Riva Del Garda Cosa Vedere?
Elvira Olguin
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Quanto tempo per visitare Riva del Garda?
Riva del Garda è senza dubbio una delle località più importanti di tutto il lago di Garda, Le cose da vedere a Riva del Garda sono davvero molte e non si limitano solo allo sport, ma abbracciano anche arte, natura, storia, panorami e buona cucina! Vedere il centro di Riva del Garda richiede qualche ora ma, se si aggiungono anche i dintorni, allora bisogna considerare una giornata intera.
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– E cosa si può vedere a Riva del Garda? Ve lo svelo oggi con il nuovo post sul blog. Partiamo ! Inizio il mio itinerario da Piazza III Novembre, bella rappresentazione urbana con case veneto-lombarde che si apre sul porticciolo, TORRE APPONALE All’angolo della piazza trovo la Torre Apponale, costruita a guardia del porto: alta 34 metri la sovrasta un angelo segnavento in lamiera chiamato Anzolim de la Tor. Se si soggiorna in una delle strutture convenzionate con la Trentino Guest Card, l’ingresso è gratuito.
PIAZZA CATENA Continuo la visita con la vicina piazza Catena, punto di partenza e di arrivo dei battelli di navigazione del lago, il cui nome ricorda la catena che ogni sera, tantissimi anni fa, veniva calata in acqua con un argano per chiudere il porto.
QUARTIERE MAROCCO Da piazza Catena mi inoltro nel dedalo di viuzze che si stende subito alle spalle di piazza III Novembre, un nucleo storico fitto di facciate dai tenui colori dove alcune delle più belle si trovano nel quartiere Marocco, il cui nome deriva dai cumuli di frana che si sono staccati dalle pendici del monte Rocchetta.
BASTIONE Esco dal centro storico attraverso Porta San Marco e inizio la salita per raggiungere il Bastione, uno dei simboli di Riva del Garda. Lo si raggiunge con un comodo sentiero in salita di circa 20 minuti e dall’alto si ha un panorama bellissimo su tutta Riva e sul Garda Trentino.
ROCCA DI RIVA DEL GARDA Tempo per fare foto e il mio itinerario continua di nuovo in centro a Riva, ammirando la Rocca, circondata da acque e giardini, oggi sede del Mag Museo Alto Garda. Ho avuto modo di visitarne gli interni durante una giornata di pioggia.
LUNGOLAGO Da qui in pochi minuti raggiungo il bellissimo lungolago, uno dei più belli del lago di Garda, ricco di giardini e spiagge e dove mi posso finalmente riposare ammirando vedute suggestive sul lago verso Malcesine e Monte Baldo con la sponda veneta,
STRADA DEL PONALE Visto il centro di Riva del Garda, andiamo alla scoperta dei dintorni. A seconda dei vostri interessi, l ‘itinerario alla scoperta di Riva del Garda può proseguire in due modi: camminate trekking oppure turistico con l’uso della macchina.
CHIESA DELL’INVIOLATA L’itinerario turistico, invece, continua fuori dal centro. Dal parcheggio nei pressi della chiesa dell’Inviolata, piccolo gioiello barocco che consiglio sempre di vedere, parto in direzione Tenno, salendo tra curve, ulivi e spettacolari scorci sul Garda Trentino.
CASCATA DEL VARONE Prima sosta presso la Cascata del Varone (ingresso a pagamento; aperta tutti i giorni in estate, per gli orari invernali e autunnali meglio verificare prima della partenza). La cascata è formata dalle acque del torrente Magnone il quale va a cadere nella forra con un salto di quasi 100 metri.
Questo spettacolo della natura può essere visitato attraverso dei camminamenti che conducono a due punti belvedere: quello superiore e quello inferiore. Consigliabile un k-way! CANALE DI TENNO Di nuovo in macchina e faccio tappa a Canale di Tenno, Questo borgo medievale è considerato uno dei borghi più belli d’Italia per le sue viuzze selciate e rustiche architetture sopravvissute quasi intatte fino ad oggi.
Avevo già visitato Canale di Tenno durante il mercatino di Natale, ma con la folla del weekend l’esperienza non era stata positiva. Oggi, invece, sono una delle poche persone presente e devo ammettere che è davvero bello! LAGO DI TENNO Canale di Tenno è anche il punto di partenza ideale per varie escursioni trekking già descritte nel blog, come il rifugio San Pietro, il Gardatrek, un itinerario per rifugi di più giorni, oppure al Lago di Tenno, raggiungibile con una semplice passeggiata di venti minuti.
Ritorno nel tardo pomeriggio in centro a Riva del Garda in tempo per un buon aperitivo in uno dei tanti locali all’aperto di Piazza III Novembre, e mi gusto un ottimo Hugo, tradizionale aperitivo trentino ( sorry altoatesino di Naturno ), il modo migliore per concludere questa mia giornata a Riva del Garda. VEDI ANCHE
Come si chiamano le cascate di Riva del Garda?
Percorso Cascate del Varone – Le cascate del Varone sono visitabili all’interno di un parco naturale privato che si sviluppa su più livelli collegati tra loro da scalinate, ponticelli e passerelle che si snodano nelle viscere della montagna. Ci sono due diversi punti di osservazione per ammirare il fenomeno da prospettive differenti.
Qual è il periodo migliore per visitare il lago di Garda?
I periodi migliori per visitare il lago di Garda sono la primavera e l’inizio dell’estate, in particolare da metà aprile a metà giugno. Anche settembre è un buon mese. Bisogna comunque mettere in conto qualche giornata piovosa in entrambi i periodi.
Dove parcheggiare a Riva del Garda?
Dove parcheggiare a Riva del Garda Le aree di parcheggio vicino al centro di Riva del Garda sono due: il parcheggio gratuito dell’ex ospedale e quello a pagamento di via Monte Oro. Il primo si trova all’inizio di largo Guglielmo Marconi, a pochi passi dalla chiesa dell’Inviolata.
Quanto costa visitare l’isola del Garda?
Isola del Garda, visite guidate aprile-ottobre 2023: info e prenotazioni L’Isola del Garda si prepara a mettere in mostra i suoi tesori. Dal 2 aprile al 15 ottobre, un percorso della durata di circa 2 ore (insieme a una guida autorizzata) accompagnerà il visitatore alla scoperta di alcuni degli angoli più affascinanti dell’isola, come i magnifici giardini all’inglese e all’italiana, due sale della villa in stile neo-gotico veneziano e il parco naturale.
Intero: da 36 euro a 47 euro Ridotto: da 32 euro a 43 euro Bambini: da 20 euro a 31 euro
I prezzi variano a secondo del porto di partenza (). Prenotazione obbligatoria tramite il sito, : Isola del Garda, visite guidate aprile-ottobre 2023: info e prenotazioni
Quanto costa il parcheggio a Riva del Garda?
Costo della sosta La tariffa è 2,00 €/h con tariffa massima giornaliera 10,00 €. La sosta è gratuita dalle ore 22.00 alle ore 8.00 di mattina.
Cosa comprare a Garda?
Le tipicità da portare a casa dopo una gita al Lago di Garda – • OLIO D’OLIVA DOP Si tratta di un olio extravergine di oliva DOP prodotto tra le zone di Verona, Trento e Mantova. Gli ulivi di questi luoghi venivano coltivati già dai tempi dell’epoca romana.
- E’ l’olio prodotto più a Nord di tutto il mondo ed è di grande pregio, dal gusto delicato, leggero e fruttato.
- VINI Probabilmente il più conosciuto è il Bardolino, dal retrogusto leggermente fruttato, ma ce ne sono molti altri apprezzati anche fuori dai confini italiani.
- L’ Amarone, il Recioto, il Lugana, il Bianco di Custoza, il Soave e il Marzemino,
Tra bianchi, rossi e rosati, ce ne sono davvero per tutti i gusti e le occasioni. • IL TARTUFO DEL BALDO Conosciuto anche come “scorzone”, si tratta del tipico tartufo che si raccoglie nei boschi del monte Baldo. Un souvenir per i palati più raffinati.
ACCESSORI IN LEGNO D’ULIVO Taglieri, ciotole, oggetti d’arredo e altri manufatti realizzati in legno d’ulivo. Si tratta di una tipologia di legno molto robusta e resistente, perfetta per lavorazioni artigianali come l’intarsio e l’intaglio. Li puoi trovare anche nei mercati settimanali, in particolare in quello di Torri del Benaco.
• I TORTELLINI DI VALEGGIO SUL MINCIO Sono tortellini fatti a mano con pasta sottile, tagliata e annodata come un fazzoletto. Leggende narrano che questa ricetta risalga al 1300, quando un soldato e una ninfa innamorati si buttarno sul Mincio per scappare dai nemici.
La coppia lasciò in riva al fiume un fazzoletto annodato come simbolo dei loro sentimenti. Da qui la forma dei tortellini a ” nodo d’amore ” che è anche il nome della festa organizzata ogni anno a Valeggio sul Mincio: una cena con più 3.000 commensali che assistono a sfilate in costume medievale. • PEZZI D’ARTE DI ARTISTI LOCALI Il Lago di Garda è anche patria di alcuni artisti, dei quali puoi acquistare le opere.
Ti suggerisco l’acquarellista Maria Stella Magalini che ha un negozio/atelier a Torri del Benaco (VR) e il pittore veronese Gigi Donà Ho particolarmente apprezzato l’arte di quest’ultimo, acquistando alcuni sui quadri ad olio nella piccola galleria lungo il viale pedonale di Torri del Benaco (VR).
• CERAMICHE ARTIGIANALI Nei mercatini settimanali e nelle botteghe dei borghi lacustri, non sarà difficile trovare deliziose ceramiche per la tavola. Brocche, piatti, ciotole dipinti a mano con disegni che richiamano il particolare territorio del Lago di Garda: ulivi, limoni, fichi, l’acqua e i pesci.
Anche solo un coloratissimo pezzo può accendere la tavola di tanta allegria. Cristina Papini PH villacaratti.com Resta in contatto: – – Condividi usando #gallinepadovane : Cosa acquistare quando si visita il Lago di Garda
Qual è il piatto tipico di Verona?
Risotto al Tastasal Piatto tipico della cucina veronese, e del Veneto, questo risotto è fatto di carne di maiale macinata, salata e pepata.
Quanto dura la visita alle cascate del Varone?
Durata e accessibilità La visita ha durata libera, il tempo minimo necessario è di 20 minuti circa. Il percorso è completamente pavimentato e la salita è composta da 70 comodi pianerottoli la cui pedata misura all’incirca due metri.
Dove si trovano le Grotte di Varone?
Personaggi celebri – La cascata è stata oggetto dell’interesse e dell’ammirazione di molti artisti e letterati : il principe Umberto II, Gabriele D’Annunzio, l’Imperatore Francesco Giuseppe, Franz Kafka, Thomas Mann e una serie di letterati e poeti più o meno famosi, sono solo alcuni dei nomi che onorarono la cascata con una loro visita.
- La Grotta Cascata del Varone è una vera e propria rarità geologica,
- Facciamo un salto indietro di qualche decina di migliaia di anni e ricostruiamo la sua vicenda.
- Il grande ghiacciaio quaternario del Garda sta scomparendo.
- Il suo lento ritirarsi ha dato origine alla valle del basso Sarca-Lago di Garda.
Il suo movimento ha piallato, in misura minore, anche le secondarie valli laterali (come quella di Ballino-Tenno). Una volta scomparso il ghiacciaio, le acque torrentizie hanno avuto la strada sgombra per defluire e operare un’erosione più energica. Queste acque dunque precipitavano dalla valle di Tenno-Ballino e sfociavano nella sottostante conca di Riva.
Il salto di questa antica cascata avveniva molto più a valle rispetto al punto dove si trova oggi. La parete (in termini tecnici la “soglia”) della Valle di Tenno-Ballino era spostata molto più avanti. Diciamo che l’acqua precipitava allora dove oggi c’è l’ingresso alla Grotta. La “forra” non si era ancora formata.
Nel corso dei secoli, circa 20.000 anni e forse anche più, l’acqua ricca di sabbie, ciottoli e ghiaie venne erodendo la roccia della “soglia” (cioè, appunto, della parete). L’erosione naturalmente aveva effetti diversi a seconda della durezza della roccia e seguiva anche le pieghe originarie della pietra, insistendo maggiormente dove incontrava qualche cavità.
- Inoltre, se all’inizio l’erosione era lenta, una volta formatosi un solco, l’opera di incisione si faceva più rapida perché si concentrava maggiormente su questa linea.
- Nelle rocce dure come queste del Varone (calcare giurese), l’erosione si manifesta sempre con incisioni strette e profonde.
- Le acque ricche di sabbia, precipitando, creavano dei vorticosi mulinelli.
Questi, pieni di particelle di sabbia in sospensione, agivano come una mola trapanante sui fianchi della nascente forra, approfondendola sempre di più. Il lavoro di erosione continua tutt’oggi a una media di circa due millimetri l’anno, Il bordo (cioè la traiettoria) del salto venne cosi via via arretrando verso monte.
Di conseguenza anche i mulinelli si spostarono verso monte, cioè più in profondità. La Grotta del Varone è un esempio perfetto di ” erosione regressiva delle cascate “. Significa che il lavoro di escavazione, che avviene sulla parete della cascata, la porta ad arretrare sempre di più. Naturalmente nel corso di questo modellamento si verificarono di tanto in tanto crolli di alcuni lastroni in bilico, oppure di pietre o di ammassi di detriti.
Oggi la “forra” si addentra per 55 metri nella parte della Grotta inferiore, mentre in prossimità della Grotta Superiore la gola raggiunge una profondità di 73 metri. Il salto della cascata raggiunge in totale i 98 metri di altezza, Il Parco Grotta Cascata Varone si trova nel comune di Tenno, a soli 3 kilometri da Riva del Garda, sulla statale 421 in direzione Ponte Arche.
Come vestirsi per visitare le cascate del Varone?
Quale abbigliamento indossare – Il personale del Parco Grotta Cascata Varone consiglia di indossare un trench o un pullover. Per esperienza personale ti dico invece che è meglio avere una giacca a vento leggera e impermeabile, molto più pratica in estate e più utile per ripararsi dall’acqua delle cascate.
Perché è famosa Bardolino?
Tour virtuale Monumenti di Bardolino Tour Virtuale interattivo con schede descrittive dei principali monumenti di Bardolino a scopo informativo. L’Applicazione è concepita come un game dove si ha la possibilità di perlustrare il territorio alla scoperta dei vari monumenti.
Scarica l’App Cenni Storici Bardolino sorge sulla riviera orientale del Lago di Garda, a 30 Km. da Verona, su di un territorio collinoso stretto tra il lago ad Ovest, e la collina morenica di separazione ad Est tra il lago stesso e la valle dell’Adige, ove essa sbocca nella Pianura Padana. Il territorio Comunale ha una superficie di 5.428 ettari di cui circa 1.574 ettari di terra e 3.836 di lago; amministrativamente confina a Nord con Garda, ad Est con Costermano, Affi Cavaion e Pastrengo; a Sud con Lazise; ad Ovest con la provincia di Brescia.
La quota del Capoluogo è di 65 metri sul livello del mare. Il Comune di Bardolino ha una economia a carattere turistico incrementato dalla produzione vinicola particolarmente pregiata; infatti da Bardolino prende il nome il notissimo vino che contribuisce a rendere famosa la località.
L’origine del paese è assai remota e risale certamente alla civiltà palafitticola Italica; tracce di un villaggio palafitticolo sono presenti in Cisano (oltre che in altri comuni a sud di Bardolino). Il nome deriva dal longobardo “bardus” ossia “longobardo”. A Bardus si aggiunge il suffisso olus per Bardolus cui s’aggiunge il secondo suffisso di pertinenza, inus,
Ovvero “Piccolo luogo dei longobardi”. Numerosi sono i reperti che attestano una vita nel territorio in epoca romana, come monete, cippi, lapidi, sculture, alcuni visibili in molte parti del territorio comunale; nonché reperti cimiteriali. Anche molti toponimi locali testimoniano una civilizzazione latina, con essi molti avanzi di strutture murarie romane documentano la presenza di costruzioni fisse.
Non è da dimenticare la tradizione di una predilezione dei Romani per il Garda, che trova tra gli elementi principali la Sirmione delle Terme e di Catullo. Successivamente Bardolino dovette seguire le vicende delle varie invasioni e dominazioni Longobarde, Gote, Visigote, Franche; a tale epoca qualcuno fa risalire la prima apparizione ufficiale del nome di Bardolino; infatti durante la visita al Lago di Garda di re Pipino, spintosi fino a Malcesine, il re stesso avrebbe concesso al Monastero di S.
Zeno in Verona la chiesa di S. Zenone situata in Bardolino, con tutte le sue pertinenze. Tra l’829 e l’856 venne combattuta una battaglia tra gli abitanti del Benaco ed i Veronesi. Tutto il territorio rivierasco del Garda in quel periodo venne a costituire un’unica unità amministrativa, con capoluogo in Garda che acquistò a poco a poco tanta importanza da far sostituire al lago il proprio nome a quello originario di Benàco.
- In tale periodo il territorio si premunì contro invasioni e scorrerie con la costruzione di castelli e rocche; il primitivo castello di Bardolino fu edificato verso la fine del IX secolo, quando il re Berengario autorizzo gli abitanti del Lago a costruirsi fortilizi dì protezione.
- Successivamente il Castello fu continuamente rifatto ed ingrandito fino all’epoca degli Scaligeri, quando assunse la forma ancor oggi visibile nelle torre, nelle porte e nell’andamento delle strade.
In una mappa del 1439 esistente all’ Archivio di Stato di Venezia, risulta già nettamente delineata la topografia locale con la cinta muraria quadrata aperta verso il Lago, quattro torri ai quattro lati, due porte (porta 5. Giovanni verso Garda e porta Verona a Sud) le chiese di S.
- Severo dell’ 893 (l’ attuale costruita su di un tempio preesistente, come indicano le fondazioni absidiche messe allo scoperto), S.
- Zeno fuori delle mura (costruzione questa che presenta evidentissime analogie col Mausoleo di Galla Placidia in Ravenna: stessa struttura architettonica, medesimi elementi e persino anche qui materiali provenienti da costruzioni del periodo ellenistico); le frazioni di Calmasino (Cal Masin) e Cisano (Zisan) già delineate.
Già nel 1100 è ricordato il Comune autonomo di Bardolino, e nel 1222 sì rammenta una “corporazione” di famiglie che aveva l’esclusiva della pesca lungo la spiaggia del territorio comunale. Questa attività ha dato al nucleo abitato la forma tipica del villaggio dei pescatori: a pettine.
Le case cioè vengono costruite una dietro l’altra a partire dalla prima che sorge sulla spiaggia. Le vie sono perpendicolari al litorale e ciò agevole il trasporto delle barche al sicuro davanti casa. Successivamente Bardolino seguì le sorti delle signoria Veronese degli Scaligeri, poi subì il dominio Visconteo e dal 1405 al 1797 quello della Serenissima Repubblica di Venezia.
Durante quest’ultima epoca Bardolino fu il centro della dura lotta tra i Visconti e Venezia, per le battaglie navali nel Garda. Nel 1526 Bardolino fu saccheggiata dai Lanzichenecchi che catturarono anche numerosi cittadini a scopo di riscatto; successivamente conobbe un lungo periodo di pace.
Nel 1798 passò sotto I’ Austria con tutto il territorio della Repubblica Veneta; poi sotto il Regno d’ltalia Napoleonico e quindi sotto il Regno Lombardo-Veneto; in questo ultimo periodo Bardolino divenne il capoluogo di uno dei 13 distretti della provincia di Verona, comprendendo nella proprie circoscrizione tutti i Comuni della riva veronese del Garda, da Malcesine a Lazise, compreso Castelnuovo.
Nel 1848 Bardolino si ribellò alle truppe austriache con le conseguenti reazioni: incendi, saccheggi e fucilazioni. Infine nel 1866 Bardolino entrò a far parte del Regno d’Italia.
Per cosa è famosa Bardolino?
Come per gli altri luoghi da visitare sul Lago di Garda, viene naturale chiedersi Quali sono le sue origini e soprattutto Cosa si può vedere a Bardolino?” – Credits: webandi Le chiese e i luoghi di culto da vedere sono la Chiesa di San Severo con gli antichi affreschi risalenti al XI e XII secolo. Vale sicuramente la pena recarsi anche alla maestosa Chiesa Parrocchiale affacciata su piazza Matteotti. Un’altra tappa unica la si può fare al Museo dell’Olio di Cisano, che offre un percorso sia storico che didattico alla scoperta della produzione dell’olio.
- Può sembrare strano ma la maggior parte delle persone, prima di conoscere Bardolino come paese, ne conosce il nome per via del suo vino,
- Infatti Bardolino è famosa per il suo vino rosso rubino, prodotto dai vitigni autoctoni di corvina veronese della zona circostante.
- Per questo motivo, ovviamente, suggerisco di visitare il dedicato Museo del Vino, per degustare, acquistare e scoprire più nel dettaglio il famoso vino Bardolino! Questi due musei sono anche un’ottima soluzione per cosa fare a Bardolino quando piove! La mappa del centro storico di Bardolino è un intreccio di vicoletti e strade in cui perdersi ad ammirare caratteristici balconi fioriti e angoli colorati.
Qui troverai tante piccole attività commerciali in cui avrai l’imbarazzo della scelta su cosa comprare a Bardolino come souvenir. Mentre per dove mangiare, nei tanti ristoranti e osterie del centro potrai assaggiare qualcosa di tipico. Oppure semplicemente prendere un aperitivo vista lago o passeggiare gustando un vero gelato italiano! Nel centro storico di Bardolino si possono trovare anche delle aree verdi molto curate, tra cui spiccano i giardini pubblici di Parco Bassani, Credits: Micheletto L. – lispassionefoto