetto sono: gonfiore o ponfo nella zona interessata, possibile eruzione cutanea più estesa della puntura, prurito anche insopportabile, rossore e, in caso di puntura di vespa o di ape, persino forte dolore. TEA TREE L’olio essenziale di tea tree (o melaleuca) è uno dei rimedi naturali più efficaci in caso di punture di insetti. Si tratta, infatti, di un olio essenziale di origine aborigena in grado di togliere infiammazione e prurito, nonché di ridurre il rossore e di disinfettare la zona.
GHIACCIO L’applicazione del ghiaccio sulla puntura di insetto, riduce immediatamente infiammazione e dolore e/o prurito. Se si frequentano luoghi aperti a elevato rischio di punture, si consiglia di infilare in borsa una busta di ghiaccio “attivabile” al momento.
SUCCO DI LIMONE Il limone è un efficace rimedio naturale per attenuare i sintomi fastidiosi e dolorosi delle punture di insetto. Più blando del tea tree, il limone rappresenta però un valido aiuto immediato in caso di puntura di zanzare nei bambini,
CIPOLLA Non è un rimedio naturale profumato ma è sicuramente uno dei più efficaci per diminuire l’infiammazione legata alle punture di insetti. Il consiglio “della nonna” è di strofinare mezza cipolla sulla zona colpita dall’insetto, lasciare agire qualche minuto e poi lavare con acqua e sapone.