Ramipril A Cosa Serve?
Elvira Olguin
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Contents
- 1 Quando si prende il ramipril?
- 2 Qual è il miglior farmaco per l’ipertensione?
- 3 Qual è il momento della giornata in cui la pressione è più alta?
- 4 Quando prendere ramipril mattina o sera?
- 5 Cosa succede se per un giorno non prendo la pillola della pressione?
- 6 Quando va assunta la pastiglia per la pressione?
- 7 Qual è l’ora giusta per prendere la pillola per la pressione?
Quando si prende il ramipril?
04.2 Posologia e modo di – Uso orale Si raccomanda che RAMIPRIL DOC Generici venga assunto ogni giorno alla stessa ora. RAMIPRIL DOC Generici può essere assunto prima, durante o dopo i pasti, perché l’ non modifica la sua biodisponibilità (vedere paragrafo 5.2).
- RAMIPRIL DOC Generici deve essere deglutito con un liquido e non deve essere masticato o sbriciolato.
- Adulti
- Pazienti in trattamento con un
Dopo l’inizio del trattamento con RAMIPRIL DOC Generici si può verificare ; questa è più probabile in pazienti trattati contemporaneamente con un diuretico. Per questi pazienti è raccomandata quindi cautela in quanto possono presentare deplezione di e/o di,
- Il diuretico dovrebbe essere sospeso, se possibile, 2 o 3 giorni prima dell’inizio della terapia con RAMIPRIL DOC Generici (vedere paragrafo 4.4).
- Nei pazienti nei quali il diuretico non è stato sospeso la terapia con RAMIPRIL DOC Generici deve essere iniziata con la dose di 1,25 mg.
- Si devono monitorare la funzione renale e il sierico.
Il dosaggio successivo di RAMIPRIL DOC Generici deve essere aggiustato in base al valore di che si vuole raggiungere. La dose deve essere individualizzata in accordo con il profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) ed il controllo della arteriosa.
- RAMIPRIL DOC Generici può essere usato in monoterapia o in combinazione con altre classi di,
- Dose iniziale
- Il trattamento con RAMIPRIL DOC Generici deve essere iniziato gradualmente, con una dose iniziale raccomandata di 2,5 mg al giorno.
Pazienti con una iperattivazione del – possono presentare un calo eccessivo della dopo l’assunzione della dose iniziale. Per questi pazienti si raccomanda una dose iniziale di 1,25 mg, e che l’inizio del trattamento avvenga sotto il controllo del medico (vedere paragrafo 4.4).
- Trattamento delle patologie renali
- In pazienti con e microalbuminuria:
- Dose iniziale
- La dose iniziale raccomandata è di 1,25 mg di RAMIPRIL DOC Generici una volta al giorno.
- Titolazione e dose di mantenimento
- Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del,
- Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e dopo ulteriori due settimane a 5 mg.
- In pazienti con diabete ed almeno un
- Dose iniziale
- La dose iniziale raccomandata è 2,5 mg di RAMIPRIL DOC Generici una volta al giorno.
- Titolazione e dose di mantenimento
- Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo.
Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 5 mg di RAMIPRIL DOC Generici dopo una o due settimane e quindi a 10 mg di RAMIPRIL DOC Generici dopo ulteriori due o tre settimane. La dose giornaliera target è 10 mg.
- In pazienti con nefropatia non diabetica, definita da macroproteinuria ≥ 3 g/die
- Dose iniziale
- La dose iniziale raccomandata è 1,25 mg di RAMIPRIL DOC Generici una volta al giorno.
- Titolazione e dose di mantenimento
- Il dosaggio deve essere gradualmente incrementato nel paziente sulla base della tollerabilità del principio attivo.
- Si raccomanda di raddoppiare la dose singola giornaliera a 2,5 mg dopo due settimane e quindi a 5 mg dopo ulteriori due settimane.
- Insufficienza cardiaca sintomatica
- Dose iniziale
- In pazienti stabilizzati con terapia, la dose iniziale raccomandata è 1,25 mg al giorno.
- Titolazione e dose di mantenimento
RAMIPRIL DOC Generici deve essere titolato mediante il raddoppio della dose ogni una o due settimane fino ad una dose massima giornaliera di 10 mg. Sono preferibili due somministrazioni al giorno. Prevenzione secondaria in pazienti con pregresso infarto miocardico acuto e con insufficienza cardiaca Dose iniziale Dopo 48 ore dall’, in pazienti clinicamente ed emodinamicamente stabili, la dose iniziale è 2,5 mg due volte al giorno per tre giorni.
- Vedere anche la posologia descritta sopra per i pazienti trattati con un diuretico.
- Titolazione e dose di mantenimento
- La dose giornaliera è successivamente aumentata raddoppiandola ad intervalli da uno a tre giorni fino alla dose di mantenimento di 5 mg due volte al giorno.
- Quando possibile, la dose di mantenimento viene suddivisa in due somministrazioni al giorno.
Se la dose non può essere aumentata a 2,5mg due volte al giorno il trattamento deve essere interrotto. Non esiste ancora un’esperienza sufficiente nel trattamento di pazienti con un’insufficienza cardiaca grave (NYHA IV) immediatamente dopo infarto del,
- Popolazioni particolari
- Pazienti con compromessa
- La dose giornaliera in pazienti con deve essere basata sulla (vedere paragrafo 5.2):
- • se la della è ≥ 60 ml/min, non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 10 mg;
- • se la clearance della creatinina è compresa tra 30-60 ml/min non è necessario aggiustare la dose iniziale (2,5 mg/die); la dose massima giornaliera è di 5 mg;
- • se la clearance della creatinina è compresa tra 10-30 ml/min, la dose iniziale è 1,25 mg /die e la dose massima giornaliera è di 5 mg;
- • In pazienti ipertesi in ramipril è scarsamente dializzabile; la dose iniziale è 1,25 mg/die e la dose massima giornaliera è di 5 mg; la specialità medicinale deve essere somministrata poche ore dopo l’effettuazione della,
- Pazienti con ridotta funzionalità epatica (vedere paragrafo 5.2)
- Nei pazienti con il trattamento con RAMIPRIL DOC Generici deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e la dose massima giornaliera di RAMIPRIL DOC Generici è 2,5 mg.
- Pazienti anziani
La dose iniziale deve essere la più bassa e la successiva titolazione deve essere molto graduale a causa della maggiore probabilità di effetti indesiderati in particolare in pazienti molto anziani o debilitati. Deve essere presa in considerazione una dose iniziale ridotta di ramipril di 1,25 mg.
Quanto abbassa la pressione il ramipril?
Studi svolti ed efficacia clinica – 1, RAMIPRIL NELL’IPERTENSIONE Andersen K et al, J Hypertens 2008; 26: 589-599 Il trattamento con 5 mg giornalieri di ramipril per 4 settimane, in pazienti affetti da ipertensione arteriosa, ha evidenziato un calo della pressione sistolica di circa 15mmHg, senza evidenti effetti collaterali ad eccezione della tosse secca,2.
GLI EFFETTI DEL RAMIPRIL IN DONNE DOPO TRATTAMENTO PROLUNGATO J Am Coll Cardiol.2002 Aug 21;40(4):693-702. Effect of long-term therapy with ramipril in high-risk women. Lonn E, Roccaforte R, Yi Q, Dagenais G, Sleight P, Bosch J, Suhan P, Micks M, Probstfield J,Bernstein V, Yusuf S; HOPE Investigators.
Heart Outcomes Prevention Evaluation.2480 donne, affette da patologie vascolari o diabete di tipo II e trattate con ramipril a dosi di 10mg/die per intervalli di tempo prolungati, sono state monitorate per l’incidenza di eventi cardiovascolari, L’attenta valutazione critica ha dimostrato come nel gruppo trattato si sia scongiurata la presenza di incidenti cardiovascolari e sia stata preservata la funzione sistolica.3.
RAMIPRIL E RISCHIO DI DIABETE JAMA.2001 Oct 17;286(15):1882-5. Ramipril and the development of diabetes. Yusuf S, Gerstein H, Hoogwerf B, Pogue J, Bosch J, Wolffenbuttel BH, Zinman B; HOPE Study Investigators. Modelli sperimentali stanno chiarendo il ruolo biologico del ramipril nella protezione dalla patologia diabetica, probabilmente coinvolto nella riduzione dell’ insulino-resistenza,
Questo studio precursore del 2001 lanciò le basi per la sperimentazione, osservando come in 5720 pazienti con patologie vascolari, familiarità per il diabete e sovrappeso, la terapia con 10 mg giornalieri di ramipril ridusse significativamente l’incidenza della patologia diabetica in individui ad alto rischio.
Cosa non si può mangiare con ramipril?
Cibi da evitare – I cibi che contengono potassio e che possono quindi interagire con gli ACE-inibitori nel rischio di iperkaliemia sono:
- Banane,
- Arance,
- Patate,
- Sale da cucina contenente potassio (si può sostituire con altre correttori di sapore o spezie in commercio).
Qual è il miglior farmaco per l’ipertensione?
Farmaci – L’obiettivo cardine del trattamento antipertensivo consiste nella riduzione della pressione arteriosa per abbattere il rischio di complicanze; il cambiamento dello stile di vita, gli accorgimenti alimentari e la messa in atto di alcuni semplici esercizi fisici contribuiscono a mantenere la pressione arteriosa nel range dei livelli fisiologici.
Linee guida generali per il controllo della pressione arteriosa: Seguire una dieta sana e regolare, ricca di potassio e fibre, e povera di sale e di grassi saturi Bere molta acqua Non fumare Praticare almeno 30 minuti di esercizio fisico al giorno Non bere alcolici Ridurre lo stress In caso di sovrappeso/obesità, seguire una dieta ipocalorica Nel caso questi semplici accorgimenti dietetici e comportamentali non fossero sufficienti per equilibrare i valori della pressione arteriosa, il paziente dovrà seguire un percorso farmacologico volto a trattare l’ipertensione.
Molto spesso, l’iperteso deve assumere farmaci per tutta la vita. I medicinali utilizzati in terapia per la cura dell’ipertensione sono diuretici, calcio antagonisti, simpaticolitici, beta bloccanti, antagonisti dell’ angiotensina II, ACE inibitori,
Di seguito sono riportate le classi di farmaci maggiormente impiegate nella terapia contro l’ipertensione, ed alcuni esempi di specialità farmacologiche; spetta al medico scegliere il principio attivo e la posologia più indicati per il paziente, in base alla gravità della malattia, allo stato di salute del malato ed alla sua risposta alla cura: Diuretici Tiazidici : questi farmaci agiscono a livello del nefrone, aumentando la quantità dell’ultrafiltrato, che viene escreto con le urine; in altre parole, i diuretici bloccano i meccanismi di riassorbimento dell’acqua e del sodio, agendo a livello del tubulo distale,
Di conseguenza, il volume del sangue che giunge al cuore diminuisce, così come la gittata cardiaca, le resistenze periferiche e la pressione del sangue. I tiazidici sono assai utilizzati in terapia per la cura dell’ipertensione. I diuretici tiazidici provocano uno squilibrio elettrolitico, soprattutto in termini di potassio; in tal caso, si raccomanda un’ integrazione di questo importante minerale,
Idroclorotiazide (es. Rasitrio, Esidrex ): iniziare la terapia per l’ipertensione assumendo una dose di farmaco pari a 25 mg, una volta al dì. Dose di mantenimento: è possibile aumentare la posologia di 50 mg, da assumere per via orale, anche frazionati in due dosi. Consultare il medico. Amiloride cloridrato + Idroclorotiazide (es. Moduretic ): l’amiloride viene spesso formulata in associazione a farmaci risparmiatori di potassio ( Idroclorotiazide ). Indicato per trattare l’ edema causato da disturbi cardiaci ed epatici e per il trattamento dell’ipertensione. Si raccomanda di assumere 1-2 compresse di farmaco al dì (1 compressa: 5mg di amiloride + 50mg di idroclorotiazide); non superare le 4 compresse al dì.
Diuretici dell’ansa : come preannuncia la parola stessa, il sito d’azione di questi farmaci è l’ ansa di Henle : gli attivi espletano la propria attività terapeutica impedendo il trasporto di cloro e sodio nel tratto ascendente dell’ansa, così viene meno il riassorbimento dell’acqua.
Acido etacrinico (es. Reomax): in generale, il farmaco viene prescritto per trattare le patologie caratterizzate da un aumento evidente della ritenzione idrica, cirrosi, ascite, insufficienza renale cronica ed ipertensione. Indicativamente, si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 50 mg, una volta al giorno, dopo il pasto. Consultare il medico.
Diuretici risparmiatori di potassio : rappresentano l’unica tipologia di diuretici in grado di evitare la perdita di potassio (ipopotassemia). Questi medicinali espletano la propria attività terapeutica a livello del dotto collettore: antagonizzando la funzione dell’ aldosterone, diminuiscono l’assorbimento del sodio e dell’acqua, favorendo la diuresi,
Amiloride (es. Moduretic, associato all’idroclorotiazide): sono reperibili compresse formulate con 5mg di amiloride + 50mg di idroclorotiazide: si raccomanda di assumere 1-2 compresse al giorno per la cura dell’ipertensione. Non superare le 4 compresse al giorno. Furosemide (es. Lasix, Spirofur, Fluss): per il trattamento dell’ipertensione, si raccomanda di assumere 1- 3 compresse da 25 mg al dì, in base alla gravità della condizione. Spironolattone (es. Aldactone, Uractone, Spirolang ): la posologia per la cura dell’ipertensione è assai variabile (50-200 mg al giorno) e va stabilita dal medico sulla base dei valori pressori del paziente.
Diuretici inibitori dell’anidrasi carbonica : l’anidrasi carbonica è un enzima localizzato a livello renale ed oculare che, quando inibito, impedisce il riassorbimento del bicarbonato a livello del tubulo contorto prossimale.
Acetazolamide (es. Diamox ): la dose per la cura dell’ipertensione dev’essere accuratamente stabilita dal medico sulla base dello stato di salute del paziente.
Diuretici osmotici : aumentano il volume d’urina escreta agendo in ogni punto del tubulo renale: richiamando acqua, diminuiscono il riassorbimento della stessa. Indicati anche per la cura dell’ipertensione intraoculare.
Mannitolo (es. Osmohale, Man10%BIN, Isotol): indicativamente, il mannitolo va assunto alla dose variabile da 50 a 200 g al dì. Va generalmente somministrato per via endovenosa; prima di procedere con la posologia appena descritta, il paziente viene solitamente sottoposto ad una dose-test di farmaco, in cui si somministrano 200 mg/kg di attivo per lenta infusione endovenosa. La dose precisa dipende dalla gravità della condizione e dallo stato di salute generale del paziente.
Beta-bloccanti : diminuiscono il tono simpatico bloccando i recettori beta a livello cardiaco. In altre parole, questi principi attivi sono indicati per la cura dell’ipertensione, riducendo sia la forza di contrazione sia la frequenza cardiaca,
Atenololo (es. Atenol, Tenoretic, Tenormin ): per il trattamento dell’ipertensione arteriosa di origine renale, si raccomanda di assumere 100 mg di principio attivo al giorno. Dopo 15 giorni di trattamento, il paziente dovrebbe iniziare a trarre i primi benefici; se così non fosse, è possibile associare al beta bloccante un farmaco diuretico. Acebutololo cloridrato (es. Prent, Sectral): per la cura dell’ipertensione arteriosa assumere 1 compressa da 200 mg di farmaco, preferibilmente prima di colazione, È possibile aumentare gradatamente il dosaggio fino ad un massimo di 400 mg al dì. Timololo maleato (es. Blocadren, Cusimolol, Ialutim): indicativamente, per la cura dell’ipertensione arteriosa, assumere 10mg di attivo due volte al giorno. Nebivololo (es. Lobivon, Nebilox, Lobidiur): per trattare l’ipertensione, assumere 5 mg di attivo al dì, circa sempre alla medesima ora. Consultare il medico. Propanololo cloridrato (es. Inderal ): per il trattamento a lungo termine dell’ipertensione, si raccomanda di assumere 40 mg di attivo, due volte al dì. Bisoprololo emifumarato (es. Concor): per il trattamento dell’ipertensione e dell’ angina pectoris, si raccomanda di assumere 5-10 mg di attivo al dì. La dose può essere modificata in base alla gravità della malattia e alla risposta del paziente. Consultare il medico. Metoprololo tartrato (es. Seloken, Lopresor, Metoprololo AGE ): assumere 1-2 compresse da 100 mg, 1-2 volte al giorno. Il dosaggio appena descritto è approssimativo: consultare il medico. Carvedilolo (es. Colver) : assumere due compresse al giorno (per un totale di 12,5 mg) durante i primi due gg di cura per l’ipertensione; successivamente, assumere 25 mg di attivo, in un’unica dose, fino ad un massimo di 50 mg (frazionati in due somministrazioni). Consultare il medico. Pindololo (es. Visken) : indicativamente, assumere ½ o 1 compressa, tre volte al dì, fino ad un massimo di 4 compresse al giorno. Ogni compressa è costituita da 5 mg di attivo.
ACE Inibitori : questi farmaci agiscono inibendo l’enzima Angiotensin I-converting enzyme (ACE), che converte l’angiotensina 1 nella sua forma attiva (angiotensina 2), responsabile della liberazione dell’aldosterone, della vasocostrizione e della stimolazione del sistema simpatico. Gli ACE-inibitori sono potenti antipertensivi:
Ramipril (es. Triatec, Unipril, Eclipse): assumere due compresse (per un totale di 2,5 mg) al giorno; successivamente, è possibile aumentare la dose lentamente (in genere ogni 2 settimane) fino ad un massimo di 10 mg/die. Lisinopril (es. Zestril, Ensor, Nosilix): per la cura dell’ipertensione, si raccomanda di assumere 5-10 mg al dì; dopo 2-3 settimane di trattamento, è possibile raddoppiare la dose. Si raccomanda di assumere la compressa ogni giorno, circa sempre alla medesima ora. Enalapril maleato (Es. Converten ): per la cura dell’ipertensione, questo farmaco viene spesso utilizzato in associazione ad altri farmaci antipertensivi (es. idroclorotiazide); a tale scopo, si raccomanda di assumere il farmaco alla posologia di 5-20 mg, formulati in compresse. Ad ogni modo, è dovere del medico stabilire la posologia più adatta per il paziente. Fosinopril in sale sodico (es. Eliten, Fosicombi, Tensozide): oltre che per il trattamento dell’ipertensione, questo farmaco viene talvolta prescritto per la cura dell’ insufficienza cardiaca, Per l’ipertensione arteriosa, si raccomanda di assumere una dose di farmaco pari a 20 mg/die (2 compresse), in un’unica dose. In generale, si consiglia di iniziare la terapia con una sola compressa per poi aumentare eventualmente la dose.
Gli ACE-inibitori possono provocare effetti collaterali più o meno gravi: tosse secca, edema angioneurotico, fetopatia e rush cutanei. Sartani o AT-1 antagonisti : si tratta di farmaci inibitori dei recettori per l’angiotensina 2, responsabili di vasocostrizione, liberazione dell’aldosterone e ipertrofia. Non somministrare in gravidanza.
Candesartan (es. Blopress, Ratacand PLUS, Blopresid ): iniziare la terapia per l’ipertensione assumendo 8 mg di farmaco una volta al dì; è possibile aumentare la dose ogni 4 settimane, fino ad un massimo di 32 mg al dì. La dose di mantenimento prevede di assumere 8 mg, una volta al giorno. Eprosartan (es. Tevetenz, Tiartan): si raccomanda di assumere 600 mg di farmaco una volta al giorno. È possibile aumentare la dose, dopo 2-3 settimane di trattamento, fino a 800 mg, una volta al dì. Irbesartan (es. Karvea, Karvezide, Coaprovel, Irbesartan winthrop ): iniziare la terapia per l’ipertensione con una dose di farmaco pari a 50-150 mg, da assumere una volta al giorno. Proseguire la terapia con una dose di 150-300 mg, una volta al giorno.
A differenza degli ACE-inibitori, i sartani non provocano tosse secca e diminuiscono l’angioedema. Calcio antagonisti : questi farmaci per la cura dell’ipertensione agiscono a livello della muscolatura liscia vasale: diminuiscono l’ingresso degli ioni calcio nelle cellule della muscolatura liscia e cardiaca, di conseguenza si assiste ad un rilasciamento della muscolatura e ad una diminuzione delle resistenze periferiche; in questo modo, la pressione arteriosa diminuisce.
Nitrendipina (es. Baypress) : particolarmente indicato per trattare l’ipertensione arteriosa. Si raccomanda di iniziare la cura con 20 mg di farmaco al giorno, al mattino dopo la colazione; è possibile anche assumere mezza compressa, due volte al giorno. Lercanidipina cloridrato (es. Cardiovasc, Lisitens, Zanedip ): per la cura dell’ipertensione di lieve o moderata entità, si raccomanda di assumere una compressa da 10 mg al giorno. È possibile aumentare la dose fino ad un massimo di 20 mg al giorno. Felodipina (es. Prevex, Feloday, Plendil ): per la cura dell’ipertensione arteriosa, si raccomanda di assumere una dose di farmaco pari a 10 mg al giorno, per via orale. Nel caso il farmaco riporti un buon effetto terapeutico, è possibile dimezzare la posologia. Consultare il medico. Amlodipina besilato (es. Norvasc) : la dose di 5 mg al giorno sembra essere la più efficace per ridurre i sintomi legati all’ipertensione arteriosa. Non superare i 10 mg al dì.
Cosa succede se smetto di prendere ramipril?
La terapia dell’ipertensione deve essere protratta quasi sempre per tutta la vita, ma è estremamente importante farla bene, per ridurre il rischio di eventi pericolosi quali l’ictus cerebrale e l’ infarto miocardico. Sfortunatamente alcuni errori nell’uso dei farmaci sono abbastanza frequenti. Ecco i più comuni:
sospendere il farmaco senza avvertire tempestivamente il medico; la comparsa di disturbi, spesso non gravi, induce talvolta il paziente a interrompere la terapia pensando che i farmaci assunti siano la causa del suo problema. Questo non è vero in molti casi; oltre a ciò la perdita della “protezione” fornita dalle pillole potrebbe causare spiacevoli conseguenze. Per questi motivi, se si pensa di voler sospendere il farmaco è necessario consultarsi con il proprio medico in tempi stretti;sospendere i farmaci per l’ipertensione quando si devono utilizzare altri prodotti per curare problemi acuti (per esempio antibiotici nel trattare una malattia infettiva, antidolorifici per il mal di schiena e così via). In generale le pillole per l’ipertensione si possono prendere con tutti gli altri farmaci, per cui la cura non va interrotta nel caso in cui diventa necessario seguirne altre per i più svariati motivi; in ogni caso, se vi sono dubbi bisogna consultare il medico e non agire di propria iniziativa;”mandare in vacanza” anche le pillole: anche se si è in ferie, occorre continuare a curarsi. Se subentra il timore che con un clima eccessivamente caldo la pressione si abbassi troppo, è meglio discutere prima con il medico il da farsi: sarà lui che, se necessario, indicherà come ridurre la terapia in caso la pressione possa abbassarsi eccessivamente;prendere una dose doppia se si è dimenticata la pastiglia il giorno precedente: non si deve mai fare, è inutile e può dare problemi;attribuire al farmaco la colpa della comparsa di qualsiasi disturbo. È vero che le medicine possono causare disturbi, ma non vanno considerate l’origine di ogni male. Se si digerisce male, si ha mal di testa, o se compare un prurito, non è detto che la responsabilità sia obbligatoriamente da attribuire ai farmaci, magari assunti da tempo: in caso di dubbio, è bene parlarne con il proprio medico;interrompere la cura perché la pressione si è normalizzata. Se si smette di prendere i farmaci la pressione tornerà a innalzarsi, anche se spesso questo non accade immediatamente. Se si ha intenzione di provare a eliminare le pillole, è bene parlarne con il medico: se si concorderà un tentativo di sospensione, verranno quindi programmati anche gli opportuni controlli, in modo da non correre inutili rischi.
Paragrafo successivo
Qual è il momento della giornata in cui la pressione è più alta?
Pressione arteriosa: quando e come si misura – Sarebbe buona norma tenere un diario dove periodicamente andiamo a scrivere la data e gli orari di misurazione della pressione arteriosa. La pressione varia durante il giorno per tale motivo eventuali valori elevati non sempre ne riflettono l’andamento abituale; le misurazioni vanno effettuate allo stesso orario in giorni diversi,
Tenere sotto controllo la pressione è semplice, si tratta di un’operazione che può essere svolta in maniera del tutto autonoma a casa propria. Sono in vendita numerosi apparecchi che ci aiutano a fare ciò. Quali scegliere? Bracciale o misuratore da polso? Alcuni esperti consigliano di utilizzare i modelli che hanno il bracciale,
Quelli da polso, pur essendo affidabili, è meglio che vengano utilizzati da una mano esperta. Misurate la vostra pressione, mattina e sera, per tre o quattro giorni consecutivi seguendo queste indicazioni:
essere a riposo da almeno cinque minuti; non avere indumenti stretti alla vita e al braccio; appoggiare il braccio sul tavolo, circa all’altezza del cuore; misurare una prima volta la pressione dopo essere seduto col braccio; effettuare la rilevazione al mattino, prima di colazione e prima di assumere le vostre medicine; effettuare la rilevazione alla sera, prima di andare a letto; ripetere, mattina e sera, il procedimento 3 volte di seguito, ad intervalli di 1 o 2 minuti. Sembra che sia meglio misurare la pressione la sera, perché appena svegli i valori possono risultare alterati. In ogni caso va misurata con calma, a vescica vuota e, per i fumatori, lontano dal momento della sigaretta.
dopo i pasti principali; dopo uno sforzo fisico; dopo aver assunto alcol o caffè; dopo aver fumato; dopo forti emozioni o stati di agitazione psicomotoria.
Come abbiamo già detto la pressione arteriosa varia durante il giorno ed è normalmente più alta al mattino e di sera. L’ innalzamento della temperatura ambientale provoca la dilatazione dei vasi sanguigni superficiali causando una diminuzione della pressione arteriosa.
la presenza di dolore acuto o cronico; età della persona (con l’avanzare degli anni si verifica una diminuzione dell’elasticità dei vasi, soprattutto in chi ha patologie aterosclerotiche con un aumento delle resistenze vascolari sistemiche causate dal restringimento delle arterie; in questo caso la pressione arteriosa tende ad aumentare); peso corporeo : studi dimostrano che esiste una forte correlazione tra sovrappeso e ipertensione e quest’associazione può aumentare in maniera significativa il rischio globale cardiovascolare; assunzione di fumo e alcool ; diminuzione dei liquidi in circolo, per esempio legata a perdite di sangue o liquidi (non sufficiente assunzione orale di acqua o presenza di diarrea o sudorazione profusa).
Le persone che dopo aver accertato la presenza di una pressione troppo alta, situazione in cui risulta indispensabile una terapia prescritta dal medico per impedire che gli organi siano danneggiati, devono tener presente che:
i farmaci vanno assunti regolarmente per mantenere la pressione entro i limiti di normalità; non va interrotto mai il trattamento di propria iniziativa, ma occorre chiedere sempre allo specialista; alcuni farmaci per altre patologie possono interferire con i farmaci usati per il trattamento dell’ipertensione, quindi, in caso di dubbio, è necessario chiedere al medico, al farmacista o all’infermiere di fiducia.
Qual è l’ora giusta per prendere la pillola per la pressione?
Farmaci per la pressione: meglio al mattino o la sera? News Soffro di ipertensione e ho il colesterolo alto, da qualche mese il medico mi ha prescritto dei farmaci proprio per controllare la pressione. Mi ha anche suggerito di assumerli alla sera prima di dormire. Però non ho capito bene per quale motivo. Amici che si curano per l’ipertensione da tempo mi hanno detto che assumono le pastiglie al mattino.
- Voi che cosa mi suggerite? Molto spesso negli ultimi mesi ci è stata posta questa domanda e nella letteratura scientifica l’orario migliore per assumere i farmaci antipertensivi è un tema molto discusso.
- Generalmente, almeno fino ad oggi, si è consigliato di assumere i farmaci per il controllo della pressione nelle prime ore del mattino.
Tuttavia un che ha confrontato l’effetto sulla pressione della terapia somministrata al risveglio mattutino o al momento di coricarsi, ha sorprendentemente dimostrato un beneficio più marcato se le compresse sono ingerite alla sera. L’ effetto favorevole, come ha dimostrato lo studio, si manifesta non solo sull’andamento della pressione nelle 24 ore, ma anche sull’incidenza degli eventi cardiovascolari severi, come infarto del miocardio e ictus, che si sono ridotti in modo significativo.
Bisogna però sottolineare che alcuni aspetti vanno ancora approfonditi, soprattutto perché nella ricerca sono stati confrontati gli orari di somministrazione indipendentemente dal tipo di antipertensivo utilizzato e dalle diverse associazioni con altri farmaci eventualmente assunti: sono, questi, elementi molto importanti e dovranno essere chiariti da ulteriori studi.Il mio consiglio, comunque, è di provare ad assumere i farmaci alla sera per un periodo di alcune settimane, verificando l’andamento della pressione con regolari misurazioni; in caso di risultati insoddisfacenti le consiglierei di tornare al «metodo antico», assumendo le pastiglie al mattino.In ogni caso va sottolineato che ciò che conta maggiormente nella terapia antipertensiva è ricordarsi di assumere quotidianamente il farmaco, con regolarità di orario, che sia la mattina o la sera.La risposta, a cura del Professor, è pubblicata sul Forum di Corriere.it dedicato alla
: Farmaci per la pressione: meglio al mattino o la sera?
Quale farmaco abbassa subito la pressione?
Le emergenze ipertensive – Stefano Cagliano Pronto Soccorso, Ospedale S. Paolo, Civitavecchia Francesco Pugliese Pronto Soccorso, Ospedale S. Paolo, Civitavecchia
Le condizioni cliniche I farmaci Cosa fare in caso di. Gli errori possibili Sinossi Bibliografia
Premessa Per la terapia delle emergenze ipertensive esistono molti farmaci efficaci, ma alcuni non sono di facile impiego, altri non sono disponibili in Italia. In diversi Paesi, nella comune pratica medica, spesso il trattamento è inadeguato nelle condizioni più serie e inutile o eccessivo in quelle proporzionalmente meno gravi.
- A questo può contribuire il fatto che, anche nel trattamento dell’ipertensione, il medico può proseguire nell’uso dei farmaci che conosce e accettare con diffidenza proposte alternative.
- L’articolo è una selezione di pochi farmaci utili nelle emergenze ipertensive, non una rassegna dei farmaci utili: non ce ne sarebbe stato lo spazio e una proposta pletorica sarebbe risultata meno convincente.
Tra l’altro, quelli selezionati non sono farmaci d’introduzione recente, una scelta motivata dalla convinzione che “si può fare una medicina nuova con farmaci vecchi e una medicina vecchia con farmaci nuovi” 1, L’articolo si propone di: – promuovere l’uso di pochi farmaci, la cui efficacia è stata dimostrata in molti studi clinici e il cui uso è raccomandato in numerose linee-guida internazionali, associazioni scientifiche e testi autorevoli di medicina interna, cardiologia e farmacologia 2 – 8 ; – promuovere un loro impiego razionale; – ridimensionare farmaci di impiego diffuso, ma di efficacia controversa o con un profilo rischio/beneficio sfavorevole.
Dove possibile, per indicare l’utilità dei farmaci, saranno utilizzate le classi di raccomandazioni 2000, proposte dall’ American Heart Association (AHA) 2 e condivise, di recente, anche dall’ European Resuscitation Council (ERC) 7 ( Tabella 1 ). Le condizioni cliniche Quando il rialzo pressorio rappresenta o sta per rappresentare un problema medico, usare sempre o solo l’espressione “crisi ipertensiva” può essere fuorviante.
Nella comune pratica medica, queste parole indicano condizioni diverse sul piano della pericolosità e, per tale ragione, richiedono e autorizzano terapie più o meno aggressive. Una differenziazione utile è la seguente che considera come elemento discriminante innanzitutto la presenza o l’imminenza di un danno d’organo 8,
Si parla di ipertensione transitoria quando un moderato aumento di pressione arteriosa (PA) è legato a condizioni come ansia o sindrome d’astinenza da alcolici o altre sostanze. Un fenomeno da tenere presente è “l’ipertensione da camice bianco” perché nel 20% almeno delle persone con una diagnosi recente di ipertensione si tratta di normotesi nel loro ambiente normale di lavoro o di vita.
Nell ‘ episodio ipertensivo acuto, la pressione inferiore a 220/120 mmHg non è accompagnata da segni o sintomi attribuibili ad essa. L’ urgenza ipertensiva indica livelli di PA in genere superiori a 220/120 mmHg che rendono probabile un danno d’organo imminente e per questo è meno definita della condizione successiva.
- L’ emergenza ipertensiva, chiamata anche ipertensione maligna o crisi ipertensiva, indica un aumento marcato della PA responsabile di un danno d’organo grave e attuale (in genere cuore, cervello, reni, occhio).
- E’ una condizione che “mette a repentaglio la vita del paziente e richiede la riduzione pronta della PA entro un intervallo di tempo da qualche minuto a 1 ora” 8,
Questo si verifica in caso di edema polmonare acuto (EPA), dissezione aortica, infarto, angina instabile, eclampsia, emorragia cerebrale, encefalopatia ipertensiva. In pratica, “una circostanza del genere non è definita da un valore pressorio assoluto, ma dalla presenza contemporanea di un aumento relativo della PA e dal danno in uno o più degli organi bersaglio” 8,
- Si tratta della complicazione più seria della malattia ipertensiva che per fortuna si verifica nell’1% dei casi.
- I farmaci Farmaci efficaci e di facile impiego in emergenza preospedaliera od ospedaliera sono il labetalolo, la nitroglicerina e la furosemide.
- Per le loro caratteristiche coprono uno spettro ampio di condizioni e sono in qualche modo complementari sia perché possono essere usati insieme sia perché uno è impiegabile quando non si può far ricorso all’altro per le condizioni del malato.
Anche se il nitroprussiato di sodio resta, in assoluto, il farmaco più efficace per le emergenze ipertensive, il suo impiego – anche all’interno dell’ospedale richiede particolari precauzioni d’uso. Per questo non è stato preso in considerazione. Per un loro impiego corretto, è bene tenere presente che la PA varia a seconda della quantità di sangue pompato (indicata come gittata cardiaca o GC) e delle resistenze periferiche (RP) nelle arteriole periferiche così che i farmaci possono agire sull’una o l’altra variabile dell’equazione PA = GC x RP, o su entrambe.
Labetalolo ( Trandate) Tra i recettori adrenergici, gli alfa stimolano la contrazione vasale, i beta-2 la broncodilatazione, i beta-1 si trovano sul cuore (dove mediano la contrazione) e sulle pareti vascolari e bronchiali (dove mediano il rilasciamento). I farmaci beta-bloccanti contrastano questi effetti in forma più o meno selettiva.
Per esempio, l’atenololo ha maggiore affinità per i beta-1 che per i beta-2, il propranololo è un antagonista beta puro, il labetalolo blocca gli alfa, i beta-1 e beta-2. Di conseguenza, nel trattamento della malattia ipertensiva, un antagonista puro come il propranololo ha l’inconveniente di una controindicazione assoluta in caso di asma. Nitroglicerina ( Venitrin Flebo ) Agisce in particolare sul settore venoso del circolo dove “sequestra” una quota maggiore di sangue così da ridurre il ritorno venoso al cuore, ovvero il precarico. Il più comune effetto indesiderato è la cefalea, ma possono comparire anche ipotensione (che risponde all’infusione di liquidi), bradicardia e tachicardia. Furosemide (Lasix) Si tratta di un diuretico potente che inibisce il riassorbimento di sodio, ma con un effetto venodilatante in caso di EPA. Dopo somministrazione endovenosa lenta, l’effetto si instaura entro 5 minuti, anche se la diuresi si osserva più tardi.
- Il dosaggio iniziale è di 0,5-1 mg/kg, da aumentare a 1-2 mg/kg in caso di mancata risposta.
- COSA FARE IN CASO DI.
- Ipertensione transitoria Nessun farmaco antiipertensivo.
- Episodio acuto ipertensivo Nessun farmaco antiipertensivo.
- Molti malati con valori pressori di 180/110 mmHg ricevono farmaci nell’immediato, ma questo non è giustificato.
Secondo l’American College of Emergency Physicians non ci sono prove convincenti che abbassare la PA in questi casi sia utile, mentre ce ne sono diverse che ridurla possa causare TIA, convulsioni, amaurosi e altri disturbi visivi. Urgenza ipertensiva In questo caso, ovvero con questa ipotesi, occorre innanzitutto escludere con l’esame clinico la presenza di un danno d’organo. Emergenza ipertensiva Un’indicazione utile è ridurre del 20-25% la PA media in un arco di tempo da 30 a 60 minuti. I farmaci o le dosi proposte per questa evenienza possono causare una drastica e pericolosa riduzione della perfusione cardiaca o cerebrale e causare infarto, ictus o disturbi visivi. Edema polmonare acuto Ictus E’ di riscontro comune una PA elevata in caso di ictus senza che la prima sia responsabile del secondo. Per questo, secondo le linee-guida del 2002 dell’AHA “in linea di massima la terapia d’urgenza non è necessaria per la maggior parte dei malati con ictus” 2,
- Quando poi lo è, è controverso il trattamento da preferire.
- I pazienti da trattare in modo più aggressivo sono: 1.
- I candidati alla trombolisi 2.
- I pazienti che ricevono trombolitici 3.
- I pazienti con ictus emorragico 4.
- I pazienti con emorragia subaracnoidea Nei casi rari in cui una PA elevata è causa diretta dell’ictus con valori diastolici superiori a 150 mmHg, è utile ridurre del 20% questo valore con il labetalolo, con incrementi progressivi di 5 mg.
In caso di emorragia subaracnoidea, si può ricorrere alla nimodipina ( Nimotop ), 60 mg ogni 4 ore. Ictus ischemico o emorragico Infarto/angina Il farmaco di scelta è la nitroglicerina, anche se possono essere utili morfina e diuretici. Ipertensione in gravidanza Dei farmaci disponibili, il più utile è risultato il labetatolo che si è rivelato in grado di produrre un buon controllo dei valori pressori senza effetti indesiderati placentari o sul feto. Ipertensione nei bambini Si tratta di un’eventualità rara, considerato che si osserva in meno del 5% dei casi. Un farmaco utile è il labetalolo. Gli errori possibili Diverse fonti d’informazione hanno raccomandato di prestare particolare attenzione all’impiego di alcuni farmaci proprio per i loro effetti farmacologici, in particolare a beta-bloccanti, diuretici e calcio-antagonisti. Errori o scelte terapeutiche comuni discutibili sono: 1.
Trattare in emergenza, con terapie per via endovenosa ogni rialzo non sintomatico della PA; 2. il mancato ricorso a nitroglicerina o beta-bloccanti in mancanza di controindicazioni; 3. far scendere la PA in modo troppo rapido, in particolare in casi di mancata emergenza; 4. fare ricorso esclusivo alla furosemide in caso di emergenza o urgenza; 5.
utilizzare nifedipina a breve durata d’azione (es. Nifedicor gocce). L’inconveniente principale del farmaco è un effetto ipotensivo imprevedibile con conseguenze serie sul circolo, in particolare se il paziente è già in terapia con beta-bloccanti. Per questo, soprattutto negli USA, “la somministrazione orale della nifedipina come approccio alla riduzione urgente della pressione arteriosa è stata abbandonata” 6,
- Le ragioni sono state illustrate da più parti: a.
- Sino agli ultimi anni, quando si è diffusa la consapevolezza dei suoi gravi effetti indesiderati, è stato il farmaco usato più di frequente per ridurre la pressione nel paziente ospedalizzato”.
- A causa del rischio di eventi avversi gravi, come problemi coronarici, ictus ischemici, il 1° settembre 1995 il National Heart, Lung, and Blood Institute degli Stati Uniti ha diramato un comunicato ufficiale per mettere in guardia i medici sostenendo che la nifedipina a breve durata d’azione dovrebbe essere usata con grande cautela (o non usata affatto), specialmente ad alte dosi nel trattamento dell’ipertensione, dell’angina e dell’infarto miocardico, basandosi sulle raccomandazioni di un Ad Hoc Committee on Calcium Channel Blockers insediato nel giugno di quello stesso anno 8, 9,b.
“Nifedipina e captopril sono stati usati per via sublinguale per l’inizio d’azione più rapido, ma questo può essere disastroso. Non sembra esserci alcun vantaggio ad utilizzare la via sublinguale rispetto a quella orale e c’è chi ritiene che la nifedipina non dovrebbe essere usata affatto” 10,c. Bibliografia 1. Vaccheri A, Magrini N, Suzzi F, Montanaro N.150 farmaci per il medico di famiglia. Il Pensiero Scientifico Editore, Roma, 1993.2. American Heart Association. ACLS Provider manual. American Heart Association 2003; traduzione italiana. Manuale di ACLS.
Centro Scientifico Editore, Torino, 2003.3. Farmaci cardiovascolari nelle unità di terapia intensiva. The Medical Letter, Treatment Guidelines, vol.1, n.7, luglio 2003.4. O’Brien AA, Bulpitt. Malattia ipertensiva. In, Speight T, Holford N (a cura di) Farmacologia e Terapia di Avery. Zanichelli, Bologna, 2000, pag.935.5.
Nardi G e De Blasio E. Linee guida per un centro di rianimazione. Delfino editore, Roma, 2002.6. Oates J and Brown NJ. Antihypertensive agents and the drug therapy of hypertension, in Hardman JG, Limbird LE eds. Goodman&Gilman’s The Pharmacological Basis of Therapeutics.
- McGraw-Hill, New York, 2001, pag.892.7.
- European Resuscitation Council, International Guidelines 2000 for CPR and ECC.
- Resuscitation 2000; 46 :1-448.8.
- Wu MM and Chanmugan A.
- Hypertension, in Tintinalli JE, Kelen GD, Stapczynski eds.
- Emergency Medicine, Mc.
- McGraw-Hill, New York, 2000, pag.411.9.
- Pitt, Julian, Pocock.
Le sperimentazioni cliniche in cardiologia. Il pensiero Scientifico, Roma, 2002.10. Parfitt K ed. The Martindale, the complete drug reference. Pharmaceutical Press, London, 1999.11. Guida all’uso dei farmaci sulla base del British National Formulary. Ministero della Salute, Roma, 2002.
Cosa non bere e non mangiare con la pressione alta?
L’APPORTO DI SODIO – Ecco dagli specialisti alcuni consigli per controllare l’apporto di sodio sulla nostra tavola:
Usare spezie ed aromi, al posto del sale, per insaporire le pietanze : Il primo suggerimento è quello di evitare di aggiungere il sale da cucina a tavola, ad esempio sulle insalate o le verdure, e di limitarne il più possibile l’uso nell’acqua di cottura degli alimenti. È bene fare attenzione anche ai sali dietetici iposodici (per il cui uso occorre consultare il medico poiché ha delle controindicazioni) che hanno una ridotta sapidità e pertanto la tendenza è ad abusarne, annullandone così i benefici. Per insaporire i piatti aggiungere invece spezie ed aromi, verificando però che non siano già addizionate di sale. Limitare gli alimenti conservati in scatola : spesso contengono alte concentrazioni di sodio. Fare attenzione in particolare a salamoia, ma anche a salmone affumicato, funghi sott’olio e capperi sott’aceto. Non eccedere le porzioni e la frequenza di pietanze ricche di sodio : è bene consumare 50 gr di insaccati non più di 2 volte alla settimana, privilegiando prosciutto cotto, insaccati da carne di pollo e tacchino che contengono il 40% in meno di sodio rispetto alla bresaola, prosciutto crudo e salame. Tra i formaggi, di cui sono consentiti al massimo 50 gr dalle 2 alle 4 volte la settimana, scegliere il grana padano (che ha 50-70% di sodio in meno) piuttosto che pecorino, gorgonzola, feta o formaggi fusi. Limitare il consumo di condimenti ad alto quantitativo di sodio : tra questi i dadi da brodo (anche sotto forma di granulato), ketchup, salsa di soia, miso e tamari. Preferire il pane toscano o con meno sale aggiunto al pane bianco e/o tradizionale che contiene circa 600 mg di sodio ogni 100 gr. Leggere le etichette nutrizionali : preferire i prodotti che indicano in etichetta la quantità di sodio. Si definisce ‘a basso tenore in sodio’ un alimento che non ecceda 120 mg di sodio/100 gr. Se il sodio non è riportato, è utile guardare l’elenco degli ingredienti: gli ingredienti presenti in maggior quantità sono scritti per primi e quelli presenti in minor quantità per ultimi. Non utilizzare quindi i cibi in cui figura nelle prime voci il sale, indicato anche sotto forma di sodio (o Na), cloruro di sodio, bicarbonato di sodio, fosfato monosodico, glutammato monospodico, benzoato di sodio, citrato di sodio. Esistono in commercio dadi o prodotti già pronti (minestroni, zuppe, grissini, biscotti, fette biscottate, cereali per la colazione) che riportano sulla confezione la scritta “senza glutammato di sodio” o “prodotto a basso contenuto di sodio”.
Cosa fare con pressione 150 90?
Quando chiamare il medico? – È necessario contattare il medico se la pressione è superiore a 140/90 (anche per uno solo dei due valori). Si raccomanda di rivolgersi al Pronto Soccorso se:
La pressione è superiore a 180/110 mmHg (anche uno solo dei due valori, poiché si tratta di una crisi ipertensiva). Compaiono sintomi quali mal di testa pulsante, nausea o vomito e visione offuscata e si ritiene che possano essere legati a pressione alta. In gravidanza la pressione supera 140/90 mmHg (anche uno solo dei due valori).
Quando prendere ramipril mattina o sera?
I risultati comunque sono importanti: meglio prendere la pillola per la pressione alla sera che al mattino. L’impatto sulla pressione sanguigna durante il giorno è simile, ma la pressione di notte è leggermente più bassa e maggiore la differenza tra giorno e notte.
Quanti ramipril al giorno?
La dose massima giornaliera è 10 mg. Se sta già prendendo dei diuretici, il medico potrebbe interromperli o ridurne il dosaggio prima di farle iniziare il trattamento con Ramipril Sandoz. Per ridurre il rischio di attacco cardiaco o di ictus La dose iniziale abituale è 2,5 mg una volta al giorno.
Cosa succede se per un giorno non prendo la pillola della pressione?
Gli attacchi di cuore aumentano con rapidi cambiamenti della pressione causati spesso dalla dimenticanza di farmaci – LA RICERCA Dimenticare la pillola per la pressione aumenta del 40% il rischio di infarto Gli attacchi di cuore aumentano con rapidi cambiamenti della pressione causati spesso dalla dimenticanza di farmaci MILANO – L’ipertensione considerata il primo killer silenzioso al mondo: se non si sa di soffrirne, pu portare a un rischio molto alto di morte e di problemi al cuore, e le cifre ormai parlano chiaro, giacch anche nel nostro Paese ne soffrirebbe il 30 per cento della popolazione adulta, circa 15 milioni di persone.
A ricordare che rivolgersi al medico e seguire una giusta terapia per regolare la pressione sia un comportamento fondamentale per la salute, arriva anche l’ultima ricerca britannica, svolta dall’ateneo di Glasgow che ha monitorato, negli anni, lo stato di salute di oltre 14mila pazienti con problemi di ipertensione arteriosa.
UNA PILLOLA PUNTUALE – Secondo i ricercatori medici, che hanno pubblicato i risultati del loro studio sul giornale Hypertension, dimenticare di prendere la pillola per la pressione ogni giorno pu aumentare il rischio di attacchi di cuore anche del 42 per cento.
- Mentre non curarsi, o farlo saltuariamente, alternando momenti in cui la pastiglia somministrata ad altri in cui i livelli di pressione non vengono contenuti, nel lungo periodo metterebbero il paziente a rischio aumentato del 35 per cento di morte prematura.
- Il colpevole di tale rischio accentuato sarebbe il continuo ciclo di sbandamenti dei valori arteriosi, che se oscillano troppo tra alto e basso, nuocciono alla salute tanto quanto i valori costantemente troppo alti e fuori scala.
E questo avviene anche quando i valori, fatti i dovuti controlli di routine, restano all’interno dei parametri considerati fuori rischio. Ecco perch, la puntualit nel prendere le medicine ora considerata un obbligo pari all’andare dal medico per questo tipo di problemi e al generico consiglio di curarsi.
- Anzi, dicono le ricerche, l’ ora migliore per abbassare la pressione arteriosa la sera, prima di andare a letto: anche in questo caso furono i ricercatori a decretare che regolarizzare l’orario nella fascia serale avrebbe aiutato a combattere ictus e infarti sul nascere.
- FATTORI SCATENANTI – Mentre i ricercatori di Glasgow invitano ora le autorit mediche inglesi a fare tesoro delle loro scoperte e sollecitare i medici a sensibilizzare i loro pazienti sul corretto uso della pillola per l’ipertensione, lo stesso studio fa luce sulle molteplici cause che portano all’innalzamento della pressione.
Anche la predisposizione genetica, o altre patologie come il diabete, o ancor di pi situazioni di stress ricorrente infatti causerebbero un repentino innalzamento e abbassamento della pressione sanguigna, scatenando gli stessi livelli di rischio dovuti al mancare l’appuntamento con la pastiglia serale ripetutamente.
Anzi, nemmeno i livelli di medicina presi influirebbero tanto quanto la loro regolarit. Anche minori quantitativi del principio attivo in esse contenuto funzionano, basta che ci si ricordi di curarsi ogni giorno. Mentre resta imperativo il controllo e continuo monitoraggio dei valori pressori di massima e di minima, dal medico, a casa o in farmacia, da fare regolarmente a partire dai 20 anni di et, come consigliano le linee guida sull’ipertensione e prevenzione cardiovascolare della SIIA (Societ Italiana per l’Ipertensione Arteriosa).
Eva Perasso
Quale sono i sintomi della pressione alta?
Quali sono i sintomi della pressione alta? – La pressione alta, almeno sul breve termine, non comporta manifestazioni sintomatologiche evidenti, ma rappresenta una condizione che rischia di peggiorare e portare a situazioni più severe se non si prendono gli opportuni provvedimenti.
- E con questo si intende principalmente l’adozione di uno stile di vita sano ed equilibrato, che preveda un’ alimentazione completa e una regolare attività fisica,
- In caso contrario, la pressione alta può aumentare il rischio cardiovascolare, che comprende anche lo sviluppo di patologie e condizioni cliniche severe quali infarti, ictus o insufficienza renale,
Se la pressione alta è una condizione che si prolunga nel tempo, in ogni caso, possono comparire determinati sintomi quali mal di testa o epistassi, ossia perdita di sangue dal naso. Il paziente con pressione alta può accusare anche una visione offuscata o doppia, affanno o, ancora, vertigini,
Si tratta di manifestazioni in presenza delle quali è assolutamente opportuno rivolgersi al proprio medico curante. Nel corso di una gravidanza, la pressione alta può aumentare il rischio di complicanze, per cui è opportuno monitorarla e tenerla costantemente sotto controllo. Tra le complicanze possibili, infatti, c’è una sindrome nota come pre-eclampsia che, oltre alla pressione arteriosa alta, comporta edemi e una condizione di proteinuria, ossa presenza di proteine nelle urine, che può essere il segnale di un problema ai reni.
A causa della pre-eclampsia, anche la placenta, ossia l’organo che porta sangue al feto, rischia di andare in sofferenza, con tutte le complicanze che da ciò possono derivare.
Quando hai l’ansia la pressione aumenta?
Durante un attacco di panico la pressione alta è un fattore assolutamente normale e prevedibile, connesso proprio con lo stato di profonda ansia di cui la persona è investita in questo spiacevole episodio.
Quando va assunta la pastiglia per la pressione?
Farmaci per la pressione: meglio al mattino o la sera? News Soffro di ipertensione e ho il colesterolo alto, da qualche mese il medico mi ha prescritto dei farmaci proprio per controllare la pressione. Mi ha anche suggerito di assumerli alla sera prima di dormire. Però non ho capito bene per quale motivo. Amici che si curano per l’ipertensione da tempo mi hanno detto che assumono le pastiglie al mattino.
- Voi che cosa mi suggerite? Molto spesso negli ultimi mesi ci è stata posta questa domanda e nella letteratura scientifica l’orario migliore per assumere i farmaci antipertensivi è un tema molto discusso.
- Generalmente, almeno fino ad oggi, si è consigliato di assumere i farmaci per il controllo della pressione nelle prime ore del mattino.
Tuttavia un che ha confrontato l’effetto sulla pressione della terapia somministrata al risveglio mattutino o al momento di coricarsi, ha sorprendentemente dimostrato un beneficio più marcato se le compresse sono ingerite alla sera. L’ effetto favorevole, come ha dimostrato lo studio, si manifesta non solo sull’andamento della pressione nelle 24 ore, ma anche sull’incidenza degli eventi cardiovascolari severi, come infarto del miocardio e ictus, che si sono ridotti in modo significativo.
Bisogna però sottolineare che alcuni aspetti vanno ancora approfonditi, soprattutto perché nella ricerca sono stati confrontati gli orari di somministrazione indipendentemente dal tipo di antipertensivo utilizzato e dalle diverse associazioni con altri farmaci eventualmente assunti: sono, questi, elementi molto importanti e dovranno essere chiariti da ulteriori studi.Il mio consiglio, comunque, è di provare ad assumere i farmaci alla sera per un periodo di alcune settimane, verificando l’andamento della pressione con regolari misurazioni; in caso di risultati insoddisfacenti le consiglierei di tornare al «metodo antico», assumendo le pastiglie al mattino.In ogni caso va sottolineato che ciò che conta maggiormente nella terapia antipertensiva è ricordarsi di assumere quotidianamente il farmaco, con regolarità di orario, che sia la mattina o la sera.La risposta, a cura del Professor, è pubblicata sul Forum di Corriere.it dedicato alla
: Farmaci per la pressione: meglio al mattino o la sera?
Qual è l’ora giusta per prendere la pillola per la pressione?
Il più delle volte il medico suggerisce di prendere la pillola per la pressione al mattino, quasi un prepararsi ad affrontare una giornata di ‘alta pressione ‘, mentre durante la notte, col rallentare delle funzioni fisiologiche, tenere la pressione sotto controllo sembrerebbe essere più facile.
Quando è più alta la pressione mattina o sera?
Regolarità e costanza più efficaci delle fasce orarie – Pubblicata il 04/01/2022 Image by Gerd Altmann from Pixabay Da più di 40 anni è noto che la pressione sanguigna segue uno schema circadiano in cui inizia a scendere dalla tarda sera fino alla mezzanotte circa e poi si alza di nuovo appena dopo il risveglio al mattino. Questo ritmo può talvolta cambiare con l’aumentare dell’età o con l’insorgenza di malattie,
” normal dippers ” (calo >10% della pressione sistolica e diastolica durante la notte), ” non-dippers ” (un calo notturno <10%) e " reverse dippers " (aumento paradossale durante la notte).
La scomparsa di questo ritmo giorno/notte si associa ad un aumentato rischio cardiovascolare, Nel tempo molti ricercatori si sono allora chiesti se valesse la pena provare a spostare i farmaci antiipertensivi alla sera per un migliore controllo pressorio, anche in considerazione del fatto che l’attività del sistema renina-angiotensina-aldosterone ha un picco proprio durante il sonno,
In questa direzione, ad esempio, l’evidenza che correggere i profili ” non-dipper “e ” reverse dipper “, magari cambiando l’orario dell’assunzione di alcuni farmaci dalla mattina alla sera, possa essere efficace nel ridurre i rischi nelle categorie maggiormente esposte, anche neille persone che soffrono di malattia renale ( Evening versus morning dosing regimen drug therapy for chronic kidney disease patients with hypertension in blood pressure patterns: a systematic review and meta-analysis ).
Tuttavia, secondo i risultati di un lavoro recentemente presentato all’American Heart Association Scientific Sessions, l’assunzione di farmaci al mattino rispetto alla sera e viceversa non ha un effetto significativo sulla prognosi degli individui ipertesi ( Evening Dosing of Antihypertensive Treatment is Not Associated With a Better Prognosis ).
- Molti dubbi devono essere sciolti però prima di poter cambiare con sicurezza gli orari dei farmaci antipertensivi: l’effetto osservato si applica nella prevenzione secondaria?,
- E in età avanzata? la diversa classe di farmaci ha un effetto diverso? quali effetti su rene, cuore cervello a medio e lungo termine? Un Trial in corso, Treatment In Morning versus Evening (TIME) potrebbe presto far luce su molte di queste domande.
ma nell’attesa va sottolineato che ciò che conta maggiormente nella terapia antipertensiva è ricordarsi di assumere quotidianamente il farmaco, con regolarità di orario, che sia la mattina o la sera. Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa CONTATTI Tel.: 338.5996136 Fax: 06.81151095