Seractil 400 Mg A Cosa Serve? - HoyHistoriaGT Hoy en la Historia de Guatemala

Seractil 400 Mg A Cosa Serve?

Seractil 400 Mg A Cosa Serve

Quando prendere Seractil?

Seractil agisce più rapidamente se assunto senza cibo. Si raccomanda però di prendere Seractil dopo i pasti, poiché questo può aiutare ad evitare i disturbi di stomaco, specialmente se il trattamento è di lunga durata.

Quale è la differenza tra ibuprofene e dexibuprofene?

BUSSOLA Seractil 400 Mg A Cosa Serve M.Miselli Daniela Zanfi Seractil Gienne Pharma

30 compresse rivestite 300 mg € 6,50

Classe A del PTN. Nota 66. Indicazioni approvate: Trattamento sintomatico del dolore e dell’infiammazione associati con l’osteoartrite; trattamento sintomatico acuto del dolore durante il periodo mestruale (dismenorrea primaria), trattamento sintomatico del dolore lieve o moderato come il dolore muscolo-scheletrico.

  1. Proprietà farmacologiche L’ibuprofene, antinfiammatorio non steroideo utilizzato da oltre 30 anni, è una miscela racemica di S(+) e R(-) ibuprofene.
  2. Studi in vitro hanno dimostrato che solo l’enantiomero S(+) è in grado di inibire la sintesi delle prostaglandine; si è così proceduto a separare e commercializzare il singolo stereoisomero farmacologicamente attivo, il dexibuprofene.

Il dosaggio equivalente fra miscela racemica e singolo enantiomero attivo dovrebbe essere 1:0,75 dal momento che, nell’organismo, l’R(-) ibuprofene viene trasformato a sua volta per il 50% nell’enantiomero S(+); poiché tuttavia questa trasformazione avviene lentamente e la percentuale può variare da un paziente all’altro, il dosaggio equivalente del dexibuprofene è pari alla metà di quello dell’ibuprofene.

  1. I dati di farmacocinetica (assorbimento, distribuzione, emivita, eliminazione) del dexibuprofene sono simili a quelli della miscela racemica.
  2. I vantaggi “vantati” per il dexibuprofene riguardano la possibilità di somministrare un dosaggio inferiore evitando di esporre l’organismo ad un 50% di farmaco inutile, la riduzione del lavoro metabolico, la riduzione della variabilità farmacocinetica legata all’inversione dell’enantiomero R(-) in S(+), minori possibilità di interazioni con altri farmaci, la riduzione degli effetti indesiderati legati alla componente inattiva.

Nessuna di queste affermazioni, tuttavia, si basa su valutazioni cliniche e rimane del tutto teorica, basata solo su considerazioni meramente farmacologiche.

Efficacia clinica Effetti indesiderati Controindicazioni Avvertenze e precauzioni Interazioni Dosaggio e modalità di somministrazione Costo

Le prime valutazioni del dexibuprofene risalgono agli anni ’80 e i primi studi clinici all’inizio degli anni ’90. Secondo la ditta, complessivamente nel corso di 31 studi clinici e 6 studi di sorveglianza postmarketing sono stati trattati oltre 12 mila pazienti; ciononostante, la documentazione clinica sul farmaco risulta tuttora scarsa.

Una rassegna ha analizzato i risultati di 6 studi (non pubblicati) che hanno confrontato il dexibuprofene 1.200 mg con l’ibuprofene 2.400 mg in varie patologie infiammatorie (es. gonartrosi, coxartrosi, spondilite anchilosante, ecc.). I due trattamenti hanno prodotto risultati sovrapponibili in tutti gli studi.

Similmente, 400 mg per 3/die di dexibuprofene sono risultati sovrapponibili nel migliorare l’ a 800 mg per 3/die di ibuprofene in uno studio condotto su 178 pazienti con osteoartrite dell’anca e simile è risultata la frequenza degli effetti indesiderati, prevalentemente a carico dell’apparato gastrointestinale.

  • Pazienti con osteoartrite dell’anca (n.148) sono stati arruolati anche in uno studio di confronto fra dexibuprofene (400 mg per 2/die) e celecoxib (100 mg per 2/die), utilizzando come misura di esito principale il miglioramento dell’indice WOMAC.
  • Il dexibuprofene è risultato non inferiore al celecoxib e comparabile sotto il profilo della tollerabilità.

Gli stessi dell’ibuprofene come incidenza e tipologia. Le stesse dell’ibuprofene. Le stesse dell’ibuprofene. Le stesse dell’ibuprofene. Il dosaggio di dexibuprofene varia in funzione della gravità del disturbo da trattare e della risposta del paziente. Considerando che, negli studi di confronto effettuati, il dosaggio di dexibuprofene utilizzato è stato pari al 50% di quello dell’ibuprofene, 300 mg di dexibuprofene vanno considerati equivalenti a 600 mg di ibuprofene.

Il dexibuprofene è lo stereoisomero attivo dell’ibuprofene. Non vi sono ragioni per ritenere che dal punto di vista clinico presenti vantaggi rispetto all’ibuprofene (miscela racemica) né che presenti un profilo diverso di tossicità. L’unico, modesto, vantaggio è il costo leggermente inferiore a quello dell’ibuprofene.

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Bibliografia 1. Evans AM. Comparative pharmacology of S(+)-ibuprofen and (RS)-ibuprofen. Clin Rheumatol 2001; 20 Suppl 1 :S9-14.2. Geisslinger G et al. Pharmacokinetics of S(+)- and R(-)-ibuprofen in volunteers and first clinical experience of S(+)-ibuprofen in rheumatoid arthritis.

Eur J Clin Pharmacol 1990; 38 :493-7.3. Stock KP et al. S-ibuprofen versus ibuprofen-racemate. A randomized double-blind study in patients with rheumatoid arthritis. Rheumatol Int 1991; 11 :199-202.4. Kaehler ST et al.E. Dexibuprofen: pharmacology, therapeutic uses and safety. Inflammopharmacology 2003; 11 :371-83.5.

Rahlfs VW. Reevaluation of some double-blind, randomized studies of dexibuprofen (Seractil): a state-of-the-art overview. J Clin Pharmacol 1996; 36 :33s-40s.6. Singer F et al. Evaluation of the efficacy and dose-response relationship of dexibuprofen (S(+)-ibuprofen) in patients with osteoarthritis of the hip and comparison with racemic ibuprofen using the WOMAC osteoarthritis index.

Quante volte al giorno si può prendere Seractil 400?

04.2 Posologia e modo di – Il dosaggio deve essere adattato secondo la gravità del disturbo e lo stato del paziente. Gli effetti indesiderati possono essere ridotti utilizzando la più bassa dose efficace per il più breve periodo necessario al controllo dei (vedi paragrafo 4.4).

  1. La dose singola massima è 400 mg, la dose massima giornaliera è 1200 mg di dexibuprofene.
  2. Il dexibuprofene è disponibile in bustine da 200, 300 e 400 mg.
  3. Le bustine da 400 mg sono disponibili come dose intera in una bustina o come bustina bipartita contenente due mezze dosi da 200 mg di dexibuprofene ciascuna.

La durata del trattamento non deve superare le due settimane. Nel caso di trattamenti di durata superiore sono disponibili prodotti alternativi, ad esempio dexibuprofene compresse rivestite con film. Osteoartrite La dose giornaliera raccomandata è di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno.

La dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione. Dolore lieve o moderato La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi. Se risulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es.

in seguito ad avulsione chirurgica di ) la dose del dexibuprofene può essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno.

  • Dismenorrea
  • Viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno.
  • Bambini e adolescenti
  • Non sono stati condotti studi sull’uso del dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (
  • Anziani

Negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti. Tuttavia, è opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell’aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedi paragrafo 4.4).

Disfunzione epatica Pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati. Il dexibuprofene non deve essere somministrato a pazienti con gravi (vedi paragrafo 4.3.). Disfunzione renale Pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte.

Il dexibuprofene non deve essere somministrato a pazienti con grave disfunzione renale (vedi paragrafo 4.3.). La polvere deve essere sospesa in un bicchiere d’, circa 200 ml e deve essere bevuta subito dopo la preparazione. Le bustine possono essere assunte a pieno o vuoto (vedi paragrafo 5.2).

Cosa contiene il Seractil?

Seractil antinfiammatorio contiene il principio attivo Dexibuprofene e fa parte dei FANS, gli antinfiammatori non steroidei. Seractil agisce riducendo la quantità di prostaglandine prodotte dal corpo: in questo modo si riduce anche il dolore percepito.

Che medicinale e il Seractil?

Dexibuprofene, il principio attivo contenuto in Seractil, fa parte di un gruppo di medicinali denominati antiinfiammatori non steroidei (FANS). I FANS, così come dexibuprofene, sono utilizzati come antidolorifici e per ridurre l’infiammazione.

Quanto tempo impiega un antinfiammatorio a fare effetto?

Contro dolore e infiammazione – In caso di dolore e infiammazione acuta localizzata (una contusione, il mal di schiena eccetera) sono indicate formulazioni topiche da applicare sulla zona interessata, come creme, gel, unguenti, spray e cerotti a lento rilascio.

In presenza di condizioni infiammatorie generalizzate (come l’ artrite o la gotta ), di dolore molto intenso o in caso di febbre o mal di testa si deve, invece, optare per formulazioni orali, quali compresse da masticare, da deglutire o effervescenti, capsule e bustine di granulato solubile, oppure supposte.

In genere, l’azione dei FANS è rapida e si instaura nell’arco di 30-60 minuti. Che siano assunti per bocca o localmente, il meccanismo alla base del loro effetto terapeutico non cambia. Tutti i FANS, seppur con intensità leggermente diversa a seconda dello specifico principio attivo, riducono l’infiammazione e il dolore bloccando la trasformazione dell’acido arachidonico in prostaglandine, sostanze naturalmente prodotte dall’organismo in caso di traumi o lesioni tissutali e da cui dipende l’avvio del processo infiammatorio,

Quali sono gli antidolorifici che non fanno male?

Talora, il trattamento della patologia di base elimina o allevia il dolore. Per esempio, l’ingessatura in caso di frattura ossea o la somministrazione di antibiotici per un’articolazione infetta riducono il dolore. Tuttavia, anche quando il disturbo di base può essere trattato, può essere necessario ricorrere agli antidolorifici per controllare rapidamente il dolore.

Non oppioidi Oppioidi (narcotici) Adiuvanti (farmaci solitamente usati per trattare altri problemi, come le convulsioni o la depressione, ma che possono anche alleviare il dolore)

Sono disponibili numerosi antidolorifici non oppioidi, che sono spesso efficaci per il dolore di grado da lieve a moderato, e talvolta anche per quello grave. Questi sono spesso i farmaci di prima scelta per trattare il dolore. Le persone non sviluppano dipendenza fisica da questi farmaci né diventano tolleranti all’effetto analgesico.

L’aspirina e il paracetamolo sono disponibili senza ricetta medica (farmaci da banco). Sono disponibili molti altri analgesici non oppioidi (come ibuprofene, ketoprofene e naprossene) da banco, ma i dosaggi maggiori possono richiedere la prescrizione. L’assunzione degli antidolorifici da banco per brevi periodi di tempo è ragionevolmente sicura.

I pazienti devono seguire le istruzioni riportate sull’etichetta per la dose massima, la frequenza e il periodo di assunzione del farmaco. Se il sintomo persiste o peggiora, si deve consultare un medico. Molti degli antidolorifici non oppioidi più comunemente utilizzati sono classificati come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

  • Aspirina, ibuprofene e naprossene sono alcuni esempi.
  • Questi farmaci vengono solitamente utilizzati per trattare dolori di grado da lieve a moderato.
  • I FANS non solo alleviano il dolore, ma possono anche ridurre l’infiammazione che spesso si associa al sintomo e lo peggiora.
  • I FANS sono spesso assunti per via orale.

Alcuni FANS (ketorolac, diclofenac e ibuprofene) possono anche venire somministrati per iniezione, in una vena (per via endovenosa) o un muscolo (per via intramuscolare). L’indometacina può essere somministrata come supposta rettale. Il diclofenac è disponibile anche sotto forma di pomata.

Problemi del tratto digerente: tutti i FANS tendono a irritare la mucosa gastrica e causare disturbi digestivi (tra cui bruciori di stomaco, indigestione, nausea, meteorismo, diarrea e mal di stomaco), ulcera peptica Malattia ulcerosa peptica Un’ulcera peptica è una lesione rotonda o ovale della mucosa dello stomaco o del duodeno che è stata corrosa dall’acido gastrico e dai succhi digestivi. Le ulcere peptiche possono derivare da. maggiori informazioni e sanguinamento del tratto digerente ( emorragia gastrointestinale Sanguinamento gastrointestinale Il sanguinamento può originare da qualsiasi parte del tratto digerente (gastrointestinale ), dalla bocca all’ano. Il sangue è facilmente visibile a occhio nudo (manifesto) oppure può essere. maggiori informazioni ). I coxib (inibitori di COX-2), un tipo di FANS, causano meno frequentemente irritazione dello stomaco e sanguinamento rispetto agli altri FANS. L’assunzione dei FANS con il cibo e con l’impiego di antiacidi può prevenire l’irritazione gastrica. Il misoprostolo può prevenire l’irritazione gastrica e le ulcere, ma può determinare altri problemi come la diarrea. Gli inibitori della pompa protonica Inibitori della pompa protonica L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui omeprazolo) o i bloccanti dei recettori 2 (H2) dell’istamina Bloccanti dei recettori dell’istamina-2 (H2) L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui la famotidina), utilizzati nel trattamento dell’ulcera peptica, possono anche contribuire a prevenire i problemi gastrici legati ai FANS. Disturbi di sanguinamento: tutti i FANS interferiscono con la tendenza delle piastrine (particelle ematiche similcellulari che contribuiscono a bloccare il sanguinamento in caso di danno vascolare) a formare coaguli. Di conseguenza, i FANS aumentano il rischio di sanguinamento, soprattutto nell’apparato digerente se irritano la mucosa gastrica. I coxib hanno meno probabilità di causare sanguinamento rispetto ad altri FANS. Ritenzione idrica o problemi renali: A volte i FANS provocano ritenzione idrica e edema. L’uso regolare di FANS può anche aumentare il rischio di sviluppare una malattia renale, talvolta portando all’insufficienza renale (una condizione definita nefropatia da analgesici). Maggiore rischio di disturbi cardiaci e vascolari: alcuni studi suggeriscono che tutti i FANS, ad eccezione dell’ aspirina, possono aumentare il rischio di infarto, ictus e trombosi alle gambe. I rischi sembrano superiori se il farmaco viene assunto a forti dosi e per lunghi periodi di tempo. Il rischio è maggiore anche con alcuni FANS rispetto ad altri. Questi problemi possono essere direttamente correlati all’effetto del farmaco sulla coagulazione, o indirettamente a un aumento lieve ma persistente di pressione arteriosa, causata dal farmaco.

Se i FANS vengono assunti per un lungo periodo di tempo, l’insorgenza di questi problemi è più probabile. Chi deve farlo, deve sottoporsi a visite mediche regolari per verificare la presenza di ipertensione arteriosa, insufficienza renale e ulcere o sanguinamento del tratto digerente, nonché per valutare il rischio di cardiopatie e ictus.

Persone anziane Persone che consumano regolarmente bevande alcoliche Persone affette da coronaropatia, disturbi del cuore e dei vasi sanguigni (cardiovascolari) o che presentano fattori di rischio per tali disturbi

Gli anziani affetti da insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa o disturbi renali o epatici, devono assumere i FANS sotto controllo medico. Alcuni farmaci prescritti per il cuore e per la pressione arteriosa possono perdere parte della loro efficacia se assunti con i FANS.

I FANS variano molto nella rapidità di efficacia e nella durata del sollievo dal dolore. Anche se hanno tutti la stessa efficacia, le persone reagiscono ad essi in modo diverso. Un individuo può trovare un farmaco più efficace o avere meno effetti collaterali di un altro. L’aspirina (acido acetilsalicilico) è usata da circa 100 anni.

L’ aspirina viene assunta per via orale e apporta circa 4-6 ore di sollievo dal dolore moderato. Poiché l’ aspirina può irritare lo stomaco, può essere associata a un antiacido (definita aspirina tamponata) oppure la compressa può essere rivestita, in modo che passi rapidamente attraverso lo stomaco e si dissolva quando raggiunge l’intestino tenue (definita aspirina con rivestimento enterico).

  1. Questi prodotti sono destinati a ridurre l’irritazione gastrica.
  2. Tuttavia, l’ aspirina tamponata o con rivestimento enterico può comunque irritare lo stomaco poiché l’ aspirina riduce anche la produzione di sostanze protettive della mucosa gastrica.
  3. Queste sostanze sono chiamate prostaglandine.
  4. L’ aspirina aumenta il rischio di sanguinamento in tutto l’organismo, perché riduce la funzionalità piastrinica.

Le piastrine sono frammenti di cellule presenti nel sangue che favoriscono la coagulazione del sangue. Chiunque abbia una maggiore tendenza al sanguinamento (un disturbo emorragico come l’emofilia) o un’ipertensione arteriosa non controllata deve assumere aspirina solo sotto controllo medico.

  1. Le persone in terapia con aspirina e anticoagulanti (farmaci che diminuiscono la probabilità che si formino coaguli di sangue) devono essere strettamente monitorate per evitare sanguinamenti potenzialmente fatali.
  2. Spesso, l’ aspirina non deve essere assunta almeno per una settimana prima di un intervento chirurgico programmato.

I FANS come ibuprofene, ketoprofene e naprossene sono generalmente ritenuti meno dannosi per lo stomaco rispetto all’aspirina, sebbene esistano pochi studi di confronto tra i vari farmaci. Come l’aspirina, questi farmaci possono causare lesioni digestive, ulcere e sanguinamento gastrointestinale.

Possono peggiorare l’asma e aumentare la pressione arteriosa. Assumendo uno di questi farmaci, probabilmente si aumenta leggermente il rischio di ictus, infarto e coaguli di sangue nelle arterie delle gambe. Il rischio può essere minore con il naprossene rispetto ad altri FANS. Pertanto, il naprossene può essere una scelta migliore quando i soggetti a rischio elevato di questi disturbi hanno bisogno di assumere FANS.

Sebbene l’ ibuprofene, il ketoprofene e il naprossene generalmente interferiscano meno con la coagulazione rispetto all’ aspirina, non devono essere mai assunti insieme agli anticoagulanti (come il warfarin), tranne che sotto stretta sorveglianza medica.

COX-1, implicato nella produzione di prostaglandine che proteggono lo stomaco e svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione COX-2, implicato nella produzione di prostaglandine che promuovono l’infiammazione

I coxib tendono a bloccare essenzialmente gli enzimi COX-2. Pertanto, i coxib sono efficaci come altri FANS nel trattamento del dolore e dell’infiammazione. Tuttavia, è meno probabile che siano lesivi a livello gastrico, che causino nausea, meteorismo, bruciore di stomaco, sanguinamento e ulcere peptiche.

Persone anziane Coloro che assumono anticoagulanti Soggetti con anamnesi di ulcere Persone che assumono un analgesico per un lungo periodo di tempo

Tuttavia, i coxib, come gli altri FANS, sembrano aumentare il rischio di infarto, ictus e formazione di trombi nelle gambe. Di conseguenza prima che le persone che soffrono di certe patologie possano ricevere un coxib, vengono informate dei rischi e della necessità di essere strettamente controllate. Queste patologie includono:

Disturbi cardiovascolari (come la malattia coronarica) Ictus Fattori di rischio per questi disturbi

I coxib, analogamente agli altri FANS, non sono adatti alle persone che soffrono di insufficienza cardiaca o con un rischio maggiore di insufficienza cardiaca (come quelle che hanno avuto un infarto). Il paracetamolo è indicativamente comparabile all’aspirina nel potenziale di alleviare il dolore e la febbre. Ma a differenza dei FANS, il paracetamolo possiede le seguenti caratteristiche:

È essenzialmente privo di qualsiasi attività antinfiammatoria utile Non influisce sulla capacità del sangue di coagulare È quasi privo di effetti avversi sullo stomaco

Il meccanismo d’azione del paracetamolo non è del tutto noto. Il paracetamolo viene somministrato per via orale o in supposte inserite nel retto e gli effetti, in genere, durano 4-6 ore. Gli antidolorifici (analgesici) oppioidi, chiamati talvolta narcotici, sono efficaci per molti tipi di dolore.

  1. Di solito, sono gli antidolorifici più potenti.
  2. Gli oppioidi sono chimicamente correlati alla morfina, una sostanza naturale estratta dai papaveri.
  3. Alcuni oppioidi sono estratti da altre piante e altri oppioidi sono prodotti in laboratorio.
  4. Gli oppioidi vengono spesso prescritti per alcuni giorni per trattare un dolore grave che tende a diminuire rapidamente (come il dolore dovuto a un trauma o dopo un intervento chirurgico).

I medici di solito passano al più presto agli antidolorifici non oppioidi, perché gli oppioidi possono avere effetti collaterali ed esiste il rischio di abuso o assuefazione. Di solito, gli oppioidi non sono consigliati per trattare soggetti con dolore cronico.

Qual è il consueto approccio terapeutico Se è possibile utilizzare altri trattamenti Se il soggetto è ad alto rischio di effetti collaterali da oppioidi Se il soggetto è a rischio di uso improprio o abuso di un farmaco oppioide, oppure se potrebbe usarlo per altri scopi (ad esempio venderlo)

È anche possibile che il medico rinvii il paziente a uno specialista del dolore o a un professionista sanitario della salute mentale esperto nell’uso improprio di sostanze, se il rischio di problemi è alto. Per esempio, chi ha avuto un problema di dipendenza solitamente necessita di tale consulenza.

Di non bere alcol o assumere farmaci ansiolitici o sonniferi durante l’assunzione di oppioidi Di assumere la dose raccomandata agli orari raccomandati e di non cambiare la dose Di conservare l’oppioide in un luogo sicuro Di non condividere l’oppioide con nessuno Di contattare il medico se il farmaco provoca sonnolenza o altri effetti collaterali (come stato confusionale, stipsi o nausea) Di smaltire le compresse non utilizzate come indicato Di tenere il naloxone (un antidoto agli oppioidi) a portata di mano e insegnare ai familiari e imparare a somministrarlo qualora si verifichi un’overdose da oppioidi

Se viene prescritto un oppioide, i medici adottano le normali pratiche per garantire la sicurezza del paziente. In genere, i medici chiedono al paziente di farsi prescrivere oppioidi solo da un medico e di recarsi sempre nella stessa farmacia. Vedono spesso il paziente per le visite di controllo e monitorano l’uso del farmaco per assicurarsi che sia sicuro ed efficace.

  1. Ad esempio, i medici possono analizzare periodicamente le urine del soggetto per stabilire se il farmaco viene assunto correttamente.
  2. Inoltre chiedono al paziente di firmare un accordo che specifica le condizioni necessarie per l’uso degli oppioidi, inclusi gli eventuali controlli necessari.
  3. Per evitare l’abuso da parte di altri, la persona deve tenere gli oppioidi in un luogo sicuro e smaltire i farmaci non utilizzati restituendoli alla farmacia.

Gli oppioidi hanno molti effetti collaterali. Gli effetti collaterali si manifestano più facilmente nelle persone che soffrono di alcuni disturbi: insufficienza renale Panoramica sull’insufficienza renale Questo capitolo include una nuova sezione sul COVID-19 e la lesione renale acuta (acute kidney injury, AKI).

  • L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di filtrare adeguatamente le scorie.
  • Maggiori informazioni, malattia epatica Panoramica sulle malattie epatiche Una malattia epatica può manifestarsi in diversi modi.
  • Le manifestazioni caratteristiche includono Ittero (pigmentazione giallastra della cute e delle sclere) Colestasi (riduzione o arresto.

maggiori informazioni, broncopneumopatia cronica ostruttiva Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) La broncopneumopatia cronica ostruttiva è un restringimento (occlusione od ostruzione) persistente delle vie aeree, dovuta a enfisema, bronchite cronica o entrambe le condizioni. (BPCO), apnea notturna Apnea notturna L’apnea notturna è un grave disturbo del sonno in cui il respiro si arresta ripetutamente per un tempo sufficientemente lungo da perturbare il sonno e, spesso, ridurre la quantità di ossigeno. maggiori informazioni, demenza Demenza La demenza è un lento e progressivo declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento. I sintomi includono solitamente perdita di memoria, problemi. maggiori informazioni o altri disturbi cerebrali. Quando viene utilizzata una terapia a base di oppioidi, si osservano comunemente i seguenti effetti:

Sonnolenza Disordine o confusione mentale Nausea e vomito Stipsi

Altri effetti collaterali meno comuni degli oppioidi sono

Ritenzione urinaria Prurito Un pericoloso rallentamento della respirazione Decesso

La sonnolenza è un effetto collaterale comune degli oppioidi. Per alcune delle persone che assumono oppioidi, la sonnolenza scompare o diminuisce in pochi giorni. Se il paziente continua a lamentare sonnolenza, si può tentare un nuovo oppioide, perché il grado di sonnolenza causato dai diversi oppioidi varia.

Prima di un evento importante che richiede attenzione, ai soggetti può essere prescritto un farmaco stimolante (come il metilfenidato o modafinil) per controbilanciare la sonnolenza. Per alcune persone, bere bevande contenenti caffeina contribuisce a controbilanciare la sonnolenza. Se ci si sente assonnati dopo aver assunto un oppioide, si deve evitare di guidare e si deve fare particolarmente attenzione ad evitare cadute e incidenti.

L’assunzione di oppioidi può anche determinare confusione, specialmente negli anziani. Gli oppioidi aumentano il rischio di cadute negli anziani. Talvolta al dolore può associarsi la sensazione di nausea, che può essere aumentata dagli oppioidi. Antiemetici assunti per via orale, in supposte o per iniezione, possono prevenire o alleviare la nausea.

  1. Farmaci antiemetici usati comunemente sono la metoclopramide, l’idrossizina e la proclorperazina.
  2. Il prurito provocato dagli oppioidi può essere alleviato da antistaminici come la difenidramina, assunta per via orale o somministrata per via endovenosa.
  3. Per la maggior parte delle persone, la nausea e il prurito scompaiono e diminuiscono in pochi giorni.

Ma la stipsi e la ritenzione urinaria solitamente diminuiscono molto più lentamente, se diminuiscono. Se una persona assume una quantità eccessiva di un oppioide possono verificarsi effetti collaterali gravi, che includono un pericoloso rallentamento della respirazione (depressione respiratoria), coma e perfino il decesso.

Presenza di determinate malattie (come malattie epatiche, renali e respiratorie o disturbi mentali). Assunzione di altri farmaci che causano sonnolenza (come le benzodiazepine) Consumo di alcol

Alcuni di questi effetti collaterali possono essere contrastati con il naloxone, un antidoto somministrato generalmente per via endovenosa o mediante uno spray nasale. Ai soggetti che sono a maggior rischio di effetti collaterali da oppioidi (come la depressione respiratoria), i medici possono prescrivere il naloxone quando prescrivono un oppioide.

Gli infermieri e i familiari o chi assiste il paziente devono fare attenzione all’eventuale comparsa di gravi effetti collaterali degli oppioidi e, qualora si manifestino, essere pronti a iniettare il naloxone o a somministrarlo in forma di spray nel naso del soggetto. I medici o i farmacisti solitamente insegnano come somministrare il naloxone al soggetto che assume l’oppioide e ai suoi familiari o a chi lo assiste.

Alcuni soggetti che devono assumere oppioidi per un lungo periodo di tempo e traggono beneficio da un oppioide assunto per via orale, non tollerano i suoi effetti collaterali. Per tali soggetti, è possibile somministrare un oppioide iniettandolo direttamente nello spazio intorno al midollo spinale attraverso una pompa ( per via intratecale Vie di iniezione ). L’abuso di oppioidi può essere intenzionale o involontario. Comprende qualsiasi uso che differisce da quanto prescritto. Per diversione s’intende la vendita o la somministrazione di un farmaco prescritto ad altri. Per abuso s’intende l’uso ricreazionale del farmaco.

  • I farmaci, cioè, vengono assunti per le sensazioni di piacere o di sballo che producono piuttosto che per trattare il dolore o un’altra condizione medica.
  • Fino a un terzo dei soggetti che assumono oppioidi per un lungo periodo di tempo per trattare il dolore cronico ne abusa.
  • Gli adiuvanti analgesici sono farmaci solitamente usati per trattare altri disturbi, ma possono anche alleviare il dolore.

Si ritiene che gli adiuvanti analgesici agiscano modificando il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Gli adiuvanti analgesici usati più comunemente per il dolore sono

Anestetici per uso orale e per uso topico (locale)

Spesso, gli antidepressivi possono alleviare il dolore in soggetti non depressi. Gli antidepressivi triciclici (come amitriptilina, nortriptilina e desipramina) possono essere più efficaci per questo scopo di altri antidepressivi, ma gli antidepressivi più recenti, come gli inibitori selettivi di ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors, SSRI) e gli inibitori selettivi di ricaptazione della noradrenalina (, incluse duloxetina, venlafaxina e milnacipran) possono avere meno effetti collaterali che limitano la quantità di farmaco che può essere assunta.

Gli antidepressivi triciclici sono efficaci per il dolore neuropatico Dolore neuropatico Il dolore neuropatico è causato da una lesione o da una disfunzione dei nervi, del midollo spinale o dell’encefalo. (Vedere anche Panoramica sul dolore.) Il dolore neuropatico può avere varie. maggiori informazioni, le cefalee Panoramica sulle cefalee La cefalea è un dolore a qualsiasi parte della testa, incluso il cuoio capelluto, la parte superiore del collo, il viso e l’interno del cranio.

Le cefalee sono uno dei motivi più comuni di consultazione. maggiori informazioni, la fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti.

  • La mancanza di sonno.
  • Maggiori informazioni e le sindromi da ipersensibilità viscerale (degli organi; come il dolore cronico addominale Dolore addominale cronico e dolore addominale ricorrente Con dolore addominale cronico si intende un dolore che è presente da oltre 3 mesi.
  • Può essere costante (cronico) o andare e venire (ricorrente).

Il dolore addominale cronico colpisce generalmente. maggiori informazioni o pelvico Il dolore pelvico nelle donne Il dolore pelvico è un fastidio che interessa la parte inferiore dell’addome. Il dolore che si sviluppa esternamente nella zona genitale (vulva o labbra) è detto dolore vulvare.

Molte donne. maggiori informazioni ). Le dosi di antidepressivi triciclici utilizzati per trattare il dolore di solito sono troppo basse per trattare la depressione o l’ansia. Pertanto, se gli antidepressivi triciclici sono utilizzati per trattare il dolore, solitamente sono necessari altri farmaci per trattare la depressione o l’ansia, se presente.

La duloxetina sembra essere efficace per il dolore neuropatico dovuto a diabete (detto neuropatia diabetica Danno nervoso nel diabete I soggetti con diabete mellito sono esposti a molte gravi complicanze a lungo termine che possono colpire diverse parti del corpo, in particolare vasi sanguigni, nervi, occhi e reni. ), fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti. La mancanza di sonno. maggiori informazioni, lombalgia Lombalgia La lombalgia e il dolore al collo fanno parte dei motivi più comuni di consultazione medica. cronica, dolore muscoloscheletrico cronico e dolore nervoso dovuto a chemioterapia. Le dosi di duloxetina utilizzate per trattare il dolore sono adeguate anche per trattare la depressione o l’ansia, se presenti. La venlafaxina ha effetti simili. Milnacipran è efficace per la fibromialgia.

I soggetti possono rispondere a un antidepressivo e non ad altri, quindi a volte i medici tentano alcuni farmaci fino a quando non ne viene individuato uno efficace. I farmaci anticonvulsivanti possono essere utilizzati per alleviare il dolore neuropatico. Il gabapentin e il pregabalin vengono utilizzati comunemente, ma esistono molti altri farmaci, come carbamazepina, clonazepam, lacosaminde, lamotrigina, oxcarbazepina, fenitoina, topiramato e zonisamide, in grado di alleviare il dolore in alcune persone.

Anestetici per via topica come la lidocaina, sotto forma di lozione, pomata o cerotto, possono essere utilizzati per il controllo del dolore causato da determinate condizioni. La mexiletina, usata per trattare le aritmie cardiache, talvolta viene impiegata nel dolore neuropatico.

I corticosteroidi, come il prednisone e il desametasone, possono essere assunti per via orale in caso di dolore intenso a causa di infiammazione (come nella gotta). Talvolta, vengono somministrate basse dosi di chetamina (un anestetico) per via endovenosa in ospedale ai soggetti affetti da sindrome da dolore regionale complesso quando altri trattamenti non sono efficaci.

Oltre ai farmaci, tanti altri trattamenti possono essere d’aiuto per alleviare il dolore. I metodi di neuromodulazione utilizzano la stimolazione elettrica per modificare il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Le tecniche includono:

elettrostimolazione nervosa transcutanea (transcutaneous electrical nerve stimulation, TENS) stimolazione del midollo spinale stimolazione dei nervi periferici

La fisioterapia o la terapia occupazionale possono essere usate per alleviare il dolore cronico e aiutare le persone a funzionare meglio. Talvolta aiuta fare esercizi o aumentare il livello di attività. Per esempio, camminare regolarmente può aiutare ad alleviare la lombalgia più efficacemente del riposo a letto.

  1. La terapia cognitivo-comportamentale può ridurre il dolore e l’invalidità correlata al dolore e aiutare le persone ad affrontare la situazione.
  2. Questo tipo di terapia include l’assistenza psicologica per aiutare le persone a concentrarsi sulla gestione del dolore, piuttosto che sui suoi effetti e limitazioni.

Può includere l’assistenza psicologica per aiutare le persone e la loro famiglia a collaborare per gestire il dolore. Non si deve sottovalutare l’importanza di un sostegno psicologico nei pazienti che avvertono dolore. Gli amici e i familiari devono sapere che queste persone necessitano di aiuto e possono sviluppare depressione e ansia, le quali potrebbero condurre alla necessità di una consulenza psicologica.

Cosa significa dexibuprofene?

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera. Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze,

Dexibuprofene
Nome IUPAC
acido 2 S -propanoico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolare C 13 H 18 O 2
Massa molecolare ( u ) 206,28082 g/mol
Numero CAS 51146-56-6
Numero EINECS 610-620-9
Codice ATC M01 AE14
PubChem 39912
DrugBank DB09213
SMILES CC(C)CC1=CC=C(C=C1)C(C)C(=O)O
Dati farmacologici
Categoria farmacoterapeutica antinfiammatori non steroidei
Modalità di somministrazione orale
Indicazioni di sicurezza
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Il dexibuprofene (noto anche come S(+)-ibuprofene ) è una molecola appartenente alla classe dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Il farmaco è indicato nella terapia del dolore e nelle affezioni infiammatorie dell’apparato osteo – muscolari,

  • Dexibuprofene è l’ enantiomero destrogiro e farmacologicamente attivo (quindi l’ eutomero ) del più comune e diffuso ibuprofene, il quale è invece un composto racemo di (+)-ibuprofene e (−)-ibuprofene.
  • Il farmaco è dotato di proprietà di tipo analgesico, antinfiammatorio e antipiretico,
  • In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Therabel S.p.A.

con il nome commerciale di Seractil e da Bruno Farmaceutici S.p.A con il nome commerciale di Fenextra, nella forma farmaceutica di compresse rivestite e di granulato per sospensione.

Quanto dura l’effetto del ibuprofene 400?

Dopo quanto fa effetto – L’ibuprofene assunto per via orale è ben assorbito dal tratto gastrointestinale e le concentrazioni massime nel sangue si raggiungono in circa 90 minuti (fino a 3 ore in caso di assunzione ai pasti). L’emivita, ovvero il tempo in cui la dose circolante si dimezza, è pari a circa 2 ore.

Come si prende Seractil 400?

SERACTIL 30CPR RIV 400MG -Posologia Posologia Il dosaggio deve essere aggiustato in funzione della gravità del disturbo e dei sintomi accusati dal paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). La dose singola massima è 400 mg, la dose massima giornaliera è 1200 mg di dexibuprofene Il dexibuprofene è disponibile in compresse rivestite con film da 300 mg e 400 mg. Le compresse da 400 mg possono essere divise in due dosi uguali. Osteoartrite La dose giornaliera raccomandata è di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. La dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione Dismenorrea Viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. Dolore lieve o moderato La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni. Se risulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es. in seguito ad avulsione chirurgica di denti) la dose di dexibuprofene può essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno. Popolazione pediatrica Non sono stati condotti studi sull’uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni): non sono stati stabiliti parametri di sicurezza ed efficacia e quindi non è raccomandato l'uso in questa fascia di età. Anziani Negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti. Tuttavia, è opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell'aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedi par.4.4). Disfunzione epatica Pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati. Disfunzione renale Pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte. Modo di somministrazione Le compresse rivestite con film possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto (vedi par.5.2). In genere i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti dopo i pasti per ridurre l'irritazione gastrointestinale, particolarmente nel caso di impiego prolungato. Tuttavia è prevedibile in alcuni pazienti una latenza nell'insorgenza dell'effetto terapeutico se le compresse vengono assunte con i pasti o immediatamente dopo i pasti. : SERACTIL 30CPR RIV 400MG -Posologia

Come prendere Seractil 400?

Come si usa Seractil ? Dosi e modo d’uso – Posologia Il dosaggio deve essere aggiustato in funzione della gravità del disturbo e dei sintomi accusati dal paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della dose minima efficace per la durata di trattamento più breve possibile per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). La dose singola massima è 400 mg, la dose massima giornaliera è 1200 mg di dexibuprofene. Il dexibuprofene è disponibile in bustine da 300 e 400 mg e in compresse rivestite con film da 300 e 400 mg. La durata del trattamento non deve superare le due settimane. Nel caso di trattamenti di durata superiore sono disponibili prodotti alternativi, ad esempio dexibuprofene compresse rivestite con film. Osteoartrite La dose giornaliera raccomandata è di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. La dose giornaliera può essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione. Dismenorrea Viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. Dolore lieve o moderato La dose giornaliera raccomandata è di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre singole dosi. Se risulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es. in seguito ad avulsione chirurgica di denti) la dose del dexibuprofene può essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno. Popolazione pediatrica Non sono stati condotti studi sull’uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (<18 anni). La sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite per cui non è raccomandato in queste fasce di età. Anziani Negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti. Tuttavia, è opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell'aumentata suscettibilità degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedi paragrafo 4.4). Disfunzione epatica Pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati. Disfunzione renale Pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte. Modo di somministrazione La polvere deve essere sospesa in un bicchiere d'acqua, circa 200 ml, e deve essere bevuta subito dopo la preparazione. Le bustine possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto (vedi paragrafo 5.2). In genere i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti dopo i pasti per ridurre l'irritazione gastrointestinale, in modo particolare durante l'impiego cronico. Tuttavia è prevedibile in alcuni pazienti una latenza nell'insorgenza dell'effetto terapeutico se l'assunzione avviene con i pasti o immediatamente dopo. SOVRADOSAGGIO

Come si chiama il farmaco che contiene ibuprofene?

Introduzione – L’ibuprofene è un principio attivo che appartiene alla famiglia dei farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) ed è dotato di proprietà

  • antidolorifiche,
  • antinfiammatorie
  • e antipiretiche (è cioè in grado di abbassare la febbre ).

Questa classe di farmaci rappresenta la categoria di più largo impiego nel trattamento delle malattie reumatiche e dei dolori in genere, essendo ampiamente presente anche nel mercato dei farmaci da banco (automedicazione). Tra i medicinali più conosciuti contenenti ibuprofene ricordiamo per esempio:

  • OTC (senza ricetta): Moment®, Momentact Analgesico®, Nurofen®, Antalgil®, Buscofen®, Spididol®,
  • Fascia A/C (con ricetta): Brufen®, Spidifen®,

oltre a numerosi sciroppi per i bambini, in quanto il farmaco rappresenta un’ottima alternativa al paracetamolo (Tachipirina®) :

Nurofen Febbre e Dolore®, MomentKid®,

Sono infine disponibili ulteriori forme farmaceutiche (compresse effervescenti, cerotti antidolorifici, ), ma si tratta di farmaci di utilizzo meno comune. Essendo un farmaco di cui è già scaduto il brevetto è spesso possibile trovare equivalenti a prezzo inferiore rispetto alle formulazioni branded (di marca). Seractil 400 Mg A Cosa Serve iStock.com/breathtakinbluesky

Qual è il farmaco antinfiammatorio?

ANTIDOLORIFICI, ANTINFIAMMATORI E ANTIPIRETICI: CORRETTO USO – (giugno 2019) L’utilizzo dei farmaci per alleviare il dolore è in continuo aumento, e tra quelli più utilizzati emergono i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) come l’acido acetilsalicilico, il paracetamolo, l’ibuprofene e il ketoprofene.

Come si chiama l’antinfiammatorio Brufen?

Meccanismo d’azione BRUFEN ® Ibuprofene – BRUFEN ® è un medicinale a base di ibuprofene, principio attivo appartenente alla famiglia degli antinfiammatori non steroidei contraddistinto dall’imponente attività analgesica, antinfiammatoria ed antipiretica,

  1. Il suo effetto terapeutico è garantito dall’azione inibitrice nei confronti delle prostaglandine, esercitata attraverso l’inibizione enzimatica delle ciclossigenasi, enzimi coinvolti nel metabolismo dell’ acido arachidonico, quindi nella sintesi di molecole ad attività pro infiammatoria.
  2. Inoltre l’inibizione di questa via metabolica consente di spostare l’equilibrio verso la sintesi di lipossine, molecole in grado di inibire adesione e chemiotassi leucocitaria, contrastando attivamente il processo flogistico.

Oltre all’effetto antinfiammatorio, particolarmente importante nel trattamento delle patologie reumatiche e muscolo scheletriche, l’ibuprofene è responsabile anche dell’azione analgesica che consente di estendere le indicazioni terapeutiche anche alla cefalea e all’emicrania, ed antipiretica tanto da essere considerato come il farmaco di seconda linea dopo il paracetamolo, preferibile anche rispetto ai salicilati,

Quanti giorni bisogna prendere un antinfiammatorio?

Per quanti giorni si può prendere il Brufen? – Si consiglia di non assumere ibuprofene per più di tre giorni in caso di emicrania o febbre e non più di quattro giorni in caso di trattamento del dolore, salvo diverse indicazioni del medico, per evitare l’insorgenza di effetti collaterali e sovraddosaggio.

Quando è meglio prendere l’antinfiammatorio?

Per cosa si utilizzano? – Vengono assunti quando abbiamo: dolori mestruali, dolori articolari, dolore cervicale, emicrania, mal di denti, mal d’orecchio, mal di schiena, dolori post-operatori, febbre, dolori legati ad una patologia oncologica e dolori neuropatici.

  1. Per questi ultimi è necessario parlarne con il medico, per gli altri è possibile chiedere al farmacista.
  2. E’ importante sottolineare che questi farmaci, sebbene tolgano il dolore, possono provocare effetti collaterali come lesioni della mucosa gastrica o ulcere fino al sanguinamento gastrico; perciò sarebbe opportuno, per dolori intensi e durante una cura di lunga durata, assumere un farmaco che protegga lo stomaco innalzando lievemente il pH.

Bisogna inoltre rispettare la dose massima giornaliera del FANS che varia a seconda della molecola utilizzata. La maggior parte dei farmaci appartenenti a questa classe ha anche azione antipiretica (febbre); il farmaco più utilizzato soprattutto negli anziani e nella popolazione pediatrica è il paracetamolo, in quanto provoca minori effetti collaterali gastrici e può essere assunto a stomaco vuoto.

In caso di febbre, è buona norma assumere il medicinale quando la temperatura supera i 38,5 gradi e non al di sotto, poiché la febbre è un meccanismo di difesa del nostro sistema immunitario contro il virus o il batterio che determina la patologia in corso. Un’altra molecola utilizzata spesso è l’ibuprofene, che svolge sia un’ottima azione antidolorifica e antinfiammatoria sia azione antipiretica, ma potrebbe dare disturbi gastrici in terapie di lunga durata.

E’ importante assumere questa categoria di farmaci sempre a stomaco pieno. Ad ogni modo è opportuno contattare il medico prima di cominciare qualsiasi terapia. Rivolgiti sempre al tuo farmacista e medico

Quanti giorni bisogna prendere un antinfiammatorio?

Per quanti giorni si può prendere il Brufen? – Si consiglia di non assumere ibuprofene per più di tre giorni in caso di emicrania o febbre e non più di quattro giorni in caso di trattamento del dolore, salvo diverse indicazioni del medico, per evitare l’insorgenza di effetti collaterali e sovraddosaggio.

Quali sono gli antidolorifici che non fanno male?

Talora, il trattamento della patologia di base elimina o allevia il dolore. Per esempio, l’ingessatura in caso di frattura ossea o la somministrazione di antibiotici per un’articolazione infetta riducono il dolore. Tuttavia, anche quando il disturbo di base può essere trattato, può essere necessario ricorrere agli antidolorifici per controllare rapidamente il dolore.

Non oppioidi Oppioidi (narcotici) Adiuvanti (farmaci solitamente usati per trattare altri problemi, come le convulsioni o la depressione, ma che possono anche alleviare il dolore)

Sono disponibili numerosi antidolorifici non oppioidi, che sono spesso efficaci per il dolore di grado da lieve a moderato, e talvolta anche per quello grave. Questi sono spesso i farmaci di prima scelta per trattare il dolore. Le persone non sviluppano dipendenza fisica da questi farmaci né diventano tolleranti all’effetto analgesico.

L’aspirina e il paracetamolo sono disponibili senza ricetta medica (farmaci da banco). Sono disponibili molti altri analgesici non oppioidi (come ibuprofene, ketoprofene e naprossene) da banco, ma i dosaggi maggiori possono richiedere la prescrizione. L’assunzione degli antidolorifici da banco per brevi periodi di tempo è ragionevolmente sicura.

I pazienti devono seguire le istruzioni riportate sull’etichetta per la dose massima, la frequenza e il periodo di assunzione del farmaco. Se il sintomo persiste o peggiora, si deve consultare un medico. Molti degli antidolorifici non oppioidi più comunemente utilizzati sono classificati come farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

  1. Aspirina, ibuprofene e naprossene sono alcuni esempi.
  2. Questi farmaci vengono solitamente utilizzati per trattare dolori di grado da lieve a moderato.
  3. I FANS non solo alleviano il dolore, ma possono anche ridurre l’infiammazione che spesso si associa al sintomo e lo peggiora.
  4. I FANS sono spesso assunti per via orale.

Alcuni FANS (ketorolac, diclofenac e ibuprofene) possono anche venire somministrati per iniezione, in una vena (per via endovenosa) o un muscolo (per via intramuscolare). L’indometacina può essere somministrata come supposta rettale. Il diclofenac è disponibile anche sotto forma di pomata.

Problemi del tratto digerente: tutti i FANS tendono a irritare la mucosa gastrica e causare disturbi digestivi (tra cui bruciori di stomaco, indigestione, nausea, meteorismo, diarrea e mal di stomaco), ulcera peptica Malattia ulcerosa peptica Un’ulcera peptica è una lesione rotonda o ovale della mucosa dello stomaco o del duodeno che è stata corrosa dall’acido gastrico e dai succhi digestivi. Le ulcere peptiche possono derivare da. maggiori informazioni e sanguinamento del tratto digerente ( emorragia gastrointestinale Sanguinamento gastrointestinale Il sanguinamento può originare da qualsiasi parte del tratto digerente (gastrointestinale ), dalla bocca all’ano. Il sangue è facilmente visibile a occhio nudo (manifesto) oppure può essere. maggiori informazioni ). I coxib (inibitori di COX-2), un tipo di FANS, causano meno frequentemente irritazione dello stomaco e sanguinamento rispetto agli altri FANS. L’assunzione dei FANS con il cibo e con l’impiego di antiacidi può prevenire l’irritazione gastrica. Il misoprostolo può prevenire l’irritazione gastrica e le ulcere, ma può determinare altri problemi come la diarrea. Gli inibitori della pompa protonica Inibitori della pompa protonica L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui omeprazolo) o i bloccanti dei recettori 2 (H2) dell’istamina Bloccanti dei recettori dell’istamina-2 (H2) L’acido gastrico svolge un ruolo in una serie di disturbi dello stomaco, tra cui ulcera peptica, gastrite, e malattia da reflusso gastroesofageo (gastroesophageal reflux disease, GERD). Sebbene. maggiori informazioni (tra cui la famotidina), utilizzati nel trattamento dell’ulcera peptica, possono anche contribuire a prevenire i problemi gastrici legati ai FANS. Disturbi di sanguinamento: tutti i FANS interferiscono con la tendenza delle piastrine (particelle ematiche similcellulari che contribuiscono a bloccare il sanguinamento in caso di danno vascolare) a formare coaguli. Di conseguenza, i FANS aumentano il rischio di sanguinamento, soprattutto nell’apparato digerente se irritano la mucosa gastrica. I coxib hanno meno probabilità di causare sanguinamento rispetto ad altri FANS. Ritenzione idrica o problemi renali: A volte i FANS provocano ritenzione idrica e edema. L’uso regolare di FANS può anche aumentare il rischio di sviluppare una malattia renale, talvolta portando all’insufficienza renale (una condizione definita nefropatia da analgesici). Maggiore rischio di disturbi cardiaci e vascolari: alcuni studi suggeriscono che tutti i FANS, ad eccezione dell’ aspirina, possono aumentare il rischio di infarto, ictus e trombosi alle gambe. I rischi sembrano superiori se il farmaco viene assunto a forti dosi e per lunghi periodi di tempo. Il rischio è maggiore anche con alcuni FANS rispetto ad altri. Questi problemi possono essere direttamente correlati all’effetto del farmaco sulla coagulazione, o indirettamente a un aumento lieve ma persistente di pressione arteriosa, causata dal farmaco.

Se i FANS vengono assunti per un lungo periodo di tempo, l’insorgenza di questi problemi è più probabile. Chi deve farlo, deve sottoporsi a visite mediche regolari per verificare la presenza di ipertensione arteriosa, insufficienza renale e ulcere o sanguinamento del tratto digerente, nonché per valutare il rischio di cardiopatie e ictus.

Persone anziane Persone che consumano regolarmente bevande alcoliche Persone affette da coronaropatia, disturbi del cuore e dei vasi sanguigni (cardiovascolari) o che presentano fattori di rischio per tali disturbi

Gli anziani affetti da insufficienza cardiaca, ipertensione arteriosa o disturbi renali o epatici, devono assumere i FANS sotto controllo medico. Alcuni farmaci prescritti per il cuore e per la pressione arteriosa possono perdere parte della loro efficacia se assunti con i FANS.

  • I FANS variano molto nella rapidità di efficacia e nella durata del sollievo dal dolore.
  • Anche se hanno tutti la stessa efficacia, le persone reagiscono ad essi in modo diverso.
  • Un individuo può trovare un farmaco più efficace o avere meno effetti collaterali di un altro.
  • L’aspirina (acido acetilsalicilico) è usata da circa 100 anni.

L’ aspirina viene assunta per via orale e apporta circa 4-6 ore di sollievo dal dolore moderato. Poiché l’ aspirina può irritare lo stomaco, può essere associata a un antiacido (definita aspirina tamponata) oppure la compressa può essere rivestita, in modo che passi rapidamente attraverso lo stomaco e si dissolva quando raggiunge l’intestino tenue (definita aspirina con rivestimento enterico).

Questi prodotti sono destinati a ridurre l’irritazione gastrica. Tuttavia, l’ aspirina tamponata o con rivestimento enterico può comunque irritare lo stomaco poiché l’ aspirina riduce anche la produzione di sostanze protettive della mucosa gastrica. Queste sostanze sono chiamate prostaglandine. L’ aspirina aumenta il rischio di sanguinamento in tutto l’organismo, perché riduce la funzionalità piastrinica.

Le piastrine sono frammenti di cellule presenti nel sangue che favoriscono la coagulazione del sangue. Chiunque abbia una maggiore tendenza al sanguinamento (un disturbo emorragico come l’emofilia) o un’ipertensione arteriosa non controllata deve assumere aspirina solo sotto controllo medico.

Le persone in terapia con aspirina e anticoagulanti (farmaci che diminuiscono la probabilità che si formino coaguli di sangue) devono essere strettamente monitorate per evitare sanguinamenti potenzialmente fatali. Spesso, l’ aspirina non deve essere assunta almeno per una settimana prima di un intervento chirurgico programmato.

I FANS come ibuprofene, ketoprofene e naprossene sono generalmente ritenuti meno dannosi per lo stomaco rispetto all’aspirina, sebbene esistano pochi studi di confronto tra i vari farmaci. Come l’aspirina, questi farmaci possono causare lesioni digestive, ulcere e sanguinamento gastrointestinale.

Possono peggiorare l’asma e aumentare la pressione arteriosa. Assumendo uno di questi farmaci, probabilmente si aumenta leggermente il rischio di ictus, infarto e coaguli di sangue nelle arterie delle gambe. Il rischio può essere minore con il naprossene rispetto ad altri FANS. Pertanto, il naprossene può essere una scelta migliore quando i soggetti a rischio elevato di questi disturbi hanno bisogno di assumere FANS.

Sebbene l’ ibuprofene, il ketoprofene e il naprossene generalmente interferiscano meno con la coagulazione rispetto all’ aspirina, non devono essere mai assunti insieme agli anticoagulanti (come il warfarin), tranne che sotto stretta sorveglianza medica.

COX-1, implicato nella produzione di prostaglandine che proteggono lo stomaco e svolgono un ruolo cruciale nella coagulazione COX-2, implicato nella produzione di prostaglandine che promuovono l’infiammazione

I coxib tendono a bloccare essenzialmente gli enzimi COX-2. Pertanto, i coxib sono efficaci come altri FANS nel trattamento del dolore e dell’infiammazione. Tuttavia, è meno probabile che siano lesivi a livello gastrico, che causino nausea, meteorismo, bruciore di stomaco, sanguinamento e ulcere peptiche.

Persone anziane Coloro che assumono anticoagulanti Soggetti con anamnesi di ulcere Persone che assumono un analgesico per un lungo periodo di tempo

Tuttavia, i coxib, come gli altri FANS, sembrano aumentare il rischio di infarto, ictus e formazione di trombi nelle gambe. Di conseguenza prima che le persone che soffrono di certe patologie possano ricevere un coxib, vengono informate dei rischi e della necessità di essere strettamente controllate. Queste patologie includono:

Disturbi cardiovascolari (come la malattia coronarica) Ictus Fattori di rischio per questi disturbi

I coxib, analogamente agli altri FANS, non sono adatti alle persone che soffrono di insufficienza cardiaca o con un rischio maggiore di insufficienza cardiaca (come quelle che hanno avuto un infarto). Il paracetamolo è indicativamente comparabile all’aspirina nel potenziale di alleviare il dolore e la febbre. Ma a differenza dei FANS, il paracetamolo possiede le seguenti caratteristiche:

È essenzialmente privo di qualsiasi attività antinfiammatoria utile Non influisce sulla capacità del sangue di coagulare È quasi privo di effetti avversi sullo stomaco

Il meccanismo d’azione del paracetamolo non è del tutto noto. Il paracetamolo viene somministrato per via orale o in supposte inserite nel retto e gli effetti, in genere, durano 4-6 ore. Gli antidolorifici (analgesici) oppioidi, chiamati talvolta narcotici, sono efficaci per molti tipi di dolore.

  1. Di solito, sono gli antidolorifici più potenti.
  2. Gli oppioidi sono chimicamente correlati alla morfina, una sostanza naturale estratta dai papaveri.
  3. Alcuni oppioidi sono estratti da altre piante e altri oppioidi sono prodotti in laboratorio.
  4. Gli oppioidi vengono spesso prescritti per alcuni giorni per trattare un dolore grave che tende a diminuire rapidamente (come il dolore dovuto a un trauma o dopo un intervento chirurgico).

I medici di solito passano al più presto agli antidolorifici non oppioidi, perché gli oppioidi possono avere effetti collaterali ed esiste il rischio di abuso o assuefazione. Di solito, gli oppioidi non sono consigliati per trattare soggetti con dolore cronico.

Qual è il consueto approccio terapeutico Se è possibile utilizzare altri trattamenti Se il soggetto è ad alto rischio di effetti collaterali da oppioidi Se il soggetto è a rischio di uso improprio o abuso di un farmaco oppioide, oppure se potrebbe usarlo per altri scopi (ad esempio venderlo)

È anche possibile che il medico rinvii il paziente a uno specialista del dolore o a un professionista sanitario della salute mentale esperto nell’uso improprio di sostanze, se il rischio di problemi è alto. Per esempio, chi ha avuto un problema di dipendenza solitamente necessita di tale consulenza.

Di non bere alcol o assumere farmaci ansiolitici o sonniferi durante l’assunzione di oppioidi Di assumere la dose raccomandata agli orari raccomandati e di non cambiare la dose Di conservare l’oppioide in un luogo sicuro Di non condividere l’oppioide con nessuno Di contattare il medico se il farmaco provoca sonnolenza o altri effetti collaterali (come stato confusionale, stipsi o nausea) Di smaltire le compresse non utilizzate come indicato Di tenere il naloxone (un antidoto agli oppioidi) a portata di mano e insegnare ai familiari e imparare a somministrarlo qualora si verifichi un’overdose da oppioidi

Se viene prescritto un oppioide, i medici adottano le normali pratiche per garantire la sicurezza del paziente. In genere, i medici chiedono al paziente di farsi prescrivere oppioidi solo da un medico e di recarsi sempre nella stessa farmacia. Vedono spesso il paziente per le visite di controllo e monitorano l’uso del farmaco per assicurarsi che sia sicuro ed efficace.

  1. Ad esempio, i medici possono analizzare periodicamente le urine del soggetto per stabilire se il farmaco viene assunto correttamente.
  2. Inoltre chiedono al paziente di firmare un accordo che specifica le condizioni necessarie per l’uso degli oppioidi, inclusi gli eventuali controlli necessari.
  3. Per evitare l’abuso da parte di altri, la persona deve tenere gli oppioidi in un luogo sicuro e smaltire i farmaci non utilizzati restituendoli alla farmacia.

Gli oppioidi hanno molti effetti collaterali. Gli effetti collaterali si manifestano più facilmente nelle persone che soffrono di alcuni disturbi: insufficienza renale Panoramica sull’insufficienza renale Questo capitolo include una nuova sezione sul COVID-19 e la lesione renale acuta (acute kidney injury, AKI).

  • L’insufficienza renale è l’incapacità dei reni di filtrare adeguatamente le scorie.
  • Maggiori informazioni, malattia epatica Panoramica sulle malattie epatiche Una malattia epatica può manifestarsi in diversi modi.
  • Le manifestazioni caratteristiche includono Ittero (pigmentazione giallastra della cute e delle sclere) Colestasi (riduzione o arresto.

maggiori informazioni, broncopneumopatia cronica ostruttiva Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) La broncopneumopatia cronica ostruttiva è un restringimento (occlusione od ostruzione) persistente delle vie aeree, dovuta a enfisema, bronchite cronica o entrambe le condizioni. (BPCO), apnea notturna Apnea notturna L’apnea notturna è un grave disturbo del sonno in cui il respiro si arresta ripetutamente per un tempo sufficientemente lungo da perturbare il sonno e, spesso, ridurre la quantità di ossigeno. maggiori informazioni, demenza Demenza La demenza è un lento e progressivo declino della funzione mentale che include memoria, pensiero, giudizio e capacità di apprendimento. I sintomi includono solitamente perdita di memoria, problemi. maggiori informazioni o altri disturbi cerebrali. Quando viene utilizzata una terapia a base di oppioidi, si osservano comunemente i seguenti effetti:

Sonnolenza Disordine o confusione mentale Nausea e vomito Stipsi

Altri effetti collaterali meno comuni degli oppioidi sono

Ritenzione urinaria Prurito Un pericoloso rallentamento della respirazione Decesso

La sonnolenza è un effetto collaterale comune degli oppioidi. Per alcune delle persone che assumono oppioidi, la sonnolenza scompare o diminuisce in pochi giorni. Se il paziente continua a lamentare sonnolenza, si può tentare un nuovo oppioide, perché il grado di sonnolenza causato dai diversi oppioidi varia.

  1. Prima di un evento importante che richiede attenzione, ai soggetti può essere prescritto un farmaco stimolante (come il metilfenidato o modafinil) per controbilanciare la sonnolenza.
  2. Per alcune persone, bere bevande contenenti caffeina contribuisce a controbilanciare la sonnolenza.
  3. Se ci si sente assonnati dopo aver assunto un oppioide, si deve evitare di guidare e si deve fare particolarmente attenzione ad evitare cadute e incidenti.

L’assunzione di oppioidi può anche determinare confusione, specialmente negli anziani. Gli oppioidi aumentano il rischio di cadute negli anziani. Talvolta al dolore può associarsi la sensazione di nausea, che può essere aumentata dagli oppioidi. Antiemetici assunti per via orale, in supposte o per iniezione, possono prevenire o alleviare la nausea.

  • Farmaci antiemetici usati comunemente sono la metoclopramide, l’idrossizina e la proclorperazina.
  • Il prurito provocato dagli oppioidi può essere alleviato da antistaminici come la difenidramina, assunta per via orale o somministrata per via endovenosa.
  • Per la maggior parte delle persone, la nausea e il prurito scompaiono e diminuiscono in pochi giorni.

Ma la stipsi e la ritenzione urinaria solitamente diminuiscono molto più lentamente, se diminuiscono. Se una persona assume una quantità eccessiva di un oppioide possono verificarsi effetti collaterali gravi, che includono un pericoloso rallentamento della respirazione (depressione respiratoria), coma e perfino il decesso.

Presenza di determinate malattie (come malattie epatiche, renali e respiratorie o disturbi mentali). Assunzione di altri farmaci che causano sonnolenza (come le benzodiazepine) Consumo di alcol

Alcuni di questi effetti collaterali possono essere contrastati con il naloxone, un antidoto somministrato generalmente per via endovenosa o mediante uno spray nasale. Ai soggetti che sono a maggior rischio di effetti collaterali da oppioidi (come la depressione respiratoria), i medici possono prescrivere il naloxone quando prescrivono un oppioide.

Gli infermieri e i familiari o chi assiste il paziente devono fare attenzione all’eventuale comparsa di gravi effetti collaterali degli oppioidi e, qualora si manifestino, essere pronti a iniettare il naloxone o a somministrarlo in forma di spray nel naso del soggetto. I medici o i farmacisti solitamente insegnano come somministrare il naloxone al soggetto che assume l’oppioide e ai suoi familiari o a chi lo assiste.

Alcuni soggetti che devono assumere oppioidi per un lungo periodo di tempo e traggono beneficio da un oppioide assunto per via orale, non tollerano i suoi effetti collaterali. Per tali soggetti, è possibile somministrare un oppioide iniettandolo direttamente nello spazio intorno al midollo spinale attraverso una pompa ( per via intratecale Vie di iniezione ). L’abuso di oppioidi può essere intenzionale o involontario. Comprende qualsiasi uso che differisce da quanto prescritto. Per diversione s’intende la vendita o la somministrazione di un farmaco prescritto ad altri. Per abuso s’intende l’uso ricreazionale del farmaco.

I farmaci, cioè, vengono assunti per le sensazioni di piacere o di sballo che producono piuttosto che per trattare il dolore o un’altra condizione medica. Fino a un terzo dei soggetti che assumono oppioidi per un lungo periodo di tempo per trattare il dolore cronico ne abusa. Gli adiuvanti analgesici sono farmaci solitamente usati per trattare altri disturbi, ma possono anche alleviare il dolore.

Si ritiene che gli adiuvanti analgesici agiscano modificando il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Gli adiuvanti analgesici usati più comunemente per il dolore sono

Anestetici per uso orale e per uso topico (locale)

Spesso, gli antidepressivi possono alleviare il dolore in soggetti non depressi. Gli antidepressivi triciclici (come amitriptilina, nortriptilina e desipramina) possono essere più efficaci per questo scopo di altri antidepressivi, ma gli antidepressivi più recenti, come gli inibitori selettivi di ricaptazione della serotonina (selective serotonin reuptake inhibitors, SSRI) e gli inibitori selettivi di ricaptazione della noradrenalina (, incluse duloxetina, venlafaxina e milnacipran) possono avere meno effetti collaterali che limitano la quantità di farmaco che può essere assunta.

Gli antidepressivi triciclici sono efficaci per il dolore neuropatico Dolore neuropatico Il dolore neuropatico è causato da una lesione o da una disfunzione dei nervi, del midollo spinale o dell’encefalo. (Vedere anche Panoramica sul dolore.) Il dolore neuropatico può avere varie. maggiori informazioni, le cefalee Panoramica sulle cefalee La cefalea è un dolore a qualsiasi parte della testa, incluso il cuoio capelluto, la parte superiore del collo, il viso e l’interno del cranio.

Le cefalee sono uno dei motivi più comuni di consultazione. maggiori informazioni, la fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti.

  1. La mancanza di sonno.
  2. Maggiori informazioni e le sindromi da ipersensibilità viscerale (degli organi; come il dolore cronico addominale Dolore addominale cronico e dolore addominale ricorrente Con dolore addominale cronico si intende un dolore che è presente da oltre 3 mesi.
  3. Può essere costante (cronico) o andare e venire (ricorrente).

Il dolore addominale cronico colpisce generalmente. maggiori informazioni o pelvico Il dolore pelvico nelle donne Il dolore pelvico è un fastidio che interessa la parte inferiore dell’addome. Il dolore che si sviluppa esternamente nella zona genitale (vulva o labbra) è detto dolore vulvare.

Molte donne. maggiori informazioni ). Le dosi di antidepressivi triciclici utilizzati per trattare il dolore di solito sono troppo basse per trattare la depressione o l’ansia. Pertanto, se gli antidepressivi triciclici sono utilizzati per trattare il dolore, solitamente sono necessari altri farmaci per trattare la depressione o l’ansia, se presente.

La duloxetina sembra essere efficace per il dolore neuropatico dovuto a diabete (detto neuropatia diabetica Danno nervoso nel diabete I soggetti con diabete mellito sono esposti a molte gravi complicanze a lungo termine che possono colpire diverse parti del corpo, in particolare vasi sanguigni, nervi, occhi e reni. ), fibromialgia Fibromialgia La fibromialgia è caratterizzata da mancanza di sonno, affaticamento, appannamento mentale e dolore e rigidità diffusi dei tessuti molli quali muscoli, tendini e legamenti. La mancanza di sonno. maggiori informazioni, lombalgia Lombalgia La lombalgia e il dolore al collo fanno parte dei motivi più comuni di consultazione medica. cronica, dolore muscoloscheletrico cronico e dolore nervoso dovuto a chemioterapia. Le dosi di duloxetina utilizzate per trattare il dolore sono adeguate anche per trattare la depressione o l’ansia, se presenti. La venlafaxina ha effetti simili. Milnacipran è efficace per la fibromialgia.

I soggetti possono rispondere a un antidepressivo e non ad altri, quindi a volte i medici tentano alcuni farmaci fino a quando non ne viene individuato uno efficace. I farmaci anticonvulsivanti possono essere utilizzati per alleviare il dolore neuropatico. Il gabapentin e il pregabalin vengono utilizzati comunemente, ma esistono molti altri farmaci, come carbamazepina, clonazepam, lacosaminde, lamotrigina, oxcarbazepina, fenitoina, topiramato e zonisamide, in grado di alleviare il dolore in alcune persone.

Anestetici per via topica come la lidocaina, sotto forma di lozione, pomata o cerotto, possono essere utilizzati per il controllo del dolore causato da determinate condizioni. La mexiletina, usata per trattare le aritmie cardiache, talvolta viene impiegata nel dolore neuropatico.

  • I corticosteroidi, come il prednisone e il desametasone, possono essere assunti per via orale in caso di dolore intenso a causa di infiammazione (come nella gotta).
  • Talvolta, vengono somministrate basse dosi di chetamina (un anestetico) per via endovenosa in ospedale ai soggetti affetti da sindrome da dolore regionale complesso quando altri trattamenti non sono efficaci.

Oltre ai farmaci, tanti altri trattamenti possono essere d’aiuto per alleviare il dolore. I metodi di neuromodulazione utilizzano la stimolazione elettrica per modificare il modo in cui i nervi elaborano il dolore. Le tecniche includono:

elettrostimolazione nervosa transcutanea (transcutaneous electrical nerve stimulation, TENS) stimolazione del midollo spinale stimolazione dei nervi periferici

La fisioterapia o la terapia occupazionale possono essere usate per alleviare il dolore cronico e aiutare le persone a funzionare meglio. Talvolta aiuta fare esercizi o aumentare il livello di attività. Per esempio, camminare regolarmente può aiutare ad alleviare la lombalgia più efficacemente del riposo a letto.

La terapia cognitivo-comportamentale può ridurre il dolore e l’invalidità correlata al dolore e aiutare le persone ad affrontare la situazione. Questo tipo di terapia include l’assistenza psicologica per aiutare le persone a concentrarsi sulla gestione del dolore, piuttosto che sui suoi effetti e limitazioni.

Può includere l’assistenza psicologica per aiutare le persone e la loro famiglia a collaborare per gestire il dolore. Non si deve sottovalutare l’importanza di un sostegno psicologico nei pazienti che avvertono dolore. Gli amici e i familiari devono sapere che queste persone necessitano di aiuto e possono sviluppare depressione e ansia, le quali potrebbero condurre alla necessità di una consulenza psicologica.

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